Wolfgang come Goethe, Wolfgang come Amadeus Mozart: wunderbar!
Ovviamente quest'ultimo non ha niente a che vedere con il grande poeta ed il geniale compositore.
Il talento di Herr Schäuble è diverso, ed attiene ad un'arte che non ha niente a che vedere con l'universalità del linguaggio artistico: l'universalità del suo operare si rivolge agli interessi della sua Germania.
Ma se questo sarebbe in buona sostanza il minimo che si chiederebbe ad un buon ministro di una Nazione sovrana, nel nostro caso assume una connotazione diversa: perchè qui non si parla di Germania, ma di Europa.
Il ministro tedesco, insieme al suo cancelliere (Merkel), ha di fatto assunto la guida della politica economica europea. Oggi il caro Wolfgang se ne esce con questa dichiarazione: "Ora è necessaria un'Unione politica con l'elezione diretta di un presidente".
E ancora, per poter creare una vera valuta unica e per mantenerla nel tempo: "E' necessario un più stretto coordinamento delle politiche di bilancio" dei singoli Paesi membri. Io aggiungerei a queste dichiarazioni, "...nelle mani di un ministro delle Finanze (tedesco) nominato dal Presidente europeo eletto".
Adesso fatemi pensarci un pò.
La Germania è la Nazione europea più popolosa, con l'influenza ed il peso economico maggiore; di fatto già dirige la baracca, anche se a costo di laboriose mediazioni. Con un'elezione diretta è facile immaginare un Premier europeo tedesco con pieni poteri: il tanto sospirato sogno egemonico in ballo da più di un secolo:
Reich 2.0 und Deutschland über alles!
Sarò paranoico, ma ho l'impressione che il concetto di "integrazione europea" i tedeschi lo confondano con quello di Lebensraum (spazio vitale) ideato dal generale Karl Haushofer. Ma forse sto osando troppo.
Ad ogni modo, le parole di Schäuble evidenziano la illogicità con la quale è stata portata avanti l'Unione Europea.
Comunque la si pensi sul progetto europeo, logica avrebbe voluto che l'adozione moneta unica fosse uno degli ultimi passi del processo di integrazione. Prima sarebbero dovuti venire le riforme per armonizzare le economie, i sistemi fiscali, le legislazioni del mercato del lavoro, il sistema formativo ed un solido bilinguismo (idioma nazionale e inglese); solo quando queste riforme avessero dati i loro frutti si sarebbe potuta mettere nelle tasche degli europei la stessa moneta.
Invece è accaduto il contrario. Ed in un contesto di squilibrio fortissimo, la Nazione più sviluppata e solida si è rafforzata (Germania) a danno di tutte le altre.
Basta vedere l'enorme surplus commerciale accumulato dal sistema produttivo tedesco dal 2002 in poi. Nell'area euro la Germania non ha sostanzialmente competitors, ed insieme al settore manifatturiero si è rafforzato anche quello finanziario. L'intervista di Visco è fin troppo eloquente su quella che era l'utilità dell'estensione della moneta unica.
Così oggi Herr Wolfgang ci viene a dire che c'è bisogno di più unione per tenere in piedi l'Euro: che è come rivoltare la scala delle priorità ed abdicare alla ragione.
Cosa pensereste se qualcuno vi dicesse che è necessario vivere per nutrirsi? Oppure che è necessario lavorare per studiare? O ancora, che è necessario spendere per risparmiare?
Ad ogni modo, chi tiene i cordoni della borsa mette sempre l'ultima parola: E questo privilegio in Europa se lo tiene stretto chi parla tedesco, lasciandolo in mano ad uno che si chiama Wolfgang: come Goethe, come Mozart... Lui però fa di cognome Schäuble.
C'è poco da fare: non ci sono più i Wolfgang di una volta...
Stay tuned
View interessante anche se forse un po' estrema. Non che io impazzisca all'idea di un premier tedesco (o italiano se per questo), ma mi limito a far notare che in una democrazia è normale che chi ha più voti disponga del diritto di eleggere il proprio premier. Non vedo perchè l'italia o altri paesi, con una % di popolazione e GDP inferiore, dovrebbero poter influenzare più che proporzionalmente l'elezione di un eventuale premier europeo.
