Quando il prof Monti ed il suo commando d'elite sono "atterrati" sul fronte italiano della guerra geofinanziaria globale (perchè di questo si tratta), eravamo tutti curiosi di vedere quali avanzatissime e strabilianti armi e tattiche di combattimento avrebbero portato ed usato.
Adesso che l'abbiamo visto, possiamo dire: "tutto qui?"
Insomma, ci aspettavamo armi al plasma, fucili laser, cannoni fotonici, scudi magnetici...Invece ci è toccato assistere all'imbracciamento delle solite baionette, ai mortai, alle pale per scavare le trincee ed allo sbieco "fuoco amico".
E allora, uscendo dalla metafora bellica, ci troviamo a commentare l'ennesimo governo del "niente di nuovo".
Infatti, è un governo che attacca i redditi degli italiani agendo su due fattori fondamentali: i consumi, con l’aumento di ben due punti dell’Iva, e la rivalutazione al 60% degli estimi catastali su cui si fonda l’aumento impositivo sulla proprietà della casa.
E allora, uscendo dalla metafora bellica, ci troviamo a commentare l'ennesimo governo del "niente di nuovo".
Infatti, è un governo che attacca i redditi degli italiani agendo su due fattori fondamentali: i consumi, con l’aumento di ben due punti dell’Iva, e la rivalutazione al 60% degli estimi catastali su cui si fonda l’aumento impositivo sulla proprietà della casa.
Ma quello che impressiona di più è la cosiddetta “riforma” delle pensioni.
Il sistema contributivo è una stangata mortifera per la stragrande maggioranza dei cittadini, ed è la quintessenza dell’egoismo neo-liberistico: i poveri saranno pensionati poveri, i ricchi saranno pensionati ricchi, chi muore prima non aiuterà chi vive di più dopo di lui, e i giovani che cominciano a lavorare a 30 o 40 anni lavoreranno tutta la vita, perché le pensioni non riusciranno a sottrarli alla povertà.
Il sistema contributivo è una stangata mortifera per la stragrande maggioranza dei cittadini, ed è la quintessenza dell’egoismo neo-liberistico: i poveri saranno pensionati poveri, i ricchi saranno pensionati ricchi, chi muore prima non aiuterà chi vive di più dopo di lui, e i giovani che cominciano a lavorare a 30 o 40 anni lavoreranno tutta la vita, perché le pensioni non riusciranno a sottrarli alla povertà.
Si è avuto anche il coraggio di deindicizzare le pensioni dei più poveri dall’inflazione;per cui, più si va avanti e più ci si impoverisce. Una roba che non s'era mai vista prima.
Della flexsecurity, ossia un nuovo welfare sociale che sostenga chi si trova nell'indigenza tra l'uscita da un lavoro e la ricerca di un altro, non c'è la minima traccia. Come dire, "cari giovani e non, so' cazzi vostri".
La patrimoniale non è stata messa in campo, e qui si può anche essere d'accordo: non avrebbe fatto altro che far scappare i grandi capitali all'estero, e mazziare(come al solito) solo le classi piccole e medie.
La patrimoniale non è stata messa in campo, e qui si può anche essere d'accordo: non avrebbe fatto altro che far scappare i grandi capitali all'estero, e mazziare(come al solito) solo le classi piccole e medie.
Ci saremmo allora aspettati una disciplina fiscale seria delle rendite finanziarie ed ai prodotti finanziari. Invece se ne sono usciti con "l'imposta di bollo". Quest'ultima non fa che danneggiare i poveri risparmiatori dei Bot e dei Cct; mentre i grandi investitori milionari non ne soffriranno neanche il solletico, oltre ad essere un balzellino di entità ridicola: bell’equità!
Della misura sui capitali scudati ne ho parlato a caldo nel precedente post: il solito favore ai grandi evasori.
Tutti ci attendevamo delle corpose sforbiciate ai costi della politica, incluse le razionalizzazioni degli apparati burocratici inutili e costosi. Ci si aspettava un maggior rigore nella gestione delle casse pubbliche.
Invece questo governo è lontano anni luce dal rigore della spesa. Si sono imposte solo tasse e non si è operato sul taglio della spesa, a meno che non ci si voglia lasciar prendere in giro dalla misura ridicola (ed economicamente risibile in valori assoluti) della riduzione dei numeri dei componenti delle giunte provinciali e delle authority.
Il federalismo fiscale, per esempio, riappare, sì, ridando ai Comuni capacità impositiva sulle prime case, e di questo va dato atto, ma di esso si perde lo spirito sostanziale che si fondava sul metodo dei costi standard diretti a eliminare gli sprechi e le inefficienze di una Pubblica amministrazione elefantiaca. Invece, ci si fa beffe dell’intelligenza di noi poveri mortali annunciando la liberalizzazione delle farmacie, ma solo per i farmaci di tipo C.
Ma vieniamo al punto forse più dolente.
Il super-governo dei tecnici crede che un sistema possa crescere con un carico fiscale sulle attività produttive ben superiore al 50%, come è il caso dell’Italia. Ebbene, senza detassare radicalmente il carico fiscale sulle imprese e sul lavoro l’Italia non riuscirà, invece, mai a crescere. È vero che si sono corretti alcuni effetti distorsivi dell’Irap, ma il tutto con una timidezza che veramente stupisce. Insomma, siamo sull’orlo dell’abisso e legati a quello che decideranno la Francia e la Germania sui maneggi e le revisioni dei trattati europei.
Il tutto avviene mentre gli Stati Uniti osservano ed indirizzano sornioni, al riparo delle mega-banche d'affari di Wall Street e con il supporto delle Agenzie di Rating, il corso degli eventi.
Dalla crisi deve riemergere il dollaro in tutto il suo antico splendore. E qualora la gestione della crisi dovesse scappare di mano, c'è sempre una bella guerra da scatenare contro l'Iran.
Solo che questa volta potrebbe scappare di mano anche quella guerra, insieme a qualche testata atomica...
Stay tuned
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