Da qualche anno a questa parte quando si sommano le parole "politica" e "cittadino",il risultato è inevitabilmente "distanza".Purtroppo la classe dirigente si è allontanata dal paese reale,per una serie di ragioni,di cui la più lampante è l'abolizione del voto di preferenza.
La ratio che sottendeva la nuova legge elettorale,vale a dire la stabilità e la governabilità del Paese,era ed è ancora valida a mio avviso.E diversamente non potrebbe essere se si hanno a cuore le sorti della nostra Nazione.Del resto un Governo ed una maggioranza democraticamente determinati hanno bisogno della solidità necessaria per concepire,sviluppare ed approvare le leggi e le riforme di cui ha bisogno il Paese per progredire.
Ma se la mancanza cronica di stabilità di governo era la malattia da curare,la terapia adottata,se da una parte ha alleviato un problema,dall'altra ne ha generati altri.
La nostra,ci tengo a ricordarlo,è una democrazia parlamentare,in cui i cittadini scelgono i propri rappresentanti negli organismi legiferanti.
L'attuale sistema elettorale la sta trasformando in una democrazia partititica,in cui sono i partiti a decidere chi rappresenta i cittadini.E questo non solo è contrario alla Costituzione,ma è contrario anche allo spirito democratico che ispira la nostra società.
Ma in questo sistema non c'è solo un problema costituzionale.
Ad essere in crisi è anche la selezione della classe dirigente,fortemente condizionata dal vigente "Porcellum''(latinizzazione della più triviale definizione italiana data dall'estensore della legge elettorale On. Calderoli).
Oggi si siede in Parlamento in virtù della cooptazione delle segreterie partitiche.E ciò ha determinato quello che è sotto gli occhi di tutti.
Il significato politico del termine "l'eletto" ha smesso di essere "colui che è scelto dagli elettori" per diventare "l'ELETTO",il prescelto dagli Dei che abitano l'empireo della politica.
Sinceramente credo che siamo tutti arcistanchi di vedere mortificata la sovranità elettorale dei cittadini;così come sembra sempre più svilita la passione di chi quotidianamente fa la sua onesta militanza lontano dalla luce dei riflettori.Di chi sottrae generosamente tempo al lavoro,alla famiglia e allo svago per dedicarsi ai problemi della collettività;di chi ogni giorno è tra la gente ad ascoltare i suoi problemi;di chi mette la faccia sulle rogne del quotidiano vivere civico;di chi ha alle spalle una storia di impegno e ne va fiero.
La nostra idea di democrazia deve essere ed è quella genuina del potere che deriva dal basso,e mal si concilia con l'apparizione di figure sconosciute imposte dall'alto.
La Libertà nella quale crediamo si coniuga con la parola Popolo,di cui è padre e madre.
Per questo dobbiamo promuovere,sostenere e chiedere il ritorno al voto di preferenza;non già come panacea di tutti i mali del Paese,ma come attestazione formale e sostanziale della sovranità dei cittadini italiani.
Giuseppe Meola
venerdì 12 novembre 2010
Ritorno al futuro:il voto di preferenza
venerdì 5 novembre 2010
Gli affari festeggiano la morte di Kirchner
MARK ENGLER
dissentmagazine.org
Raramente lo si vede scritto in termini così espliciti. Mercoledì scorso Néstor Kirchner - passato presidente argentino, candidato alle elezioni dell’anno prossimo e marito dell’attuale presidente Cristina Fernández de Kirchner – è morto improvvisamente di infarto. I mercati hanno gioito.
Un articolo della Reuters intitolato “Gli assets argentini aumentano alla morte dell’ex presidente Kirchner”, riporta:
dissentmagazine.org
Raramente lo si vede scritto in termini così espliciti. Mercoledì scorso Néstor Kirchner - passato presidente argentino, candidato alle elezioni dell’anno prossimo e marito dell’attuale presidente Cristina Fernández de Kirchner – è morto improvvisamente di infarto. I mercati hanno gioito.
Un articolo della Reuters intitolato “Gli assets argentini aumentano alla morte dell’ex presidente Kirchner”, riporta:
“Una vacanza del mercato in Argentina ha bloccato i prezzi locali, ma gli investitori hanno aumentato improvvisamente i credit ed equity assets nei mercati globali in seguito alla notizia della morte improvvisa di Kirchner, 60 anni, marito della attuale presidente Cristina Fernandez:
lunedì 25 ottobre 2010
Gli hamburger di McDonald's non si decompongono mai
È sempre interessante notare come i media principali(mainstream) “scoprono” notizie che credono essere nuove anche se la comunità salutista ne ha parlato per anni. Per esempio, recentemente il New York Times ha pubblicato un articolo intitolato Quando le medicine causano problemi che dovrebbero prevenire.
Abbiamo parlato per anni di questo argomento, di come la chemioterapia causi il cancro, i medicinali per l’osteoporosi provochino fratture alle ossa e di come gli antidepressivi portino a comportamenti suicidi.
