sabato 28 gennaio 2012

Caro-benzina: Monti...ma non solo.


La settimana che si sta chiudendo è stata segnata dal caos generato dalle proteste degli autotrasportatori. Abbiamo visto strade ed autostrade insolitamente prive di quei bestioni che vanno avanti e indietro senza sosta. E soprattutto abbiamo visto le code ai distributori di carburante e gli scaffali di frutta e verdura desolatamente vuoti. 

La ragione principale dello sciopero? Ovviamente l'aumento dei carburanti, imputato generalmente all'aumento delle accise e dell'Iva stabilito dal governo Monti. Ma è proprio così? O c'è dell'altro?

venerdì 27 gennaio 2012

Crisi e politica divise da un abisso. Ovvero: vai pure, Castelli!


La distanza tra la politica e la gente comune non è certo una novità. Che questa distanza stia diventando un abisso è solo la logica conseguenza della cecità della nostra classe dirigente.  
Fa però una certa impressione constatarlo direttamente, quando entrano in contatto politici e cittadini disperati. Fa impressione perchè si percepisce l'assoluta incapacità di ascoltare umilmente la disperazione della gente, mettendo a freno la vis polemica della partigianeria partitica. Fa male al cuore constatare l'immane ignoranza dei problemi economici delle aziende e dei lavoratori. E fa male vedere e sentire l'arroganza di chi, lautissimamente pagato dai cittadini, rifiuta di sentirne ed accettarne le ragioni e gli sfoghi.

lunedì 23 gennaio 2012

La crisi tra i "forconi" e la politica: intervista a Pino Aprile


  La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dalle proteste in Sicilia. Il Movimento dei forconi ha quasi  paralizzato un'intera regione, riuscendo nello stesso tempo a generare solidarietà intorno alle proprie rivendicazioni.
  La copertura mediatica della protesta degli agricoltori e degli autotrasportatori siciliani è stata scarsa, ma ha comunque registrato un crescendo continuo. E questo crescendo è stato scandito più che altro da una serie di insinuazioni ed illazioni sul movimento.   Si è parlato così di infiltrazioni mafiose, di deriva neofascista, di prezzolamenti vari

  Come al solito, la disperazione e la sofferenza delle famiglie che stanno dietro alle 50.000 aziende agricole (su 200.000) che hanno chiuso negli ultimi 3 anni, sono state tolte dalla discussione. Fanno decisamente più notizia le code ai distributori e gli scaffali di frutta e verdura vuoti. E la mafia, che non si capisce perchè, ne sarebbe compiaciuta.

giovedì 19 gennaio 2012

Le ragioni del movimento dei forconi (Video)

C'era da aspettarselo, da metterlo in conto. Insieme al successo della protesta del movimento dei forconi e della simpatia, unita al consenso, che riscuotono tra la gente comune, si è messa in moto la macchina della delegittimazione.


Interessi della mafia, organizzazione fascista, manovra politica pro Berlusconi...Se ne stanno sentendo di ogni tipo. Lo avevamo detto: il Sistema reagisce al pericolo.

mercoledì 18 gennaio 2012

Movimento dei forconi: la riscossa della gente comune


La cosa più rumorosa nel mondo dell'informazione è il silenzio. Perchè il silenzio è censura; e questo tipo di censura nasconde la paura. Ma quale paura? La paura della gente comune, della gente vera, dei cittadini altrimenti invisibili e senza voce. Di quella moltitudine di uomini che normalmente accetta di indossare i panni di un destino che loro non confezionano mai, perchè sono altri a farlo.

Quello che sta avvenendo in Sicilia, con il movimento dei forconi, è qualcosa di pericoloso, di diverso. E' un qualcosa che sfugge alle classificazioni ed alle identificazioni classiche che il Sistema conosce, riconosce e sa governare.
E quando il Sistema non capisce, ma fiuta il pericolo, allora scatta il silenzio e l'isolamento.

Il caso Natuzzi: altro che "Cresci-Italia"

Se fino a ieri il mantra governativo era "contenere e stabilizzare i conti pubblici", ovviamente a colpi di tagli, nuove imposte e mazzate varie, ora sembra essere "rilanciare la crescita".


Un mio amico direbbe "e ci voleva uno scienziato per capirlo?". Per capirlo di sicuro no; per realizzare concretamente questa intuizione, invece sì. O meglio, con le condizioni attuali, più che di uno scienziato avremmo bisogno di un mago.

