tag:blogger.com,1999:blog-5526897930738475572024-03-14T07:20:03.210+01:00Le mie considerazioni inutiliAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.comBlogger213125tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-89005146128180111412015-04-19T17:50:00.000+02:002015-04-20T07:44:44.715+02:00Aiutare i migranti abbandonandoli. Le ragioni di un paradosso...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/DnqdSC8E3I8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="http://www.youtube.com/embed/DnqdSC8E3I8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-24202821859325823972015-04-14T14:17:00.001+02:002015-04-14T14:24:26.985+02:00L' Anas dei Ciucci. Ovvero i ciucci dell' Anas<div class="separator" style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="youtube-player" frameborder="0" height="305" src="http://www.youtube.com/embed/RcZTtmuet-w" title="YouTube video player" type="text/html" width="500"></iframe></div>
<br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-63049091774625578552015-01-30T11:20:00.001+01:002015-01-30T11:20:28.078+01:00Il petrolio (ed il prezzo) in mano alle banche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-T7HKthasN-M/VMtaLQB2dBI/AAAAAAAAC50/oKhpatjIHVk/s1600/images%2B(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-T7HKthasN-M/VMtaLQB2dBI/AAAAAAAAC50/oKhpatjIHVk/s1600/images%2B(1).jpg" height="264" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Ben Bernanke</b> (ex governatore della <b>Federal Reserve</b>) ebbe a dire:<i> “Non possono essere le banche nazionali a risolvere i problemi economici”</i>.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Qualcuno aggiunse a questa frase: "<i>Vero. E' perchè sono troppo impegnati a crearli...</i>".</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La storia che dietro tutti i problemi dell'economia, e di noi poveri cristi, ci siano le banche, a volte sembra quasi un mito popolare. Oppure, secondo alcuni, un modo per scaricare dalla classe politica che noi scegliamo la responsabilità dei disastri che vediamo oggi.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Per altri, se si vuole cercare il <b>Potere </b>bisogna fare quello che gli anglofoni chiamano "<i>follow the money</i>", "<b>seguire il denaro</b>". Ed oggi più che mai nella storia dell'umanità, chi detiene le più grandi ricchezze sono le èlite finanziarie e bancarie.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E' di ieri l'uscita di un <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-28/confindustria-ripresa-piu-forte-previsto-2015-+21percento-153030.shtml?uuid=ABKhrRlC" target="_blank">report</a> di <b>Confindustria </b>che vede per il 2015 una crescita del <b>Pil </b>di oltre il 2%, ed altrettanto per il 2016. Una roba che da queste parti non si vede da anni ed anni.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E su cosa fondano questo improvviso ottimismo? Udite udite:<u> prezzo del petrolio basso</u>, deprezzamento dell'euro sul dollaro, <b>Quantitative Easing</b> e aumento dell'occupazione via <b>Jobs Act</b> di Renzi.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tralasciando la <i>barzelletta</i> degli effetti benefici del Jobs Act, il resto è fondato su una serie di variabili tutte influenzate dalle dinamiche bancarie.<br />Ma se degli interessi delle banche col Quantitative Easing se n'è parlato diffusamente, il rapporto delle banche con il petrolio è molto più sfuggente nell'immaginario collettivo.<br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora, giusto per capire meglio la vastità del loro raggio d'azione, come si muovono i colossi bancari, quanto potere abbiano e come riescano a sfuggire alla regolamentazione politica, vi propongo la lettura di questo interessantissimo articolo del Fatto Quotidiano scritto da <b>Paolo Fior</b>.</span><br /><br /><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Stay tuned</span><br /><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">"I</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">n tempi di grande turbolenza dei mercati e di crolli dei prezzi delle materie prime, ecco che torna di estrema attualità il rapporto diffuso a fine novembre dalla Commissione d’inchiesta del Congresso Usa che punta il dito sui maggiori gruppi bancari statunitensi – <span style="background-color: yellow;"><b>Goldman Sachs</b>, <b>JP Morgan Chase</b> e </span><b><span style="background-color: yellow;">Morgan Stanley</span> </b>– che nel corso dell’ultimo lustro <span style="background-color: yellow;">sono divenuti <i><b>dominus</b></i> di interi mercati delle materie prime arrivando a controllarne la <b>produzione </b>fisica, la <b>trasformazione</b>, il <b>trasporto</b>, lo <b>stoccaggio</b>, la <b>vendita </b>e la <b>distribuzione</b>.</span> Lo hanno fatto attraverso una poderosa campagna acquisti, realizzando un’integrazione verticale tra banca, industria e società commerciali che – come sottolinea il rapporto – è causa di innumerevoli conflitti d’interesse, di gravi manipolazioni dei prezzi di mercato e del sistematico abuso di informazioni privilegiate da parte delle banche stesse.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno scandalo a metà, visto che <u>la legislazione americana <b>non vieta</b> determinate pratiche</u> sui mercati delle <b>commodities</b>. E infatti nel richiedere alla <b>Fed </b>e alle altre autorità di controllo i permessi per poter estendere la loro operatività nel settore della produzione fisica delle materie prime, i colossi della finanza hanno sottolineato con forza proprio i vantaggi e le sinergie che tale operatività porta al business finanziario in senso stretto. <b>Jp Morgan</b> lo ha scritto a chiare lettere alla Fed già nel 2005: “<i>Questo posizionamento fornirà accesso a informazioni riguardanti l’intera gamma di prodotto e l’attività di mercato degli acquirenti finali. Informazioni che serviranno anche a migliorare la gestione dei rischi e le previsioni sull’andamento futuro del mercato e dei prezzi che Jp Morgan potrà utilizzare per migliorare la sua offerta di prodotti derivati sulle commodities”</i>.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una <b>Commissione d’inchiesta</b> del Congresso Usa ha rilevato<b> <u style="background-color: yellow;">conflitti di interesse</u></b> e abusi di informazioni privilegiate</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo scandalo tuttavia c’è ed è quello di una <u style="background-color: yellow;"><i><b>regolamentazione </b>troppo frastagliata e permissiva <b>che non tutela gli operatori economici e l’industria</b> di fronte all’arrivo di questi T-rex della finanza affamati di profitti a qualunque costo e sostanzialmente disinteressati alle conseguenze del loro agire</i></u>. </span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/30/mani-delle-banche-usa-sulle-materie-prime-cosi-rischiamo-nuova-bolla/1346562/" target="_blank">Continua a leggere</a> sul <b>FQ</b></span><br />
<br />
Fonte: Il Fatto QuotidianoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-24028860747177194042015-01-29T10:47:00.002+01:002015-01-29T10:47:58.975+01:00Se Draghi annuncia la fine dell'Euro...<a href="http://2.bp.blogspot.com/-oK-2BUaWsj4/VMoAgp1e8nI/AAAAAAAAC5k/JuiRAFOZ274/s1600/PicsArt_1422524410140.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-oK-2BUaWsj4/VMoAgp1e8nI/AAAAAAAAC5k/JuiRAFOZ274/s1600/PicsArt_1422524410140.jpg" height="225" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Grande entusiasmo in Italia, in Europa e nel mondo quando <b>Draghi </b>annuncia: "<b>Quantitative Easing</b> (ovvero: adesso stampiamo Euro a manetta, tiè!)".</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sembra che tutti non aspettassero che questo annuncio, ed immancabilmente il primo paragone è stato con la politica monetaria americana della <b>Federal Reserve</b>. Sì, quelli belli e bravi del nuovo "<i>miracolo economico obamiano</i>".<br /><br />Però, se si guarda bene al provvedimento, qualche riflessione fuori dal coro vale la pena farla.<br />La parola chiave della mossa di Draghi e della <b>Bce </b>è "<u>risk-sharing</u>", ovvero condivisione del rischio.<br />Se il significato prosaico di Quantitative easing è "<i><b style="background-color: yellow;">stampare moneta</b></i>", quello di risk sharing è "<u>a vostro rischio e pericolo</u>". Ma potrebbe anche essere declinato con un più terra-terra: "<i>se qualcosa va storto sò cazzi vostri e della Banca Centrale vostra</i>".</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /><br />Già, perchè lo stampaggio avviene per l<b>'80%</b> in quota Banca Centrale nazionale, e <b>20%</b> Bce.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come molti hanno fatto notare, sembra quasi una clausola che prepara le contromisure per l'implosione della moneta unica; perchè è evidente che per l'ennesima volta i <u style="background-color: yellow;">Paesi del Nord non vogliono condividere il rischio sui debiti dei soci del Sud</u>. Insomma, la linea dei tedeschi e della Bundesbank.<br /><br />Quindi, formalmente, abbiamo la nostra Banca d'Italia che è chiamata a comprare Titoli di Stato, <b>Btp </b>ed altro, dalle Banche e gli investitori che li detengono. Vuol dire che <b>Bankitalia </b>avrà un rischio, qualora i Btp perdano valore, ed un'opportunità qualora i Btp guadagnino valore.<br /><br />Ma <u>la Banca Centrale non ha come missione fare utili</u>. Non solo: non ha nemmeno una disponibilità di denaro in bilancio per farlo, come tutte le BC del mondo. <u>L'unico modo che ha per "spendere" è "creare moneta"</u>: denaro che non deve a nessuno, senza debito.<br /><br />Semplicemente, in un ipotetico foglio di calcolo della Banca Centrale, da un lato scriverà <b>500 milioni</b>, e dall'altro <i>Btp xyz</i>. E' come andare da un concessionario a comprare una Maserati con i soldi del Monopoli; voi verreste cacciati a pedate, alla BC invece li prenderebbero.<br /><br />Allora facciamo un'altra considerazione.<br /><br />Se un sistema come quello architettato dalla Bce (il Quantitative Easing) è legittimo e credibile, con gli Stati che concretamente si mettono in proprio... direi che <u>tanto vale tornare alle monete nazionali</u>. O quantomeno, a noi italiani converrebbe stampare una moneta sovrana.<br /><br />Perchè se l'euro che immettiamo in circolazione da oggi deve essere garantito dal nostro sistema-Paese, allora tanto vale farlo in maniera piena. Quindi attivando la possibilità di farne <u><b>fluttuare </b>il valore rispetto ad altre monete</u>, regolandolo in funzione delle nostre esigenze commerciali.<br /><br />Visto che è la <b>deflazione </b>che ci sta uccidendo, con una <b>moneta sovrana</b> potremmo inflazionare l'economia. <b>Inflazione</b> che, entro certi limiti (e governata), è la benzina della crescita economica.<br />Ma non solo: è anche il modo più efficace ed a buon mercato per abbassare il valore del <b>debito pubblico</b>.<br /><br /><u style="background-color: yellow;">Forse la mossa di Draghi, chissà, è proprio una graduale preparazione alla <b>fine dell'Euro</b></u>. E questo nella convinzione che ormai la moneta unica europea, così come tutte le esperienze di monete comunitarie nella storia, è destinata a sfasciarsi; ed allora è meglio governare ordinatamente il processo.<br /><br />Se così fosse, allora perchè non anticipare la mossa unilateralmente e prendersi il vantaggio di mettere in prima fila la nostra economia rispetto ai nostri competitors?<br />Il problema è che la domanda, oggi come oggi, andrebbe fatta al <b>PD</b>, che sull'Euro ha investito il suo credito di immagine da <b>Prodi </b>in poi.<br /><br />Senza speranze...</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />Stay tuned<br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-14360843462940344922015-01-28T11:37:00.000+01:002015-01-28T11:37:17.895+01:00Amato Presidente della Repubblica. Ovvero: al peggio non c'è mai fine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-iAANmEyXW6M/VMi7ediPYqI/AAAAAAAAC5U/-rugBJlfphg/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-iAANmEyXW6M/VMi7ediPYqI/AAAAAAAAC5U/-rugBJlfphg/s1600/images.jpg" height="187" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Siete di quelli che hanno aperto una bottiglia di spumante all'annuncio delle dimissioni di <b>Giorgio Napolitano</b>? Considerate il vecchio inquilino del <b>Quirinale </b>il peggior Presidente della Repubblica della storia italiana? Ancora non avete digerito tutte le porcherie istituzionali che Napolitano vi ha propinato?<br /><br />Ok, ho una notizia per voi. Se tutto va bene... siamo rovinati.<br /><br />Sì, perchè nella corsa all'elezione del nuovo <b>Presidente della Repubblica</b> all'orizzonte si staglia netta una figura inquietante: <b>Giuliano Amato</b>.<a name='more'></a><br /><br />La situazione è quella che conoscete. <b>Renzi </b>e <b>Berlusconi </b>hanno stretto un patto di ferro per il Quirinale, perchè entrambi vogliono un Presidente garante dello <i>status quo</i>. Il bischero vuole un Colle che lo aiuti a mantenere salda la posizione, il vecchio vuole un garante del suo salvacondotto politico-giudiziario.<br /><br />In più c'è da assicurare all'<b>Europa</b> ed ai "<i><b>circoli che contano</b></i>" un nome che sia una garanzia di stretta osservanza <u>europeista</u> ed <u>eurista</u>. E chi meglio di Amato può rappresentare questo profilo?<br />Il "<i>dottor Sottile</i>" è stato membro della <b>Convenzione</b> <b>Europea </b>che ha stilato il Trattato di Lisbona (ex Costituzione Europea), è stato consulente di <b>Deutsche Bank </b>e consigliere di <b>Monti </b>all'epoca del suo premierato.<br /><br />Inoltre la sua propensione al rigorismo ed all'osservanza del credo europeo di "osservanza <b>Bundesbank</b>", è testimoniata dalla fermezza con la quale, quando era Presidente del Consiglio italiano, in una notte del <b>1992</b> prelevò il <b>6 per 1000 </b>da tutti i depositi bancari. Tutti.<br />E, giusto per ricordare un po', siccome i prelievi dai conti correnti non bastavano, il “Dottor Sottile” si occupò anche delle nostre case: a lui anche il merito dell’introduzione dell’<b>Ici</b>, dalla quale furono esentati gli immobili della <b>Chiesa </b>e delle <b>fondazioni bancarie</b>.<br /><br />Poi c'è da considerare il profondissimo curriculum istituzionale che Amato può vantare. Cosa che in un Paese che ha glorificato, in tempi di anti-politica un Presidente come Napolitano, in Parlamento ininterrottamente per 60 anni, non può che essere un merito(!?).<br /><br />E allora vediamo:<br /></span><ul>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">4 volte <b>deputato</b></span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">2 volte <b>premier </b></span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">2 volte<b> ministro del Tesoro</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">ministro dell’<b>Interno</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">presidente <b>Antitrust</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">vicepresidente della <b>Convenzione europea</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">presidente della <b>Treccani </b></span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">presidente della <b>Scuola superiore Sant’Anna di Pisa</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">presidente <b>Comitato dei garanti per i 150 anni dell’Unità d’Italia</b></span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">consulente di <b>Deutsche Bank</b> </span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">consigliere di <b>Monti </b>per i <b>tagli ai costi della politica</b></span></li>
<li><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">giudice della <b>Corte Costituzionale</b> (nominato da Napolitano)</span></li>
</ul>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span><div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sarebbe poi interessante andare a ripercorrere la sua avventura come dirigente e strettissimo collaboratore di <b>Bettino Craxi</b>, di cui è stato per anni in vice nel <b>Partito Socialista</b>. Partito dal quale si sganciò con un tempismo perfetto, ripudiando il suo leader, all'indomani del tracollo di <b>Mani Pulite</b>.<br />Ma di quella stagione lui è sempre stato esentato dai richiami alla responsabilità politica, che certamente aveva.<br /><br />Infine, del nostro eroe come non ricordare la famosa e ricchissima <u>pensione di <b>31.000 euro</b> mensili</u>. Ma non tanto per l'assegno in sè, di cui non è l'unico beneficiario in Italia, ma per la faccia tosta che ebbe in una intervista con Lilly <b>Gruber</b>. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Alla domanda della giornalista "<i><b>Sarebbe disposto ad abbassarsi la pensione</b></i> (per solidarietà ai contribuenti alle prese con la crisi - nda)<b>?</b>" <b>Amato</b> rispose, mettendo fine alla trasmissione: "<i><b>Non capisco la domanda</b></i>."<br />Noi non abbiamo mai capito la risposta... O forse abbiamo capito molto bene.<br /><br />Ricapitolando, questo è quello che probabilmente ci aspetta, all'insegna del "<i>sempre più difficile</i>" di circense memoria.<br />Sembra impossibile, e forse lo è, ma il prossimo Presidente della Repubblica potrebbe perfino farci rimpiangere (ok, "<i>valutare diversamente</i>" suona meglio) Napolitano.<br /><br />Vedremo.<br /><br /><b>Stay tuned</b><br /><br /> </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-23238081893212353012015-01-27T15:37:00.000+01:002015-01-27T15:37:32.959+01:00Tsipras: il nuovo (bluff) che avanza<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KMRisXjD_Rw/VMehI7IFKII/AAAAAAAAC5A/pXGRkjX8uCQ/s1600/tsipras%2Bbluff.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-KMRisXjD_Rw/VMehI7IFKII/AAAAAAAAC5A/pXGRkjX8uCQ/s1600/tsipras%2Bbluff.jpg" height="213" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tutta questa eccitazione per la vittoria di <b>Tsipras</b> in Grecia ha del grottesco. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Da una parte ci sono gli allarmisti del "<u>pericolo della stabilità europea</u>", dall'altra gli entusiasti del fronte "<u>no-euro</u>" che guardano ad Alexis Tsipras come miccia per la detonazione della moneta unica.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tranquillizzatevi tutti: non succederà niente.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il giovane leader greco, che ha dichiarato di avere <b>Renzi </b>come modello (ok, grattatevi le p...e), ha più volte dichiarato che non porterà la <b>Grecia </b>fuori dall'Euro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Unendo le due cose di sopra, modello Renzi ed Euro, il risultato è zero. Probabilmente si tratta di un nuovo parolaio attraente dalla faccia pulita e dal curriculum scarno. Cosa che piace sempre ad un popolo stanco delle solite facce al potere.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"<i><b>Negoziare il debito</b></i>" e "<b><i>ripudiare l'austerity</i></b>" sono solo slogan. La Grecia conta il <b>2%</b> scarso del <b>Pil</b> <b>europeo</b>, ed il suo peso politico è pure minore. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dentro l'Euro non ci sono margini di manovra, quindi... solo chiacchiere.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />Il voto in Grecia, inoltre, non cambierà le sorti dell’<b>Europa</b>. <br />Nulla di quello che accade in un Paese periferico di <b>11 mln</b> di abitanti può modificare le sorti della storia di una comunità che ne conta <b>503 mln</b>. Anche quello che succede in un quartiere di <b>Londra</b>, o, meglio ancora, di <b>Berlino </b>ha più peso delle elezioni greche. <br /><br />Del resto nemmeno una sua uscita dalla moneta unica che, comunque, non pare essere in discussione, sposta questi equilibri. <u>Per la Grecia l’<b>Ue </b>avrebbe potuto fare tanto ed in breve tempo</u>, ma non ha fatto quasi nulla e per molto tempo, salvo minacciare sfracelli finanziari e devastazioni sociali, perché non teme conseguenze dal default ellenico, perlomeno non a livello strutturale. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Con i soli soldi buttati in <b>Ucraina </b>Bruxelles avrebbe potuto dare ai greci quella carica necessaria per tornare a credere nel progetto generale. Ma non l’ha fatto perché <b>Atene </b>non andrà da nessuna parte. L’Ue è solo il primo cerchio che tiene legati i paesi dell’orbita egemonica occidentale. Fuori c’è una seconda catena, più possente e costringente, che si chiama egemonia americana e che non permetterà agli ellenici di fare le loro libere scelte. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In Grecia, infatti, ha vinto la "<i><u>sinistra al caviale</u></i>" che non ha nessuna intenzione di ribaltare il tavolo sul quale è stato apparecchiato lo sfacelo della penisola ellenica.<br /><br />Alexis Tsipras non è un rivoluzionario, e nemmeno un riformatore. Il leader di <b>Syriza </b>è solo un bluff. Tsipras è il <b>Principe di Salina</b> di Tomasi di Lampedusa che mette in atto il suo famoso proclama: "<i>Bisogna che tutto cambi</i> (in Grecia), <i>affinchè tutto rimanga com'è</i> (in Europa).<br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando dice di ispirarsi a <b>Renzi</b> perché condivide il suo progetto di sviluppo, c'è da credergli; e preoccuparsi per gli amici greci. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Così come il Matteo nazionale, il fresco premier greco disegna immaginifici scenari di ripresa e riscatto. Tanto belli quanto vuoti di strategie politiche e manovre economiche.<br /><br />Detto questo, e dipinto il mio quadro fosco, sarei ben felice di essere smentito nei prossimi mesi. Nel frattempo non ci resta che fare il nostro migliore "<b>in bocca al lupo</b>" al popolo greco. O se preferite "<b>che Dio gliela mandi buona</b>!"<br /><br />Stay tuned</span><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-70046725704162630932014-09-01T10:12:00.004+02:002014-09-01T10:14:26.258+02:00Le supercazzole di Renzi... Piddioti miei<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-s0GhLa0SrhI/VAQkxH4uCjI/AAAAAAAAAiE/qnUGul1AH8g/s1600/Pidioti%2Bmiei.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-s0GhLa0SrhI/VAQkxH4uCjI/AAAAAAAAAiE/qnUGul1AH8g/s1600/Pidioti%2Bmiei.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">23 maggio: "</span><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Dal 2015 gli 80 euro anche a pensionati e partite IVA</i></span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"... adesso non garantisce più.</span><br />
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />23 luglio: "</span><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Metteremo in campo 43 miliardi per infrastrutture</i></span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"... ce ne sono solo 3,8.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Alla presentazione del <b>DEF</b>: "</span><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Entro la fine dell'anno il PIL sarà a + 0,8% ma spero di essere smentito positivamente</i></span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"... il <b>PIL </b>è a - 0,2% nel secondo trimestre e a - 0,3% si base annua.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">1° agosto. "</span><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Italiani andate pure in vacanza tranquillamente, a settembre ci sarà una grande ripresa col botto</i></span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">" ... il Paese è in <b>deflazione </b>per la prima volta dopo 55 anni (e <a href="http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2013/11/deflazione-se-la-conosci-la-eviti.html" target="_blank"><b>qui </b></a>lo avevamo anticipato 9 mesi prima).</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i><b>Piovono supercazzole prematurate come fosse antani...</b></i></span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><i><br /></i></b></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dunque, ricapitolando (e prendendo a prestito il sempre lucidissimo <b><a href="http://www.vincitorievinti.com/" target="_blank">Paolo Cardenà</a></b>):</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L'Italia è in <b>deflazione</b>. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La <b>disoccupazione </b>sfiora il 13%, mentre quella giovanile corre verso il 45%. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Negli ultimi 5 anni, nonostante le manovre lacrime e sangue varate, il <b>debito pubblico</b> è salito di oltre 400 mld di euro, di cui 100 mld solo negli ultimi 7 mesi. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L'Istat dice che <u>in Italia ci sono 10 milioni di persone che ballano sulla soglia della <b>povertà</b></u>, e dice anche che di crescita, per il 2014, neanche a parlarne. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il <b>Pil</b>, dall'inizio della crisi, è diminuito di quasi il 10%, mentre la <b>produzione industriale</b> è crollata del 25%</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">I consumi sono ad un passo dal trapasso, mentre i redditi degli italiani sono crollati ai livelli di 20 anni fa. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Per non parlare della fragilità del sistema bancario, o delle centinaia di migliaia di imprese cessate, fallite o delocalizzate.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Esiste un caso Italia in europa, ed esiste anche nel mondo. Tutte le cancellerie europee stanno discutendo più o meno segretamente del caso Italia, e non è escluso che presto sentiremo i rotori degli elicotteri della <b>Troika</b>. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Negli ultimi 3 anni si sono succeduti 3 governi: i governi del Presidente (<b>Napolitano</b>, ndr) li hanno chiamati, poiché non eletti da nessuno. Ma la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Ora è catastrofica, solo per usare un eufemismo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Se volete possiamo andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato. Insomma, siamo nel mezzo della più grande crisi economica che ha colpito la nazione, senza alcun precedente in tempo di pace.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nonostante tutto questo, cosa fa il Presidente del Consiglio?</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-WHJWyfVS60k/VAQlQz3d9_I/AAAAAAAAAiM/jzuCBlUJJ60/s1600/download%2B(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-WHJWyfVS60k/VAQlQz3d9_I/AAAAAAAAAiM/jzuCBlUJJ60/s1600/download%2B(1).jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Si lecca un gelato davanti a palazzo Chigi, come risposta alla copertina dell' <b>Economist </b>che rappresenta l'Italia che affonda insieme all'Europa.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-b0VdrwzY9xk/VAQln3_r7pI/AAAAAAAAAiU/InDzMce0e6k/s1600/download%2B(2).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-b0VdrwzY9xk/VAQln3_r7pI/AAAAAAAAAiU/InDzMce0e6k/s1600/download%2B(2).jpg" height="320" width="248" /></span></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sembra di stare su scherzi a parte.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E mentre assistiamo a questo spettacolo tragico ed imbarazzante, il consenso intorno al Presidente "ggiovane" rimane incredibilmente saldo. Il <b>40%</b> e passa di voti raccolti alle scorse elezioni dimostrano quanto la strada sia in salita. La presa di coscienza degli italiani è come la linea dell'orizzonte: <b>la vedi, ma non la raggiungi mai...</b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-2oHlLt5nusI/VAQnxdqriQI/AAAAAAAAAig/dBpSjzVBjVk/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-2oHlLt5nusI/VAQnxdqriQI/AAAAAAAAAig/dBpSjzVBjVk/s1600/images.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Stay tuned</b></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-87653460345221615892014-05-30T15:33:00.000+02:002014-05-30T15:33:11.174+02:00Una borghese di merda<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-y-6Zmwfejxg/U4iIHWCUWlI/AAAAAAAAAas/HYkcnB-ASH8/s1600/Il+Red+Dress+del+premio+Oscar+Tilda+Swinton+disponibile+in+esclusiva+su+jilsander.com.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-y-6Zmwfejxg/U4iIHWCUWlI/AAAAAAAAAas/HYkcnB-ASH8/s1600/Il+Red+Dress+del+premio+Oscar+Tilda+Swinton+disponibile+in+esclusiva+su+jilsander.com.JPG" height="211" width="320" /></a></div>
