mercoledì 4 dicembre 2013

Guest Post: Italia...il grande complotto

 

E’ affascinante osservare tra i vari protagonisti dell’informazione nazionale coloro che quotidianamente sono preposti sia in rete, che soprattutto sui media e sulla televisione, a dirigere l’opinione pubblica in una certa direzione, quella che fa comodo al loro conflitto di interesse e non solo alla propria ideologia.

Il grande gomblottoooooo …dell’immaginazione!

Seguitemi perchè vi porterò la dove nessuno ha osato arrivare!

Ve lo ricordate il nostro John Perkins… Confessioni di un sicario dell’economia!

Recentemente Papa Francesco ha sottolineato come …

martedì 26 novembre 2013

I numeri italiani che l'Europa non vuol vedere



In un mondo che funziona al contrario di ogni logica, dove l'economia reale viene subordinata a quella finanziaria, dove il consumo è un valore (mentre il risparmio è ignorato), intere Nazioni vengono costrette all'austerity in base a parametri incompleti e fuorvianti.

In base alle parametrazioni dell'Unione Europea, che si rifanno al Trattato di Maastricht, l'Italia, per via della sua importanza e grandezza, è il grande malato d'Europa. Per questo la nostra Nazione è costantemente sotto attenzione, ed ai nostri governi sono state imposte manovre finanziarie pesanti. Inoltre, l'adesione al Fiscal Compact ed al Mes ci hanno costretti all'esborso di decine di miliardi per aggiustare i conti.

Ma siamo davvero la pecora nera del ricco mondo occidentale? Il nostro sistema è davvero alle soglie dell'uscita dal "primo mondo"?
A ben vedere le cose non stanno proprio così...

domenica 17 novembre 2013

Il terrorismo Espresso sulla Campania

Ci sono diversi modi di fare terrorismo. Il più classico è quello che si fa con la violenza; una violenza brutale per i danni, e subdola perché arriva di nascosto, a tradimento, senza nessun annuncio.

Più attuale è invece il terrorismo "mediatico". Rispetto al tradizionale, questo non fa uso di violenza fisica, ma attacca direttamente la mente dei bersagli, avvalendosi dell'informazione.

I risultati sono pressappoco gli stessi. A vantaggio del terrorismo mediatico va il fatto che i danni sono più persistenti nel tempo, impattano su un numero enormemente maggiore di uomini e si deposita nelle menti delle vittime.

L'introduzione era necessaria per affrontare la questione ampia dell'inquinamento in Campania. Bene o male tutti ormai sanno che nell'ultimo venticinquennio, il territorio campano è stato usato come un enorme sversatoio di rifiuti "speciali" e "tossici". Rifiuti per la stragrande maggioranza provenienti da aziende dell'Italia settentrionale, che affidavano alla Camorra il compito di smaltirli: risparmiando così enormemente.

mercoledì 13 novembre 2013

Deflazione. Se la conosci, la eviti

In Italia, diciamocelo, non ci siamo mai fatti mancare niente. Abbiamo sperimentato ogni sorta di situazione o problema possibile:

  • siamo entrati in guerra da una parte e ne siamo usciti da un'altra
  • Nel mezzo abbiamo avuto una guerra civile
  • Dalla macerie abbiamo ricostruito una Nazione, portandola tra le prime 7
  • Abbiamo sfiorato colpi di stato
  • Vissuto una lunga stagione di terrorismo
  • Convissuto con Mafie contigue allo Stato
  • Abbiamo visto implodere la Dc ed evaporare il Pci
  • Abbiamo avuto, ed abbiamo, Berlusconi in politica
  • Abbiamo anche avuto a che fare con una fortissima inflazione

Quello che non abbiamo mai sperimentato è la deflazione. Ma sembra proprio che siamo sul punto di rimuovere questa lacuna... Ora, visto che si tratta di un fenomeno non molto conosciuto, è il caso di chiarire bene cosa sia.

La politica di distruzione europea

In un post di ieri abbiamo visto quali siano realmente il tipo di persone che indirizzano le scelte politiche, economiche e sociali; abbiamo visto chi sono e come si raggruppano.

