Se fino a ieri il mantra governativo era "contenere e stabilizzare i conti pubblici", ovviamente a colpi di tagli, nuove imposte e mazzate varie, ora sembra essere "rilanciare la crescita".
Un mio amico direbbe "e ci voleva uno scienziato per capirlo?". Per capirlo di sicuro no; per realizzare concretamente questa intuizione, invece sì. O meglio, con le condizioni attuali, più che di uno scienziato avremmo bisogno di un mago.
Non bisogna essere dei provetti economisti per capire che ad una manovra chiaramente recessiva, come quella imposta dal governo Monti, non può seguire nessuna crescita. Del resto io non conosco molte persone che, con meno soldi in tasca, aumentano i propri consumi. E sappiamo bene che se calano i consumi diminuisce la produzione dei beni e dei servizi; cosa che poi determina l'aumento della disoccupazione. E magari finisse qui...
Quando calano la produzione e l'occupazione, lo Stato vede diminuire le entrate fiscali ed aumentare le spese sociali; e dove va a prenderli i soldini per tirare avanti? Ma ovviamente andando ad aumentare ancora la tassazione: e ricomincia il circolo vizioso recessivo. Insomma, è la storia del cane che si morde la coda.