"<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma tu non eri di <b>sinistra</b>?" mi chiedeva con preoccupazione un mio follower twittarolo stamattina. Il fatto è, caro, che prima di tutto io sono una <b>borghese</b> di merda, e proprio per questo a vent'anni ero comunista.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non c'è da stupirsene perché sono i borghesi che scelgono la bandiera rossa senza averne la necessità. Marx, Lenin, Trockij, Che Guevara, Fidel Castro, erano tutti borghesi, perché è la borghesia che, quando l'élite esagera, che si tratti di incipriati aristocratici e pretacci o di latifondisti, capitalisti e padroni delle ferriere, fa le rivoluzioni.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sono stata di sinistra per un lungo tempo, prima che saltassero tutte le regole su chi dovesse stare dalla parte del popolo e chi invece doveva vendersi al Capitale. Perché qualcosa è successo, darling. Più o meno attorno al Sessantotto. E' stato un processo lungo e difficile da allora, ma sta giungendo a compimento. La più grande operazione di pulizia sociale della storia. La fine della lotta di classe con la proclamazione del Capitale come vincitore. With a little help from his friends.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ti spiego il mio percorso. Sono una borghese, dicevo, e la mia è la classe media che, ad un certo punto, nel secolo scorso, è riuscita storicamente ad inglobare emancipandola anche tanta parte della classe operaia. Merito delle lotte dei borghesi dalla coscienza infelice di cui sopra condotte assieme agli operai, certo, ma anche di un capitalismo che pensava che estendere la ricchezza a fasce più ampie della popolazione, facendo diventare i proletari classe media, significava più merci vendute, più profitti e più benessere per tutti. Il famigerato moltiplicatore. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma già, Henry Ford era un nazifascista anche se pensava che aumentando il salario ai suoi operai questi avrebbero potuto comperare il modello T che fabbricavano.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quello della mia gioventù sembra un mondo perduto ed estinto; una meraviglia, sai, in confronto a quello di oggi. E sono sicura che te ne ricordi, perché non sei di primo pelo neppure tu.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Uno stipendio in famiglia bastava a condurre una vita più che dignitosa dove non ti mancava nulla di veramente necessario. Esisteva ancora il concetto di superfluo e per quello c'era il "no, non ce lo possiamo permettere". Quel no ti aiutava a crescere e a capire che, una volta grande, te lo saresti guadagnato con il tuo lavoro, perché il lavoro ci sarebbe stato, secondo quello che avevi studiato e imparato a fare.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Perfino con uno stipendio solo, con i risparmi (allora si riusciva a mettere da parte qualcosa ogni mese), la famiglia riusciva a comperarsi la casa dove viveva e, se lavoravano tutti e due i genitori, ci si comperava magari un'altra casa al mare o in campagna o in montagna. Perché allora esistevano ancora le ferie e le vacanze non duravano meno di venti giorni. Per le malattie c'era il welfare, ad una certa età arrivavano la pensione e la liquidazione con la quale ti potevi togliere qualche sfizio in più o farti la casetta di cui sopra, perché i nonni non erano costretti a mantenere nipoti disoccupati. Erano i tempi in cui l'Italia stava diventando, pur tra corruzione, mafia e caste, e sottoposta a sovranità limitata come paese sconfitto, la quinta potenza industriale del mondo.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non erano tutte rose e fiori? Certo, c'erano come sempre i poveri e lo sfruttamento, il mondo era diviso in classi. C'erano la crisi petrolifera, il terrorismo di stato, le bombe, le guerre imperialiste. Poi arrivò la shock economy, prima dal Sudamerica (però così lontano da noi) e poi nel mondo anglosassone, con i primi vagiti del dominio finanziario sulle nostre vite ma la speranza di un futuro migliore non mancava, nessuno pensava che, pur lavorando da rompersi la schiena, da vecchio sarebbe stato povero e abbandonato perché gli avrebbero portato via tutto. Non avevamo nulla da perdere, caso mai ci sarebbe stato ancora qualcosa da ottenere. Il muro nero della depressione, dell'assenza di un futuro o dell'angoscia data dal pensiero di che cosa sarà il nostro futuro in balia della povertà non esisteva e nessuno sarebbe stato in grado di immaginarlo, a meno che non fosse vissuto al di là di qualche Cortina di Ferro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Soprattutto nessuno si sarebbe mai immaginato che il benessere ottenuto in base alle lotte sindacali, nato dal sangue degli operai e di quei borghesi empatici e simboleggiato in maniera sacra dalla democrazia, dato ormai per acquisito perché certificato nella Costituzione, sarebbe stato possibile toglierlo al popolo per consegnarlo ad un'élite intenzionata a redistribuire la ricchezza esistente verso l'alto, accaparrandosela tutta e creando un mondo dove l'1% ha tutto e il 99% quasi nulla, senza più democrazia. Un mondo nuovo ma tremendamente simile al Medioevo che, per essere realizzato, ormai lo sappiamo, nei trent'anni previsti per il suo compimento non potrà che finire con l'eliminazione fisica della classe media, magari sostituita da carne da macello proveniente dal terzo mondo da impiegare per la pulitura dei cessi dove andranno a sedersi i culi imperiali.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Credo che, se qualcuno allora, negli anni sessanta-settanta, avesse visto un'anteprima del futuro, ovvero dei giorni nostri, lo avrebbe considerato il peggiore incubo mai vissuto e nessuno avrebbe potuto immaginare che coloro che si sarebbero offerti spontaneamente per farlo avverare sarebbero stati i partiti di sinistra, quelli più tradizionalmente (allora) vicini al popolo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Eccoci, caro, al perché io non sono più comunista, non sono più di sinistra, anzi non sono niente, sono solo una borghese di merda ma molto, molto incazzata.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sono incazzata e mi difenderò fino all'ultimo perché vogliono farmi fuori. Vogliono portarmi via ciò che la mia famiglia mi ha lasciato, affinché, assieme a ciò che mi guadagno con il mio lavoro, potessi avere una vecchiaia serena senza dover dipendere da nessuno. Penso a me stessa, certo. Gli altri hanno smesso di pensare a me.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ti pare impossibile che l'orrendo scenario che ti ho descritto possa realizzarsi? Cosa ti stanno ripetendo giorno e notte, tutti i giorni e a tutte le ore, caro amico? Che quel mondo che ti ho descritto e che abbiamo vissuto, che ci ha permesso di crescere ed arrivare fin qui dobbiamo scordarcelo perché <b><i>NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCELO</i></b>. E, di grazia, ti stai chiedendo il PERCHE'? Perché le risorse mondiali sono limitate? Per quello basterebbe uno sviluppo più responsabile. Basterebbe quella cosa che si chiama progresso e che nasce dall'ingegno di persone molto creative in ogni epoca e che in poco più di cento anni ci hanno dato l'elettricità, la mobilità di persone e merci e la comunicazione. Progresso che serve da sempre a migliorare la vita delle persone e a renderla più facile. Basterebbe tendere a realizzare uno di quei mondi futuribili ideali che nessun romanzo di fantascienza ha più il coraggio di immaginare.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il nostro benessere non possiamo più permettercelo perché ciò che abbiamo lo vuole qualcun'altro, e non sono certo coloro che non hanno nulla ma quelli che hanno già tutto. Vedi, in fondo, da borghese di merda, con queste parole sto pensando anche a te, sto cercando di avvertirti del pericolo, anche se non meriteresti affatto di essere salvato.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non sono direttamente le élite che ti annunciano la fine del tuo diritto al benessere perché un domani conterà solo il loro, perché la scusa delle risorse limitate è un'occasione ghiotta per fare un po' di pulizia sociale e vincere la Lotta di Classe. Te lo fanno dire dai loro servi. Quelli che si sentono superiori perché non sono razzisti ma democratici, a favore delle minoranze, antifascisti, ammiratori dell'Europa e della serietà teutonica, progressisti, internazionalisti, contro tutte le diversità perché devoti all'OMOLOGAZIONE. Che si sentono importanti perché con il 99% possono masturbarsi sulle grandi cifre e non si accorgono che la loro maggioranza è destinata a diventare il Soylent Green.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sono quelli che ogni mattina ringraziano non si sa chi per non essersi svegliati trasformati in scarafaggi piccoloborghesi.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando tutto iniziò, con i primi attacchi ai diritti sociali acquisiti e l'avvento della dittatura del mercato, avrebbero dovuto riconoscere subito il progetto reazionario e revanchista dell'élite. Certo avrebbero dovuto difendere il benessere generale, le conquiste ottenute fino a quel momento e la democrazia, distinguendo tra capitalismo accettabile e capitalismo disumano, alleandosi con quella borghesia di merda che però sa fare le rivoluzioni e che un minimo di riconoscenza se la meriterebbe.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Invece, pur di non rinnegare la lotta antiborghese di principio, hanno ascoltato le sirene della globalizzazione travestita da internazionalismo ed hanno scelto l'omologazione nel concime, il "semo tutti uguali" come materia organica anfibia, per potere essere ancora più merda della borghesia e in fondo distinguersi. Perché in fondo sono dei neoaristocratici pure loro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Si sono alleati con il Capitale contro il resto del mondo e di fatto contro loro stessi. Perché credono di appartenere ad un corpo speciale e privilegiato per essersi guadagnati con il tradimento l'onore di poter dare il colpo di grazia all'odiata borghesia (rinnegando Marx, Lenin e gli altri che ho nominato) ma sono anche loro feccia destinata a soccombere. Li tengono per ultimi per compostarli meglio. Concimeranno con onore i giardini degli ingiusti di Elysium.</span><br />
<br />
<br />
<br />
Barbara Tampieri<br />
Fonte: <a href="http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2014/05/io-sono-una-borghese-di-merda.html">http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2014/05/io-sono-una-borghese-di-merda.html</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-6942575323091763382013-12-04T10:11:00.001+01:002013-12-04T10:26:11.913+01:00Guest Post: Italia...il grande complotto<p> </p>
<span style="text-align: -webkit-auto; -webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"></span><img src="http://www.comedonchisciotte.org/images/EconHitMan.jpg" id="blogsy-1386149157205.0884" class="" alt="" width="200" height="280"><span style="text-align: -webkit-auto; -webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"></span><p style="text-align: -webkit-auto;">E’ affascinante osservare tra i vari protagonisti dell’informazione nazionale coloro che quotidianamente sono preposti sia in rete, che soprattutto sui media e sulla televisione, a dirigere l’opinione pubblica in una certa direzione, quella che fa comodo al loro conflitto di interesse e non solo alla propria ideologia.</p>
<p>Il grande gomblottoooooo …dell’immaginazione!</p>
<p>Seguitemi perchè vi porterò la dove nessuno ha osato arrivare!</p>
<p><font face="Georgia">Ve lo ricordate il nostro John Perkins… Confessioni di un sicario dell’economia!</font></p>
<p><font face="Georgia"> Recentemente <strong>Papa Francesco </strong>ha sottolineato come …</font></p>
<a name='more'></a><p> </p>
<p><em><font face="Georgia">“Oggi è il denaro che comanda. La crisi mondiale che tocca la finanza e l’ economia sembra mettere in luce le loro deformità e soprattutto la grave carenza della loro prospettiva antropologica, che riduce l’uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo. E peggio ancora, oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare. Abbiamo incominciato questa cultura dello scarto. Questa deriva si riscontra a livello individuale e sociale; e viene favorita! In un tale contesto, la solidarietà, che è il tesoro dei poveri, è spesso considerata controproducente, contraria alla razionalità finanziaria ed economica. Mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce. Questo squilibrio deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole. L’indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale ed i cittadini dal loro potere d’acquisto reale. A ciò si aggiungono, oltretutto, una corruzione tentacolare e un’evasione fiscale egoista che hanno assunto dimensioni mondiali. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti”. Evangelii gaudium</font></em></p>
<p><font face="Georgia">Ovviamente gli psicopatici di Wall Street, i profeti della trickle down non hanno perso tempo a rispondere…</font></p>
<p><font face="Georgia"><strong>JP Morgan</strong> risponde alla critica del Papa al capitalismo:</font></p>
<p><font face="Georgia">“<em>Le persone preoccupate per la povertà globale dovrebbero essere più riconoscenti e protestare meno”. Con queste parole, senza mai citarlo, l’economista americano James Glassman della banca americana JP Morgan si riferisce al Papa e alla sua recente critica al capitalismo, pubblicata mercoledì scorso nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”. </em>Il Pontefice aveva, senza mezze misure, denunciato la speculazione dei mercati finanziari che ha creato<em> “un economia che uccide” </em>e ha puntato il dito contro <em>“alcuni” che “semplicemente si compiacciono, incolpando i poveri dei propri mali</em>”.</font></p>
<p><font face="Georgia">In una nota pubblicata da Business Insider <strong>James Glassman</strong> risponde indirettamente affermando che “<em>la lamentela più comune riguardo al fallimento del nostro sistema nel considerare le esigenze dei più poveri dimentica alcuni fatti fondamentali</em>”. Secondo l’economista infatti la povertà “<em>non è un fenomeno moderno”</em> e non deve essere imputata alla finanza. “<em>Le economie sviluppate</em>” spiega con ottimismo <em>“si stanno ancora riprendendo da una profonda recessione e presto raggiungeranno il loro pieno potenziale</em>”. <em>L’obiettivo è</em> – a suo dire – <em>reso possibile grazie allo stimolo delle banche centrali</em>. <em>Dunque</em> – si legge sempre nella nota – “<em>le persone danneggiate dalla recessione saranno presto ricompensate con il perdurare della ripresa economica”.</em></font></p>
<p><font face="Georgia">Glassman imputa il problema attuale alla ciclicità economica e aggiunge: “<em>gli standard globali della vita media sono oggi obiettivamente alti. I più alti registrati dagli economisti</em>”.</font></p>
<p><font face="Georgia">L’ economia guidata dal mercato secondo l’economista “<em>sta facendo molto di più per curare la povertà globale che qualsiasi sforzo fatto in passato”</em>. Dunque le persone che vivono in Europa, e in paesi come Canada, Giappone, Taiwan, Israele, Nuova Zelanda, Australia, Corea del Sud e parte del Medio Oriente, devono considerarsi “fortunate”. Purtroppo sono solo un miliardo su sette nel mondo. Oggi però secondo Glassman anche “<em>tutti gli altri paesi hanno una possibilità” perché i loro governi </em>– conclude – “<em>hanno intrapreso una strategia di sviluppo aggressiva e sono in grado di muoversi velocemente per aprire i loro confini al commercio internazionale</em>”. (America24)</font></p>
<p><font face="Georgia">Loro sono li tutti i giorni a ricordarvi che siete felici grazie a questo sistema economico, quello che sta accadendo sono solo spiacevoli e inevitabili effetti collaterali.</font></p>
<p><font face="Georgia">Sono disseminati ovunque nella rete con i loro blog, partecipano a trasmissioni televisive, scrivono su giornali on line, sono ovunque.</font></p>
<p><font face="Georgia">Si loro stanno facendo il loro dovere, ma attenzione non si tratta di un COMPLOTTO anzi…</font></p>
<p><font face="Georgia"><strong>L’Ecuador</strong> era ormai totalmente in trappola come la <strong>Grecia</strong> oggi e domani …chissà!</font></p>
<p><font face="Georgia">Ieri l’impiegato statale finnico <strong>Olli Rehn</strong> che ha deciso di candidarsi alle elezioni europee, uno dei killer della EU e ovviamente della Troika ha ricordato per l’ennesima volta chi comanda le Vostre vite, chi decide la Vostra sorte CHI HA PAURA DEL CAVALLO DI TROIKA!…</font></p>
<p><font face="Georgia">Debito, l’accusa di Rehn all’Italia: “Non state rispettando l’obiettivo” “Ora privatizzazioni e spending review”it</font></p>
<p><font face="Georgia">Ripeto se potessero privatizzerebbero anche Vostra madre, questi delinquenti che ammettono di aver utilizzato politiche criminali, fallito le loro politiche economiche, ma non si spostano di un millimetro dal loro scopo, ovvero quello di deflazionare salari e privatizzare mezza Europa.</font></p>
<p><font face="Georgia">Un suggerimento arriva forte e chiaro da quell’Ecuador devastato da anni di politiche economiche criminali, che come racconta Perkins hanno un solo scopo…</font></p>
<p><font face="Georgia">Ecuador: “Europa indebitata ripete i nostri errori” “Difendere gli interessi della finanza e dei grandi capitali ha fatto sprofondare la regione in una lunga e pesante crisi del debito. Oggi osserviamo con preoccupazione l’Europa prendere lo stesso cammino”, scrive il presidente ecuadoriano sulle pagine di Le Monde Diplomatique.</font></p>
<p><font face="Georgia">…<strong>Correa</strong>, che non poteva utilizzare una politica monetaria per aggredire il debito e magari ridurlo, essendo questo espresso in dollari…</font></p>
<p><font face="Georgia">…<strong>Letta</strong>, che non poteva utilizzare una politica monetaria per aggredire il debito e magari ridurlo, essendo questo espresso in euro…</font></p>
<p><font face="Georgia">Ma facciamo finta che vada tutto bene e andiamo avanti.</font></p>
<p><font face="Georgia">Ve lo immaginate l’organo ufficiale dei “<em><strong>più Europa</strong></em>” che parla di un complotto, che scrive Il nuovo complotto contro l’Italia</font></p>
<p><font face="Georgia">… l’attacco a freddo lanciato da <strong>Standard & Poor’s</strong> contro le <strong>Generali</strong> non può passare sotto silenzio. Romano Prodi, sempre più lontano dai veleni della politica ma sempre più vicino ai grandi temi dell’economia, me lo dice con indignazione: «Ma possibile che qui nessuno si renda contro della gravità di quello che è successo?». Appunto. È un caso da manuale, che fa il paio con il precedente del gennaio 2012, quando la stessa agenzia declassò a sorpresa l’Italia a BBB+, lo stesso livello del Kazakistan. Ora tocca al più grande gruppo assicurativo tricolore, tra i primi tre d’Europa, che può scivolare a BBB perché ha in pancia un «bolo» considerato indigeribile: 60 miliardi di euro in Bot e Btp. Nell’offensiva di S&P è folle la «destinazione»: Generali fa 1,6 miliardi di utili in 9 mesi, ha il 75% delle attività all’estero, ha già ridotto a 55 miliardi i suoi investimenti in Bot e Btp. Ma è ancora più folle la spiegazione: Generali è in creditwatch negativo perché è troppo esposta in titoli italiani, e l’Italia è a sua volta esposta al rischio default.</font></p>
<p><font face="Georgia">Ma allora perché lo fanno? I cattivi pensieri suggeriscono che sia partita, o possa ripartire, un’offensiva contro la moneta unica, che usa l’Italia come anello debole, o agnello sacrificale. Ha ragione <strong>Massimo Mucchetti</strong>, che parla di «una manovra gravissima contro la Repubblica». Una manovra che parte, ancora una volta, da una delle «tre sorelle» (oltre a S&P, Moody’s e Fitch) che in un regime di «oligopolio perfetto» tengono da almeno cinque anni in ostaggio i mercati, taglieggiando gli Stati e lucrando un fatturato annuo di 4,5 miliardi. (…) Ma resta una domanda. Di fronte a questo strisciante «complotto contro l’Italia», perché Letta e Saccomanni non battono un colpo?</font></p>
<p><font face="Georgia">Si si è svegliato pure <strong>Giannini</strong> e la Repubblica … qualcuno ricorda forse … ITALIA … MOODY’S: LA FRODE DEL RATING! si andava in onda mentre loro dormivano. Continuate a comprare giornali e non sostenere l’informazione indipendente!</font></p>
<p><font face="Georgia">Perchè non battono un colpo? Non dico nulla, perchè un giorno anche in questo Paese i blogger potrebbero finire in prigione, in qualche segreta dei castelli romani.</font></p>
<p><font face="Georgia">Dite la verità non è affascinante! Ho trascorso gli ultimi due anni a raccontarvi che quello che stava accadendo al nostro Paese era un segno del destino, il Destino Manifesto, il loro destino, quello che loro desiderano per i loro interessi, gli interessi della plutocrazia mondiale, le ricchezze del nostro Paese, non importa se aziende statali o private, l’importante è privatizzare, alienare, liquidare…</font></p>
<p><font face="Georgia">Probabilmente molti di Voi non conoscono <strong>Andrew W.Mellon</strong> e quello che accadde durante la Grande Depressione del 1929. Mellon segretario al tesoro americano dal 1921 al 1932, banchiere e importante industriale era una delle persone più ricche d’America, terzo contribuente dopo John D. Rockefeller e Henry Ford passò alla storia per avere pronunciato e consigliato all’allora presidente Herbert Hoover le seguenti parole…</font></p>
<p><font face="Georgia">“<font style="background-color: rgb(255, 255, 0);">Liquidare il lavoro, liquidare le azioni, liquidare gli agricoltori, liquidare l’immobiliare…elinimare il marcio dall’economia…</font>”</font></p>
<p><font face="Georgia">Provate a chiudere gli occhi e immaginare quello che sta accadendo in <strong>Italia</strong>…</font></p>
<p><font face="Georgia">“Liquidare il lavoro… missione compiuta…liquidare le azioni missione stracompiuta… liquidare gli agricoltori…missione in corso, liquidare l’immobiliare…missione già a buon punto, eliminare il marcio dall’economia…obiettivo fallito… eliminare il marcio dalla politica…obiettivo strafallito”</font></p>
<p><font face="Georgia">Ovviamente nessun complotto e non scherzo la stragrande maggioranza di loro svolge i compiti per i quali sono stati istruiti nelle facoltà di economia, ingegneria o giurisprudenza, o la propria avidità, tutto regolare nessun complotto!</font></p>
<p><font face="Georgia">Hanno truccato bilanci e contratti, manipolato azioni, tassi e valute e credete ancora q quello che vi raccontano, quotidianamente bevete le loro idiozie, vi manipolano il cervello attraverso media e televisioni e siete ancora li davanti alla scatola magica ad ascoltarli e quotidianamente chiedermi ai sentito cosa ha detto Tizio Caio o Sempronio.</font></p>
<p><font face="Georgia">Probabilmente anche questo resterà uno dei tanti post seguiti da quattro amici al bar come spesso è accaduto, quattro chiacchere tra amici. Diffondere consapevolezza è molto di più di stare qui a lamentarsi o parlarsi addosso, prima serve consapevolezza e poi al momento opportuno arriveranno le proposte. Qualunque proposta per quanto buona ed interessante possa essere, dovrà fare i conti con il fiscal compact, con il pareggio in bilancio, con la Troika, con il IMF, con la BCE, con la finanza, con la plutocrazia, con le agenzie di rating, con un gregge di uomini e donne inconsapevoli che passerà il resto della loro vita a chiedersi cosa è accaduto e cosa sta accadendo.</font></p>
<p><font face="Georgia">Il resto sono chiacchere come le promesse delle primarie o di chiunque cercherà di governare questo Paese senza comprendere quello che è accaduto, senza ripartire dal bene comune.</font></p>
<p><font face="Georgia">Non so perchè ma dopo questo post mi è tornata la voglia di tornare a girare l’Italia in lungo e in largo, soprattutto nelle scuole e nelle piazze, per raccontare anche l’altra faccia della medaglia, quella che nessuno o quasi vi racconta…chissà!</font></p>
<p><font face="Georgia">Mi raccomando tenetevelo per Voi…in fondo non è un complotto! Buona giornata Andrea.</font></p>
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<p><font face="Georgia">Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com</font></p>
