martedì 20 settembre 2011

Standard&Poors:gli avvoltoi stanno arrivando

Puntuale come un treno giapponese,duro come un tackle di Gattuso,ecco arrivare l'ennesimo downgrade del rating da parte dell'agenzia Sciacalli & Pusillanimi,o Standard&Poor's se preferite.
Come al solito la fondatezza del loro giudizio è esattamente equivalente ai loro successi storici;dove per successi storici intendo il capolavoro della tripla A data a Lehman Brothers all'indomani del suo crollo...

Detto ciò,visto che questo è un periodo nel quale il mio tempo per scrivere è esiguo come il conto corrente di un greco...,vi lascio alla lettura di un articolo del sempre ottimo Andrea Mazzalai.


Puntuali come orologi svizzeri mentre i mercati attendevano le "OPINIONI" dell'agenzia di rating Moody's, il bombardamento sul nostro Paese è ripreso ad opera di Standard & Poor's l'altra agenzia di rating una delle ormai leggendarie tre nuove streghe dei mercati finanziari, agenzie tutte rigorosamente angloamericane come vuole la tradizione, altro che "triple-watching" come la tradizionale scadenza dei derivati, queste sono le tre nuove streghe finanziarie. 

Da Wall Street e dalla City qualcuno ha deciso di affrettare i tempi, il rischio è quello di vedersi passare di mano la gallinella dalle uova d'oro, l'Euro. Sai che noia non poter speculare sulla disintegrazione dell' Euro, specialmente ora che un manipolo di politici allo sbando sta facendo di tutto per accelerarla.


Chiedo umilmente scusa se sto screditando la buona, dolce e indispensabile speculazione, non vorrei urtare la sensibilità di qualcuno!

Allo stesso tempo che qualcuno si tolga dalla mente che cosi facendo voglia fare un favore a questa classe politica, riconoscendole meriti che non ha perchè quello a cui tengo è difendere la parte sana di questo Paese, uomini e donne che quotidianamente in silenzio lavorano e operano per un sistema migliore!

Soprattutto mi scuso con tutta l'ironia possibile se per caso urto la sensibilità dei fondi di investimento e degli azionisti senza alcun conflitto di interesse suppongo, che compongono la compagine sociale di queste agenzie di "opinioni"...

Standard and Poor's ha deciso di tagliare il rating sul debito italiano, portandolo da A+ ad A. La notizia è arrivata almeno in parte a sorpresa, dopo che Moody's aveva deciso di tenere sotto osservazione il nostro debito sovrano ancora per un mese, ed è arrivata nella notte (italiana) tra lunedì e martedì. L'agenzia di rating statunitense Standard and Poor's ha dunque declassato il debito sovrano dell'Italia portandolo a «A» da «A+». L'Outlook è negativo.
Il declassamento, spiega S&P in un comunicato, «riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita» per il Paese. Inoltre, spiega l'agenzia di rating, «la fragile coalizione di governo e le differenze politiche all'interno del Parlamento continueranno probabilmente a limitare l'abilità dell'esecutivo a rispondere con decisione a un contesto macroeconomico interno ed esterno difficile».(Sole24Ore)

Per favore non diciamo idiozie non e' solo un problema di crescita In un mare di sovvraproduzione ma di redistribuzione dei redditi e delle risorse, di tassazione, di evasione ed elusione. Della crescita indebolita abbiamo già parlato ieri, peccato che nessuno ne parlò in occasione della grave recessione depressione del 2008...

(...)In un'analisi pubblicata oggi sulla capacità dell'Italia di invertire la tendenza del debito pubblico, che ha ripreso a crescere rispetto al Pil a causa dalla peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale, Moody's riconosce all'Italia la capacità di sapersi muovere entro gli spazi limitatissimi dell'elevata spesa per interessi sul debito. L'Italia, (...) è divenuto un paese professionista della gestione dell'alto debito pubblico in un contesto di crescita bassa, pagando sempre puntualmente e integralmente gli interessi e il rimborso dei titoli di Stato. 