L’ultima “novità” scoperta dai media principali è che gli hamburger e le patatine del Happy Meal della McDonald’s non vanno a male, anche se li si lascia per sei mesi. Questa storia è stata ripresa dalla CNN, dal Washington Post e altri media commerciali che sembrano essere rimasti folgorati dal fatto che il cibo spazzatura delle catene dei fast food non marcisce.
Ultras serbi, tv ed ipocrisia...
Martedì sera ,come tanti italiani,avevo puntato la tv su Raiuno per vedere la partita tra Italia(o Italietta, calcisticamente parlando) e Serbia. Lo stadio è il Ferraris di Genova,il più bello ed europeo impianto italiano, tutto esaurito e con uno spicchio della curva piena di un colorato e rumoroso gruppo di supporters serbi. Fin qui niente di strano…
Una parte del tifo serbo lancia qualche fumogeno in campo, vengono esposti striscioni con messaggi politici ed il solito paio di coglioni rompe qualche seggiolino e danneggia la vetrata che delimita il settore ospiti. Ed anche qui,purtroppo,niente di strano…
Quello che stonava era la cagnara scandalizzata dei telecronisti (e dei giornalisti il giorno dopo).
Chiariamo subito: le teste di c…o che agitano e rovinano le partite, compiendo nel mezzo i più disparati atti vandalici sono bersaglio della mia più totale riprovazione! Chiarito ciò, mi scandalizza di più l’atteggiamento indignato di chi stigmatizza l’episodio di martedì sera come se fosse un evento eccezionale. E che cercava di far passare più di un migliaio di serbi come animali rozzi e senza dignità.
Cerchiamo di essere un po’ più lucidi…
Cosa è successo di così straordinario ed unico? Che una squadra di calcio sia stata seguita in trasferta da un piccolo (erano 97 secondo l’informativa della polizia prima della partita) ma casinarissimo gruppo di pseudo-tifosi(a fronte di un migliaio di civilissimi tifosi)? Che ci sia stato qualche atto di vandalismo (neanche tanto grave visti gli standard italiani)? Che sia stato arrestato un energumeno stra-tatuato che ,ubriaco di brutto, menava le mani in aria facendo gesti inneggianti ad una fazione politica estrema?
Se questi sono eventi incredibili vuol dire che i nostri giornalisti vivono su un altro pianeta! Purtroppo scene come quelle,e frequentemente di gran lunga peggiori, le si vedono quasi tutte le domeniche negli stati italiani da nord a sud, dalla seria A alle categorie minori. Tant’è vero che ci siamo dovuti inventare la tessera del tifoso per evitare che muora qualche altro Raciti.
Gli stessi inneggiamenti e striscioni a sfondo politico non sono una novità,anzi. Le nostre curve ospitano ormai le frange più estremiste dentro e fuori l’arco costituzionale. Basta ricordare ad esempio le curve di Lazio e Livorno.
Che lo si voglia o no, la maggior parte dei(pochissimi) giovani che si avvicinano alla militanza politica ha come momento di adunanza la curva. Le manifestazioni,gli eventi culturali, i concerti politici, i centri sociali, i campi Hobbit, tutto ciò che una volta era la socializzazione giovanile impegnata è SPARITA. E tranne poche valorose e meritorie eccezioni, tanti nostri giovani si fanno infinocchiare da quattro teppisti che si ergono a leader politici carismatici da circolo “er Monnezza”.
In tutto questo, come al solito,i serbi vengono fatti passare in maniera allusiva e subdola per un popolo col marchio dell’infamia per aver(solo loro) compiuto crimini di guerra e pulizia etnica nella guerra dei Balcani. Purtroppo come sempre la storia,ed in questo casi i fatti(visto che parliamo di meno di vent’anni fa), è divulgata sempre e soltanto alla luce degli interessi di chi ha più potere.
Così gli interessi geopolitici ed economici americani e tedeschi per i Balcani diventano una crociata per i poveri perseguitati musulmani bosniaci prima e kossovari poi; lo smembramento della ex Jugoslavia una lotta a favore dell’autodeterminazione dei popoli. E non casomai lo sbocco sul mediterraneo tramite la Slovenia(paese di strettissima osservanza teutonica e finanziatissimo dal Bundestag) della Germania. O casomai, e soprattutto, l’apertura dell’area più agevole per il passaggio della nuova rete di approvvigionamento energetico(Nabucco), proveniente dal Kazakistan e vale a dire il Kossovo.
Ma queste sono cose che non si possono dire nei talk show italiani; figuriamoci poi quando a benedire la guerra e l’intervento Nato nei Balcani è “nientepopòdimeno” che un governo di centrosinistra!
Così, tra una condanna e un’altra dei disordini(esecrabilissimi, torno a ripetermi) al Ferraris, mica si può accennare alle ragioni del risentimento e dell’orgoglio di un Paese sovrano attaccato e MUTILATO territorialmente con il distacco della regione kossovara, davanti ai nostri occhi! Guai…
Ma il mondo va così, e gli Stati si fanno e si disfano secondo gli interessi del più forte. E se parli dell’unificazione d’Italia e delle sue zone d’ombra sei un revisionista becero, così come commetti peccato di lesa maestà se fai notare che i serbi sono stati presi a calci nel sedere per interessi altrui.
Intanto viva la libera ed indipendente informazione italiana!
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