sabato 31 dicembre 2011

Euro vs Lira: con chi meglio?


Da quando la crisi ha iniziato a spingere sull'acceleratore, le discussioni sulla moneta in generale, e sull'euro in particolare, sono diventate molto diffuse.
Quello che fino a non molto tempo fa era un tabù, oggi è diventato un tema di cui si dibatte dalle cattedre universitarie fino ai tavolini dei bar: "Meglio con la Lira o con l'Euro?"

Quando l'Unione Europea inaugurò l'entrata nella nuova moneta comune, non pochi furono gli economisti a dichiararsi scettici, se non proprio contrari. Già allora si intravedevano delle criticità che potevano minare la salute e la fortuna dell'Euro:
  • moneta senza Stato
  • Banca Centrale senza ruolo di riserva
  • economie degli Stati partecipanti disarmoniche
  • politiche fiscali diverse
Queste voci critiche ebbero una scarsissima diffusione nei media, che invece abbondarono di toni celebrativi trionfalistici. 
Senza voler entrare nel merito della diatriba dottrinaria sulla moneta unica, quello che non si può negare è che, dopo 10 anni di vita, l'Euro sembra già un malato pronto alla fase terminale.

Ma la cosa forse più preoccupante è che il fallimento dell'Euro rischia di portarsi dietro le economie di intere Nazioni; e trascinare nella povertà centinaia di milioni di persone, che fino a qualche mese prima facevano parte del cosiddetto "primo mondo".

Diverse voci, appartenenti a livelli sociali diversi, stanno chiedendo il ritorno alle monete nazionali come risposta alla crisi attuale. Così in Italia la mai dimenticata Lira o "liretta" ha iniziato a stimolare la fantasia di tante menti che agognano un riscatto dell'Italia.

Come all'alba della sua nascita le voci contrarie all'Euro furono soffocate dal silenzio dei media, oggi il dibattito sul ritorno alla sovranità monetaria subisce l'attacco della stampa mainstream.
Il reintegro della moneta nazionale è invariabilmente bollato come una sciagura apocalittica. La ragione sarebbe una mega svalutazione fino al 60% della nuova moneta; cosa che comporterebbe un drastico aumento del debito pubblico; ma soprattutto un aggravio di oltre 10.000€ pro capite al primo anno, e 3/4.000€ negli anni successivi.

Insomma, una sciagura mortifera.

Ma l'ingresso nell'Euro cos'è stato?
A distanza di 10 anni, dopo una lunga sedimentazione dell'Euro nella nostra economia e vita quotidiana, possiamo azzardare qualche conclusione. E possiamo dire che per le tasche degli italiani l'Euro è stato una stangata.

I dati del Casper, centro studi che riunisce le principali associazioni dei consumatori, certificano che in questi 10 anni di moneta unica, l'aumento medio dei prezzi è stato del 53,7%. Questo aumento ha determinato una diminuzione del potere di acquisto delle famiglie del 39,7%.

Gli stipendi invece?
Su questo non vi dò dati, non ne avete bisogno: vi basterà guardare le vostre buste paga in questi anni. A naso direi che pochi di voi hanno avuto un aumento del 50%.
In ogni caso i dati sull'inflazione sono materia su cui raramente si trova il consenso degli economisti e degli esperti di statistica.
Ma per come la vedo io, vale molto di più l'esperienza diretta di ogni cittadino alla presa con i "conti domestici"...

Potremmo quindi dire che la prima vera sciagura per le tasche degli italiani sia stato l'ingresso nella moneta unica. Quella derivante dall'uscita dall'Euro sarebbe solo la conseguenza di un errore precedente.
Ad oggi le prospettive di vita della moneta europea sono pessime, e l'implosione dell'eurozona sembra più una questione di "quando" piuttosto che di "se".

Allora dovremmo chiederci: è meglio far gestire la fine dell'Euro alla Germania (che lo farebbe seguendo i suoi interessi), oppure virare prima sulla moneta nazionale e cercare di gestire un atterraggio morbido per conto proprio?

Del resto non siamo diventati una grande economia e la seconda potenza manifatturiera d'Europa con una moneta altrui; ma lo abbiamo fatto gestendo il "genio italico" con una nostra moneta. Ed il debito pubblico lo abbiamo sempre saputo gestire anche in condizioni peggiori, con tassi sui titoli di Stato al 12% e Spread sopra quota 700.

Meglio l'Euro o meglio la Lira?
Io dico: meglio gli interessi dell'Italia
Ciò che è bene per il direttorio franco-tedesco non è necessariamente bene per la nostra Nazione.

Stay tuned 

2 commenti:

  1. è un sollievo leggere pillole di buon senso Ciaula, grazie!

    Infatti, costoro che decantano la sciagura e che l'euro è irriversibile (stile Ciampi, io sapevo che la morte era irreversibile ma si sà, i banchieri fanno il lavoro di Dio).
    Di tempo per spiegarci questi benefici che l'euro ci avrebbe apportato ne hanno avuto, ma non ho lette un elenco, intanto però sappiamo che si è portato via il 40% del potere di acquisto.
    Gia, bel beneficio eh?

    Buon anno nuovo Ciaula!
    Un abbraccio
    Barbara

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  2. Ciao Barbara. La santità dell'Euro è ancora un must per gli opinionisti mainstream. E peggio ancora, lo è per molti economisti alla Monti (i grandi professori senza pubblicazioni e citazioni...).

    Buon anno anche a te!
    Abbraccio

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