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<table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="100%" style="font-family: Verdana, Helvetica; -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); -webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgb(255, 255, 255); "><tbody></tbody></table>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-37861442539782481792013-11-26T12:34:00.001+01:002013-11-26T12:34:16.734+01:00I numeri italiani che l'Europa non vuol vedere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTYjFA3uH0L1x9TX4p-tBj5lkKqgISmP2N8yfmhrvnK7g23R2Ai" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTYjFA3uH0L1x9TX4p-tBj5lkKqgISmP2N8yfmhrvnK7g23R2Ai" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In un mondo che funziona al contrario di ogni logica, dove l'economia reale viene subordinata a quella finanziaria, dove il consumo è un valore (mentre il risparmio è ignorato), intere Nazioni vengono costrette all'<b><i>austerity</i></b> in base a parametri incompleti e fuorvianti.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In base alle parametrazioni dell'Unione Europea, che si rifanno al Trattato di <b>Maastricht</b>, l'<b>Italia</b>, per via della sua importanza e grandezza, è il <i><u>grande malato </u></i>d'Europa. Per questo la nostra Nazione è costantemente sotto attenzione, ed ai nostri governi sono state imposte manovre finanziarie pesanti. Inoltre, l'adesione al <b>Fiscal Compact</b> ed al <b>Mes </b>ci hanno costretti all'esborso di decine di miliardi per aggiustare i conti.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Ma siamo davvero la pecora nera del ricco mondo occidentale? Il nostro sistema è davvero alle soglie dell'uscita dal "<i><b>primo mondo</b></i>"?</span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">A ben vedere le cose non stanno proprio così...<a name='more'></a></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><b>L'Italia è il Paese più ricco del G7</b>. </span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Tra i Paesi del <b>G7 </b>l'<b>Italia </b>vanta un primato spesso ignorato: la più alta ricchezza netta delle famiglie in rapporto al reddito disponibile. I dati <b>Ocse </b>(con l'ultimo update che risale al 13 giugno 2013 e che fanno un bilancio fino al 2011) indicano che sommando algebricamente attività finanziarie, attività reali (immobili in sostanza) e passività finanziarie le famiglie italiane hanno una ricchezza netta dell'852,8% rispetto al reddito disponibile. </span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Per dirla in gergo contabile, sono meglio patrimonializzate delle altre famiglie delle economie che nel 1976 - quando è stato istituito il G7 - erano le più potenti al mondo. Circa il <b>70%</b> della ricchezza netta delle famiglie italiane è detenuto in <b>attività reali</b>, il restante <b>30%</b> in asset finanziari. </span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<a href="http://nova100.typepad.com/.a/6a00d8341c684553ef019b01aba8fa970d-400wi" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="Ricchezzanettafamigle" border="0" height="199" src="http://nova100.typepad.com/.a/6a00d8341c684553ef019b01aba8fa970d-400wi" width="400" /></span></a></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Proporzione simile anche per la <b>Francia </b>che però è al terzo gradino (dopo l'<b>Inghilterra</b>) con una ricchezza netta pari all'<b>809%</b> del reddito disponibile. Poi segue il <b>Giappone </b>in cui la componente finanziaria netta supera quelle delle attività reali. E' risaputo, infatti, che circa il 90% dell'enorme debito pubblico nipponico è "interno", ovvero detenuto dagli stessi cittadini giapponesi (ciò lo rende meno vulnerabile da attacchi finanziari nel breve periodo ma certamente più esposto a dinamiche demografiche).</span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Quinta la <b>Germania </b>(627%) seguita dagli <b>Stati Uniti</b> che, al pari del Giappone, detengono attività finanziarie superiori a quelle reali.</span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><u style="background-color: yellow;">L'Italia è al primo posto di questa classifica</u>. Le famiglie sono meglio patrimonializzate che altrove. Questo dato fa il paio con un altro primato - indicato dalla Commissione europea nel <i><b>Financial Sustainability Report 2012</b></i> - che emerge dall'indice di sostenibiltà del debito S2. Questo indice non calcola solo l'ammontare del debito ma tiene anche conto del flusso degli avanzi primari futuri, degli interessi attesi e delle future spese demografiche (pensioni e sanità). Ne risulta che il debito pubblico italiano è il più sostenibile fra tutti quelli dell'Unione europea nel lungo periodo. </span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">A questo punto, la domanda è: come mai nei parametri di <b>Maastricht </b>e successivi non si tiene conto di queste ponderazioni? Ci si sofferma solo su un lato della medaglia (<b>deficit</b>, <b>debito</b>) e non si analizza in profondità il corrisponde attivo (come farebbe un qualsiasi ragioniere nella logica della partita doppia)?<span style="color: #cc0000;">*</span></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">La risposta probabilmente sta nella debolezza del sistema politico italiano, <u style="background-color: yellow;">incapace di tutelare l'interesse nazionale</u>. Interesse che è messo sotto scacco da quello di altre <b>Nazioni concorrenti</b>. Perchè, al di là delle menate sulla sussidiarietà e dell'integrazione europea, <u>il mercato interno Ue è fatto di competizione; ed ognuno cerca di favorire il proprio sistema economico-produttivo</u>.</span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">In questo gioco di interessi noi riusciamo sempre ad essere le vittime sacrificali. Ed anno dopo anno la nostra economia si indebolisce rispetto agli altri soci del club Euro. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Ad ogni "<b><i>Più Europa</i></b>" che sentiamo pronunciare dalla nostra classe dirigente, corrisponde uno svilimento dei nostri interessi, della nostra ricchezza e del nostro futuro.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Non sono opinioni: sono <b>fatti </b>e <b>numeri</b>.</span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: x-small;"><span style="color: #cc0000;">*</span><a href="http://vitolops.blog.ilsole24ore.com/2013/11/litalia-%C3%A8-il-paese-pi%C3%B9-ricco-del-g7-perch%C3%A9-leuropa-non-ne-tiene-conto-euro.html" target="_blank">Il Sole 24ore</a></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-34831802005273240902013-11-17T09:53:00.001+01:002013-11-17T09:54:30.914+01:00Il terrorismo Espresso sulla Campania<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-AX8dyqDSZ0I/UoiEFmnZhKI/AAAAAAAAAZE/4TlErJ7JM-w/s251/2013%25252009%25253A51.jpg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh4.googleusercontent.com/-AX8dyqDSZ0I/UoiEFmnZhKI/AAAAAAAAAZE/4TlErJ7JM-w/s241/2013%25252009%25253A51.jpg" id="blogsy-1384678464895.0786" class="alignleft" width="241" height="302" alt=""></a></div>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia; ">Ci sono diversi modi di fare </span><strong style="font-family: Georgia; ">terrorismo</strong><span style="font-family: Georgia; ">. Il più classico è quello che si fa con la violenza; una violenza brutale per i danni, e subdola perché arriva di nascosto, a tradimento, senza nessun annuncio.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Più attuale è invece il terrorismo "<em><strong>mediatico</strong></em>". Rispetto al tradizionale, questo non fa uso di violenza fisica, ma attacca direttamente la mente dei bersagli, avvalendosi dell'informazione. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">I risultati sono pressappoco gli stessi. A vantaggio del terrorismo mediatico va il fatto che <font style="background-color: rgb(255, 255, 255);"><u><font>i danni sono più persistenti nel tempo,</font></u> </font>impattano su un numero enormemente maggiore di uomini e si deposita nelle menti delle vittime.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">L'introduzione era necessaria per affrontare la questione ampia dell'i<strong>nquinamento</strong> in <strong>Campania</strong>. Bene o male tutti ormai sanno che nell'ultimo venticinquennio, il territorio campano è stato usato come un enorme sversatoio di <strong>rifiuti "speciali" e "tossici"</strong>. Rifiuti per la stragrande maggioranza <u>provenienti da aziende dell'Italia settentrionale</u>, che affidavano alla <em><strong>Camorra</strong></em> il compito di smaltirli: risparmiando così enormemente.</font></p>
<a name='more'></a><p> </p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">È altresì ormai pacifico che tale business non sia stato ideato dai clan. Quest'ultimi sono stati avvicinati da ambienti imprenditoriali, che in ambiente <strong>massonico deviato,</strong> stavano cercando di sostituire altri canali di smaltimento illegale, diventati impraticabili (<strong>Somalia</strong> in testa).</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Per anni, nella più totale indifferenza delle Istituzioni e della politica, con i media <em>mainstream</em> che se ne tenevano lontani, questo commercio criminale è andato avanti indisturbato. A un certo punto, a causa della saturazione del territorio e del sistema, il business è iniziato a diventare più difficile. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Il ciclo dei rifiuti, però, è una gallina dalle uova d'oro, da qualunque lato della filiera lo si prenda. Se prima gli affari si sono fatti con lo smaltimento illegale, successivamente lo si è fatto con l'<strong>emergenza rifiuti </strong>ed il loro spostamento. Poi è venuta la <strong>gestione commissariale</strong> e l'apertura e gestione di <strong>nuove discariche</strong>. Immediatamente dopo sono arrivati i grandi appalti ed i progetti per gli <strong>inceneritori</strong>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Adesso la nuova, e forse più ricca frontiera all'orizzonte, è la <strong><font color="#800400"><u>bonifica</u></font></strong>. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Fateci caso. Dopo che per anni si è tenuta la sordina su tutto ciò che avveniva al territorio campano, con indagini importanti tenute lontane dall'opinione pubblica, giornalisti scomodi imbavagliati insieme a tanti cittadini ed associazioni...<u>improvvisamente si muovono i riflettori e si accendono le luci.</u></font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Tutti scoprono la <strong>Terra dei Fuochi.</strong> E improvvisamente si materializza sui media la faccia e la voce di un pentito: <strong>Carmine Schiavone</strong>. Un uomo che per anni è stato tenuto congelato, nonostante avesse spifferato tutto quello che sapeva sullo smaltimento illegale dei rifiuti tossici nel <strong>1997</strong>; addirittura anche ad una <em>commissione parlamentare.</em></font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Oggi viene intervistato da <strong>SKY</strong>, alla trasmissione <strong>Le Iene</strong>, appare nei servizi dei telegiornali, è citato sui quotidiani e così via. Una esposizione mediatica di una capillarità ed organizzazione degna delle migliori "campagne promozionali".</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Che sia chiaro: <u><font style="background-color: rgb(255, 255, 0);">la Campania, che per inciso è la mia terra, merita (anzi, ha il diritto) di venire <strong>bonificata</strong> e restituita alla sua condizione originaria.</font></u> </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">La preoccupazione che hanno molti, però, è che questa doverosa opera si risolva nell'ennesima occasione mancata; che <u><font style="background-color: rgb(30, 255, 0);">interessi paralleli ed intrecci tra <strong>grandi capitali,</strong> <strong>politica</strong> e <strong>criminalità organizzata</strong>,</font></u> riesca ancora una volta a prosciugare risorse senza risolvere nessun problema. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Un problema che è ben più grave del disagio economico-sociale: perché quello lo si può risolvere in una generazione. Mentre il disastro ambientale ha ricadute molto più lunghe.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Alla luce di quanto detto sopra, la copertina ed il reportage dell'ultimo numero de <font color="#800400"><strong>L'Espresso</strong></font> si inquadrano in quella operazione di <em>terrorismo mediatico</em>, condito da informazioni superficiali e manipolate in modo da creare allarme sociale. L'articolo di <strong>Francesco Santoianni</strong> che riporto qui sotto, chiarisce bene i contorni della questione.</font></p>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<blockquote><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Ma perché mai <strong>l’Espresso</strong>, alla vigilia della imponente manifestazione <strong>#fiumeinpiena</strong>, trasforma in un terroristico “reportage”, annunciato da una altrettanto terroristica copertina (“<strong>Bevi Napoli e poi muori</strong>”), l’indagine “ <em>Naples public health evaluation” </em>realizzata, ben quattro anni fa, per conto della CNIC – Commander, Navy Installations Command (una struttura della <strong>U.S. Navy</strong> preposta agli alloggiamenti del personale) sull’inquinamento in Campania?</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Intanto due parole su questa indagine, che l’Espresso assicura essere stata svolta “su un area di oltre mille chilometri quadrati” ed essere costata “ben 30 milioni di dollari”. In realtà, almeno per quanto riguarda l’acqua, l’indagine si occupa di quella dei pozzi che servono (per uso non potabile) alcune villette isolate date in fitto a dipendenti delle basi. Ed è agli inquilini di queste villette che la CNIC indirizza consigli quali, ad esempio, “Lavate i denti con la minerale e fate la doccia con occhi e bocca chiusa” e altre ovvie indicazioni.</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Questo è bastato ai giornalisti de “l’Espresso”, forti di una loro davvero sbalorditiva ">affermazione “Gli americani scoprono che l’acqua dei pozzi clandestini riesce a entrare nelle condotte urbane” (di cui non siamo riusciti a trovare alcun riscontro nell’indagine, visto che in questa si afferma che l’acqua “potrebbe” finire negli acquedotti, non che ci sia già finita) per abbandonarsi a considerazioni come: “Ma ci sono minacce anche negli acquedotti cittadini: esce acqua pericolosa dal 57 per cento dei rubinetti esaminati nel centro di Napoli e dal 16 per cento a Bagnoli”. Il tutto condito con le dichiarazioni del “camorrista pentito” Carmine Schiavone “Non solo Casal di Principe, ma anche i paesi vicini sono stati avvelenati. Gli abitanti rischiano di morire tutti di cancro, avranno forse vent’anni di vita.”</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">E per condire il tutto, ecco la “scoperta” della contaminazione da uranio; un elemento – è bene precisarlo – tipico delle zone vulcaniche, come la Campania o il Lazio, e che si manifesta con la risalita di gas Radon prodotto, appunto, dal decadimento dell’uranio. “Tra tanti dati inquietanti, spunta un incubo che finora non si era mai materializzato: l’uranio. Gli esami lo individuano in quantità alte ma sotto la soglia di pericolo (?) nel 31 per cento delle case servite da acquedotti: ben 131 su 458. Quando si va ad analizzare i pozzi, il mistero aumenta: è rilevante nell’88 per cento dei casi, mentre nel 5 per cento il livello diventa “inaccettabile”. Ossia in un pozzo su venti si riscontra una quantità di uranio che mette a rischio la salute. Tutti i campioni che superano il livello di allarme però sono stati scoperti nell’area di Casal di Principe e Villa Literno. Proprio lì dove il pentito Carmine Schiavone ha descritto processioni di camion dalla Germania che trasportavano fanghi nucleari gettati nelle discariche.”</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Ancora più sbalorditive sono, poi, le affermazioni su misteriosi gas tossici che si leverebbero dalle falde freatiche e che, oltre a rendere inabitabile persino il “consolato di Piazza Garibaldi” (ma non stava di fronte al mare, a via Caracciolo?) sarebbe caratterizzato da “dosi di due composti cancerogeni elevate ma tollerabili” (?)</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Va da sè che le “autorità” preposte – a cominciare da ABC, la società del Comune di Napoli preposta all’approvvigionamento idrico – in questi giorni, si stanno affannando nello smentire la bufala de l’Espresso, evidenziando i numerosissimi controlli e, anzi l’ottima qualità dell’acqua bevuta dai Napoletani. Ma chi volete che creda alle loro – sacrosante – affermazioni visto che l’Espresso acclama che i dati dell’indagine del CNIC “sono stati resi noti da diversi mesi e sostanzialmente ignorati dalle autorità italiane.”. Ma che cosa di nuovo avrebbero dovuto fare, visto che la presenza di inquinanti nelle acque (che nessuno beve) dei pozzi in aree del napoletano e del casertano è nota da decenni?</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Le sdegnate reazioni all’articolo dell’Espresso, (zeppo di altre assurdità , come – ad esempio – la lussuosa Villa Nike a Posillipo, che ospita l’Ammiraglio in Capo della Flotta Usa nel Mediterraneo, che risulterebbe abitabile per un massimo di tre anni) e le strampalate richieste del Popolo della Rete (dove sono in molti a chiedere di “andare a parlare con gli Americani per farsi dire finalmente la verità”) rischiano di disarticolare l’impetuoso movimento che. in questi giorni in Campania, sta riempiendo le piazze per dire – oltre al No agli sversamenti illegali – NO al nuovo inceneritore che si vuole costruire a Giugliano: un colossale business reso ancora più lucroso dai nuovi incentivi deliberati dal governo Letta.</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">È questo il vero scopo del Gruppo De Benedetti – Caracciolo proprietario del l’Espresso? Esacerbare gli animi per fare accettare la “soluzione” dell’inceneritore? O per imporre una nuova gestione straordinaria dell’emergenza ambientale, magari condita con la sciagurata proposta del Movimento Cinque Stelle di affidare sostanzialmente all’esercito il controllo del territorio? O è solo una delle tante campagne allarmistiche lanciate in primis dal Gruppo De Benedetti – Caracciolo quali la “mucca pazza”, l’” influenza aviaria“, l’allarme Escherichia coli …?</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Molte altre ipotesi potrebbero essere fatte. Forse ne parleremo un’altra volta. Per ora una piccola nota personale. Prima di scrivere questo articolo ero andato a trovare un amico che, tra mille difficoltà, porta avanti un caseificio nell’area di Acerra – nell’epicentro della “Terra dei Fuochi”, per capirci- . Mozzarella buonissima; bufale, terreni, acqua e foraggio controllati con ammirevole scrupolo e meticolosità. Lo trovato con la copia de l’Espresso aperta sull’articolo e un tratto di penna che ne sottolineava una frase: “Nel dossier parlano della mozzarella di bufala, descrivendo l’allarme per la diossina, e dicono di averla analizzata: non forniscono i risultati ma spiegano che viene confezionata con latte non pastorizzato e, quindi, per precauzione e “alla luce dell’elevato timore” è esclusa dalle loro mense. Dalla Campania, infatti, non comprano né carne, né latte, né formaggi.” Con rabbia mi ha spiegato che non è così; da anni sono proprio gli Americani i suoi più affezionati clienti. Ma ora, – mi diceva – chi crederà più ai marchi di qualità, ai ferrei controlli, ad un prodotto che dovrebbe essere l’orgoglio del Sud? Crederanno solo a quello che racconteranno i giornali. E le aziende. “Solo da qui. Solo Pomì” annunciava una pubblicità sul settimanale: i pomodori per le sue salse non provengono più dalla “Fukushima d’Italia”, ma (sic!) dalla Pianura Padana.</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Fonte: www.francescosantoianni.it</font></p><p style="text-align: justify;"><font face="Helvetica">Link: <a href="http://(null)" target="_self" title="">http://www.francescosantoianni.it/wordpress/?p=1134</a></font></p></blockquote>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="100%" style="text-align: justify;font-family: Verdana, Helvetica; -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgb(255, 255, 255); "><tbody></tbody></table>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-7292822111617718112013-11-13T16:15:00.001+01:002013-11-13T17:01:30.050+01:00Deflazione. Se la conosci, la eviti<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-euARYoAAy6Q/UoOXikF7ahI/AAAAAAAAAYs/oDZcsCO7rgQ/s284/2013%25252016%25253A08.jpg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh5.googleusercontent.com/-euARYoAAy6Q/UoOXikF7ahI/AAAAAAAAAYs/oDZcsCO7rgQ/s284/2013%25252016%25253A08.jpg" id="blogsy-1384358463331.105" class="alignleft" width="265" height="165" alt=""></a></div>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"> In <strong>Italia</strong>, diciamocelo, non ci siamo mai fatti mancare niente. Abbiamo sperimentato ogni sorta di situazione o problema possibile: </font></p>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">siamo entrati in <strong>guerra</strong> da una parte e ne siamo usciti da un'altra<br>
</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Nel mezzo abbiamo avuto una guerra <strong>civile</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Dalla macerie abbiamo <strong>ricostruito</strong> una Nazione, portandola tra le prime 7</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Abbiamo sfiorato colpi di stato</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Vissuto una lunga stagione di <strong>terrorismo</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Convissuto con <strong>Mafie</strong> contigue allo Stato</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Abbiamo visto implodere la <strong>Dc</strong> ed evaporare il <strong>Pci</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Abbiamo avuto, ed abbiamo, <strong>Berlusconi</strong> in politica</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Abbiamo anche avuto a che fare con una fortissima <strong><u>inflazione</u></strong><br>
</font></li>
</ul>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Quello che non abbiamo mai sperimentato è la <strong><font color="#993400">deflazione</font></strong>. Ma sembra proprio che siamo sul punto di rimuovere questa lacuna... Ora, visto che si tratta di un fenomeno non molto conosciuto, è il caso di chiarire bene cosa sia.</font></p>
<a name='more'></a><p> </p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><u>La <strong>deflazione</strong> è la <em><font color="#800400"><strong>diminuzione</strong></font></em> nel tempo del prezzo dei beni e dei servizi</u>. Intuitivamente, è il contrario dell’inflazione, che si verifica invece quando i prezzi salgono. Tecnicamente, si verifica una deflazione quando il tasso di inflazione scende sotto lo 0 per cento.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Detto così sembrerebbe una cosa buona: i prezzi invece di salire scendono, con gli stessi soldi compro più cose, la mia ricchezza aumenta. <font color="#800400"><u>Purtroppo non è così</u></font>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><u>Quando i prezzi calano</u>, chi potrebbe comprare evita di farlo perché aspetta che i prodotti costino meno, dunque <u>i consumi rallentano</u>. Nel frattempo il calo dei consumi <u>diminuisce la produzione</u> e la redditività delle aziende; <u>quindi scendono anche gli <strong>stipendi</strong> ed i posti di lavoro</u>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><u><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">Chi potrebbe investire rinuncia</font></u>, perché pagherebbe più cari oggi impianti per produrre beni che domani andranno sul mercato a prezzi più bassi. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">L’unico fattore in aumento è il <font color="#800400"><strong>debito</strong></font>, pubblico e privato. Perché mentre gli interessi continuano a fare il loro percorso, e quindi a farlo crescere, la ricchezza necessaria a ripagarlo si restringe. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">A tutti gli effetti, <font><strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">la deflazione è ancora più pericolosa di una forte </span><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">inflazion</font></strong></font><strong><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">e</font></strong>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">In <strong>Grecia</strong> il fenomeno è già in azione, e questo nonostante le cure da cavallo impostegli dalla <strong>Troika</strong>. A dimostrazione del fatto che le ricette di <strong><em>Bce-Ue-Fmi </em></strong>non hanno nessuna capacità migliorativa dell'economia, ma che semmai contribuiscono solo a peggiorarla.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Qui in Italia non siamo ancora tecnicamente in deflazione. Ma la mancanza cronica di crescita del <strong>Pil</strong>, le prospettive negative per il futuro (checchè ne dica <strong>Saccomanni</strong>) e la costante diminuzione dei prezzi, lasciano presagire un prossimo ingresso in area deflattiva.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Rimedi</strong>?</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Ce ne sarebbero, ma sono tutti impraticabili per via dell'Europa e della moneta unica. Laddove fosse possibile, questa sarebbe la tabella di marcia:</font></p>
<ol>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Quantitative easing, vale a dire "stampare moneta"</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Rimozione pareggio di bilancio</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Taglio tassazione sul lavoro</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Rilancio consumi</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Crescita Pil</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Inflazione</strong></font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong>Crescita Pil + inflazione = diminuzione debito pubblico</strong></font></li>
</ol>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Inutile continuare a nasconderselo.<u> <font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">I <strong>vincoli</strong> che impone questa Europa, unitamente alla <strong>moneta unica</strong>, non ci consentiranno mai di rimettere in piedi il nostro sistema produttivo</font></u>. Un sistema che, al netto dei problemi e delle criticità storiche che accompagnano da sempre l'Italia, in passato ha saputo essere una "<em><strong>vincente</strong></em> <strong><em>anomalia</em></strong>" mondiale.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">È bene ricordare che l'Italia dal <strong>1945</strong> al <strong>1980</strong> è stata <u><font style="background-color: rgb(30, 255, 0);">la Nazione con il tasso di crescita Pil più alto al mondo</font></u>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Per restare in Europa, nel quarantennio che va dal <strong>1950</strong> al <strong>1991</strong>, la media del tasso di crescita del Pil era stata del </font></p>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">3,86% in Francia</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia">4,05 in Germania</font></li>
<li style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><strong><font style="background-color: rgb(30, 255, 0);">4,36 in Italia</font> </strong></font></li>
</ul>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Questi sono i dati che vanno dal <strong>1999</strong> al <strong>2011</strong>. Nei tredici anni dell’euro, la crescita media è diminuita per la Francia all’1,61%, per la Germania all’1,32, per l’Italia allo <strong>0,68</strong>. <strong><u>Un crollo verticale</u>.</strong></font></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: none;"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-18MCC_bKvlg/UoOXjxNGy2I/AAAAAAAAAY0/FFH-p8dz5-U/s214/2013%25252016%25253A08.jpg" target="_blank" style=""><img src="https://lh5.googleusercontent.com/-18MCC_bKvlg/UoOXjxNGy2I/AAAAAAAAAY0/FFH-p8dz5-U/s214/2013%25252016%25253A08.jpg" id="blogsy-1384358463362.0557" class="alignnone" width="214" height="160" alt=""></a></div>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Dal 1999 al 2011 è avvenuto il nostro crollo verticale. Da Nazione leader europea e mondiale, siamo passati ad essere gli ultimi, con un misero <strong>0,68</strong>% di crescita. Ora siamo addirittura in terreno negativo.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Adesso non so, voi che leggete, cosa ne pensiate dell'<strong>Ue</strong> e dell<strong>'€uro</strong>. Io ammetto pure di essere un <strong>euroscettico</strong> della prima ora, ma ci tengo a precisare:</font></p>
<blockquote><p style="text-align: justify;"><font face="Georgia"><em>Non sono io ad essere contro l'Euro: <strong><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">sono i numeri a dire che è l'Euro ad essere contro di noi.</font></strong></em></font></p></blockquote>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-381547650463251072013-11-13T10:40:00.001+01:002013-11-13T10:44:15.193+01:00La politica di distruzione europea<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-aAPuXOB3lKw/UoNJIU9CwdI/AAAAAAAAAYU/gNWm-J7jrzU/s284/2013%25252010%25253A30.jpg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh3.googleusercontent.com/-aAPuXOB3lKw/UoNJIU9CwdI/AAAAAAAAAYU/gNWm-J7jrzU/s313/2013%25252010%25253A30.jpg" id="blogsy-1384335777390.779" class="alignleft" width="313" height="195" alt=""></a></div>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">In un <strong><a href="http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2013/11/chi-comanda-realmente-in-europa-ed-in.html" target="_blank" title="post">post</a></strong> di ieri abbiamo visto quali siano realmente il tipo di persone che indirizzano le scelte <em>politiche</em>, <em>economiche</em> e <em>sociali</em>; abbiamo visto chi sono e come si raggruppano.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Abbiamo capito che dispongono di una rete di collaboratori vastissima, e che hanno la capacità di <u>selezionare</u> e <u>posizionare</u> i loro uomini nei punti chiave. <u>Hanno risorse ingentissime</u>, e le usano per esercitare la loro pressione sul potere esecutivo di ogni Nazione.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Prendete i <strong>Commissari Europei</strong>. Vi risulta che vengano eletti in normali consultazioni elettorali? Avete l'impressione che vengano selezionati tecnici e cattedratici ai massimi livelli scientifici? O che determinati ruoli siano assegnati a politici di acclarata fama ed esposizione interna?</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Niente di tutto ciò, ovviamente. I nostri massimi esponenti del Governo Europeo sono personaggi del calibro di <strong>Herman Van Rompuy</strong> ed <strong>Olli Rehn</strong>...Si tratta di gente che, fino alla loro ascesa in ambito europeo, stentava ad essere conosciuta perfino nei loro paesi d'origine.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><a name='more'></a></p>