Abbiamo capito che dispongono di una rete di collaboratori vastissima, e che hanno la capacità di selezionare e posizionare i loro uomini nei punti chiave. Hanno risorse ingentissime, e le usano per esercitare la loro pressione sul potere esecutivo di ogni Nazione.

Prendete i Commissari Europei. Vi risulta che vengano eletti in normali consultazioni elettorali? Avete l'impressione che vengano selezionati tecnici e cattedratici ai massimi livelli scientifici? O che determinati ruoli siano assegnati a politici di acclarata fama ed esposizione interna?

Niente di tutto ciò, ovviamente. I nostri massimi esponenti del Governo Europeo sono personaggi del calibro di Herman Van Rompuy ed Olli Rehn...Si tratta di gente che, fino alla loro ascesa in ambito europeo, stentava ad essere conosciuta perfino nei loro paesi d'origine.

martedì 12 novembre 2013

Prostituzione minorile e ipocrisia dei media.

Ormai non posso più accendere la tv senza imbattermi in una trasmissione che indaga, approfondisce, discute, il nuovo dramma italiano: la prostituzione minorile.

È all'incirca da quando sono bambino, e ben prima di capire cosa fosse il sesso, che so che esiste la prostituzione; e come ogni bambino ho imparato che quello della prostituta è "il mestiere più antico del mondo".

Come tutti, da ragazzo ho visto e sentito di ragazzine che a 13, 14 o 15 anni si affacciavano precocemente in relazioni e rapporti sessuali; con coetanei a volte, con ragazzi di qualche anno più grandi molto più spesso.

Sesso ed adolescenza non sono fenomeni l'uno estraneo all'altro. Ovviamente si dirà, "è la prostituzione che lascia sbigottiti". Io invece non riesco a meravigliarmi più di tanto.

Anzi, tutta questa attenzione, tutto questo allarme, tutto l'armamentario dialettico di scandalo e sdegno in tv e sui giornali, a me sa di ipocrisia; di quella più viscida.

Chi comanda (realmente) in Europa ed in Italia. Nomi e cognomi


Parliamo di cose serie e cominciamo a fare i nomi. Veri.

Quali sono le personalità più influenti nel mondo politico-economico, in Italia?
Berlusconi? Letta? Alfano? Cicchitto? D'Alema? Casini? Monti?......

Nessuno di questi. Sono tutti intercambiabili
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste nell'imbonire gli italiani, ciascuno secondo le proprie competenze, per far loro credere di vivere sotto una democrazia e quindi eseguire gli ordini dei loro veri padroni.
Chi decide in Europa?
Merkel? Van Rompuy? Olli Rehn? Barroso? Draghi?
Nessuno di questi
Sono tutti intercambiabili
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste ecc., ecc.

Se io vi dicessi che, oggi come oggi, la persona più importante, più influente, e decisiva, nel campo delle tematiche sociali in Italia -tanto per fare un esempio- è un certo Carlo Bozotti, il 99,99% dei lettori si metterebbe a dire sostenendo "ma chi lo conosce a questo?".

domenica 10 novembre 2013

Alla Germania conviene un'Italia debole

 

«La ragione per cui in Europa esistono due pesi e due misure è semplice. L’Italia è una diretta concorrente della Germania sul piano industriale e quindi va penalizzata con l’austerity. La Spagna e altri paesi Ue al contrario sono debitori di Berlino e quindi non vanno troppo indeboliti o non riusciranno a pagare».

Lo sottolinea Alberto Bagnai, professore di Politica economica all'Università G. D’Annunzio di Pescara e autore del libro “Il tramonto dell’euro”. Gli italiani sono stati costretti a fare i salti mortali per pagare le tasse e fare rientrare il deficit al di sotto del 3% del Pil. Ad altri Stati come la Spagna, i Paesi Bassi e la Francia è stato invece consentito di derogare tranquillamente a quanto previsto nel trattato di Maastricht. Mentre la regola inclusa nei trattati secondo cui nessun Paese membro deve superare il 6% del surplus commerciale è violata da Germania, Lussemburgo e dalla stessa Olanda, senza che nessuno osi aprire una procedura d’infrazione.

venerdì 8 novembre 2013

Perchè conviene uscire dall'Euro



Fino a qualche tempo fa, parlare di uscita dall'Euro equivaleva a farsi prendere per pazzi. 

