La settimana che si sta chiudendo è stata segnata dal caos generato dalle proteste degli autotrasportatori. Abbiamo visto strade ed autostrade insolitamente prive di quei bestioni che vanno avanti e indietro senza sosta. E soprattutto abbiamo visto le code ai distributori di carburante e gli scaffali di frutta e verdura desolatamente vuoti.
La ragione principale dello sciopero? Ovviamente l'aumento dei carburanti, imputato generalmente all'aumento delle accise e dell'Iva stabilito dal governo Monti. Ma è proprio così? O c'è dell'altro?
Premessa: chi legge il mio blog sa benissimo quanto sono critico verso il governo tecnico guidato da Mario Monti. Non l'ho mai sostenuto e, a meno di svolte epocali imprevedibili ed improbabili, mai lo farò.
Però, per quanto riguarda la piaga del caro-carburanti, bisogna fare un pò di attenzione e chiarezza. E per farlo bisogna andare a verificare qualche dato a ritroso.
Iniziamo col guardare il prezzo medio della benzina del 14 dicembre 2009 che, consultando le tabelle del Ministero dello Sviluppo Economico, risulta essere di 1,27 €/litro. Nel corso dell'anno successivo il prezzo cresce leggermente, fino ad arrivare ad 1.36 €, registrato in Agosto. Nei mesi successivi si hanno dei leggeri ribassi. Si arriva così al 2011, anno in cui inizia la cavalcata in crescendo.
Nell'anno appena passato, il prezzo medio corre fino a raggiungere 1,65 €. Per ritrovare un balzo simile bisogna andare indietro al 2005. Ma bisogna considerare che nei 4 anni precedenti (ovvero dal settembre 2001) il prezzo era rimasto sostanzialmente invariato, intorno all' 1,09 €. Ed andando indietro al 1996, troviamo un prezzo medio di 0,91 €.
Questo significa che dal '96 al 2001, ed allargandoci anche al 2005, l'aumento della benzina ha sostanzialmente seguito l'andamento dell'inflazione. Cosa è successo dal 2011 ad oggi?
Qualcuno direbbe le accise...Allora andiamo a controllare. E, sorpresa, dal 1996 al 2010 le accise sono passate da 0,528 € al litro ai 0,564 € al litro: un aumento minimo. Solo con l'ultimo aumento di Monti si è avuto un salto in alto più consistente, passando a 0,688 €.
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Ed il prezzo reale della benzina? Nel 1996 l'equivalente di un litro di benzina era pagato 0,234 € al litro, nel 2005 il prezzo era praticamente raddoppiato fino a 0,452 € al litro fino a toccare il massimo nel maggio del 2001 con 0,719 € al litro. Il prezzo reale della benzina è calato fino 0,680 € al litro del dicembre 2011.
Ma se confrontiamo i dati del prezzo della benzina raffinata con quello del petrolio greggio, il discorso cambia.
Il prezzo massimo del barile di petrolio è stato raggiunto nel gennaio del 2008, quando il costo della benzina era di soli 0,574 euro al litro e al distributore pagavamo solo 1,305 euro al litro. Come è possibile pagare oggi 0,5 euro al litro in più? Colpa dell'IVA e delle accise?
Tenetevi forte: nel gennaio 2011 l'IVA e le accise erano inferiori rispetto allo stesso periodo del 2008!
Quindi se la matematica non è un'opinione, quanto sopra vuol dire che a parità di costi del petrolio greggio, i prezzi di produzione sono ingiustificabili. Pur abbassando le accise e l'IVA sul prezzo finale della benzina, le compagnie petrolifere hanno speculato pesantemente sul prezzo della benzina.
Adesso torniamo al governo del prof. Monti. Il nostro Presidente del Consiglio ci ha tenuto parecchio a sottolineare che lui si batte contro i poteri forti, e che le sue liberalizzazioni si muovono in quella direzione.
Mi rendo conto del fatto che i tassisti, gli edicolanti ed i farmacisti rappresentano il massimo potentato della nostra società, e che la loro influenza negativa deprime e tarpa le ali allo sviluppo della nostra economia...
ma forse si poteva mettere mano anche a qualche altro settore.
Ed invece, come al solito, compagnie petrolifere, banche ed assicurazioni rimangono immuni da ogni intervento legislativo. Sarà un caso, professor Monti?
Stay tuned
Forse bisognerebbe sapere chi sono i soci della BCE e della Banca d'talia per capire l'arcano.
RispondiEliminaIn questo blog se ne è parlato: non è per niente un arcano.
RispondiEliminaPer l'informazione mainstream è invece un tabù...
Saluti