<p style="text-align: justify;"> </p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Per arrivare ad occupare quelle posizioni (<em>Presidente del Consiglio Europeo</em> e <em>Commissario europeo agli affari economici e monetari)</em> però, dovevano essere conosciuti negli ambienti di cui sopra...Ed in quelle posizioni sono chiamati a favorire l'agenda di organismi come l'<strong>Ert</strong>.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">E cosa succede quando una Nazione mette in campo delle politiche economiche e fiscali che deviano dalla dottrina imposta dalla <strong>Commissione Ue</strong>? Succede che si mettono in moto tutti i meccanismi e leve di persuasione a disposizione. </font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Prendiamo oggi il caso della <strong>Francia</strong>. E lo facciamo riportando un interessantissimo articolo di <strong>Paul</strong> <strong>Krugman</strong>, economista <em>premio Nobel </em>di massimo livello; uno al cui confronto <strong>Olli Rehn</strong> è meno di uno studentello da superiori.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">In questo articolo uscito sul <strong>NY Times</strong>, Krugman ci spiega perché sulle politiche fiscali francesi si è abbattuta la critica della <strong>Commissione</strong>, delle <strong>Agenzie di Rating </strong>e degli <em>opinion makers</em> finanziari.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">In buona sostanza, <font><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">il peccato di </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">Hollande</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);"> è quello di aver scelto di non "attaccare" con l'</span><em style="background-color: rgb(255, 255, 136); "><strong>austerity</strong></em><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);"> il </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">Welfare</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">, il </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">sistema sanitario</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);"> e quello </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">scolastico</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">. </span><font style="background-color: rgb(255, 255, 255);">Ha scelto di provare a tenere in ordine i conti ed i parametri europei senza impattare troppo sulle classi sociali</font></font> più deboli. Insomma, niente <strong>deregulation</strong> e smantellamento delle reti di sicurezza sociali.</font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Qui da noi invece, i Governi <strong>Monti</strong> e <strong>Letta </strong>non hanno mai messo in discussione la dottrina ed i diktat europei, tipo quello che ci venne recapitato nel 2011 sotto forma di lettera al Governo da parte della <strong>Bce</strong>, a firma <strong>Draghi</strong> e <strong>Trichet</strong> (ne parlammo <a href="http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.com/2011/09/lettera-di-draghi-e-trichetaveva.html" target="_self" title="Qui">qui</a>). <font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">I</font><font><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">nfatti</font><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);"> oggi abbiamo </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">crescita negativa</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">, </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">deflazione</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">, boom della </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">disoccupazione</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">, con quella </span><em style="background-color: rgb(255, 255, 136); "><strong>giovanile</strong></em><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);"> che ha superato il </span><strong style="background-color: rgb(255, 255, 136); ">40%</strong><span style="background-color: rgb(255, 255, 136);">.</span><span style="background-color: rgb(255, 255, 255);"> Il meccanismo è quello risaputo, con la <strong><em>pressione fiscale</em></strong> che <u>ammazza i consumi, che a loro volta sotterrano commercio, industria ed agricoltura.</u> E prepara poi il terreno alla svendita industriale del Paese.</span></font></font></p>
<p style="text-align: justify;"><font face="Georgia">Il modello da seguire deve essere quello <em>greco</em>: <strong>tagli</strong>, <strong>tagli</strong> e <strong>tagli</strong>. E laddove non si registrassero miglioramenti...ancora altri <strong>tagli</strong>. Leggiamo allora Krugman...</font></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-4eYpyVxm6Uk/UoNJJE6gWzI/AAAAAAAAAYc/tjZQvXXRIOg/s302/2013%25252010%25253A27.jpg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh4.googleusercontent.com/-4eYpyVxm6Uk/UoNJJE6gWzI/AAAAAAAAAYc/tjZQvXXRIOg/s302/2013%25252010%25253A27.jpg" id="blogsy-1384335777415.089" class="alignleft" alt="" width="302" height="167"></a></div>
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<p><span style="font-family: 'Times New Roman'; "><br>
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<p><span style="font-family: 'Times New Roman'; ">Venerdì scorso l'agenzia di rating </span><strong style="font-family: 'Times New Roman'; ">Standard & Poor's</strong><span style="font-family: 'Times New Roman'; "> ha declassato la </span><strong style="font-family: 'Times New Roman'; ">Francia</strong><span style="font-family: 'Times New Roman'; ">. La notizia è arrivata in prima pagina sui giornali e molti articoli indicano che la Francia è in crisi. Ma i mercati non hanno fatto una piega: gli interessi passivi francesi, molto vicini al loro minimo storico, non si sono quasi mossi. Ma allora, che cosa sta succedendo? La risposta è che la decisione di S&P deve essere contestualizzata nell'ambito della più vasta politica di austerità fiscale. E mi riferisco a quella politica, non a quella economica.</span><br>
</p>
<p><font face="Times New Roman">Perché il complotto contro la Francia - può sembrare che io sia un po' faceto, ma in verità c'è molta gente che cerca di screditare quel Paese - è un'evidente dimostrazione del fatto che in Europa, come in America, i predicozzi fiscali non si preoccupano affatto dei deficit. Anzi, sfruttano i timori di indebitamento per portare avanti un'agenda ideologica. E la Francia, che si rifiuta di stare al gioco, è diventata il bersaglio di un'incessante propaganda negativa. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Lasciate che vi dia un'idea di ciò di cui sto parlando. Un anno fa la rivista The Economist dichiarò che la Francia era «la bomba a orologeria nel cuore dell'Europa», con problemi che al confronto avrebbero reso trascurabili quelli di Grecia, Spagna, Portogallo e Italia. Nel gennaio 2013, il direttore generale senior di Cnn Money ha dichiarato «in caduta libera» la Francia, «nazione che si avvia verso una Bastiglia economica». Sentimenti assai simili a questi sono reperibili in tutte le newsletter di economia. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Tenuto conto di questo livello del discorso, uno si accosta ai dati riguardanti la Francia aspettandosi il peggio, per scoprire invece che si tratta sì di un Paese in difficoltà economica - e quale Paese non si trova in tale condizione? - , ma che in linea generale se la passa bene o forse addirittura meglio della maggior parte dei suoi vicini, con l'unica notoria grande eccezione della Germania. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Di recente la crescita francese è stata apatica, ma molto superiore, per esempio, a quella dei Paesi Bassi che hanno tuttora un rating da tripla A. Secondo le stime standard, una decina di anni fa i lavoratori francesi erano in effetti un po' più produttivi delle loro controparti tedesche. E indovinate un po'? Lo sono ancora. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Nel frattempo, le prospettive fiscali della Francia appaiono chiaramente non preoccupanti. Il deficit di bilancio è sceso bruscamente e di molto dal 2010, e il Fondo monetario internazionale si aspetta un rapporto debito/Pil più o meno stabile per il prossimo quinquennio. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Che dire della zavorra sul lungo periodo rappresentata da una popolazione sempre più anziana? In Francia il problema c'è, come del resto c'è in tutte le nazioni benestanti. Ma la Francia ha un tasso di natalità superiore a quello della maggioranza dei Paesi europei, in parte grazie ai programmi statali che incoraggiano le nascite e semplificano la vita alle madri lavoratrici, al punto che le proiezioni demografiche sono di gran lunga migliori rispetto a quelle dei Paesi vicini, Germania inclusa. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Intanto il sistema sanitario francese, meritevole di attenzione perché assicura prestazioni di alta qualità a spesa contenute, costituirà nell'immediato futuro un notevole vantaggio fiscale. Attenendoci alle sole cifre, pertanto, è difficile capire perché la Francia si meriti cotanto biasimo. Ma allora, ancora una volta, che cosa sta succedendo? </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Ecco un primo indizio: due mesi fa Olli Rehn, commissario europeo per le questioni economiche e monetarie - nonché uno dei principali promotori delle rigide politiche di austerità - ha disapprovato la politica fiscale francese, apparentemente esemplare. Perché? Perché essa si basava su aumenti fiscali più che su tagli alle spese - e gli aumenti fiscali improvvisi, ha dichiarato, «annienterebbero la crescita e frenerebbero la creazione di posti di lavoro». </font></p>
<p><font face="Times New Roman">In altre parole, non conta ciò che ho detto in tema di disciplina fiscale: si suppone che voi dobbiate smantellare le reti di sicurezza. La spiegazione che S&P ha dato del declassamento del rating della Francia, anche se formulato meno chiaramente, in pratica afferma esattamente la stessa cosa: la Francia è stata declassata perché «è improbabile che l'attuale approccio del governo francese alle riforme di bilancio e alle riforme strutturali del regime tributario, così come ai prodotti, ai servizi e al mercato del lavoro, migliori sostanzialmente le prospettive a medio termine della Francia». E quindi, ancora una volta: lasciamo perdere le cifre di bilancio, dove sono i tagli alle tasse e la deregulation? </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Si potrebbe pensare che Rehn e S&P abbiano basato le loro domande su prove circostanziate che i tagli alla spesa sono di fatto meglio per l'economia degli aumenti delle tasse. Ma così non è. Anzi, la ricerca del Fmi indica che quando in una recessione si cerca di ridurre il deficit, vale esattamente il contrario: le fluttuazioni temporanee e repentine delle tasse arrecano molti meno danni dei tagli alla spesa. </font></p>
<p><font face="Times New Roman">A proposito: quando qualcuno inizia a decantare le meraviglie della "riforma strutturale", prendete le sue parole cum grano salis. Per lo più questa definizione è un'espressione in codice per indicare la deregulation, e le prove relative alle virtù della deregulation sono decisamente contraddittorie. Come ricorderete, l'Irlanda fu elogiata per le sue riforme strutturali varate negli anni Novanta e Duemila, e nel 2006 l'attuale cancelliere dello scacchiere britannico, George Osborne, definì quello irlandese un «fulgido esempio». Ma come è andata a finire? </font></p>
<p><font face="Times New Roman">Forse tutto ciò suonerà familiare alle orecchie dei lettori americani e così è giusto che sia. I predicozzi fiscali degli Stati Uniti si rivelano, quasi sempre e invariabilmente, maggiormente interessati a tagliare Medicare e la Social Security che a tagliare realmente i deficit. E adesso i sostenitori europei dell'austerity si rivelano per lo più in linea con loro. La Francia ha commesso l'errore imperdonabile di essere fiscalmente responsabile, senza infliggere sofferenze ai poveri e ai più sventurati. E quindi deve essere punita. </font></p>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-8842613751697754092013-11-12T12:30:00.001+01:002013-11-12T21:00:26.539+01:00Prostituzione minorile e ipocrisia dei media.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-UQ6Hgv5YArg/UoIRTFqxogI/AAAAAAAAAX0/26uaB3JPByI/s240/2013%25252012%25253A25.jpg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh4.googleusercontent.com/-UQ6Hgv5YArg/UoIRTFqxogI/AAAAAAAAAX0/26uaB3JPByI/s240/2013%25252012%25253A25.jpg" id="blogsy-1384286410091.7107" class="alignleft" width="312" height="233" alt=""></a></div>
<p><font face="Georgia">Ormai non posso più accendere la tv senza imbattermi in una trasmissione che indaga, approfondisce, discute, il <em>nuovo dramma italiano: </em>la <strong>prostituzione minorile</strong>.</font></p>
<p><font face="Georgia">È all'incirca da quando sono bambino, e ben prima di capire cosa fosse il sesso, che so che esiste la prostituzione; e come ogni bambino ho imparato che quello della prostituta è <em>"il mestiere più antico del mondo".</em></font></p>
<p><font face="Georgia">Come tutti, da ragazzo ho visto e sentito di ragazzine che a 13, 14 o 15 anni si affacciavano precocemente in relazioni e rapporti sessuali; con coetanei a volte, con ragazzi di qualche anno più grandi molto più spesso.</font></p>
<p><font face="Georgia">Sesso ed adolescenza non sono fenomeni l'uno estraneo all'altro. Ovviamente si dirà, "è la prostituzione che lascia sbigottiti". Io invece non riesco a meravigliarmi più di tanto.</font></p>
<p><font face="Georgia">Anzi, tutta questa attenzione, tutto questo allarme, tutto l'armamentario dialettico di scandalo e sdegno in tv e sui giornali, a me sa di <strong>ipocrisia</strong>; di quella più viscida.</font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
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<p><font face="Georgia"></font></p>
<p><font face="Georgia"></font></p>
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<p><font face="Georgia"><a name='more'></a></font></p>
<p><font face="Georgia"> </font></p>
<p><font face="Georgia">Non sono un sociologo, nè uno psicologo, ma non bisogna essere degli specialisti per vedere che il comportamento di queste ragazzine è "<u>figlio del nostro tempo</u>". Al netto del fatto che l'approccio al sesso sia parte integrante dell'adolescenza, la prostituzione libera da costrizioni fatta da tante ragazzine, ed oggi al centro dell'attenzione, è il naturale sbocco della <strong>decadenza</strong> socio-culturale attuale.</font></p>
<p><font face="Georgia">Guardate bene i <em><strong>teenager</strong></em>. Osservateli attentamente. Intravedete un segno particolare che può contraddistinguerli "ideologicamente"? </font></p>
<p><font face="Georgia">A me sembra che non ce ne siano. Anzi ce n'è uno: <strong><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">l'apparire a tutti i costi</font></strong>. L'immagine di sè che si proietta pubblicamente è il loro focus. Guardateli sui <em>social network</em>, su <strong><font color="#0000ff">Facebook</font></strong> in particolare. Invariabilmente, e tranne rare eccezioni, comunicano se stessi con le foto: </font></p>
<ul>
<li><font face="Georgia">dove sono, </font></li>
<li><font face="Georgia">quello che hanno addosso, </font></li>
<li><font face="Georgia">quello che posseggono, </font></li>
<li><font face="Georgia">il tempo libero.<br>
</font></li>
</ul>
<p><font face="Georgia">La loro proiezione è sempre legata in qualche modo al <strong>consumo</strong>, al <strong>possesso</strong> e ad un'<strong>immagine vincente</strong> che ne consegue. Essere <strong>cool</strong> significa essere perfettamente aderenti ad un modello confezionato ed imposto dai media, dalla pubblicità. Essere diversi vuol dire manifestarsi come <u>perdenti</u>.</font></p>
<p><font face="Georgia">L'immagine stessa del <strong>sesso</strong> è alterata e massiva. Basta guardare in rete. Quello che non si dice mai è che il <strong><u>porno</u></strong> regna sovrano nella classifica dei siti visitati. Ed il porno di oggi non è quello che delle Moana Pozzi&Co; il sesso del web 2.0 è quello venduto e girato come "<em>amatoriale</em>", quello della porta accanto. Quello che fanno tutti...</font></p>
<p><font face="Georgia">Allora cosa c'è di strano per un'adolescente nel fare sesso in maniera massiva, senza nessuna intenzione "<em>romantica</em>"? E cosa c'è di strano nel voler essere cool? Se per esserlo non bastano le risorse dei genitori (vuoi per status economico, vuoi per scelta educativa), cosa c'è di strano nello sfruttare il corpo per avere quello che si desidera?</font></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-YjbOtpfwgFk/UoIuYpr2YnI/AAAAAAAAAYE/mIB93ChfHpI/s260/2013%25252014%25253A33.jpg" target="_blank" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh3.googleusercontent.com/-YjbOtpfwgFk/UoIuYpr2YnI/AAAAAAAAAYE/mIB93ChfHpI/s260/2013%25252014%25253A33.jpg" id="blogsy-1384286410130.4639" class="aligncenter" width="260" height="194" alt=""></a></div>
<p><font face="Georgia">Che i media si scandalizzino, dopo che per anni sono stati il veicolo di diffusione di modelli sbagliati, ha qualcosa di profondamente vomitevole. Anche perché lo fanno pur sempre per inseguire l'<strong>audience</strong>; la stessa audience che serve per garantirsi il profitto della <strong>pubblicità</strong>; la stessa pubblicità che spingerà i ragazzi ad essere quello che vogliono loro: <strong><font style="background-color: rgb(255, 255, 136);">consumatori di prodotti, di loro stessi e delle loro vite</font></strong>.</font></p>
<p><font face="Georgia"> </font></p>
<p><font face="Georgia"> </font></p>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-61594526796697472312013-11-12T09:10:00.002+01:002013-11-12T09:10:47.439+01:00Chi comanda (realmente) in Europa ed in Italia. Nomi e cognomi<br />
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<a href="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT-S8FE4YYCrtiSzgffR3Nr8AcGG9X1FfeK7tuPEqPirKrieSEwsgfIlQ1R" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT-S8FE4YYCrtiSzgffR3Nr8AcGG9X1FfeK7tuPEqPirKrieSEwsgfIlQ1R" width="320" /></a><span style="background-color: white;">Parliamo di cose serie e cominciamo a fare i nomi. Veri.</span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Quali sono le personalità più influenti nel mondo politico-economico, in Italia?</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Berlusconi</b>? <b>Letta</b>? <b>Alfano</b>? <b>Cicchitto</b>? <b>D'Alema</b>? <b>Casini</b>? <b>Monti</b>?......</div>
</span><div style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: red;"><b>Nessuno di questi</b></span><span style="background-color: white;">. </span><u style="background-color: yellow;">Sono tutti intercambiabili</u><span style="background-color: white;">. </span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste nell'imbonire gli italiani, ciascuno secondo le proprie competenze, per far loro credere di vivere sotto una democrazia e quindi eseguire gli ordini dei loro veri padroni.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chi decide in <b>Europa</b>?</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Merkel</b>? <b>Van</b> <b>Rompuy</b>? <b>Olli Rehn</b>? <b>Barroso</b>? <b>Draghi</b>?</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;"><b>Nessuno di questi</b></span>. </div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<u style="background-color: yellow;">Sono tutti intercambiabili</u><span style="background-color: white;">. </span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste ecc., ecc.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white;">Se io vi dicessi che, oggi come oggi, la persona più importante, più influente, e decisiva, nel campo delle tematiche sociali in Italia -tanto per fare un esempio- è un certo </span><b style="background-color: white;">Carlo Bozotti</b><span style="background-color: white;">, il 99,99% dei lettori si metterebbe a dire sostenendo "</span><i style="background-color: white;">ma chi lo conosce a questo</i><span style="background-color: white;">?".<a name='more'></a></span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Infatti.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Qui sta il punto.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chi decide in <b>Europa </b>è un pugno di uomini, ben allenati, amici tra di loro di lunga data.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Sono una cinquantina.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Costoro, sono la vera cupola che sovrintende ai destini degli europei. </div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Loro decidono chi governa e chi non lo fa. </li>
<li>Loro stabiliscono se l'Italia avrà le larghe intese, se la Germania avrà la grossekoalition e se è il caso che il Belgio abbia o non abbia un governo. </li>
<li>Loro decidono quali Leggi far passare in Italia e nel resto d'Europa.</li>
<li>Loro decidono quanti disoccupati ci devono essere o non essere e se le imprese italiane devono o non devono essere pagate.</li>
</ul>
</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Sono tutti membri del più potente club del pianeta Terra.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
In confronto, il <b>Bilderberg</b> è folclore per nuovi ricchi a caccia di status sociale da esibire.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Ecco, qui di seguito, tutti i nomi suddivisi per nazionalità e ordine alfabetico. </div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-image: none; color: black; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<a href="http://ert.eu/members%C2%A0" target="_blank"><b style="background-image: none; color: black;">http://ert.eu/members</b><span style="color: black;"> </span></a></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Il Club è nato nel 1982 e fortemente voluto, allora, da <b>Ronald Reagan</b> che ne affidò l'iniziale cura a <b>Licio Gelli</b>; costituisce lo zoccolo duro delle persone che prendono ogni decisione in Europa. </div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Complessivamente è stato calcolato che <u>hanno a disposizione un budget intorno a <b>1,28 miliardi</b> di euro</u>, utili per pagare (e soprattutto coloro) che si dimostra necessario mettere nella lista della spesa per far varare leggi, dispositivi, spostare capitali, lanciare leader politici, ecc.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white;">Il club si chiama</span><b><span style="background-color: white;"> </span><u style="background-color: yellow;">ERT EUROPE</u></b><span style="background-color: white;">.</span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Tranquilli! ecco il link: <a href="http://www.blogger.com/%C2%A0http://ert.eu/%C2%A0" target="_blank"><b style="background-color: transparent; background-image: none; color: black;"> http://ert.eu/</b><span style="color: black;"> </span></a></div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
E' ufficiale. Non sono più clandestini. Lo erano fino a pochi mesi fa.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Ormai, convinti di aver vinto, si sono aperti il loro bravo sito dove si presentano per ciò che essi sono, suddivisi per segmenti, settori di competenze, segmenti di mercato.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
I fondatori, circa 30 anni fa, sono le persone che vedete nella fotografia in bacheca. Loro sono davvero orgogliosi (e lo comprendo) delle loro origini. Le persone che vedete nella immagine sono: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.comedonchisciotte.org/images/first_ert_meeting.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="http://www.comedonchisciotte.org/images/first_ert_meeting.jpg" width="320" /></a>Karl Beurle (<b>Thyssen</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Carlo De Benedetti</b> (Olivetti), </div>
<div style="text-align: justify;">
Curt Nicolin (<b>ASEA</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
Harry Gray (United Technologies), </div>
<div style="text-align: justify;">
John Harvey - Jones (ICI), </div>
<div style="text-align: justify;">
Wolfgang Seelig (<b>Siemens</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Umberto Agnelli</b> (<b>Fiat</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
Peter Baxendell (<b>Shell</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
Olivier Lecerf (Lafarge Coppée), </div>
<div style="text-align: justify;">
José Bidegain (Cie de St Gobain), </div>
<div style="text-align: justify;">
Wisse Dekker (<b>Philips</b>)</div>
<div style="text-align: justify;">
Antoine Riboud (BSN), </div>
<div style="text-align: justify;">
Bernard Hanon (<b>Renault</b>), </div>
<div style="text-align: justify;">
François-Xavier Ortoli (EC), </div>
<div style="text-align: justify;">
Pehr G. Gyllenhammar (Volvo), </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Etienne Davignon</b> (EC), </div>
<div style="text-align: justify;">
Louis von Planta (Ciba-Geigy), </div>
<div style="text-align: justify;">
Helmut Maucher (<b>Nestlé</b>). </div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Questo era il nucleo storico. Alcune di queste persone non esistono più, decedute, come Umberto Agnelli, Harry Gray e altri ancora. Alcune aziende sono state incorporate da altre e quindi i rappresentanti sono cambiati. Ma il progetto, la strategia e la finalità del 1982 rimane la stessa: gestire l'Europa Occidentale come piace a loro.</div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<u>Controllano il 75% della produzione mediatica europea</u>. <b>Mediaset </b>la controllano attraverso gli incroci azionari trasversali e <u><b>Berlusconi</b> non lo hanno mai voluto dentro perchè lo considerano inattendibile e inaffidabile, troppo individualista per i loro gusti, gli danno ordini dall'esterno</u>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Controllano le borse, i mercati, gli investimenti industriali. Stabiliscono le assunzioni nelle corporation, nelle aziende statali strategiche, le commesse militari, chi deve andare su, chi deve andare giù, chi deve andare a dirigere i canali televisivi, i giornali, le banche.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white;">Le persone di questa lista, tutte insieme, </span><span style="color: red;"><span style="background-color: yellow;">hanno <b>1.500</b> uffici (perfettamente legali) a <b>Bruxelles </b>nei quali si dedicano e si occupano di <u>lobby</u> gestendo i rapporti con le apposite e specifiche <i><b>commissioni europee</b></i></span><span style="background-color: white;">. </span></span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Parlare quindi di <b>Berlusconi </b>o di <b>Letta </b>è inutile; sono persone che non contano nulla. </div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Questi sono quelli che decidono.</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