Sebbene oggi il clima di ostilità sull'argomento sia cambiato radicalmente, non è mai facile approcciare il discorso.

I pregiudizi e le gabbie mentali costruite nel tempo dalla propaganda pro-Euro sono comunque un discreto scoglio da affrontare.

Le paranoie sapientemente infilate nei cervelli degli italiani, che hanno sempre sentito spiegarsi che senza euro andremmo incontro a:

  • super-inflazione 
  • esplosione atomica del debito pubblico 
  • mutui alle stelle 
  • implosione dell'economia 
sono sempre lì a far capolino tra le pieghe di ogni discorso sull'utilità di una uscita dalla moneta unica europea.

martedì 5 novembre 2013

Forza, vendete tutto! La carica privatizzatrice di Alesina&Giavazzi

Eccoli che tornano alla carica! La loro perseveranza è esemplare, la loro convinzione ferrea.
Quando l'aria si fa brutta e pesante, quando i conti non tornano, il Corriere della Sera li chiama come se fossero l'A-Team. Loro sono l'A-G team, il mitico duo Alesina&Giavazzi.

Nel loro ultimo editoriale, i due economisti fanno sfoggio del loro miglior arsenale di armi anti crisi. Che poi si risolve essenzialmente nella aggressiva promozione del loro cannone al plasma: le privatizzazioni.

venerdì 1 novembre 2013

Rifiuti tossici: lo Stato contro lo Stato


Ho appena letto il verbale desecretato dell'audizione del pentito Carmine Schiavone alla Commissione Parlamentare d'inchiesta sui rifiuti.

La rabbia che monta dall'anima è tremenda, e di primo acchitto verrebbe la voglia di scaricare una tonnellata di insulti ed improperi a destra e manca. Ma sarebbe perfettamente inutile...
Quindi preferisco fare solo un paio di notazioni. 

Schiavone ricostruisce dettagliatamente tutta l'organizzazione ed il processo attraverso il quale venivano smaltiti illegalmente i rifiuti tossici. Qui il link al documento.
Il pentito fa nomi e cognomi dei personaggi legati al business, non lesinando i particolari su come letteralmente sceglievano tutti e 109 i Sindaci della provincia di Caserta; e come non facevano preferenze di colore, pescando tranquillamente in ogni partito.

Seppur con una certa reticenza, confida che i principali politici campani dell'epoca erano sostenuti elettoralmente da loro, seppur non tutti poi entravano a conoscenza dei traffici.

mercoledì 30 ottobre 2013

Perchè vogliono eliminare il nostro contante...

Altro giro, altra corsa.

Se pensavate che la limitazione dell'uso del contante fosse già troppo stringente nella soglia dei 1.000€, preparatevi ad una nuova stretta. 
Con la scusa della lotta all'evasione fiscale, come se la discesa della soglia di pagamento in contanti dai 12.500€ del 2006 ai 1.000€ di oggi avesse risolto qualcosa..., si perpreta l'ennesimo attacco alla libertà dei cittadino .
E, manco a dirlo, si fa l'ennesimo favore al settore bancario.
Paolo Cardenà nel suo esemplare post, ci spiega meglio le ragioni di questo nuovo attacco.

Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell'esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante. 
Nell'agenzia si legge: 

Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente posta a 1.000 euro."Questo è un punto su cui l'Italia resta indietro ed è un punto su cui vogliamo intervenire", ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, durante un'audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità.

Privatizzazioni: oltre il danno, la beffa...