RispondiEliminaCiao Peppe. L'idea di una Europa Unita la ebbe Mazzini, secoli fa e non credo che pensasse a una unione economica e non anche politica. Le leggi europee, le Direttive, sono di sempre più spesso di principio poi ognuno faccia quello che gli pare. Bel modo di amalgamare...
RispondiEliminaBisognava "omogeneizzare" per rendere unita l'Europa che è nata su un bellissimo sogno, non di predominio e di smaccato individualismo come gli USA, ma di condivisione e di inclusione, di sostenibilità e di apertura.
Loro, gli USA, sono rimasti al calvinismo del 1600 di matrice europea, noi europei siamo andati oltre, siamo diventati più laici. Il sogno era bello e giusto, qualche mente ispiratrice aveva dettato i passi, ma poi ci sono i politici, come Wolfgang Schäuble (le cui gesta sono state già eseguite da altri politici, solo che lui rappresenta lo Stato europeo più forte) che tirano l'acqua al PROPRIO STATO e non per l'Europa. La barca affonda se non si rema all'unisono e questa parte, dell'unisono, diventerà, temo, sempre più dimenticata.
La Grecia è un esempio della mancata coesione europea. La Germania a chi venderà i suoi prodotti? Un paio di domande a te che ne sai sicuramente più di me:
1)so che Prodi ha forzato, con l'aiuto degli altri Paesi "importanti", l'ingresso dell'Italia nell'euro a un costo ELEVATISSIMO, anzichè un cambio di 1300 lirette per 1 euro quello 1936,27. Un cambio che pare aver garantito alla Germania la possibilità di surclassare le industrie del NordItalia, il nemico più temuto dalla Germania stessa. Infatti adesso è ben sopra. E' vero che il cambio GIUSTO era quello delle 1300 lirette?
2)distruggendo i mercati degli altri Paesi ricchi (come è l'Italia) a chi venderà i suoi prodotti l'esimia Germania? Non sarebbe stato meglio creare un mercato stabile o stazionario come da primi documenti dell'UE (mai considerati dai politici europei)? Visto che non possiamo crescere all'infinito e visto che quella corsa all'infinito crea solo distorsioni e ingiustizie, non poteva l'Europa puntare ad amalgamare? Non credo che i tedeschi si sarebbero impoveriti...oppure sbaglio?
Sai che io ragiono in termini FISICI, ma tu hai una idea più chiara della mia sugli aspetti antropico finanziari. Grazie.
Ciao Daniela.
RispondiEliminaIl tasso di cambio lira/euro fu effettivamente molto penalizzante. Non saprei dire se 1300 lire era quello giusto, ma è certo che 1936.27 era uno sproposito.
La cosa era chiara fin dall'inizio, ma si è preferito portare a casa il successo politico dell'ingresso nell'Euro, piuttosto che salvaguardare il tessuto economico della Nazione.
La Germania ha fatto i suoi interessi, tirando dentro la moneta unica il principale competitor manufatturiero, e legandogli le mani: senza la lira e le sue svalutazioni competitive ha amputato la competitività italiana.
La stabilità dell'euro ed i tassi bassi hanno consentito ai paesi membri un importante facilità di credito. Di questo credito ne ha beneficiato l'export tedesco, che ha aumentato le sue quote di mercato.
La bilancia commerciale (espotazioni/importazioni) di Berlino ha così avuto un attivo poderoso; il che vuol dire liquidità per investire all'interno ed all'estero. Così il vantaggio è aumentato ulteriormente.
La Germania non ha interesse in un'Europa armonica economicamente, perchè significherebbe impoverirsi. A loro fa comodo andare avanti così; per questo chiedono austerità, austerità e austerità.
Grazie delle risposte Peppe, sei sempre gentilissimo.
RispondiEliminaQuindi il tasso di cambio è stato superiore a quello reale e ha favorito la Germania che non intende "impoverirsi". Mi sapresti dire cosa intendi per "impoverirsi"?
Stipendi più bassi?
Meno welfare?
Un numero maggiore di ore di lavoro?
Meno auto e beni di lusso?
Sai il concetto di IMPOVERIMENTO è relativo.
Mi ricordo il simpatico zio Paperone che urlava miseria ai nipoti perchè asveva visto un grafico che, senza meno, dimostrava che in 1000 anni avrebbe perso un milione di dollari...
Ma nessuno vive 1000 anni...
Grazie ancora.