La loro attività è stata spulciata, monitorizzata e analizzata nell'ultimo anno da un migliaio circa di folli internauti (tra cui il sottoscritto) disseminati in Europa e California e dalla prossima settimana, partendo dalla Francia, inizia il processo di presentazione pubblica della cupola. Un gruppo di giornalisti investigativi anglo-americani, in accordo con un gruppo di intellettuali francesi e austriaci, hanno prodotto un documentario nel quale raccontano le gesta dei <b>15.650 impiegati</b> a pieno regime che lavorano a Bruxelles per questa organizzazione al fine di fare business. Puro business. Loro sono i monarchi, noi siamo i loro sudditi. Per queste persone noi non esistiamo come esseri umani, siamo -come ha ben sintetizzato il grande sociologo Zygmunt Bauman- <b style="background-color: transparent;">un danno collaterale.</b></div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<u style="background-color: yellow;">Il loro obiettivo strategico, in questa fase attuale, consiste nel distruggere ogni tentativo di costruire modelli di cittadinanza attiva e di opposizione ai partiti che loro controllano e finanziano in Europa</u><span style="background-color: white;">. Dalla prossima settimana, inizia la diffusione in diverse città di Europa del documentario intitolato "The Brussels Bussiness" e diretto da Friedrich Moser e Mathieu Lieuthert che verrà proiettato in diverse città europee e poi diffuso anche in rete. Successivamente, comunicherò dove e quando è possibile vederlo a Roma, Milano, Palermo, Bologna. </span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: white;">E' intorno a questo </span><b style="background-color: white;">club </b><span style="background-color: white;">che si gioca </span><i><b style="background-color: yellow;">la partita d'Europa</b></i><span style="background-color: white;">; è fondamentale, quindi, conoscerne la genesi, la modalità di comportamento, la strategia di impiego. In tal modo sarà utile poter cominciare a parlare delle questioni vere sapendo chi sono gli interlocutori veri, di cui in televisione e sul cartaceo non sentirete mai neppure una parola al riguardo. </span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Sono suddivisi in settori: </div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Competition Policy</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Jacob Wallenberg Convenor: Wolfgang Kopf Contact: Roeland Van der Stappen</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Competitiveness</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Peter Löscher Convenor: Contact: Roeland Van der Stappen</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Energy & Climate Change</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Bruno Lafont Convenor: Vincent Mages Contact: Kimberley Lansford</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Raw Materials</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Convenor: Gunnar S. Jungk Contact: Roeland Van der Stappen</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Societal Changes</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: <b>Carlo Bozotti</b> Convenor: Tjerk Hooghiemstra Contact: Kimberley Lansford</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>Trade and Market Access</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Nils S. Andersen Convenor: Anders Würtzen Contact: Roeland Van der Stappen</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>CFO Task Force</b></div>
</b><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Chairman: Peter R. Voser Convenor: Simon Henry Contact: Roeland Van der Stappen</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
(n.d.r: per CFO si intende tutta la normativa europea che riguarda finanza pubblica, suo impiego, sua tassazione, sua normativa)</div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Il nostro bravo <b>Bozotti</b> che dirige e coordina tutti gli aspetti legati alle politiche sociali in Europa è uno dei più importanti imprenditori italiani, leader nella produzione dei semi-conduttori, che ha il compito di assumere il controllo di tutta la produzione elettronica imbavagliando la rete. L'importanza del suo nome e della sua posizione è venuta fuori grazie al pragmatismo anglo-sassone. Un blogger, infatti, che si occupa di finanza, è rimasto colpito dal fatto che per ben tre volte il nostro concittadino entrasse dentro importanti aziende, le facesse fallire, e quando erano decotte poi venisse saldato con parcelle principesche. In una pubblicazione on line di cui avete qui il link <a href="http://www.electronicsweekly.com/mannerisms/shenanigans/bozottis-bonus-2012-05/" style="background-color: transparent; background-image: none; color: black;"><b>http://www.electronicsweekly.com/</b> </a> si chiedeva come mai ciò avvenisse, e poi si è dato da fare e ha costruito per noi la biografia di questo imprenditore, gentilmente condivisa con il popolo della rete <a href="http://www.leadersmag.com/issues/2012.1_Jan/ROB/LEADERS-Carlo-Bozotti-STMicroelectronics.html" style="background-color: transparent; background-image: none; color: black;"><b>http://www.leadersmag.com</b> </a></div>
</span><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
Qui di seguito c'è la biografia del nostro sconosciuto imprenditore:<i style="background-color: transparent;"> Carlo Bozotti has held his current position since March 2005. He is the sole member of the Management Board and chairs the company’s Corporate Executive Committee and Corporate Strategic Committee. Bozotti also serves as Vice-Chairman of the Board of Directors at ST-Ericsson SA. He joined SGS-ATES (later renamed SGS Microelettronica), a predecessor company to STMicroelectronics, in 1977. Ten years later, SGS Microelettronica of Italy merged with Thomson Semiconducteurs of France and is today STMicroelectronics, which is among the leading semiconductor companies worldwide, Bozotti became General Manager of the Telecom Product Division and, subsequently, he was promoted to Director of Corporate Strategic Marketing and Key Accounts, and later, to Corporate Vice President, Marketing and Sales, Americas. In 1994, Bozotti was appointed Corporate Vice President for Europe and the Headquarters Regions. From 1998 to 2005, he served as Corporate Vice President and General Manager of the Memory Products Group. In 2011, Bozotti began a second (nonconsecutive) term as the President of the European Semiconductor Industry Association (ESIA).</i></div>
</span><i style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<i>He graduated with a degree in Electronic Engineering from the University of Pavia, Italy.</i></div>
</i><div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: #cc0000;"><b>Queste sono le persone che "stanno facendo oggi l'Europa e hanno fatto l'Europa così come oggi essa è</b></span>". </span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">
<br /></div>
</span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
E' compito di ogni europeo pensante, di ogni professionista della comunicazione, di ogni intellettuale, di ogni libero cittadino, diffondere i nomi e ogni mansione e caratteristica pertinente di questi personaggi. Sapere chi sono e che cosa fanno e come lo fanno è fondamentale per aumentare le possibilità statistiche di poter vincere la battaglia europea per fermare questo massacro e avviare un processo di rifondazione dell'Europa dei Diritti Civili, della Cultura, della Civiltà. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><div style="text-align: justify;">
<b style="background-color: yellow;">Se non sappiamo neppure chi sono come possiamo minimamente pensare di essere in grado di poterli contrastare?</b></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; text-align: justify;">
Fonte: <span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px;"><a href="http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/11/seconda-parte-il-club-della-cupola.html">http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/11/seconda-parte-il-club-della-cupola.html</a></span></div>
</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-29276817759173726822013-11-10T12:59:00.001+01:002013-11-10T13:01:18.265+01:00Alla Germania conviene un'Italia debole<p><font face="Georgia"> </font></p>
<p> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-ZPyiq6Y4R2o/UXVHZrf78sI/AAAAAAAAAR4/irEr_6H0hys/s242/res1366640386.913232.jpeg" target="_blank" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://lh3.googleusercontent.com/-ZPyiq6Y4R2o/UXVHZrf78sI/AAAAAAAAAR4/irEr_6H0hys/s314/res1366640386.913232.jpeg" id="blogsy-1384084842949.582" class="alignleft" alt="" width="314" height="270"></a></div>
<p><font face="Georgia">«La ragione per cui in <strong>Europa</strong> esistono due pesi e due misure è semplice. L’<strong>Italia</strong> è una diretta concorrente della Germania sul piano industriale e quindi va penalizzata con l’austerity. La <strong>Spagna</strong> e altri paesi Ue al contrario sono debitori di Berlino e quindi non vanno troppo indeboliti o non riusciranno a pagare». </font></p>
<p><font face="Georgia">Lo sottolinea <strong>Alberto Bagnai</strong>, professore di Politica economica all'Università G. D’Annunzio di Pescara e autore del libro “Il tramonto dell’euro”. Gli italiani sono stati costretti a fare i salti mortali per pagare le tasse e fare rientrare il deficit al di sotto del <strong>3</strong>% del Pil. Ad altri Stati come la Spagna, i Paesi Bassi e la Francia è stato invece consentito di derogare tranquillamente a quanto previsto nel trattato di <em>Maastricht</em>. Mentre la regola inclusa nei trattati secondo cui nessun Paese membro deve superare il 6% del surplus commerciale è violata da Germania, Lussemburgo e dalla stessa Olanda, senza che nessuno osi aprire una procedura d’infrazione.</font></p>
<a name='more'></a><p> </p>
<p><font face="Georgia"><em>Professor Bagnai, fino a che punto la responsabilità di questa situazione è dovuta alla debolezza dei governi italiani? </em></font></p>
<p><font face="Georgia">La vera causa del problema è molto più profonda. Quando a maggio l’Italia è rientrata dalla procedura d’infrazione riguardo il 3% nel rapporto deficit/Pil, pochi giorni dopo la Commissione Ue ha accordato a Francia, Spagna e Portogallo il permesso di derogare da questo obiettivo e di rientrare con più calma. In questo momento la Spagna ha un deficit pubblico intorno al 7%. </font></p>
<p><font face="Georgia"><em>Qual è il vero motivo di questa penalizzazione dell’Italia?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">Per la Germania l’Italia è un concorrente, e quindi va costretto a seguire politiche di austerità per indebolire la sua struttura produttiva. Viceversa la Spagna per Berlino è soprattutto un debitore, e quindi se la strozzasse imponendole di seguire pedissequamente politiche di austerità, correrebbe il rischio di non rivedere i soldi indietro. </font></p>
<p><font face="Georgia"><em>È possibile convincere la Germania a rinunciare a questa politica dei due pesi e delle due misure?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">Non sono sicuro che il governo italiano possa riuscire in questa impresa. Quello che i fratelli tedeschi dovrebbero ricordare nel loro interesse è il fatto che tra i paesi debitori in questo momento non ci sono solo la Grecia e l’Italia, ma anche gli Stati Uniti. Non vorrei che i tedeschi fossero costretti a ricostruire Dresda per la seconda volta nel giro di un secolo perché sarebbe davvero un peccato. Attraverso l’esportazione della deflazione la Germania sta creando problemi alla stessa America, cioè a qualcuno che tutto sommato è più forte di lei, e che può convincerla a un atteggiamento meno irresponsabile e più cooperativo. </font></p>
<p><font face="Georgia"><em>Per quale motivo ritiene che la politica tedesca danneggi gli Stati Uniti?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">In questo momento i tre poli più importanti dell’economia mondiale, che tutto sommato sono ancora Europa, Stati Uniti e Giappone, sono in una situazione molto diversa tra loro. Stati Uniti e Giappone sono di nuovo decollati attuando delle politiche espansive, mentre l’Europa a causa delle politiche di austerity è ricaduta nel baratro della recessione. Se la Germania non decide di attuare politiche più espansive, gli Stati Uniti saranno costretti a continuare a stampare dollari e il Giappone a stampare yen. </font></p>
<p><font face="Georgia"><em>Quali sarebbero le conseguenze?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">In questo modo si costringono Usa e Giappone ad attuare delle politiche eccessivamente espansive, creando il seme di potenziali bolle. In questo modo si pongono le premesse per un’ulteriore crisi, che è sempre la conseguenza di una crescita squilibrata. </font></p>
<p><font face="Georgia"><em>La crisi dell’Eurozona è colpa soltanto della Germania?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">La Germania ha delle gravi responsabilità. Berlino potrebbe cooperare per trovare una soluzione alla crisi europea. Delle politiche mirate potrebbero far sì che anche in Europa, come è successo in Stati Uniti e Giappone, la domanda e la crescita risalgano la china. In questo modo ci sarebbero molti meno rischi e gli altri paesi dovrebbero compiere sforzi meno gravosi.</font></p>
<p><font face="Georgia"><em>Lei prima ha detto che negli Usa c’è malcontento verso la Germania. Ma l’euro forte non finisce per avvantaggiare le esportazioni americane?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">In parte è vero, ma nessun Paese può puntare esclusivamente sulla leva del cambio per fare ripartire la domanda. Le esportazioni americane sono infatti danneggiate dalla decrescita dell’Europa e da redditi che, come in Italia, sono calati del 2% l’anno.</font></p>
<p><font face="Georgia"><em>Quale può essere la via d’uscita da questa situazione?</em></font></p>
<p><font face="Georgia">Sarebbe opportuno che la Germania si prendesse le sue responsabilità di leadership, come fecero gli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale. Alla fine degli anni ’40 l’America era l’unica grande potenza esportatrice, perché tutto il resto del mondo, tranne forse qualche pezzo di Unione Sovietica, era stato bombardato e raso al suolo. Gli Stati Uniti erano dunque l’unico Paese che poteva produrre ed esportare, e hanno risposto con il Piano Marshall finanziando gli altri Stati. Non hanno costretto l’Italia e la Germania ad attuare politiche di austerità per pagare i debiti. Berlino adesso è esattamente nella stessa condizione in cui si trovava allora l’America, ma sta facendo un gioco molto pericoloso. Anche perché non si tratta del gioco della Germania in quanto tale, ma delle elite tedesche che nel corso degli ultimi 150 anni non hanno mai dimostrato molta lungimiranza. </font></p>
<p><font face="Georgia">Pietro Vernizzi</font></p>
<p><font face="Georgia">Fonte: www.ilsussidiario.net</font></p>
<p><font face="Georgia">Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/11/9/FINANZA-1-Bagnai-la-Germania-vuol-distruggere-l-Italia/2/442619/</font></p>
<table border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" width="100%" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgb(255, 255, 255); "><tbody></tbody></table>
<p> </p><div style="text-align: right; font-size: small; clear: both;" id="blogsy_footer"><a href="http://blogsyapp.com" target="_blank"><img src="http://blogsyapp.com/images/blogsy_footer_icon.png" alt="Postato con Blogsy" style="vertical-align: middle; margin-right: 5px;" width="20" height="20" />Postato con Blogsy</a></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-56164738437974960842013-11-08T19:12:00.001+01:002013-11-08T19:13:56.644+01:00Perchè conviene uscire dall'Euro<a href="data:image/jpeg;base64,/9j/4AAQSkZJRgABAQAAAQABAAD/2wCEAAkGBhAPEBUSDxARFBQUFBQVFBYUERYQFhUWGBUXFRQVFRUYHCYgGBklGhYVHy8gIycpLCwsFx4xNTAqNSgrLCkBCQoKDgwOGg8PGiokHyUwKTUxLywsNCksKSksKTUsLDUsLCwsLDAtLCw1LCkpLC0sLC0pKSwsLCkpLCwsLCksLP/AABEIAL0BCwMBIgACEQEDEQH/xAAcAAEAAwEBAQEBAAAAAAAAAAAABQYHBAMBAgj/xABJEAABAwICBwQFBwkGBwEAAAABAAIDBBEFEgYHEyExUWFBcYGRFCIjMqEzQlJicrHBFTRDU3OCkpOzNUSistHhJCZjg6PCwyX/xAAbAQEAAgMBAQAAAAAAAAAAAAAAAgMBBAUGB//EADMRAAIBAgMECAUEAwAAAAAAAAABAgMRBAUxEhMhUUFhcYGRobHRIjJC4fAUM8HxBhVj/9oADAMBAAIRAxEAPwDcUREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBERAEREARFVdLdYtLhxEQzVFS73aaGzpOF7v/Vt6nwBWG0ldgtS48Rxinpm56ieKJvOSRsY8MxF1lFfjuM1/wArO2giP6OlOeYjk6c+6fs+Sj6fQyja7O+MzPPF87zO4nmc274Lk183w1LgntPq9yxU2y+VeuTCGEtjnfO4fNggkl8nWDfio+bXE535thNe/rKGUw8yXKMijawWY0NHJoDR5Bfpcyefy+iC73f2Jql1ntNrOxZ/yOFQx9ZqxsnwYAuc6fY/2U2GfxzH/wBl+kWu88xL0UfD7md2j8t1h4833qGgf9iZ7L92Zy6otb1Yz84wWYAcTBUMn8mhv4rnRSjntdaqL8fcbpE7hWujCpniOV8tK8/NqojEL9Xi7R3khXeGdsjQ5jmua4XDmkOBB4EEbiFklZRRTNyzRse3k9ocPC/DvXlqkhlFdL+TnSjDWBwmD3Z4XT/NFNfeCNxJvvHHi1drAZksW3HZaa70VShsmyIiLrEAiXRAEREAREQBERAEREAREQBERAEREAREQBfCbL6so010qlxOWShonllLGSyrnabOld86nhPLsc7w4e9VVqwpQc5uyRlK40p09qMQldS4TIYoGOyz1rd5cR70dNz+2PCwsXR2E4HDSg7NpLnb3yPOeSQ8SXvO879/JddLSsiY2ONoaxos1o4AL1XicdmNTEuy4R5e5sRgkERc9diEUDM80jY283G2/kOZ6Bc2MXJ2SuyZ0IuOggxKuAdQ0eSN3CercYGEfSbEPaPFt4O66n6bVVPJ+e4nOb/MpWMpWjpnOZx+C7FHJsRU4ytHt18CDqJEYQvztBzHmrLHqdwj9JTvlPa6WpneT/jt8F7nVLgtrfk+HzffzzXW8v8AH+dTy+5De9RVbITbip2fU1hv93NVTHnBVSD4PLgoabVHWySCGbEjJRE3k9mGVLgCPYlw3FpF7u47uCrlkNRNbM1bst7md6Q+FYXNjspigc6KgY7LUVA3OnI4wwHlzdw3+DthwrCoaSFkFPG2OKMWa1vADj3kk3JJ3kklfvD8Pip4mQwMbHGwBrGtFgAF0L0eHw9PDw2IL7lLbeoVS1oVUkWHOdFI+N21gGaN7o3WMrQQHNIIuOqtqp2tj+zXftqf+q1XvQqqu1OTXJ+hEYdoPXzQRytxeqbtI2PymSZ1szQ61zLv48lEeiYoMQ9Bbic+cNuHl5Lfcz7wQTw3LTdGvzKn/YQ/02qnNH/Mn/a/+AUGtDRqQ2Ywab4tdL6e8pUumWKRuLfyhN6ri33YHXsbdsS/Q1gYqP76498FOfuiCmdDK8ioqKf0YStnkc178pdsgXObdwDTdm/ttv7VI4nqrgYA2OqeJH3EYlAyvcBfKXACxO/rx3Gygtpq6ZpR/UzjtU5t6/nHU5tBNOK+pxCOComa+N8cziNixhuwNLbFtuZWqrENXcRZjMTXcWxVQO8HeAwHeNxW3qyDujqYOcp0VKevH1CIimbYREQBERAEREAREQBEUbpJjsVBSy1M3uRMLiOBceDWDq5xDR3oCpazdLZYyzD6F1qmoaTJIP7vBwdJ0cd4b4ncbKu4dh8dPE2KIWYwWHM8yT2km5PeuHR+mlfnq6rfU1Z2khPzG/o4m34Na2wt4dil14rNsbv6m7j8sfN8/Y2KcbK4RFGu9Iran0GgNn2Dqie1200Z7esp+a3/AHI52Gw88RUUIf0Tbsrn2Ssnnn9Ew+ITVFrvLiWxQNPB0zhw6NG8/fd9GNW0FM4T1bvS6r9ZI0ZI/qwRcIx149Reym9GNFqbDYdjTMIBOZ7nHO+R54vkd85x8uQCl17fB4GlhY/CrvpZrSk5BERb5EIiIAiIgCIiAKna2P7Nd+2p/wCq1XFU7Wx/Zrv21P8A1WrD0Kq37cux+hKaMYvTmkp2ieHMIIgW7VtwQxoIIvcFVuEA6ROdnYLRtsC6xdeED1PpHp/uqTo7RQSRS7VrXSB0QjBO/KRJnyt20d+DO025LuotGYZGQkiRskksUb2se07Nj5XNE5BuQHWDQOwi9yHAKnabscn9ROpGHwrhZ68uHIaMtlbiuxZM5gkleHmJ7XXaMz7ZhcdnhvV3q8RditNWwQsaHxyCJgc8AuLHNJcfo72m3d5ZvLQxRU7aiOSobJtXxNtl95jWEuztILQQ/kSuZmFufC+obKCWetJdrxYuflDdoRZ0hvmyg8Lm53rCduBr060qacLXTu9ehr8ZL6A0jocbjjeAHMjq2uAN7EBgO8LbFh2rY3xeG/6mp+6NbirYaHWwFtxG3X6hERTN0IiIAiIgCIiAIiIAsx1t1W3qaGgBu0vdVTt+pFujB6FxcPBacsXkqvSsWr6ni2ORtJH0EI9rboX71pY+tucPKS1tw7XwJRV2SCIi+fG0R2NYg+NrI4G56id4ip2c3n5x+q0byeC0rQrROPDKURNOeRxzzyketLK7e5xPLfYDsFuqpurLDPS6yfEH72Ql1JSgjlYzyjqScoPK4Wor3WWYRYeim/mfF+xrTldhEVaxzWNhlEcs1XGX8NnHeeS/LJHcg99l1CBZUWb1Gteol/McLmI7JKuRtK3oQwZnOHkoOrxLGqo+3xBtOw/o6OPKf5z/AFwVpVcfh6XzTXr6ElFs2CaoYxpc9zWtHEuIaB3k7lAv1iYUJGxflClL3ODQGyh4udwBc24HiVl79EaeR2apM9S76VRPJMfK4HwXnU4BBNU0lBBDEzbzB8uSNrSIIfaSbwLi9gAtSlm1OtVVKnFu/cScGldm7IgRdgrCIvhKA+qmaxsWnZ6LTU8FJM6rmcwtq2ufFaOMybw3tuBY77W8rmqNrDOWrwp/KsezwfA8H7kBVKnRqrPv4Jhp/YV0tL8G2UVNgU8ZucKrIxzpsUgqCO5ksZcfNafNULhmqFiyK5UoS1ivAzCZ0DRkllxKnaCXWqsNc9gcQATmhltfcN4b2BfIpIpY9nFieGvYHl4bJLJRuzEZf00XIDdmstClqeqiK+nhl+Viif8Abja/7wo7ESiWDov6f4PHVzgU7cSimIidEyKcF8VTBO27gzLYRvLuzktjWD0WB0zcVw7YwsjcakuJjGS4jjdJaw3W3BbwpJW4F9KlGlHYjoERFksCIiAIiIAiIgCIvKpq44mF8r2MY3e5z3BjQOrjuCA+VlQI43vPBjXOP7oJ/BYjoUx3oUb373yl8rzzc97nX8rK06U62IpWSU2FROrJXNcx0jbtp48wsS6Q2zcezd1UFo/RPgpYYpLZmRta6xuLjsv2rz2e1VuowT4306dC2kuJILyq5C2N7mgkhjiAN5JDSQB1uvVF5NOzuXnzQTWBSUeGU1PDBV1ErY7yCKAta2RxL3h0spa33nHeCV01mneLz/IQUlK09sr3VUnQhrMrAe8lc5KLu1c9rS+RJef54FapIjKrDKiq/tCvqagHjG13o0J6GKK1/ErooMJgpxaCGOP7LQCe93E+JXWvjnAC5IAHEk2A7yuXVxdev88m/TwJqKR9RQ79K6Yv2ULn1Ep4R07HVDj3Zd3xUnTaO41VGzKeGijtfPUSCaQ90UZOU9HK6hluJraRsub4GHNI9HOABJIAG8kmwA5k9i7dU1D6RNU4k4Xa53o1Kf8Aoxm8j29HSf5Suui1OwOscSqqiscDfIXejwdLQx/i5Xujo44I2xwsaxjBZrWNDWtHIAcF6XLss/Stzk7v0KZz2j2REXZKwiIgCous82fhp5Ygz4wyq9Kg63jlioXfRxOm+LZW/igPs1QuGaoXlNULhmqEB6TVC4ZqheU1QuGaoQHTgr8+M4cL8JKh3lTuK3JYRoYc2OUW/wB1lWf/AA2/FbugCIiAIiIAiIgCIiAzrS7Tys9LkosNbC0wtZt55gXhjnjM1kcY3OdlsbndvtbcqnLo56Q4SYhUTVkl7+2daNp+pC31WjpvX3AJ9tJWVPHb1s5afqNORnwBUwvH5lmNbfSpQlZLl7mxCCtc/EULWNDWNa1o4BoDQO4DcF+18e8NF3EAcybDzK8aStjmaXRPa9ocWktOYXHEXXDtJraLD3REUQfiadsbcz3Na0cS5waB4lRsWkDZiW0UM9W4bj6PE57AfrSmzAOtyvho6c4vROrImSwyiSnAkGZjZj68JLTuJJu3fzWuVeMUVE0Nmnp4GgbmvkZCAOjSR8F6XL8po1qSqzk3fo0/PIqnNp2M9pNCMYqbGWSmomG1w3/i5xzBJAjB7rqdo9UOHgh1UaiscDe9TM57QekbcrbdCCvzVa3aLeKSOpq3cPYwuEd+ssmVtuouoaq05xio3RQ0tG0ji9xrJR3BuVnnddhfo8Gvpj6+5X8UjSaPD4YG5IYo42j5sbGxjyaAFEYvp9hlIbTVkIcN2zY7bSX5bOO7vgs1qsKlqfz6tqqm/Fhk2EP8mKw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imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQpcqvdCrZMcUuZdyeLIsh_iVMO7Zd4Ycrw4yOljAkKuMIQUjHQ" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="246" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQpcqvdCrZMcUuZdyeLIsh_iVMO7Zd4Ycrw4yOljAkKuMIQUjHQ" width="320" /></a><br />
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">
Fino a qualche tempo fa, parlare di <span style="background-color: yellow;">uscita dall'<b>Euro</b></span> equivaleva a farsi prendere per pazzi. </div>
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sebbene oggi il clima di ostilità sull'argomento sia cambiato radicalmente, non è mai facile approcciare il discorso.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />I pregiudizi e le gabbie mentali costruite nel tempo dalla propaganda <i>pro-Euro</i> sono comunque un discreto scoglio da affrontare.<br /><br />Le paranoie sapientemente infilate nei cervelli degli italiani, che hanno sempre sentito spiegarsi che senza euro andremmo incontro a:</span><br />
<div>
<ul><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>
<li>super-inflazione </li>
<li>esplosione atomica del debito pubblico </li>
<li>mutui alle stelle </li>
<li>implosione dell'economia </li>
</b></span></ul>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">sono sempre lì a far capolino tra le pieghe di ogni discorso sull'utilità di una uscita dalla moneta unica europea.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /><br />Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista) la crisi senza fine nella quale siamo stati cacciati, ha acuito il <b>senso critico</b> degli italiani; e contestualmente fatto riaffiorare un attimo il ricordo di come se la passassero con la vecchia e vituperata <b>Lira</b>.<br /><br /><br />Rimane però la difficoltà di "approcciare" in maniera semplice una questione comunque complessa. Allora può essere utile avvalersi spesso di infografiche, come già fatto in passato.<br /><br />Oppure, e forse meglio, possono rivelarsi utili dei <b>video </b>come quello qui sotto, dove, in maniera davvero semplice e comprensibile a tutti, si viene introdotti ai principi base che stanno dietro a chi predica e chiede l'uscita dall'Euro.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/QDxultQ35RQ" width="420"></iframe><br />
<br />
<br />
Stay tuned<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-32726167975935859212013-11-05T10:06:00.001+01:002013-11-05T10:06:59.251+01:00Forza, vendete tutto! La carica privatizzatrice di Alesina&Giavazzi<a href="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQAn90lWiIm5Bu8xDOWImbpFNmZkVdtdfuXt493o2unA0PpF8SV" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQAn90lWiIm5Bu8xDOWImbpFNmZkVdtdfuXt493o2unA0PpF8SV" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Eccoli che tornano alla carica! La loro perseveranza è esemplare, la loro convinzione ferrea.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando l'aria si fa brutta e pesante, quando i conti non tornano, il <b>Corriere della Sera</b> li chiama come se fossero l'<i>A-Team</i>. Loro sono l'A-G team, il mitico duo <b>Alesina&Giavazzi</b>.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nel loro ultimo <a href="http://www.corriere.it/editoriali/13_novembre_05/forza-vendete-giu-tasse-bbc34dc2-45e1-11e3-9b53-d1d90833aa3d.shtml" target="_blank">editoriale</a>, i due economisti fanno sfoggio del loro miglior arsenale di armi anti crisi. Che poi si risolve essenzialmente nella aggressiva promozione del loro cannone al plasma: le<b> privatizzazioni</b>.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"Ciò che ci impedisce di ridurre le tasse - aumenteranno di 1,2 miliardi di euro nel 2014 - non è il deficit, ma il debito che continua a crescere. Alla fine dell’anno raggiungerà il 133% del Prodotto interno lordo (Pil), trenta punti in più in un decennio. Nonostante i tassi siano molto bassi, oggi spendiamo 85 miliardi l’anno per gli interessi, il 5,4 per cento del Pil. Ma prima o poi i tassi aumenteranno: sia perché saliranno i tassi americani, sia perché il nostro spread si allargherebbe di nuovo se gli investitori si preoccupassero di un debito troppo elevato. È indispensabile quindi farlo scendere, allontanandoci da una soglia di guardia che preoccupa gli investitori e ci espone al rischio che un giorno i mercati possano rifiutarsi di sottoscrivere i titoli emessi dallo Stato. "</span></span></blockquote>
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In poche righe è sintetizzato tutto il pensiero <b><i>liberal-dominante</i></b>.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; border: 0px; color: #464646; font-size: 14px; font-weight: bold; line-height: 21px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">"Ci sono due modi per ridurre il debito</span><span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;">: tassare la ricchezza privata mediante un’imposta patrimoniale (che dovrebbe essere assai elevata per ridurre significativamente il debito), oppure ridurre lo spazio che lo Stato occupa nell’economia privatizzando imprese e vendendo immobili. A noi pare che la seconda sia la strada da seguire dato il vasto spazio che Stato e amministrazioni pubbliche occupano nella nostra economia. "</span></span></blockquote>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Siccome gli italiani ricordano benissimo che fine ingloriosa hanno fatto le privatizzazioni messe in campo negli anni '90, A&G team ci tiene a precisare: </span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"Si cita spesso Telecom Italia come esempio di una privatizzazione fallita. Ma di chi è stata la colpa? Certamente dei privati, in primis di Roberto Colaninno, che hanno acquistato Telecom a debito e trasferito quei debiti sull’azienda, affossandola. Ma come è potuto accadere? Chi lo consentì? "</span></span></blockquote>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Insomma, è stato un incidente dovuto alla malapolitica:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"> "<span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;">Il governo di allora, presieduto da Massimo D’Alema, non si chiese quali sarebbero state le conseguenze industriali dell’Opa (Offerta pubblica di acquisto). Avrebbe potuto intervenire, usando il pacchetto di azioni - piccolo ma determinante - ancora possedute dal ministero dell’Economia (perplesso sull’Opa), decise però di non farlo.</span><span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;"> "</span></span></blockquote>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Certo, la colpa fu della politica che non seppe controllare il privato...Aspettate un pò: ma questi non erano quelli che "<b><i>lo Stato deve rimanere fuori dal Mercato</i></b>"? </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora, se la cantilena non dovesse smuovere più di tanto il lettore, allora ecco che fanno leva sul terrore dell'<i>onesto contribuente:</i></span><br />
