martedì 17 gennaio 2012

Agenzie di Rating: l'immane conflitto di interessi

Se c'è una Nazione che dovrebbe avere ben presente il problema del conflitto d'interessi, beh, quella è proprio la nostra Italia. Dal 1994 in poi non c'è stato giorno in cui non sia stato lanciato nell'arena politica il vistoso problema di Berlusconi. Nonostante ciò, non sono bastati quasi vent'anni di vita politica, di cui approssimativamente la metà in mano ai suoi oppositori, per risolvere la questione.


Oggi il conflitto d'interessi al centro dell'attenzione è quello delle agenzie di rating. Ma se, berlusconiani o meno, non può essere sottaciuta la rilevanza del conflitto d'interessi del Cav, neanche può essere sostenuto che rappresentasse una questione di vita o di morte per la sorte economica del Paese e dei suoi cittadini.


Diverso, invece, è il peso di Standard&Poor's, Moody's e Fitch negli sviluppi di una delle più grandi crisi economiche della storia moderna, e che ci vede tra i principali protagonisti (in negativo).


Ma perchè si imputa la questione di conflitto di interessi per le agenzie di Rating? Per capirlo bisogna andare a guardare la composizione della loro proprietà:






Moody’s Corporation 
Fondata nel 1909 è  presente in 26 paesi ed ha circa 4500 impiegati.
Rappresenta il 40% della quota di mercato del settore rating
La sede principale si trova a New York, nella Sixt Avenue.
I proprietari di Moody’s sono:


  •  Berckshire Hathaway Inc. (Warren E. Buffet): 12,80%
  •  Capital World Investors: 12,60%
  •  The Vanguard Group Inc. 5,02%
  •  Price (T. Rowe) Associates Inc. : 5,95%
  •  BlackRock Fund Advisors   3,68% 
  •  State Street Global Advisors  3,24% 
  •  Decine di altri investitori
Standard & Poor’s 
Fondata nel 1860 è presente in 23 paesi e impiega circa 10.000 persone.
Rappresenta il 39% della quota di mercato del settore rating.
La sua sede principale si trova a New York.
La proprietà è di McGraw-Hill Companies Inc., il colosso delle comunicazioni, dell’editoria e costruzioni, presente in quasi tutti i settori economici.
Il presidente di McGraw-Hill è Harold McGraw III, membro del Board of Directors della United Technologies (multinazionale statunitense dell’aviazione e armamenti) e membro del Committee on Directors Affairs della Conoco Phillips (colosso del petrolio ed energia).
Gli azionisti della McGraw-Hill sono:
  •           Capital World Investors (10,26%),
  •           The Vanguard Group Inc. (4,58%),
  •           BlackRock Fund Advisors (4,47%),
  •           State Street Global Advisors (4,25%),
  •           Oppenheimer Funds Inc. (4,04%),
  •           JANA Partners LLC (3,48%),
  •           e decine di altri investitori.
Fitch Ratings 
Fondata nel 1913 è presente in 51 paesi e occupa circa 2000 persone.
Rappresenta il 16% della quota di mercato del settore rating.
Le sedi principali si trovano a New York e Londra.
E’ di proprietà di Fitch Group, i cui azionisti sono: 
  • la francese Fimalac (60%),
  • Hearst Corporation (40%).

Come si può notare, la stragrande maggioranza degli azionisti di queste agenzie è costituita da giganti specializzati negli investimenti finanziari e nell'assets managment.
In pratica sono i principali giocatori del mercato obbligazionario e valutario. Le loro fortune finanziarie dipendono dalle evoluzioni, al rialzo ed al ribasso indifferentemente, della situazione dei mercati. Ed a nessuno sfugge il ruolo centrale che rivestono i Titoli di Stato in queste vicende.

Ora, come sapete, il lavoro delle agenzie di rating consisterebbe nell'analisi della salute economica degli Stati e delle grandi compagnie. Da queste analisi deriva un voto sull'affidabilità e la solvibilità di questi ultimi. E sempre in base a questi voti, vengono determinati i rendimenti dei prodotti finanziari emessi da Stati, banche, e grandi aziende quotate in borsa.

Insomma, è un pò come se voi aveste una compagnia che acquista e vende arance; le aziende che le producono si affidano a delle società che analizzano il mercato e le consigliano il prezzo a cui vendere; e voi siete tra i proprietari di tutte le società che lavorano e suggeriscono i prezzi ai produttori di arance: il prezzo in pratica ve lo fate voi.

Sembra strano? Allora guardate meglio la composizione azionaria di Moody's e Standard&Poor's. In entrambe ci trovate quasi le stesse società: Capital World InvestorsThe Vanguard Group Inc.BlackRock Fund Advisors State Street Global Advisors.
Ora, se andiamo ad osservare la proprietà di State Street Global Advisors, vi troviamo:
  • Barlays Plc
  • Citigroup Inc.
  • General Electric Co.
  • Invesco International Ltd.
  • Northern Trust Corp.
  • Putnam LLC
  • Vanguard Group
E questo è solo uno degli esempi. Se ci si addentra nei meandri dell'azionariato e dei consigli di amministrazione di queste società che stanno dietro S&P, Moody's e Fitch, vi si trovano tutti i principali players del mondo finanziario e speculativo globale.
E se si volesse approfondire ancora di più la questione, gira e rigira si arriverebbe ad osservare che, nell'infinito gioco di scatole cinesi e matrioske varie, alla fine chi sta dietro a questa complicatissima matassa sono le solite famiglie superfantamiliardarie: Rothschild, Warburg, Rockfeller, Lazard, Loeb Kuhn.

E' veramente difficile, se non impossibile, trovare al mondo un conflitto d'interessi più gigantesco di questo. Questo ci porta inevitabilmente a chiederci: hanno gli Stati ed i loro leaders la capacità (ma soprattutto la volontà) di intervenire a risolvere questo problema?
La risposta, allo stato attuale, è no. La ragione sta nella assoluta opacità, agli occhi della stragrande maggioranza dei cittadini, degli interessi che stanno dietro alla crisi attuale. 

I governanti, italiani e mondiali, sono espressione di una leva dirigenziale formata e plasmata da un pensiero economico-politico, perfettamente funzionale agli interessi dei signori di cui sopra. Sono usciti dalle Università che finanziano, formati dai professori che loro hanno messo sulle cattedre; ed hanno poi fatto pratica e lavorato nelle loro aziende.

In questa matassa di conflitti di interesse e di potere si origina il nostro destino. Se impariamo a conoscerla, forse un giorno riusciremo anche a scioglierla.

Stay tuned




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