Rileggetevi riga per riga queste dichiarazioni, rileggetevele e non venitemi a dire che qualcosa è cambiato in negativo perchè dal punto di vista puramente finanziario l'Italia era ed è il paese al mondo che a subito meno questa crisi e esibiva un surplus di bilancio primario invidiabile!

Ma di cosa stanno parlando oggi quelli di Moody's, signori siamo o no in grado di comprendere che è grazie alle dichiarazioni di questi signori e alle idiozie scritte e dette dai giornali anglosassoni e da pseudo economisti e analisti che è partita questa valanga sul nostro paese.

Ma andate a dare un'occhiata anche ad alcuni blog anglosassoni dove tutti attingono senza un minimo di spirito critico!

Sveglia speudo editorialisti e pseudo economisti di facciata, lo sappiamo tutti da anni che questo Paese è un Paese dove la crescita è anemica, il debito strutturale, la burocrazia paleozoica, la politica un museo delle cere autoreferenziale e parassita, un paese di mafiosi ed evasori, elusori ed ora di nani e di prostitute che si vantano pure del loro corpo e del loro potere perchè non hanno un briciolo di cervello.

Non voglio assolutamente generalizzare, credo nella gente di tutti i giorni, non in questo museo delle cere che quotidianamente riempie le pagine dei giornali e delle televisioni.

Finiva Moody's con il dire che ...«L'Italia è riuscita in passato a gestire le limitazioni di bilancio connaturate al contesto di elevato debito pubblico e bassa espansione economica», sostiene Alexander Kockerbeck, senior credit officer autore del rapporto e analista per il rating sovrano dell'Italia, che resta confermato alla "Aa2" con prospettive stabili. «Riteniamo che l'entità dello sforzo richiesta al Paese per tenere sotto controllo il debito pubblico complessivo e i costi del suo finanziametno sia relativamente moderata rispetto ad altri Paesi Ue e non incompatibile per i trascorsi storici».Sole24Ore

Invece oggi, Standard & Poor's inoltre aggiunge nella sua "opinione" che ...«la fragile coalizione di governo e le differenze politiche all'interno del Parlamento continueranno probabilmente a limitare l'abilità dell'esecutivo a rispondere con decisione a un contesto macroeconomico interno ed esterno difficile».

Chissà forse in questo hanno ragione, forse è meglio non avere proprio un governo come sta accadendo in Belgio un paese con alto debito al quale recentemente è stato rinnovato un giudizio di stabilità.

Che serve la politica se invece di avere uomini e donne che pensano al Paese, fanno i mercanti di voti e gli speculatori della politica, aumentano a dismisura i loro privilegi e usano lo Stato e le istituzioni per i loro interessi a destra al centro e a sinistra?

Vogliamo uscire una volta per tutte dal nostro orticello per accorgerci in realtà di quello che sta accadendo non solo nel nostro Paese ma a livello mondiale, per sentire il vento di questa immensa socializzazione delle perdite, di questo immenso trasferimento di diritti e ricchezze, per essere consapevoli sino in fondo di questo momento epocale, di come molto dipende anche da noi.

Avremo tempo e modo di parlarne nei prossimi incontri a Tortona nella quale vi aspetto numerosi con oltre 250 posti a disposizione come potete vedere dalla locandina in cima alla pagina e in altre città d'Italia.

Per quanto riguarda il prossimo post dedicato a coloro che hanno sempre sostenuto il nostro lavoro o a chi lo vorrà sostenere nei prossimi giorni credo che sia tempo che la questione immobiliare passi la mano ad una dettagliata analisi economica/finanziaria sulle prospettive del nostro paese.

Oggi più che mai ho l'impressione che il dialogo con il quale si conclude il mio libro sia più che mai attuale...

«Avrei desiderato che tutto ciò non fosse mai accaduto ai miei giorni” esclamò Frodo. “Anch’io” annuì Gandalf “come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è stato dato”. […] “Affinché il male prevalga, è sufficiente che gli onesti non facciano nulla. […]. Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo,
sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo una terra sana e pulita da coltivare”» (John Ronald Reuel Tolkien). 

Fonte:Icebergfinanza

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