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></i>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"Se davvero privatizzare è tanto difficile, rimane solo una strada per ridurre il debito: tassare i contribuenti onesti. Intanto i ricchi, preoccupati dalla possibilità che la loro ricchezza venga colpita da una patrimoniale una tantum , l’avranno già nascosta all’estero. "</span></span></blockquote>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></i>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quindi, per evitare che i nostri concittadini nascondano all'estero il loro denaro, bisogna privatizzare il meglio della nostra industria; e fanno il loro elenco: <span style="background-color: white; color: #464646; font-size: 14px; line-height: 21px;"> </span><b>Eni</b>, <b>Enel</b>, <b>Terna</b>, <b>Finmeccanica</b>, <b>Fincantieri</b>, <b>Poste Italiane</b>, <b>Sace</b>, <b>ST Microelectronics</b>.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Mica stiamo parlando di aziende sull'orlo del fallimento come Alitalia? Si tratta di aziende con i conti a posto, proiettate all'estero ed estremamente competitive.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma poi chi dovrebbe acquistarle queste aziende? Imprenditori italiani? Si fa fatica a vederli...Allora è evidente che, come successo per tutte le altre acquisizioni di marchi italiani, ad entrare in gioco sono capitali stranieri.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Risultato: per evitare, come dicono A&G che qualche paperone porti il malloppo fuori dall'Italia, <b><i style="background-color: yellow;">bisogna portare il controllo della ricchezza industriale italiana fuori dall'Italia</i></b>. Geniale no?!</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ovviamente nessun accenno al problema della camicia di forza monetaria in cui siamo costretti da <b>Euro </b>e <b>Bce</b>, al fatto che dopo <b>Maastricht</b> è iniziato lo smantellamento manufatturiero italiano, dall'industria all'agricoltura. Nessun accenno alla finanziarizzazione dell'economia, al ruolo delle banche, all'oppressione regolamentare-burocratica-fiscale dello Stato.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">A&G si occupano solo di fare<i> moral suasion</i> su politici ed elettori, per perorare gli interessi di un establishment internazionale che neanche lontanamente ha a cuore gli interessi di crescita del sistema-Italia; ma che ha bensì come obiettivo quello di depredare la nostra economia.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La cosa triste è che ci stanno riuscendo bene.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Stay tuned</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-50298023372230253412013-11-01T12:34:00.001+01:002013-11-01T12:34:55.992+01:00Rifiuti tossici: lo Stato contro lo Stato<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://lh6.googleusercontent.com/-HBI2s1JheMo/UnONYDBiEhI/AAAAAAAAAXc/6dCmROX2gWo/s640/blogger-image-920256573.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"></span></a></div>
<a href="https://lh6.googleusercontent.com/-HBI2s1JheMo/UnONYDBiEhI/AAAAAAAAAXc/6dCmROX2gWo/s1600/blogger-image-920256573.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://lh6.googleusercontent.com/-HBI2s1JheMo/UnONYDBiEhI/AAAAAAAAAXc/6dCmROX2gWo/s320/blogger-image-920256573.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ho appena letto il verbale desecretato dell'audizione del pentito <b>Carmine</b> <b>Schiavone</b> alla Commissione Parlamentare d'inchiesta sui rifiuti.</span></div>
<br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La rabbia che monta dall'anima è tremenda, e di primo acchitto verrebbe la voglia di scaricare una tonnellata di insulti ed improperi a destra e manca. Ma sarebbe perfettamente inutile...</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quindi preferisco fare solo un paio di notazioni. </span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Schiavone</b> ricostruisce dettagliatamente tutta l'organizzazione ed il processo attraverso il quale venivano smaltiti illegalmente i rifiuti tossici. Qui il <a href="http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fleg13.camera.it%2F_bicamerali%2Frifiuti%2Fresoconti%2FDocumento_unificato.pdf&h=oAQGghe3v&enc=AZNc0kYUKfc90Xk7WHJ5rEMb59MZ4vVsa_KSaz9e2OcVTBbcu_FeuFgofwX65GduVReHxpthtI-6bP9VI2K3aPR8qRKbL2nFexxSZdMToXwxO1dkx-mrU2XGYQ9lhGjCvbvjhLpf_9Mpm7TRIlCIghm1&s=1" target="_blank">link</a> al documento.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il pentito fa nomi e cognomi dei personaggi legati al business, non lesinando i particolari su come letteralmente sceglievano tutti e 109 i <b>Sindaci</b> della provincia di <b>Caserta</b>; e come non facevano preferenze di colore, pescando tranquillamente in ogni partito.</span></div>
</div>
<div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Seppur con una certa reticenza, confida che i principali politici campani dell'epoca erano sostenuti elettoralmente da loro, seppur non tutti poi entravano a conoscenza dei traffici.</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a name='more'></a></span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dove Schiavone si blocca, e proprio non vuole saperne di approfondire e fare nomi, è sul "<i>piano superiore"</i>. Accenna, il pentito, solo alla conoscenza di rapporti con <b>Licio</b> <b>Gelli</b> di altri boss della <b>Camorra</b>; e lascia intendere che sia la <b>Massoneria</b> ad orchestrare dall'alto lo smaltimento illegale.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma del resto è comprensibile; nel senso che Schiavone sa benissimo che "bruciare" i camorristi, sotto la protezione dello <b>Stato</b>, non è cosa veramente pericolosa. Il vero pericolo è andare a "disturbare" i pezzi dello Stato che hanno coperto e coprono gli affari di chi ha tratto giovamento dallo smaltimento illegale dei rifiuti tossici: affari miliardari.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In un passaggio, attraverso un lapsus, il pentito chiarisce il concetto:<i> "La mafia e la camorra non potevano esistere se non era (per) lo Stato; se Istituzioni non avessero voluto esistenza dei clan, avrebbero forse questi potuto esistere?"</i></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<a href="https://lh4.googleusercontent.com/-jDYTfpK382w/UnOMqhhOnVI/AAAAAAAAAXU/bF996F0Ul4E/s640/blogger-image--88416206.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.296875); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/-jDYTfpK382w/UnOMqhhOnVI/AAAAAAAAAXU/bF996F0Ul4E/s640/blogger-image--88416206.jpg" /></span></a></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E allora siamo sempre lì: <b>è guerra tra lo Stato e...pezzi dello Stato</b>.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Se non ci si crede, può essere utile dare una lettura a questo Leak di <b>Wikileaks</b>:</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
</div>
<div>
<dl>
<dt style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong>Release date</strong></span></dt>
<dd><div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">August 6, 2009</span></div>
</dd></dl>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Summary</span></strong></div>
</div>
<ul style="list-style-position: outside; list-style-type: circle; margin: 0px; padding: 0px 20px;">
<li style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong>Cosa</strong>: questo file contiene la registrazione audio di un incontro tra Walter Ganapini ed esponenti di comitati civici ed associazioni ambientaliste della Campania</span></li>
<li style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong>Dove</strong>: l’incontro si è tenuto in un’aula del palazzo della Regione, in Napoli</span></li>
<li style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong>Quando</strong>: luglio 2008</span></li>
<li style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong>Chi</strong>: l’incontro ha visto al partecipazione di Walter Ganapini ed esponenti di comitati civici ed associazioni ambientaliste. Tra gli altri, Giuseppe Messina di Legambiente e Luigi Peluso di WWF Campania.</span></li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Walter Ganapini, ex presidente di Greenpeace Italia, è l’attuale assessore all’ambiente della Regione Campania, appuntato come tale nel febbraio del 2008.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Circa un anno fa, Ganapini ha istituito un forum ambientale nel quale sono state coinvolte svariate realtà, dai comitati ai gruppi di industriali, per una concertazione ed ideazione di un piano di smaltimento rifiuti alternativo a quello governativo, ritenuto da Ganapini, almeno a suo dire, non idoneo alle esigenze della regione e non rispondende ai giusti criteri di salvaguardia della salute, dell’ambiente e del tessuto economico-sociale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Al di fuori dell’ufficialità dei forum, presieduti da Guido Viale ed ai quali Ganapini non ha mai partecipato in prima persona, si sono tenuti sporadici incontri più “intimi” tra Ganapini ed i soli esponenti dei comitati civici ed associazioni ambientaliste. Uno di questi incontri, risalente all’estate del 2008, è stato audio-registrato all’insaputa di Ganapini stesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il contenuto di tale registrazione risulta essere particolarmente interessante in quanto Ganapini, tra l’altro, denuncia d’essere stato oggetto di intimidazioni ed aggressioni fisiche, nonché di aver dovuto contrattare con il <strong>coordinatore dei servizi segreti italiani</strong> la possibilità di divulgare notizie importanti riguardo la gestione dei rifiuti in Campania che avrebbero messo in cattiva luce l’operato delle amministrazioni precedenti e del corrente, all’epoca in cui l’incontro è avvenuto, commissariato di governo. In particolare, si fa riferimento alla discarica di “<strong>Parco Saurino 3</strong>“, scovata da Ganapini in stato di totale abbandono e mai utilizzata, nonostante sarebbe potuta servire a tamponare l’emergenza rifiuti che era in corso. Ganapini fa inoltre riferimento a lotte di “Stato contro Stato”, al coinvolgimento della Presidenza della Repubblica e fa nomi di persone coinvolte in inchieste giudiziarie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La trascrizione della parte dell’incontro nella quale Ganapini parla dei servizi segreti</span></strong></div>
<dl>
<dt style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Walter Ganapini</span></dt>
<dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sul Parco Saurino <sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-0" style="text-decoration: none;">[1]</a></sup> il tema è molto semplice…</span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Io ho negoziato un giorno… Ah, su queste… Sul Parco Saurino, io ho negoziato un giorno con l’attuale capo dei servizi segreti<sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-1" style="text-decoration: none;">[2]</a></sup>, eh! Che è una cosa seria essere il capo dei servizi segreti, eh!</span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora siamo partiti, uno dal bianco ed uno dal nero, e siamo arrivati verso un grigio nel quale, alla fine, io potevo tirare l’operazione… potevo, certamente! Gian Antonio Stella ci ha scritto due pagine, eh! Ma la domenic… il tema è di misurare tra comunicazione e risultato.</span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora, certamente quell’oggetto è un “mistero della repubblica” e ce lo siamo già detti. Perché sia… ehmmm… Perché Prodi si sia assunto le responsabilità che si è assunto ancora non è chiaro.<sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-2" style="text-decoration: none;">[3]</a></sup></span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma quando il comandante… il coordinatore dei servizi segreti ti dice, per due volte, urlando: “si è esposta due volte la Presidenza della Repubblica”, se non sei ubriaco e se sei una persona… ti parametri un attimo e decidi cosa vuoi fare, ok?</span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora, io su questa vicenda ho abbassato il tono ma nessuno mi ha impedito di chiamare Matteo Incerti e di fare i tre minuti sul blog<sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-3" style="text-decoration: none;">[4]</a></sup> e tutto il resto, perché.. la bandierina è stata attaccata. Ma nessuno… quando tu dici… Nessuno! Io in giunta ho aspettato una settimana, nel frattempo sono stato speronato in autostrada<sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-4" style="text-decoration: none;">[5]</a></sup> e, nessuno lo sa, ma in Piazza del Gesù, quattro individui in casco, mi hanno… scesi dalle moto, hanno cercato di aggredirmi la notte. Io viaggio con le mie belle stecche dietro la schiena che non sta in piedi, da allora<sup><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_note-5" style="text-decoration: none;">[6]</a></sup>, ma…</span></em></div>
</dd></dl>
<dl><dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il tema è che gli avvertimenti li ho ricevuti, diciamo, rispetto al fatto che ho visto qualcosa che non dovevo vedere.</span></em></div>
</dd></dl>
<dl>
<dt style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Membro di un comitato</span></dt>
<dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">C’entra la Presidenza della Repubblica, nientedimeno?</span></em></div>
</dd></dl>
<dl>
<dt style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Walter Ganapini</span></dt>
<dd><div style="text-align: justify;">
<em style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sai, quando il capo dei servizi segreti, due volte ti dice: “HAI CAPITOOOO che è intervenuta la Presidenza della Repubblica”, io, come dire, o gli do dell’ubriaco a lui o ragiono! Io non ne sto… non ne… non ne vengo a capo, perché io posso capire – ho lavorato molto in Sicilia – io capisco che in questo paese esistono le negoziazioni Stato contro Stato, ma… io capisco il voto di scambio; io capisco… vorrei conoscere Isidoro Perrotta, il tecnico di Casal di Principe, che rilasciò il famoso parere a Pansa che nel 2005 gli consentì di cancellare la discarica.</span></em></div>
</dd></dl>
<ol style="list-style-position: outside; margin: 0px; padding: 0px 25px 0px 20px;">
<li id="_note-0" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-0" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> <em>Parco Saurino</em> è una località nella provinca di Caserta nella quale Ganapini ha rinvenuto una discarica completata ma mai utilizzata, come dichiarato in <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS93YXRjaD92PXN5SnpWUjl1enpV" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU">una video intervista pubblicata su youtube</a> e poi anche ripresa da un’<a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS92aWV3X3BsYXlfbGlzdD9wPTRDMzhDMkM0MjI2NjFFQUM=" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="http://www.youtube.com/view_play_list?p=4C38C2C422661EAC">inchiesta di RaiNews24</a></span></span></li>
<li id="_note-1" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-1" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> All’epoca dello svolgimento dei fatti, il capo dei servizi segreti risulta essere Gianni de Gennaro: <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy5jb3JyaWVyZS5pdC9jcm9uYWNoZS8wOF9tYWdnaW9fMjMvdmVydGljaV9zZXJ2aXppX3NlZ3JldGlfZGY5ZDQzNTgtMjhlZS0xMWRkLTk3ZWEtMDAxNDRmMDJhYWJjLnNodG1s" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_23/vertici_servizi_segreti_df9d4358-28ee-11dd-97ea-00144f02aabc.shtml">Servizi segreti, arriva De Gennaro</a>. Corriere della Sera.</span></span></li>
<li id="_note-2" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-2" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> Ganapini fa riferimento alle ordinanze dell’allora presidente del consiglio che hanno <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy5nb3Zlcm5vLml0L05vdGl6aWUvUGFsYXp6byUyMENoaWdpL2RldHRhZ2xpby5hc3A/ZD0zODI2Ng==" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=38266">ripristinato i CIP6 per gli inceneritori campani</a> ed hanno <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3JpY2VyY2EucmVwdWJibGljYS5pdC9yZXB1YmJsaWNhL2FyY2hpdmlvL3JlcHViYmxpY2EvMjAwOC8wMy8wNC9hY2VycmEtcHVvLXNtYWx0aXJlLWxlLWVjb2JhbGxlLmh0bWw=" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/04/acerra-puo-smaltire-le-ecoballe.html">dichiarato le ecoballe bruciabili</a></span></span></li>
<li id="_note-3" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-3" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> Beppe Grillo; Matteo Incerti (1 June 2008). <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy5iZXBwZWdyaWxsby5pdC8yMDA4LzA2L21vbm5lenpvcG9saV9iby9pbmRleC5odG1s" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.beppegrillo.it/2008/06/monnezzopoli_bo/index.html">Monnezzopoli/ 3 Bokassa Bassolino</a>.</span></span></li>
<li id="_note-4" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-4" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy53ZWJjaXRhdGlvbi5vcmcvNWlhbU9RTWJp" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.webcitation.org/5iamOQMbi">Tamponato in autostrada l’ assessore Ganapini ‘Sono sotto choc, stavolta ho temuto di morire’</a>. La Repubblica. Archived from <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3JpY2VyY2EucmVwdWJibGljYS5pdC9yZXB1YmJsaWNhL2FyY2hpdmlvL3JlcHViYmxpY2EvMjAwOC8wNi8xMC90YW1wb25hdG8taW4tYXV0b3N0cmFkYS1hc3Nlc3NvcmUtZ2FuYXBpbmktc29uby5odG1s" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/10/tamponato-in-autostrada-assessore-ganapini-sono.html">the original</a> on <a href="http://wikileaks.org/wiki/28_July_2009?action=edit&redlink=1" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="28 July 2009 (page does not exist)">28 July 2009</a>. Retrieved on <a href="http://wikileaks.org/wiki/28_July_2009?action=edit&redlink=1" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="28 July 2009 (page does not exist)">28 July 2009</a>.</span></span></li>
<li id="_note-5" style="margin-bottom: 5px; margin-right: -15px; padding-bottom: 5px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: black;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.informarexresistere.fr/2011/10/27/i-servizi-segreti-nei-rifiuti-della-campania-direttamente-da-wikileaks/#_ref-5" style="text-decoration: none;" target="_blank">↑</a> Ganapini si riferisce ad un intervento subito in seguito ad un precedente incidente autostradale, come da lui stesso dichiarato in un’intervista: <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3d3dy53ZWJjaXRhdGlvbi5vcmcvNWlhbU9RTWJp" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" title="http://www.webcitation.org/5iamOQMbi">Tamponato in autostrada l’ assessore Ganapini ‘Sono sotto choc, stavolta ho temuto di morire’</a>. La Repubblica. Archived from <a href="http://wikileaks.org/wiki/Special:Jump/aHR0cDovL3JpY2VyY2EucmVwdWJibGljYS5pdC9yZXB1YmJsaWNhL2FyY2hpdmlvL3JlcHViYmxpY2EvMjAwOC8wNi8xMC90YW1wb25hdG8taW4tYXV0b3N0cmFkYS1hc3Nlc3NvcmUtZ2FuYXBpbmktc29uby5odG1s" rel="nofollow" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/10/tamponato-in-autostrada-assessore-ganapini-sono.html">the original</a> on <a href="http://wikileaks.org/wiki/28_July_2009?action=edit&redlink=1" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="28 July 2009 (page does not exist)">28 July 2009</a>. Retrieved on <a href="http://wikileaks.org/wiki/28_July_2009?action=edit&redlink=1" style="text-decoration: none;" target="_blank" title="28 July 2009 (page does not exist)">28 July 2009</a>. “In passato per un incidente stradale sono finito in coma e ho la spina dorsale cucita con delle placche d’acciaio, ho davvero temuto il peggio”</span></span></li>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-70307761712813526042013-10-30T14:58:00.004+01:002013-10-30T14:58:38.490+01:00Perchè vogliono eliminare il nostro contante...<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<a href="data:image/jpeg;base64,/9j/4AAQSkZJRgABAQAAAQABAAD/2wCEAAkGBxQQEg8QDxQQFQ8QDxAUFRcWFBAWFBQVFxQWFhYUFRQYHSgiGBolGxQUITEhJSkrLi4uGB8zODMsNygtLisBCgoKDg0OFxAQGiwfHBwsLC0sLCwsLCwsLCssLCwsLSwsLCwsLCwsLCwsLCwsLCwsNzcsNywsLCsrNyssKysrK//AABEIAJ8A8AMBIgACEQEDEQH/xAAcAAEAAQUBAQAAAAAAAAAAAAAAAQIEBQYHAwj/xABEEAABAwIDAwkEBgYLAQAAAAABAAIDBBEFEiEGMUEHEyJRYXGBkaEUMrHBQlJygpLRFiNDovDxFRckYnOywsPS0+EI/8QAGQEBAAMBAQAAAAAAAAAAAAAAAAECAwQF/8QAIREBAQACAgICAwEAAAAAAAAAAAECEQMhEjFBUQQTMiL/2gAMAwEAAhEDEQA/AO4oiICIiAiIgIiICIqJJA0XJAHagqUrS24tI6SV5zC0pDBrbIDpp2rbqWbOxrx9IXVcctr58dxk29kRFZQREQEREBERAREQEREBERAREQEREBERARFCCUREBERBC13Hq288UA+i0yO8ei0f5lsS0OoeZKqedusfuA/Y08t6z5LqNeHHeSrGJyBcb72A677lt+ExZIYmneGC/edVp1HT8/Kxnbm7gLj81vjRYWG4KOP5rT8i+sUoiLVzCIiAiIgIiICIiAiIgIiICIiAiIgKFKICIiAiIgIiIMZj9bzULiDZzyGN73cfAXWvNAiaA3qU4zXc/U82BeKAb7ixfx8hZedQfqkFup8hdc+d3XXxY6i/2WiBlmf1AD5fIraFhtmYcsZcd7nfAfndZla4TUc/Jd5UREV1BERAREQEREBERAREQEREBERAREQEREBERAREQFjNosT9lp5Zt7mts0dbjo0eZWSK0DajEfbJmQRn9TFJd1vpuGnkCq55ai+GPlXhhLrMzOBzO1dfrOpXux93ad1u/griWABmhtovTBKcZ2ZrE5wR4arlk3XbbrGtto4cjGt6hr38V7qFK7HniKFKAiIgIiICIiAiIgIiICIiAiIgIiICIiAiIgIiglBg9rcaFLFof1svRZ2dZ8LrTcDpGsLXTO942bY7rWOp8QqMbd7fXOcTeCnPNxgbi4e+7z0Vpi1dE2eOJxtA0dIt+i7UfCy58/8AVdfFJjG3V0WUXBu3+N6pwQEyMd1uFu4bysJh2Ih+kZcYHXaC/S9vpDsW5YHTtHSBBs0Aajz8TdVxm8luS+OLMqVCLqcSUREBFS54G/RW82IRtGrh4aptOqukWHbjzSei1x8Qn9Mk7m+qr5Rb9eX0zCLEDFnfUHmVW3FutnqnlEeFZNSubcoHKTJhs0EcVOyRkkTnkve5puHWs2wPZ5rUpOXCpJ6NNTAdrpSfPRWnaruyLhB5cKrhT0vnKfmqDy21Z/Y0o8JT/qQd6RcCby0Vg3spj9x//JJ+WusIs2OlaevLIfi5B31F89QctNc03c2me3qLHN9Q7RdG2O5U6WvIiltT1BsA17hkef7j/kbIN/RW9ZWxwtzzPjjYOL3NaPMrU6/lRw2E25/P/htc4eaDdEWrDlEw0i/tcXd0r+Vli5+VvDmmwfM7tETreqDfUWhxcrWGnfJK3vif8lcU/KdQyvbHAZ5ZXmzWMhkLj6aDtKDdFrm2mO+ywhrD+vnu2Ps+s/wuPEhe2ObTRUjbvzGUtu2Me8dNx6lziprpaqUzVFg4mzQNzGjUAee9UzykaYYW1ksHAhie+2kbD4n+a0yOB0j8wJu89pv2LZsarwyIQs3u1PcNU2Wa0Xde2liNNfNYR0emUrnNo6SOXm3SFhHQaHXdfuBsO22ipp9q4HgOcx8bnAE2dHJb8BDvRZgUntAjzOlbeQlpjcWuuAbajfv3FWM2xtdG4upquFzb6CWCMm3a4DVTcbbtS5T5XuFYy12bmqjNfc1xId5O19FlW4pNmDQ0O1GbqHA2I4rSq6aSnv7VJRlzTZwaZYwCeFrOaT4L1odq2ADLl14h8br9xBaf3VTeU9ei4b7dBjxAnew267/mrDE8ccCWwjUb3H5Dite/SRknRcS13UCQ7xa6yobOxwOSS3eHW8SLgea0vL0YceO+12cQzkiRxLgLkE8D1BY+vxdrS1txd1/5+qw2I0VSZWOY6NzQ1wuHaEG2hIvZaLi2Ku57m3nJkzNJ1uL2uRfuWfnb068ccHQaLFOcc4MvzbXWvxe7iB2BZ2Gu4ut4bgub0+0DY2tYz3GjS3HvKq/Su53KZatnjK6f/SQ4DxKqjqXPN9Az49y53T7QtBzyOv1NC2vB31ExzOHNR20FryEdo3NVvLbDwkaRy4TB0lFbe1kw8CWfkuYFy6Xy00pYaZx1HSHpdcwuujD04+SayemZRmXndRdXZvTMozqi6i6CsuVJeqSVSSgv5sUkly88+STKAG53ucWjqFzoFS6S6sLqpr1Avc6kSK3zqcykXQmX0VyR7MMpKSOoc0e01TA9zjvaw6sYOoW18V85UUHPSRRDfLLHH+Nwb819fi0bA1ujWNDR1ANFh8Eo5DimLtkqaiZ56Jmcxv2WdEfC/isNSYuZdABofTd8FioX841wdeznE+fFXuy9H0i3v81yXu12zqRkanMS+4uQb3V3syHOfYg+qz2zuFkvu4Xy6a8R1ELdBhkcYuxlnd1laYq5ZyJwWktkv9C59LLOleFFGQ3XeVcLaTUc+V3Wi7TcnbauZ87JnxmQdJpAc3NwcOruWCruT2b2ZwOV1RGywAPQkAOhF/ddbQjuXV1FlHhGk585NPlCtZPA4xnno3NPuHNYfdOnovOm2mqYXZnBjyPrAg+YIX0BttsQ2tc2eN2WdrSCD7rhbS/Ub2XDsXwxzHvjmYWSMJBBFvLrHaq+vbbeOc69r3DNv5gRlc9hJ6V8sgI/d0We2iwL26P2vLeYxCzoyW3I3ZmOJDh3WWjYfhDibtFwCuobJPdG3mJWvEbndBx3fZvwWWWpemmGHXbkDhJE4seHAjhYrM4Rgs9Tq0EM68pPpddQ2k2YjL45ABfPY6DiP/FRhjGRbm5CNHAbr9yjLL4aY47YPDcKioyHPa8yW0c8dL7reC3HDMTDgCN3qoqq+NzL6aW32K1qpxMNc7mgCN+g3DwVZva0ksWvLW4PgpnA3tIfIhceJXRNs+dnhcSx+WKMvJINgLgXXOV1cfp5/PJMtRJKi6hQtGCbpmVKhBVdQqbqMyCoqLpdQoHvdLrzBU3VkM7sZb2+gvuFXC78Lg75L6XnxUG26xNt6+aNiRevoweMwHjlNl9H0eChwGYk630SpcbgiJL42NcXMc5pAGoIcR47lvGxWzMpOeRhDd2uh7wtsw3ZuniklLgzOXueLkZ7O18RdbNRBhbdnu8NLLnmHbovJqMfh+CiI3v+ay7Y1UpWkmmNuxERSgREQQsNtHszBXMyzt6Q3PFg9vcVmlCJls9OTYhsBNQtMlM8ztaDdpbZ9uy29W9LtG18RikaWPDdLgg5hqPG67CsRjOzsFUxzZGNDiDZwADgeu6zy4/p0Yfka/poNbtAyWnzNPSjfE49x/mtfxDFMxs297XNuIW5P5M2iKWOOQhxazI7gHBoDg4cWktB8SvXA+TlkTucmcXPDiW2OgH1T1rPwta/vxk6aPhLoZnGGR78z/cc3Sx4tcCs3g2z87JHMDY3ROGhIJvfQ2dwIt6roMGzFO39m3wAHcsvFC1vugBXnGxy5rXM9qcCkhwysbI4O/s8gY06O06Wh4kAE2XzoSvsbaSBr6eYPyhpjkFyQB0mObvP2l8cPG7uC1xmowyu0EqLqCqVZVUT3qLqLKLKBN1CFQiUooVeVBdNpz2r1jpCeBW2sw5v8WXo2mDeAVldteo4HQvjlb70UjHj7rgfkvq/CrPjY8e69jXDuIuPivmuaMHqXStj9qooaSMVVSxgiuyz5ACQ3dlbvOltwSpjfsXw280VQywc1j2OH1mu1HkfisxSRZGNb1D1WibIbZNxKsfDStvT08WeSR9wXXOVojbw1ubnyXQVTS2+hERECIiAiIgIiICIiAiIgIiIMFtxRc/QV0e8uppSO9rS4fBfItQNb9a+1ZGBwLTucCD3EWK+OdoKD2eongP7GaSPvyOLQfIBTBiSqSvUhUFqlCkFVtVNlFkHuYbrweyyuaaRXb6cOCDEL2hKrlpSF5ZCFCXSwwm+g9FQ6mceDvQrqTOTBotec2+yrpnJvG3dM/8ACFbaunIRSuB3eiw+02HuaGSEccp069R8F35mwMY3yOPe0LxxPk3hnjfGXuGYaEAaHgU3DTVv/nijszEJre86CMH7Ie4j99q7EsBsTsy3DKVtKxxeQ973PIALnON9w4AWHgs+qVYREQEREBERAREQEREBERAREQF828qeAyOxWpbBFM8y5JLRxyPvmbqbNB4gr6SUZRv4oPl2k5MsRktallaD9csZ6OKykHI3iDt7IG/alHyBX0eibHz9HyH1Z3y0w8Xn5K7i5CJT79TCO5jyu7Ig4pFyDfWqx4Rfm5X8PIZCPeq5/uxxD43XXEQctZyI0n0qmtPjTj/bVf8AUhQ8Zq38cH/Wunog/9k=" imageanchor="1" style="clear: left; 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<div style="text-align: left;">
<i><i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Altro
giro, altra corsa.</span></i></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Se
pensavate che la limitazione dell'uso del contante fosse già troppo stringente
nella soglia dei 1<b>.000€</b>, preparatevi ad una nuova stretta. </span></i><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Con
la scusa della lotta all'evasione fiscale, come se la discesa della soglia di
pagamento in contanti dai 12.500€ del 2006 ai 1.000€ di oggi avesse
risolto qualcosa..., si perpreta l'ennesimo attacco alla libertà dei cittadino
.</span></i><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">E,
manco a dirlo, si fa l'ennesimo favore al settore bancario.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;"><a href="http://www.vincitorievinti.com/2013/10/ecco-perche-vogliono-eliminare-il.html"><span style="color: blue;">Paolo Cardenà</span></a> nel suo esemplare post, ci
spiega meglio le ragioni di questo nuovo attacco.</span></i><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Secondo
quanto riportato dalla Reuters, il Ministro <b>Saccomanni</b> avrebbe
espresso la volontà da parte dell'esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti
di utilizzo del contante. </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Nell'agenzia
si legge: </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<i><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Il
governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente
posta a 1.000 euro."Questo è un punto su cui l'Italia resta indietro ed è
un punto su cui vogliamo intervenire", ha detto il ministro dell'Economia,
Fabrizio Saccomanni, durante un'audizione in Parlamento sulla legge di
Stabilità.</span></i></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 5pt; text-align: center;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;">
<hr size="8" style="text-align: center;" width="100%" />
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Di
seguito vi propongo alcune riflessioni...</span><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">,
in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Nella
vita comune, l'utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali
che esista.</span></b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;"> La
possibilità di utilizzare denaro contante per compensare transazioni commerciali,
costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre che motore di
sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Quotidianamente,
avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita
l'utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni probabilità,
parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente
ridotta</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">L'utilizzo
del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso</span></b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Questo,
unito alla possibilità di utilizzare anche altre forme di pagamento che il
progresso tecnologico ha reso disponibile, contribuisce ad elevare il grado di
efficienza della società e delle pratiche commerciali le quali, a seconda dei
casi, richiedono strumenti di pagamento più o meno consoni a talune tipologie
di spese</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Ridurre
o eliminare del tutto l'utilizzo del denaro contante nelle pratiche
commerciali, implicherebbe che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà
riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante di cui
si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la
moneta elettronica.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Di
colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato oltre che di
questa forma di libertà (cioè quella di utilizzare il contante), anche
dell'unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema
bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro
costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">A
quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo
astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da
scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa
chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E' evidente, e le banche
festeggiano.<b>Nel corso dei secoli, la necessità degli stati e quindi della
politica, di contare sempre più sull'appoggio del sistema bancario per il
finanziamento degli abusi di spesa</b> della macchina statale e dei
privilegi di politici (spesso corrotti ed incapaci), ha favorito
l'instaurarsi di una connivenza simbiotica tra la politica e il sistema
bancario. Ciò per reciproca convenienza: quella della politica di
poter contare sui favori dei banchieri; e quella di quest'ultimi, di poter
godere di un quadro normativo di favore per incrementare i propri
affari e, in caso di dissesti, contare sull'interventismo statale.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Il
denaro, per il sistema bancario, è elemento sul quale fonda i propri affari: in
buona sostanza è la merce da vendere</span></b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">. Avere il controllo e la gestione di tutto il
denaro, per la banca, è un moltiplicatore del proprio business e quindi di
redditività.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">In un
sistema basato sulla riserva frazionaria quale è il nostro, accade che i
1000,00 euro che vengono depositati in banca, possono diventare
(per il sistema bancario) fino a 100.000, ossia cento volte tanto. E ciò è
possibile per l'effetto moltiplicativo dei depositi. Siccome sulle somme
depositate la banca è tenuta ad accantonare solo l'1% del deposito (nel nostro
caso 10 euro, l'1% di 1000) per far fronte ad eventuali esigenze di cassa e
richieste di rimborso delle sostanze depositate, ne consegue che le altre 990
possono essere immesse nuovamente nel sistema, mediate la concessione di
prestiti. A questo punto i 990 euro concessi in prestito, vengono nuovamente
depositati sul sistema bancario e la banca, dopo aver provveduto ad accantonare
un'altro 1% (9.90 euro in questa seconda fase) della somma depositata,
avrà nuovamente a disposizione 980.10 da poter concedere di
nuovo in prestito, e così via fino a che non si sarà esaurito l'effetto
moltiplicatore sul deposito iniziale. Ossia fino a quando non si sarà prodotta
moneta virtuale per 100.000 euro a fronte dei 1000 euro di deposito reale
iniziale. <b>In sostanza, per ogni mille euro di deposito, la banca potrà
moltiplicare fino a 100.000 euro la materia oggetto dei propri affari: il
denaro. </b></span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Sulla
massa di prestiti concessi, in questo caso 99.000 euro, la banca trae un
enorme profitto applicando un tasso di interesse che chi ha usufruito del
prestito dovrà rimborsare a determinate scadenze, unitamente al capitale
preso in prestito.</span></b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;"> Alla
luce del ragionamento appena esposto, risulta del tutto agevole comprendere
l'interesse da parte del sistema bancario affinché si giunga alla completa
eliminazione della denaro contante. Tanto meno sarà il contante in
circolazione, tanto più elevata sarà la possibilità riservata alle banche di
incrementare il proprio giro d'affari e aumentare a la redditività prodotta,
che si traduce in bonus milionari pagati ai super manager.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Il
sistema bancario così deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza
del paese</span></b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">.
Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i
preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che,
obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Siccome
le pretese impositive dello Stato<b> si fondano su imponibili di cui lo
Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne
deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio
il denaro contante che voi custodite a casa</b>. Almeno fino a questo momento.</span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Il
pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di
legge, a privarsi dell'utilizzo del contante, per rendere la macchina
coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale.</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Tra
qualche giorno, le banche italiane dovranno trasmettere all'anagrafe
tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato,
con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza:
sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva. Ricchezza
incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far
aumentare la base imponibile da colpire con un'eventuale imposizione
patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa
tributaria.</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Quindi,
in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e
potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento,
desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito
(le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi
da un eventuale bancarotta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Anzi,
questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che buona parte della
nomenclatura politica del paese non nasconde affatto il desiderio di applicare
un'imposta patrimoniale.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Volete
un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta
prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di
aggredire il deposito sui conti correnti. Sono sostanze disponibili e quindi
per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente
alle casse dello stato.E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul
conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato
derivante dal mutuo che la vostra banca, magari, vi ha accreditato qualche
giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività.
Quindi un "extragettito" per lo Stato, una maggiore rapina per voi,
su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">La
cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio
questo. Aziende e famiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle
somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato
sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Volete
un'altro esempio? Eccovi serviti. Parte della politica, ad esempio, come
dicevamo, non nasconde affatto l'idea che sarebbe favorevole ad un'imposta
patrimoniale sui grandi patrimoni. A parte il fatto che non si forniscono
chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno
considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., il sospetto è
che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un'imposizione patrimoniale
sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di
patrimonio dal quale far scattare l'imposizione al fine di aumentare la base
imponibile.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Solo
per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio
immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per
adempiere all'obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe
aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le
risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a
pancia vuota tutta la famiglia.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Ma
la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della
libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe
andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<b><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">La
banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione,
ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato
per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti
cittadini.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 12pt;">Il
perché è chiaro: per rendere solvibile il debitore non c'è via più semplice che
quella di compensare debiti del debitore con i crediti del creditore.<b> E
il gioco è fatto</b><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-72104600745298971912013-10-30T06:55:00.000+01:002013-10-30T06:55:47.361+01:00Privatizzazioni: oltre il danno, la beffa...<div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://lh6.googleusercontent.com/-f5tyhUo-iBk/Um_ZQ9n3RpI/AAAAAAAAAWc/m7NLEyb94Tk/s640/blogger-image--1907270727.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="https://lh6.googleusercontent.com/-f5tyhUo-iBk/Um_ZQ9n3RpI/AAAAAAAAAWc/m7NLEyb94Tk/s640/blogger-image--1907270727.jpg" /></span></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ci risiamo. Il <b>debito pubblico</b> continua a salire senza soste e, come sempre, torna in auge il refrain delle <b>privatizzazioni</b> come soluzione per tamponare l'emorragia.</span></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il Governo pare fare sul serio: il piano di privatizzazioni vedrà presto la luce e a finire sul mercato non saranno solo immobili, ma anche rami di aziende possedute o le partecipazioni detenute in società quotate. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Lo ha confermato il ministro dell’Economia, Fabrizio <b>Saccomanni</b>, che ha fatto anche il nome della Rai.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma ci sono, soprattutto, anche quelli di <b>Eni</b>, <b>Terna</b>, <b>Snam</b>, <b>Enel</b> e <b>Finmeccanica</b> che sono aziende di cosiddetto <i>interesse strategico</i> per il Paese. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L’iniziativa garantirebbe circa <b>20</b> <b>miliardi</b> di euro in tre anni da usare per abbattere il debito; che, attualmente, è di <b>2.075 miliard</b>i di euro. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Un pò come dire: sono alla canna del gas, ho un debito di 2.075 euro e penso di alleggerire la mia situazione risparmiando una decina di caffè all'anno, per 3 anni...</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma di cosa stiamo parlando?</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tanto per cominciare, è evidente che alcune di queste aziende sono di valore strategico per l’interesse nazionale. Inoltre stiamo parlando di alcune tra le poche aziende che ancora producono grandi profitti che, se restano in Italia, vengono reinvestiti in Italia; se finiscono all’estero, evidentemente saranno reinvestiti all’estero. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come se non bastasse, il rendimento delle partecipazioni in mano allo Stato è, generalmente, superiore al costo medio del debito pubblico; quest’ultimo, quindi, tramite il piano del governo, sarebbe abbattuto in misura decisamente inferiore rispetto alla redditività di tali aziende.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><u>Semplificando il concetto, una volta erosi pochissimi miliardi di debito, il debito pubblico continuerebbe subito dopo ad aumentare, neutralizzando immediatamente l’operazione</u>. Non vi è ragione, quindi, per cui lo Stato dovrebbe privarsene. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Alle considerazioni strettamente economiche, si aggiungono quelle legate alla <b>sicurezza nazionale.</b></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L’Italia ha una fortissima dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico. Il solo sospetto che in futuro le aziende del settore possano diventare proprietà di chi ha interessi nazionali diversi, se non addirittura in conflitto con i nostri, non è evidentemente accettabile. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Bisogna tenere conto del fatto che il valore dell’<b>Eni</b>, in particolare, eccede di gran lunga la sua dimensione economica: da sempre, infatti, svolge una funzione diplomatica di primaria importanza in tutte le aree in cui opera (molte delle quali sono zone di conflitto), non di rado suppletiva e ben più capillare di quella svolta dal ministero degli Esteri, accreditando l’Italia a livello internazionale e potenziando la capacità del nostro Paese di intessere rapporti politici e commerciali.</span></div>
<br />
Eppure ci viene ripetutamente detto, a mo' di lavaggio del cervello, che dobbiamo uscire dalla nostra visione "<i>provinciale</i>", e che ogni grande Nazione costruisce ponti d'oro ai <b>capitali stranier</b>i che vogliono entrare.<br />
<div>
<br />
La verità invece è che nessuno al mondo si sognerebbe di disfarsi di un gioiello come, per esempio, <b>Finmeccanica</b>. Di sicuro non i francesi, i tedeschi o gli americani, decisamente attivi in questo settore, nonché, attualmente, nostri competitor; tutti costoro, peraltro, si guarderebbero bene dal svendere le proprie partecipazioni a privati che, spesso, privati non sono, bensì soggetti riconducibili a <b>fondi</b> <b>sovrani</b> stranieri. <br />
<br />
Non ha quindi nessun senso questa spinta a privatizzare in maniera indiscriminata. Tanto più che molti paesi europei continuano ad avere partecipazioni in molte aziende.<br />
I tedeschi, ad esempio, in deroga alle norme europee hanno nazionalizzato più di 90 istituti di credito e società finanziarie. Noi non abbiamo più una sola banca nazionale. <br />
<br />
Ma poi, ci fosse stato almeno un esempio di privatizzazione in Italia che abbia prodotto buoni risultati...<br />
Comunque sia, pensare di abbattere il debito svendendo quel poco di buono che rimasto è roba da incompetenti, o criminali...<br />
<br />
<u>
Per migliorare la situazione bisogna abbandonare il modello che la Germania ha imposto all'Europa</u>: un modello economico secondo cui il presupposto della crescita è la riduzione del deficit. <br />
Ma si tratta di un modello che altrove non esiste. E che, in Italia si è praticato esclusivamente attraverso l’aggravio della fiscalità e il taglio della spesa (senza mai essere riusciti a razionalizzarla).<br />
<br />
La logica conseguenza di questa bomba di tasse sulla nostra economia, è stata la riduzione delle base imponibile, vista la morìa di aziende e posti di lavoro generata. Ovvio quindi che il risultato finale sia stato il peggioramento della crisi.<br />
<br />
Si dirà, come mai una cosa così semplice non viene compresa da chi ha in mano il Governo?<br />
Non è che non lo comprendono; è che quando <b>Letta</b> andrà al prossimo <b>Bilderberg</b> meeting, poi che gli dice ai <i>capitali stranieri.</i>..?<br />
<br />
<b>Stay tuned</b><br />
<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-84249326298991755362013-10-29T10:35:00.000+01:002013-10-29T10:35:10.742+01:00Euroscettico? Vai in galera!<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-0i9xrLJiKg4/Um9__xkdpqI/AAAAAAAAAWM/V1mHgQ_UbwA/s640/blogger-image-1786340628.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/-0i9xrLJiKg4/Um9__xkdpqI/AAAAAAAAAWM/V1mHgQ_UbwA/s640/blogger-image-1786340628.jpg" /></a>Popolo della <b>Libertà</b>, Partito <b>Democratico</b>, Sinistra e <b>Libertà</b>, Scelta <b>Civica</b>. La maggior parte dei partiti ha nel proprio nome un richiamo ai valori fondanti del nostro sistema di governo. Tutti sono indistintamente e fortemente <u>europeisti</u>. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"<i>Ce lo chiede l'Europa</i>", "<i>più Europa</i>", "<i>respiro europeo</i>"... sono espressioni che fanno parte del breviario della politica italiana.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Se qualcuno prova ad uscire dal solco dell'europeismo di maniera, invariabilmente viene visto di traverso, deriso, posto fuori dal consesso dei "giusti". E, qua e là, posto pure nella scia di un certo "<i>nazifascismo</i>" di ritorno; che poi sarebbe identificato in <b>Alba Dorata</b> in Grecia e in <b>Marine Le Pen</b> in Francia.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma esiste davvero un pericolo di deriva totalitarista in Europa? C'è un concreto pericolo che i valori di libertà e democrazia possano essere messi da parte? In entrambi i casi la risposta è <b>sì</b>. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma quello che sconvolge è che questo attacco arriva...dall'<b>Europa</b>!</span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Già avevamo letto di tentativi di istituzione, in seno a <b>Bruxelles</b>, di una qualche forma di repressione penale nei confronti di chi manifestasse euro-scetticismo, o promuovesse campagne <b>anti-Ue</b>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Oggi apprendiamo che questa idea è diventata realtà nel "Paese laboratorio" dell'Unione Europea: la <b>Grecia</b>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ebbene, c<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); text-align: justify;">ome spiega George Delastik (e segnalatoci da Monia Benini) , noto giornalista, da giovedì 24 ottobre il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo <b>458 a</b>, ossia il provvedimento relativo alle “<u>Violazioni alla normativa UE</u>”, con il quale si prevede la <u><i>reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE</i></u>.</span></span></div>
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<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div style="margin: 0px 0px 1.1em; text-align: -webkit-auto;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: <b>chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera!</b> Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.</span></div>
<div style="margin: 0px 0px 1.1em; text-align: -webkit-auto;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Prepariamoci dunque, perché la nuova ideologia che sta mietendo vittime in molti paesi europei, imporrà presto i suoi diktat di regime anche a noi, mentre siamo intenti a seguire il reality show della nefandezza politica nostrana e la costruzione della nuova marionetta dei poteri forti.</span></div>
<div style="margin: 0px 0px 1.1em; text-align: -webkit-auto;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Del resto il primo assaggio di attacco alla libertà di opinione, qui da noi in Italia, è stato servito con la proposta di istituzione del reato di negazionismo... Si sonda il campo qui e lì, e i nostri partiti "democratici" e di "libertà" vanno dietro.</span></div>
<div style="margin: 0px 0px 1.1em; text-align: -webkit-auto;">
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come disse quel tale di cui non ricordo il nome: "Se tutto va bene, siamo rovinati".</span></div>
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<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Stay tuned</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-1507114215442026842013-10-28T17:06:00.000+01:002013-10-28T17:18:02.344+01:00Gratti tu e... vincono Stato & concessionarie<div dir="ltr">
<a href="https://lh4.googleusercontent.com/-AaTbjRFkiqQ/Um6KkADdwVI/AAAAAAAAAV8/G1p0xvjvOow/s640/blogger-image-726134661.jpg" imageanchor="1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/-AaTbjRFkiqQ/Um6KkADdwVI/AAAAAAAAAV8/G1p0xvjvOow/s640/blogger-image-726134661.jpg" /></span></a></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Chissà se l’universo delle lotterie istantanee, i cosiddetti “<b>Gratta e Vinci”</b>, continuerebbe a proliferare senza sosta se gli italiani mettessero a fuoco queste percentuali certo non incoraggianti. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Del resto la pressante pubblicità dei concessionari, la sete continua di incassi da parte dello Stato e la voglia di cercare fortuna “spingono” da tempo un settore in cui, però, le prospettive di vittoria sono a dir poco risicate. Gli esempi si sprecano.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Basti dire che attualmente in Italia esistono ben 46 tipologie diverse di “Gratta e Vinci”. Segno inconfutabile di come questo tipo di gioco “tiri”. </span><br />
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<a href="" name="more"></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=552689793073847557" name="more"></a><br /></span>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma quante chance si hanno di vincere? E qui viene il bello, perché in media, secondo quanto è riportato sul sito dell’Aams (Monopoli di Stato), si tratta di una possibilità ogni 3,6 biglietti venduti. Rapporto vero, ma basato soprattutto sui premi delle dimensioni economiche più piccole, quelli che in pratica consentono giusto di ripagarsi il costo della giocata. I primi premi, invece, sono un’autentica chimera.</span></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">I numeri</span></b></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></b></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La Notizia, decreti alla mano, ha calcolato queste percentuali in relazione alle più ricche lotterie istantanee. Si prenda “Mega Miliardario”, il Gratta e Vinci istituito dal gennaio del 2007. Ebbene, il decreto di istituzione prevedeva la distribuzione di 50 milioni e 160 mila biglietti. Ora, il primo premio, quello per il quale si gioca inseguendo il colpo grosso, è contenuto in 30 biglietti. A stabilire questa grandezza, così come tutte le altre, è sempre il decreto dell’Aams. E’ chiaro che per vincere 1 milione di euro ci vuole una gran bella botta di fortuna, ma 30 biglietti su un totale di 50 milioni e 160 mila significa avere lo 0,00006% delle chance di accaparrarsi il bottino più ricco. Si prenda invece il premio minimo, quello da 10 euro. E’ portato in dote da 17.844.002 biglietti, ovvero il 35,5% del totale. Ma 10 euro è proprio il prezzo di un singolo biglietto del “Mega Miliardario”. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Insomma, si avrà anche il 35,5% delle possibilità di vincere, ma solo un premio che consente di recuperare la giocata fatta e che molto spesso ispira l’acquisto di un ulteriore biglietto. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Se ci si sposta a un’altra lotteria istantanea la musica non cambia. Si consideri “Turista per sempre”, uno dei quei Gratta e Vinci che consente al più fortunato di incassare 200 mila euro subito, 6 mila euro al mese per 240 mensilità consecutive più un bonus finale non inferiore a 100 mila euro. Il decreto di istituzione, a partire dal gennaio del 2010, prevedeva un distribuzione di 100 milioni e 800 mila biglietti. Il premio più ricco, del valore nominale di 1 milione e 450 mila euro, è previsto in 35 biglietti. Che su un totale di 100 milioni e 800 mila restituisce una possibilità di vittoria dello 0,00003%. Se invece si va a vedere il premio minore, quello di 5 euro che corrisponde al prezzo di un biglietto, viene fuori che è contenuto in 30.319.800 biglietti. Il tutto con una possibilità di vincere del 30%, che però ad altro non si riferisce se non al recupero della giocata.</span></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
Il business</span></b></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Da registrare che, a differenza di altri giochi, in Italia il “Gratta e Vinci” è gestito da un concessionario unico che si chiama Lotterie Nazionali srl, che fa capo a Gtech, la società del gruppo De Agostini che nel Belpaese opera attraverso il brand di Lottomatica. E’ chiaro, allora, che è proprio questa la società che si arricchisce grazie al business delle lotterie istantanee. Così come si arricchisce lo Stato, che dal fenomeno riesce a incassare circa 2 miliardi di euro di tasse.</span></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
La grande illusione</span></b></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Giochereste alla tradizionale tombola di Natale sapendo che alla seconda estrazione dei numeri dal bussolotto qualcuno ha già fatto Tombola e si è preso il premione? Continuereste a mettere ceci sulle cartelle accontentandovi di raccogliere, in mancanza del premio finale, l’ambo oppure il tombolino? Se la risposta che avete precipitosamente dato è “ovviamente no”, sappiate che invece lo fate. O almeno si rischia di farlo ogni volta che si acquista un Gratta e Vinci, di qualunque natura. Fa parte delle regole del gioco, dicono da Lottomatica, l’azienda che gestisce le lotterie, ed è l’alea che corre qualunque giocatore. Sarà, ma un giocatore rischia sapendo di avere la chanche di portare a casa il bottino, diversamente forse non rischierebbe.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
Le regole del gioco</span></b></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando inizia un nuovo Gratta e Vinci (ce ne sono una quarantina attualmente in circolazione) viene fatto un Decreto di indizione del nuovo gioco che, con un apposito contratto, viene accettato dai Monopoli di Stato. In questo contratto c’è scritto chiaramente quanto è il monte premi finale, come viene suddiviso (in quanti diversi premi), quanti biglietti vengono stampati. Ovviamente al momento della stampa tutto viene randomizzato, cioè fatto in maniera casuale, segreta e scollegata, in modo da non sapere dove fisicamente finirà il biglietto milionario, né in termini di blocchetti né in termini di regione. C’è una verifica di congruità del lavoro svolto fatta da terzi, in particolare da Deloitte, per registrare la correttezza dei vari passaggi. Fin qui tutto ok. Se però il destino si divertisse a far trovare nel primo mese di gioco tutti i premi più alti, la stampa dei biglietti non si esaurirebbe. La regola vuole infatti che il gioco duri fino a quando non si assegnano tutti i premi messi in palio (con uno scostamento nell’ordine dell’1/2%), compresi i premi che sono un mero risarcimento del costo del biglietto.</span></div>
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<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