Ci risiamo. Il debito pubblico continua a salire senza soste e, come sempre, torna in auge il refrain delle privatizzazioni come soluzione per tamponare l'emorragia.
Il Governo pare fare sul serio: il piano di privatizzazioni vedrà presto la luce e a finire sul mercato non saranno solo immobili, ma anche rami di aziende possedute o le partecipazioni detenute in società quotate. 
Lo ha confermato il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha fatto anche il nome della Rai.
Ma ci sono, soprattutto, anche quelli di Eni, Terna, Snam, Enel e Finmeccanica che sono aziende di cosiddetto interesse strategico per il Paese. 

L’iniziativa garantirebbe circa 20 miliardi di euro in tre anni da usare per abbattere il debito; che, attualmente, è di 2.075 miliardi di euro. 
Un pò come dire: sono alla canna del gas, ho un debito di 2.075 euro e penso di alleggerire la mia situazione risparmiando una decina di caffè all'anno, per 3 anni...

martedì 29 ottobre 2013

Euroscettico? Vai in galera!

Popolo della Libertà, Partito Democratico, Sinistra e Libertà, Scelta Civica. La maggior parte dei partiti ha nel proprio nome un richiamo ai valori fondanti del nostro sistema di governo. Tutti sono indistintamente e fortemente europeisti
"Ce lo chiede l'Europa", "più Europa", "respiro europeo"... sono espressioni che fanno parte del breviario della politica italiana.

Se qualcuno prova ad uscire dal solco dell'europeismo di maniera, invariabilmente viene visto di traverso, deriso, posto fuori dal consesso dei "giusti". E, qua e là, posto pure nella scia di un certo "nazifascismo" di ritorno; che poi sarebbe identificato in Alba Dorata in Grecia e in Marine Le Pen in Francia.

lunedì 28 ottobre 2013

Gratti tu e... vincono Stato & concessionarie

Chissà se l’universo delle lotterie istantanee, i cosiddetti “Gratta e Vinci”, continuerebbe a proliferare senza sosta se gli italiani mettessero a fuoco queste percentuali certo non incoraggianti. 
Del resto la pressante pubblicità dei concessionari, la sete continua di incassi da parte dello Stato e la voglia di cercare fortuna “spingono” da tempo un settore in cui, però, le prospettive di vittoria sono a dir poco risicate. Gli esempi si sprecano.
Basti dire che attualmente in Italia esistono ben 46 tipologie diverse di “Gratta e Vinci”. Segno inconfutabile di come questo tipo di gioco “tiri”. 

sabato 26 ottobre 2013

Datagate e i "peccatucci veniali" USA




Lo si sarebbe dovuto fare da chissà quanto tempo, e invece no. Lo si dovrebbe fare almeno adesso, di fronte a questo concentrato di ipocrisia e di arroganza che va sotto il nome di Datagate. E invece no, figurarsi. 

Ancora una volta, le reazioni “sdegnate” nei confronti di Washington dureranno lo stretto indispensabile, per poi essere riassorbite nel copione consueto. Nel copione obbligato. Quello che si sdoppia continuamente tra ciò che accade davvero, nel segno del massimo cinismo, e ciò che si sostiene di voler comunque conseguire, all’insegna delle migliori intenzioni. Quello che sul piano pratico lega l’intero Occidente atlantista col medesimo filo verde del denaro, della finanza, del dollaro USA, ma che in astratto non smette di sbandierare i valori “universali” della libertà, sia politica che economica, pescando a piene mani nel suo collaudatissimo kit/repertorio/arsenale di motivazioni altisonanti. E puntando ad acquisire un alibi onnicomprensivo e permanente, necessario a far sì che il giudizio d’insieme rimanga sempre in sospeso o che addirittura sia cristallizzato, per quanto gravi possano essere gli avvenimenti che si susseguono, in un’assoluzione a priori, che tutto giustifica e tutto scusa. 

venerdì 25 ottobre 2013

Abbattere il debito pubblico: la storia insegna come...