Non bisogna essere dei provetti economisti per capire che ad una manovra chiaramente recessiva, come quella imposta dal governo Montinon può seguire nessuna crescita. Del resto io non conosco molte persone che, con meno soldi in tasca, aumentano i propri consumi. E sappiamo bene che se calano i consumi diminuisce la produzione dei beni e dei servizi; cosa che poi determina l'aumento della disoccupazione. E magari finisse qui...
Quando calano la produzione e l'occupazione, lo Stato vede diminuire le entrate fiscali ed aumentare le spese sociali; e dove va a prenderli i soldini per tirare avanti? Ma ovviamente andando ad aumentare ancora la tassazione: e ricomincia il circolo vizioso recessivo. Insomma, è la storia del cane che si morde la coda.

martedì 17 gennaio 2012

Agenzie di Rating: l'immane conflitto di interessi

Se c'è una Nazione che dovrebbe avere ben presente il problema del conflitto d'interessi, beh, quella è proprio la nostra Italia. Dal 1994 in poi non c'è stato giorno in cui non sia stato lanciato nell'arena politica il vistoso problema di Berlusconi. Nonostante ciò, non sono bastati quasi vent'anni di vita politica, di cui approssimativamente la metà in mano ai suoi oppositori, per risolvere la questione.


Oggi il conflitto d'interessi al centro dell'attenzione è quello delle agenzie di rating. Ma se, berlusconiani o meno, non può essere sottaciuta la rilevanza del conflitto d'interessi del Cav, neanche può essere sostenuto che rappresentasse una questione di vita o di morte per la sorte economica del Paese e dei suoi cittadini.


Diverso, invece, è il peso di Standard&Poor's, Moody's e Fitch negli sviluppi di una delle più grandi crisi economiche della storia moderna, e che ci vede tra i principali protagonisti (in negativo).


Ma perchè si imputa la questione di conflitto di interessi per le agenzie di Rating? Per capirlo bisogna andare a guardare la composizione della loro proprietà:

lunedì 9 gennaio 2012

Europa (poco) Unita


Nei sogni bagnati dei più accesi europeisti, la moneta unica doveva essere il prologo al grande salto verso gli Stati Uniti d'Europa.
L'iniziale defezione dell'Inghilterra era vista come una temporanea auto-esclusione, che sarebbe presto rientrata non appena l'Euro avrebbe mostrato i suoi strabilianti effetti positivi.

Dieci anni dopo, la moneta unica sembra muoversi verso il letto di morte. La Grecia rischia di auto-escludersi per gli effetti di un default avvenuto, ma non dichiarato. Il Portogallo minaccia di fare lo stesso se l'Europa si rifiuta di sostenerlo.
L'Inghilterra si tiene sempre più stretta la sua Sterlina, e le Nazioni che erano in procinto di entrare nella moneta unica europea, hanno bloccato le procedure di ingresso.

mercoledì 4 gennaio 2012

La Grecia minaccia di uscire dall'Euro

Che sia solo una minaccia, o che si faccia sul serio, la notizia è di quelle che "pesano": la Grecia valuta se uscire dall'Euro.
Il portavoce del Governo di Atene, Panteli Kapsis, ha detto ieri in una nota trasmissione televisiva greca della televisione privata Skai TV, che la Grecia potrebbe uscire dall'Euro. Secondo Kapsis, le possibilità che la Grecia continui a far parte dell'Euro dipendono dal prossimo intervento della Troika previsto per il 16 gennaio 2012, quando dovranno essere stanziati ulteriori fondi di salvataggio a copertura degli interessi sul debito pubblico.

martedì 3 gennaio 2012

Italia: prospettive di un futuro "greco"

Della crisi italiana ed europea stiamo parlando ormai da tempo. Ma diciamoci la verità: lo stiamo facendo in maniera puramente accademica. Di fatto, ancora stiamo vivendo sulla coda di un lungo periodo di benessere; perchè fin quando non si imparano a riconoscere i morsi della fame, si è ancora abbondantemente a galla.


Qualcuno obbietterà che è una visione piuttosto ottimistica. Per certi versi è vero; ma quando si leggono certe informazioni provenienti da una nazione come la Grecia, da cui ci separa un lembo di acqua salata, allora non si può che dire:"stiamo ancora bene".


Quando i bambini iniziano a svenire nelle classi per la fame, quando ad Atene negli ospedali arrivano 200 neonati in stato di denutrizione, quando un cittadino su quattro vive al di sotto della soglia di povertà, uno al limite della stessa soglia e due su quattro fanno ricorso ai loro risparmi per vivere (leggi qui)...
capisci che sulla soglia di casa tua sta arrivando a bussare un mostro.

lunedì 2 gennaio 2012

Pessime premesse per il 2012

Cari amici, benvenuti nel 2012. Come avete letto e sentito da più parti, questo sarà un anno importantissimo. Il 2012 ci dirà quale sarà il nostro futuro; sapremo se ci toccherà fare un salto indietro nella storia, oppure se sapremo inventarci un domani tutto nuovo, capace di farci evolvere e non regredire.


Lo "stato dell'arte" lo conosciamo bene. Per la nostra Italia è iniziata una stagione fatta di "mazzate sui denti" dei contribuenti. La ragione dei sacrifici imposti dal governo Monti ai cittadini è ben nota: aggiustare i conti pubblici.