Report mensili sulle vincite criptati</span></b></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Detto questo, va segnalato come Lottomatica correttamente faccia ai Monopoli di Stato ogni mese un report sui premi realmente incassati. Il che però rappresenta un’aggravante del problema, perché è del tutto evidente che mese per mese di sa quali premi siano stati già trovati dai giocatori, e dunque si ha la percezione dell’”inutilità” di un certo gioco praticamente in tempo reale. Solo che è un dato che resta nei cassetti di Lottomatica e Monopoli di Stato, alla faccia della trasparenza voluta dal decreto Balduzzi.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Fonte: </span><a href="http://www.lanotiziagiornale.it/gratta-perdi-ecco-perche-e-una-grande-illusione/">http://www.lanotiziagiornale.it/gratta-perdi-ecco-perche-e-una-grande-illusione/</a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-41133442612971943212013-10-26T11:04:00.000+02:002013-10-28T17:19:17.777+01:00Datagate e i "peccatucci veniali" USA<a href="http://www.hellocrazy.com/reserved/cards/201306301813110.datagate_I_watch_you.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white;"><img border="0" height="320" src="http://www.hellocrazy.com/reserved/cards/201306301813110.datagate_I_watch_you.jpg" width="275" /></span></a><a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT_sdkBn2VN9GduJ62TVHGJIrKM0J0YuoFfTlQhcL0XjkK255kCeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white;"><br /></span></a><a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT_sdkBn2VN9GduJ62TVHGJIrKM0J0YuoFfTlQhcL0XjkK255kCeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white;"><br /></span></a><a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT_sdkBn2VN9GduJ62TVHGJIrKM0J0YuoFfTlQhcL0XjkK255kCeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white;"><br /></span></a><span style="background-color: white; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Lo si sarebbe dovuto fare da chissà quanto tempo, e invece no. Lo si dovrebbe fare almeno adesso, di fronte a questo concentrato di ipocrisia e di arroganza che va sotto il nome di <b>Datagate</b>. E invece no, figurarsi. </span><br style="line-height: 18px;" /><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Ancora una volta, le reazioni “sdegnate” nei confronti di <b>Washington</b> dureranno lo stretto indispensabile, per poi essere riassorbite nel copione consueto. Nel copione obbligato. Quello che si sdoppia continuamente tra ciò che accade davvero, nel segno del massimo cinismo, e ciò che si sostiene di voler comunque conseguire, all’insegna delle migliori intenzioni. Quello che sul piano pratico lega l’intero Occidente atlantista col medesimo filo verde del denaro, della finanza, del dollaro USA, ma che in astratto non smette di sbandierare i valori “universali” della libertà, sia politica che economica, pescando a piene mani nel suo collaudatissimo kit/repertorio/arsenale di motivazioni altisonanti. E puntando ad acquisire un alibi onnicomprensivo e permanente, necessario a far sì che il giudizio d’insieme rimanga sempre in sospeso o che addirittura sia cristallizzato, per quanto gravi possano essere gli avvenimenti che si susseguono, in un’assoluzione a priori, che tutto giustifica e tutto scusa. </span></span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br style="line-height: 18px;" /><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Un trucco smaccato, ma purtroppo efficace. Dando per accertato e indiscutibile che gli Stati Uniti d’America siano “il Bene” che si contrappone al “Male” – sia del passato (fascismo, nazismo e comunismo) che del presente (integralismo islamico anti USA e socialismo bolivariano: ma l’elenco è, per definizione, aperto) – qualsiasi aspetto negativo viene derubricato automaticamente a incidente di percorso. O, ma proprio al massimo, a effetto collaterale di un meccanismo/progetto che complessivamente rimane larghissimamente positivo. Come si dice, «il migliore dei mondi possibili». E pazienza se si tratta, come potrebbe annotare un qualsiasi studentello di logica, di una petizione di principio: poiché l’assunto è che altri “mondi” non siano possibili, il modello liberista appare giocoforza “il migliore” all’interno del mondo odierno. Che è appunto plasmato, guarda caso, sui dettami e sui parametri del liberismo. </span><br style="line-height: 18px;" /><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Fissato il principio fondamentale, le applicazioni particolari diventano infinite. Quand’anche non vi sia la chance di appellarsi a un sedicente stato di necessità, come per le bombe atomiche sul Giappone e per qualsiasi altra azione bellica nell’ambito delle guerre preventive/umanitarie/inevitabili, ci si può sempre rifugiare nella categoria degli sbagli, involontari o tutt’al più colposi. Mentre gli stessi abusi, laddove risultino innegabili, vengono addebitati non già ai vizi intrinseci del sistema, accettando almeno l’ipotesi che vi sia una relazione di causa ed effetto tra certe premesse e certi esiti, bensì alla cattiva condotta di specifici individui o gruppi di persone. </span></span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">La stessa dinamica, appunto, che si sta sviluppando rispetto al Datagate: nonostante la vicenda coinvolga i vertici del governo statunitense, a cominciare dal presidente Obama, non la si ritiene affatto una dimostrazione palese del modo in cui gli USA concepiscono sé stessi e i loro rapporti con le altre nazioni, quand’anche “alleate”. </span></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; line-height: 18px;">Neanche per idea: l’accusa che si formula è quella della scorrettezza, più o meno grave ma tutto sommato perdonabile. Una sorta di sgarberia occasionale tra soci del medesimo club, che sarebbe stato meglio evitare (e mi raccomando, Barack-my-friend, non riprovarci di nuovo che un po’ li irriti e un po’, anzi soprattutto, li metti in imbarazzo con i rispettivi connazionali) ma che potrà essere dimenticata con un mazzetto di scuse e con l’impegno di comportarsi meglio in futuro.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; line-height: 18px;"> </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br style="line-height: 18px;" /><span style="line-height: 18px;">Come ha sintetizzato efficacemente ieri Alessia Lai, «piccole spiate tra amici». E dunque nulla, proprio nulla, che debba portare a concludere in via definitiva, e con una condanna senza appello, il processo a carico degli USA. Anche perché, in effetti, da parte dei fantocci che governano gli Stati dell’Unione Europea quel processo non si è mai avuto il coraggio di cominciare a istruirlo. </span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;"><br /></span></span>
<a href="http://www.ilribelle.com/" target="_blank"><span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px;">Fonte: </span><span style="font-family: Verdana, Helvetica;"><span style="font-size: 11px; line-height: 18px;">www.ilribelle.com</span></span></a><span style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px;"> </span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05653853130146781172noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-552689793073847557.post-23447908401399600422013-10-25T12:49:00.001+02:002013-10-25T12:49:18.297+02:00Abbattere il debito pubblico: la storia insegna come...<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSXcH02bawEozrXrEpTORauKfIY-akbd_ZK5tiT4ogly64_yZTB" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSXcH02bawEozrXrEpTORauKfIY-akbd_ZK5tiT4ogly64_yZTB" style="background-color: transparent;" width="320" /></a><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: #37404e;"><b>16 novembre 2011</b>: debito pubblico insostenibile al <b>120,1%</b> del Pil. </span></span><b style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Monti</b><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> giura nelle mani del Presidente della Repubblica <b>Napolitano </b>per salvare l’Italia dal baratro.</span><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dopo 23 mesi di governi di larghe intese e di "</span><i style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">scelte dolorose</i><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">" imposte agli italiani per mettere in ordine i conti pubblici, con la costante supervisione dell'</span><b style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">UE</b><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">, otteniamo oggi un risultato sensazionale: debito pubblico al </span><b style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">133,3%</b><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> del Pil, </span><b style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">+13%</b><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">.</span><span style="color: #37404e; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: #37404e;">E' quindi evidente che l'approccio al "<i>governo</i>" del <b>debito pubblico</b> sia stato fallimentare, e che vada ricercata qualche altra strada. Allora è utile andare a rivedere quello che è già successo in passato, e come sia stato affrontato il problema. Sarà interessante notare come ci si sia cavati fuori dagli impicci dell'indebitamento, seguendo politiche economiche che oggi fanno ribrezzo alla classe dirigente più ligia ai dettami di <b>Ue</b> e <b>Bce</b>.</span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>*</b>Il periodo che precedette la prima guerra mondiale e gli anni successivi furono caratterizzati per la presenza in tutta Europa di un certo numero di unioni monetarie: Unione Monetaria Scandinava, Tedesca, Corona Austroungarica e ….U.M.L.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Francia, Italia, Spagna, Grecia ed altre nazioni del sud-europa avevano adottato un sistema Gold Standard, noto come l’Euro dell’800, noto, appunto, come UML (Unione Monetaria Latina).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/italiana.jpg" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="italiana" class="aligncenter size-full wp-image-5902" height="130" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/italiana.jpg" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="135" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/francese.jpg" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><img alt="francese" class="aligncenter size-full wp-image-5903" height="135" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/francese.jpg" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="127" /></a> <a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/greca.jpg" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><img alt="greca" class="aligncenter size-full wp-image-5904" height="135" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/greca.jpg" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="134" /></a></span></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">Fig. 1:</b> <span style="text-decoration: underline;">monete italiana, francese e greca, assolutamente identiche e quindi agevolmente scambiabili</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Una lira era uguale ad un franco francese e a una dracma greca, e contenevano tutte 5 grammi di argento 0,835.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ciò che caratterizza questi sistemi, è il doversi procurare base monetaria (per espanderla) attraverso <b style="margin-bottom: 15px;"><span style="text-decoration: underline;">l’espansionismo</span> </b>(militare e/o commerciale). Ovviamente, nunc et in perpetuum, il primo popolo da impoverire è “il vicino”. Per tale motivo, le guerre spesso avvenivano tra nazioni contigue, popoli bellicosi che lottavano per la supremazia su tutto il continente. Per tale motivo, si arriva presto alla prima guerra mondiale che termina lasciando le popolazioni europee con alti debiti contratti per sostenerne le relative spese.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma si sa, il debito è brutto e cattivo e come tale va gestito. A proposito, come nasce il mantra che il debito è brutto e cattivo? La cultura europea, sappiamo bene, trova i suoi fondamenti in quella Greca che, a sua volta, ha introdotto in europa quella Persiana.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma cosa credevano nella Persia dell’ultimo stato sovranazionale che precede lo spostamento del baricentro geopolitico dal medio oriente alla nascente Europa? La Zoroastrismo, la religione che regolava anche la vita civile Persiana, in un passo recita: “<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">il debito è cosa cattiva perché porta alla truffa e all’inganno</span></i></b>”. Ecco da dove arriva il mantra più in auge oggi!</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma vediamo come escono dall’alto livello dei debiti le 3 nazioni a noi vicine al termine della prima guerra mondiale e come invece risolverà il problema una quarta.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">LA GERMANIA</span></span></i></b></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La Germania finanzia la prima guerra mondiale emettendo debito sicura che lo avrebbe fatto ripagare agli sconfitti in guerra (ai quali avrebbe imposto il peso).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Peccato però che la guerra venne persa dagli Alemanni che, al fine di arginare l’avanzata comunista, si videro costretti a dar vita alla mitica “Weimar”. Solamente un terzo dei suoi disavanzi comunque erano legati alla guerra, il resto dipendeva dai problemi tipici di ogni nazione: spesa brutta della casta e della cricca; corruzione.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ed ecco il film in salsa odierna: <b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">la sinistra voleva imporre tasse sui ricchi (capitali e redditi d’impresa), i nazionalisti preferivano aumentare le imposte sul reddito delle persone</span></i></b>.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ovviamente lo stallo politico fece sì che come oggi prevalse il <b style="margin-bottom: 15px;">governo del non fare; </b>e così fecero, nulla avvenne di quanto avrebbero dovuto fare con la conseguenza che i disavanzi crebbero al punto da rimanere la sola chanche di MONETIZZAZIONE DEL DEBITO! Anni persi a non fare le riforme, a correre dietro al nulla, magari ci sarà stato un Bersani che dava la colpa ad un Berlusconi, o un Brunetta che inchiodava un Letta contro quello che auspicava un Fassina. Fatto sta che la storia è circolare (come la moda e lo stile). A dire il vero i nostri “Sturmtruppen” esagerarono un po’, arrivando all’iperinflazione ma, udite udite, i risultati furono spettacolari: <b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">NEL 1922 IL DEBITO PUBBLICO ERA GIA’ AL 5% DI QUELLO DEL 1919.</span></i></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ovviamente vennero colpiti coloro che detenevano il debito pubblico ma si sa: <b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">la guerre c’est la guerre!</span></i></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma veramente credete alla favola di Weimar come spauracchio della superinflazione?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La storia non è quella che ci hanno propinato per anni!. Ma la tratteremo in un successivo articolo.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"> <a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/Screen_Shot_2013-03-23_at_10_24_45.png" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><img alt="Screen_Shot_2013-03-23_at_10_24_45" class="aligncenter wp-image-5925" height="355" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/Screen_Shot_2013-03-23_at_10_24_45-1024x464.png" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="784" /></a></span></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">LA FRANCIA</span></i></b><b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"></i></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La Francia nel primo dopoguerra aveva un debito pubblico quasi il 300% del pil ed un elevato debito a breve. In un prossimo articolo avremo modo di vedere perché questo dato è importante quando faremo luce sui veri parametri che segnalano lo stato di crisi dei conti pubblici.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma torniamo ai nostri cugini d’oltralpe, inizialmente non se ne curavano in quanto il debito avrebbe dovuto pagarlo la Germania ma alla fine del ’22, compreso che ciò era praticamente impossibile, sono costretti a trovare una strada diversa. E allora? Cosa accadde?.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come in tutte le nazioni che si trovano a questo punto si ricorre alla tassazione. A sinistra volevano le imposte <b style="margin-bottom: 15px;">dirette</b>, a destra si preferivano quelle <b style="margin-bottom: 15px;">indirette</b>.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La paura della tassazione sul capitale e la solita indecisione politica fecero partire attacchi speculativi al Franco. E cosa accadde?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">La Francia</b><b style="margin-bottom: 15px;"> rimborsò i titoli di stato stampando moneta esattamente come oggi la FED</b>! Orrore!….Stampare moneta, debito infruttifero!….Che brutta fine per una nazione moderna!</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ed infatti la grande Francia del fu Napoleone finì malissimo (sì, come no!): <i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">riuscì a gestire il suo enorme debito pubblico, ereditato dalla prima guerra mondiale, grazie ad una politica sui tassi di sconto della Banca Centrale.</span></i><i style="margin-right: 4px;"></i><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">Con la fissazione di un prezzo massimo per il servizio della liquidità, il peso del debito pubblico divenne più gestibile .</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<blockquote style="background-color: white; border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; color: #363636; line-height: 18px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nel corso della storia le crisi monetarie hanno consentito d’individuare ben cinque modi diversi per affrontare il debito pubblico:</span></strong></div>
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">1 – la crescita economica;</span></strong></div>
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong style="margin-bottom: 15px;">2 – austerità ed aggiustamenti fiscali </strong>(la famosa<strong style="margin-bottom: 15px;"> <em>carestia nutriente</em></strong>);</span></div>
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong style="margin-bottom: 15px;">3 – la ristrutturazione del debito </strong>(a proposito, vi ricorda le parole di qualche amico di nostra conoscenza?);</span></div>
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><strong style="margin-bottom: 15px;">4 – l’erosione inflazionistica </strong>(Dio quanto la adoro!);</span></div>
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">5 – misure di repressione finanziaria.</span></strong></div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Bene, quello che sta facendo la FED oggi è esattamente il punto numero 5 ed è esattamente quello che fece la Francia tra le due guerre.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E quali furono i risultati? Eccoli!</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/gdp-reale-francia.bmp" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="gdp reale francia" class="aligncenter size-medium wp-image-5905" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/gdp-reale-francia.bmp" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">Figura 2</b> – <i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">Regola del Debito Pubblico Dinamico</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come possiamo notare, quando il potere di prefissare l’onere per il servizio al debito, si riesce agevolmente a riportare il tasso di crescita del PIL sopra il tasso medio degli interessi e a consentire un rapido declino dell’indice debito/pil. Questa prassi potrebbe veramente essere la via europea per il percorso di rientro dal debito pubblico elevato. Questo significa, però, cambiare l’equazione di riferimento sancita dai trattati europei (l’equivalenza intertemporale dei saldi) e cambiare radicalmente le regole di funzionamento della BCE.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/interesse-reale-francia.bmp" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="interesse reale francia" class="aligncenter size-medium wp-image-5906" height="316" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/interesse-reale-francia.bmp" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="640" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">Figura 3</b> – <i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">PIL Reale e tassi d’interesse reale sui TDS Francesi del 1921-1926</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Poi nel 1926 sale al potere la destra di POINCARE’ e magicamente cosa arriva? Il mio amico Jean Sebastien direbbe: la STABILITE’ POLITIQUE! Come sempre la speculazione scompare e la Francia può interrompere il processo di monetizzazione americana del debito (comprare TDS a lungo termine e vendere quelli a breve termine) ma nel frattempo i funzionari pubblici avevano compiuto un miracolo.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">L’INGHILTERRA</span></span></i></b></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Al termine della prima guerra mondiale, l’Inghilterra aveva un rapporto debito/pil pari al 130%. Al potere c’erano i conservatori che, come Letta oggi (Letta….ahahahah!), garantivano adeguata “Stabilité”. Ma quale strategia decisero di adottare per rientrare dall’immenso debito pubblico? Quella dell’Austerità Espansiva (ovvero: della famosa <b style="margin-bottom: 15px;">carestia nutriente</b>). Il governo inglese decide di puntare sugli avanzi di bilancio trasformando il debito pubblico in un immenso mutuo.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/riduzione-rapporto-debito-pil-in-equazione-ricardiana.png" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="riduzione rapporto debito pil in equazione ricardiana" class="aligncenter size-medium wp-image-5907" height="229" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/riduzione-rapporto-debito-pil-in-equazione-ricardiana-300x172.png" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="400" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">Figura 4</b> – <i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">Il debito pubblico trasformato in una sorta di mutuo rimborsato (ipotizzato a quota capitale costante)</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come si può notare, il rapporto debito PIL applicato al caso italiano potrebbe tranquillamente scendere nel breve volgere di <b style="margin-bottom: 15px;">un quarto di secolo </b>mentre i vantaggi per i conti pubblici sarebbero veramente eccelsi (sì! Parecchio!):</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/calo-interessi-nel-fiscal-compact.png" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="calo interessi nel fiscal compact" class="aligncenter size-medium wp-image-5908" height="229" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/calo-interessi-nel-fiscal-compact-300x172.png" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="400" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b style="margin-bottom: 15px;">Figura 5</b> – <i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">La discesa degli interessi nel tempo mentre paghiamo un pezzo dello stock di debito pubblico ogni anno</span></i></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ipotizzando che il tasso medio degli interessi pagati sul debito pubblico restino inalterati al 4,5% per tanti anni, per dimezzare il loro valore annuo impiegheremmo circa sempre il solito <b style="margin-bottom: 15px;">quarto di secolo</b>.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Mi viene da pensare che quando l’esimio Prof. Monti sosteneva di lavorare per le prossime generazioni, in realtà intendeva dire <b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;">per coloro che ancora sono nella mente di Nostro Signore</span></i></b>.<b style="margin-bottom: 15px;"></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma torniamo agli inglesi. Dato che gli avanzi di bilancio erano esigui ed i tassi di interesse erano superiori al tasso di crescita del pil, i risultati tardavano a venire. E visto che il rapporto debito/pil è <b style="margin-bottom: 15px;">alquanto dispettoso,</b> quando scegli di seguire una strada che non è fatta per te <b style="margin-bottom: 15px;">ti punisce severamente (potenza di Pigreco).</b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nel 1923 il debito sale al 170% e solamente nel 1936 inizia a calare per arrivare al 150%.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Potenza della mitologica “Austerità Espansiva” (che è un po’ come affrontare un viaggio oltreoceano con le linee aeere <b style="margin-bottom: 15px;">“Fly Icaro Airplane”</b>).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">In questo caso, a differenza del caso Tedesco, a sopportare l’onere della riduzione del debito non sono i risparmiatori possessori di titoli di stato <b style="margin-bottom: 15px;">bensì i contribuenti</b>.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come nell’Italia del 1865, quando Quintino Sella applicò la “TASSA SUL MACINATO”, furono applicate <b style="margin-bottom: 15px;">imposte fortemente regressive</b> su Te, Zucchero, Tabacco e Latte.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Questa è la strada che PD e PDL (posso capire Scelta Civica) hanno deciso di applicare in Italia e noi sappiamo come Pigreco, per il tramite dei moltiplicatori fiscali (“Getting Granular” Fondo Monetario Internazionale), puniscono queste strategie portandole ad un percorso del rapporto debito/pil di questo tipo.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<a href="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/graph-debt_gdp-index.jpg" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #e64946; outline: none !important; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img alt="graph debt_gdp index" class="aligncenter size-medium wp-image-5909" height="284" src="http://www.scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2013/10/graph-debt_gdp-index-300x213.jpg" style="-webkit-transition: all 0.2s linear; border: 0px; display: block; height: auto; line-height: 0; margin: 5px auto; max-width: 100%; transition: all 0.2s linear; vertical-align: middle;" width="400" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ecco. Questa è la rappresentazione grafica del fallimento dell’austerità espansiva. Si commenta da sola. E pensare che l’UE nasce con alla base questa metodologia operativa. Davvero è il caso di dire <b style="margin-bottom: 15px;">l’uomo al servizio del sistema</b> (e non il contrario)!</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">STATI UNITI</span></span></i></b></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E veniamo al popolo che ha dominato il secolo scorso, gli USA. Al termine del secondo dopoguerra il suo debito era intorno al 130%. La situazione politica era stabile e il tasso di crescita del Pil il 4%. Il tasso d’interesse <b style="margin-bottom: 15px;">reale</b> è allo 0,5% e come tale, in breve tempo (1960) il debito pubblico scende al 65% circa.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<em><strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">RICAPITOLIAMO:</span></strong></em></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px;">
<div>
<div>
<div>
<blockquote style="border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">A) Germania (1919-22): debito -95% tramite iperinflazione (monetarizzazione debito)</span></strong></div>
</blockquote>
</div>
<blockquote style="border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">b) Francia (1921-26) Debito Dimezzato tramite Quatitative Easing (Repressione finanziaria con tracollo rendimenti reali titoli)</span></strong></div>
</blockquote>
</div>
<blockquote style="border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">c) UK (1920-36) Debito peggiorato a causa di Austerita’</span></strong></div>
</blockquote>
</div>
<blockquote style="border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<strong style="margin-bottom: 15px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">d) USA (1945-60) Debito Dimezzato grazie ad espansione economica e bassi tassi</span></strong></div>
</blockquote>
</div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div align="left" style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;"><span style="text-decoration: underline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">CONCLUSIONE</span></span></i></b></div>
<blockquote style="background-color: white; border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; color: #363636; line-height: 18px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E’ assai più facile rimborsare il debito pubblico facendo crescere l’economia, e ricorrendo al limite a manipolazioni dei tassi d’interesse reali che non ricercare chissà quali filosofiche ed inconcludenti vie per la gestione di un’equazione che obbedisce esclusivamente <b style="margin-bottom: 15px;">alla matematica</b>.</span></div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<blockquote style="background-color: white; border-left-color: rgb(238, 238, 238); border-left-style: solid; border-left-width: 5px; color: #363636; line-height: 18px; margin: 0px 0px 20px; padding: 0px 0px 0px 15px;">
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">“<b style="margin-bottom: 15px;"><i style="margin-right: 4px;">Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione</i></b>”</span></div>
<div style="line-height: 25px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">(Paulo Coelho)</span></div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; line-height: 18px; margin-bottom: 15px;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">*<a href="http://www.scenarieconomici.it/il-debito-pubblico-vola-abbattiamolo/" target="_blank">Scenarieconomici.it</a></span></div>
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