Che sia solo una minaccia, o che si faccia sul serio, la notizia è di quelle che "pesano": la Grecia valuta se uscire dall'Euro.
Il portavoce del Governo di Atene, Panteli Kapsis, ha detto ieri in una nota trasmissione televisiva greca della televisione privata Skai TV, che la Grecia potrebbe uscire dall'Euro. Secondo Kapsis, le possibilità che la Grecia continui a far parte dell'Euro dipendono dal prossimo intervento della Troika previsto per il 16 gennaio 2012, quando dovranno essere stanziati ulteriori fondi di salvataggio a copertura degli interessi sul debito pubblico.
Ovviamente potrebbe trattarsi solo di un modo per mettere pressione alla Troika Bce-Fmi-Ue, e di ottenere così condizioni più favorevoli.
Questo però significa che anche un governo estremamente incline a rispettare i diktat europei, come quello imposto ad Atene dalla Troika, inizia ad alzare la posta della contrattazione. Ed è disposta a giocarsi anche carte estreme.
Del resto, come riportato nel post di ieri, la situazione economica greca è ormai disperata. Il passaggio da recessione a depressione è ormai prossimo, se non già realizzato.
La disperazione dei greci, ove le proteste ed i disordini di piazza dovessero intensificarsi, potrebbe costringere il governo a tentare la carta del ritorno alla moneta nazionale.
Dovesse succedere, ho idea che anche il Portogallo (dove qualche autorevole voce ha già lanciato gli stessi segnali) potrebbe accodarsi alla dipartita dall'Euro della Grecia.
In un modo o nell'altro qualcosa si muoverà, statene certi.
Stay tuned
Probabilmente la TUA ricostruzione è attendibile.
RispondiEliminaMa la classe politica italiana, insipiente ed opportunista avrà il coraggio di fare una scelta così rischiosa?
Saremo TUTTI travolti dagli eventi?
Di certo il "ceto medio" in Italia è sotto pressione e prima o poi raggiunrà il "punto di ebollizione". Vedremo....
Ciao Michelangelo.
RispondiEliminaPer arrivare ad una scelta così coraggiosa c'è bisogno di un'enorme pressione popolare.Quest'ultima può determinarsi solo quando la gente si sente senza speranza; e questo da noi ancora non è avvenuto...
Riguardo al ceto medio, bisogna fare attenzione. La vera forza che ha animato tutte le rivoluzioni dal '700 in poi è stata la borghesia. Il ceto medio è borghese, e sta vivendo una forte "proletarizzazione"...Ancora un pò e potrebbero aprirsi scenari movimentati, così come mi sembra che intravedi anche tu.
Saluti,
Peppe
un sussulto di "sopravvivenza"?
RispondiEliminaForse non ci sono ancora troppi "suicidi" e morti per "osare" di più, si vede che i greci non meritano considerazione (beh in effetti l'Onu di solito concede la sua attenzione sotto forma di bombe umanitarie) ma i greci che stanno facendo?
Hanno mollato le molotov?
Non sappiamo più niente, come se tutto fosse stato "normalizzato", le cure dei professori "rispondono"? Meglio non farlo sapere, o la visione dei successi dell'eurocrazia di cui i greci sono secondo il nostro despota Monti i primi beneficiari potrebbe incrinarsi...
Ciau Peppe!
ritorniamo alle vecchie origini è il popolo che comanda mica quei mangiafranchi che stanno in politica,la grecia minaccia l'italia lo deve fare e tutti dovremmo essere d'accordo
RispondiEliminaCiao Barbara.
RispondiEliminaAd una persona "smaliziata" come te, è perfettamente inutile ricordare quanto siano centrali e persuasive le tecniche di comunicazione di massa.
La Grecia adesso va tenuta ai margini della cronaca economico-politica, perchè non conviene approfondirne la situazione.
Tra non molto diventerà di stretta copertura mediatica la situazione ungherese; e questo per i motivi che tu conosci benissimo, così come una certa mia amica Dana...
Caro anonimo,condivido il tuo richiamo verso il ritorno alle vecchie origini. Ma non è con le minacce che si arriva a destinazione.
RispondiEliminaSaluti