16 novembre 2011: debito pubblico insostenibile al 120,1% del Pil. Monti giura nelle mani del Presidente della Repubblica Napolitano per salvare l’Italia dal baratro. 
Dopo 23 mesi di governi di larghe intese e di "scelte dolorose" imposte agli italiani per mettere in ordine i conti pubblici, con la costante supervisione dell'UE, otteniamo oggi un risultato sensazionale: debito pubblico al 133,3% del Pil, +13%. 
E' quindi evidente che l'approccio al "governo" del debito pubblico sia stato fallimentare, e che vada ricercata qualche altra strada. Allora è utile andare a rivedere quello che è già successo in passato, e come sia stato affrontato il problema. Sarà interessante notare come ci si sia cavati fuori dagli impicci dell'indebitamento, seguendo politiche economiche che oggi fanno ribrezzo alla classe dirigente più ligia ai dettami di Ue e Bce.

mercoledì 23 ottobre 2013

OPERAZIONE VERITA’: A CHE PUNTO E’ LA NOTTE (DEI CONTI PUBBLICI) ITALIANA

Premessa:
In questi anni di crisi, oltre alle tasse e al disagio economico e sociale, c'è stata un'altra grande costante che ha tenuto compagnia alle nostre giornate, ai nostri momenti: la menzogna proferita in modo sistematico dai vari governi e dai politici di turno che, in maniera spudorata e vergognosa, hanno reiteratamente mentito e mistificato (e continuano a farlo) circa l'esatta situazione dell'economia e dei conti pubblici, in costante ed inesorabile deterioramento.
È' chiaro che tutto ciò incorpora evidenti elementi di criminalità, proprio perché tende ad alimentare false aspettative nei confronti degli agenti economici più deboli: i disoccupati con le loro famiglie e le imprese, prime vittime sacrificali di questa crisi.
Proprio per questo, insieme ad altri siti amici, tra i più seguiti in Italia di economia, tutti liberi e senza padroni, abbiamo pensato di lanciare, coralmente, tutti insieme, questo post divulgativo al fine di far ben comprendere l'esatto stato dei conti pubblici e dell'economia.

mercoledì 16 ottobre 2013

Prelievo forzoso del 10% sui C/C: porca Troika!

Chi sogna lo sbarco della Troika in Italia per fare in modo che finalmente vengano attuate le tanto evocate riforme (che non si capisce mai bene quali siano), dovrebbe leggersi il box di pagina 49 dell'ultimo Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, in cui gli economisti dell'istituto guidato da Christine Lagarde danno la ricetta ideale per risolvere il problema del debito pubblico
Il modo più efficace per riportare il livello del debito pubblico ai livelli pre-crisi, ovvero a fine 2007, in 15 Paesi dell'euro (chi verrebbe esentato? Forse il Lussemburgo e la Germania) è quello di un prelievo una tantum del 10% sulla ricchezza privata.

Secondo gli estensori del Fiscal monitor, le condizioni per il successo di questa misura una tantum "sono forti, ma vanno pesate contro i rischi di misure alternative

mercoledì 11 settembre 2013

Debito pubblico: non si torna più indietro

Bisogna essere chiari, il punto di non ritorno è stato superato: il debito pubblico italiano non è più ripagabile, perché ormai supera i 2.000 miliardi di euro, oltre il 130% del Pil. Per assorbirlo, l’Italia dovrebbe fare due cose, entrambe estreme: non fare più deficit (assoluto pareggio di bilancio: parità tra spesa pubblica e introito fiscale) e in più varare, per molti anni, ulteriori manovre “lacrime e sangue” da 100 miliardi l’anno, irrealistiche perché palesemente insostenibili.

 «La verità che nessun politico è disposto ad ammettere è che il debito pubblico italiano non è più ripagabile», avverte Marcello Foa. Ma c’è di peggio. La tragedia è che nessun politico – parafrasando Foa – è disposto ad ammettere che il debito pubblico non dovrebbe mai essere un problema, essendo infatti il vero “mestiere” dello Stato: che solo attraverso il deficit – la spesa pubblica, o spesa a deficit positiva – può continuare a pagare stipendi a medici e insegnanti e costruire strade, ferrovie, scuole e ospedali, cioè strutture e servizi avanzati senza cui non potrebbe vivere neppure l’economia di mercato.