venerdì 9 settembre 2011

Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi.

Si sa:la reputazione è tutto. Quando dici Germania, dici precisione, affidabilità, tecnologia e serietà. E questo lo applichiamo a qualsiasi cosa che venga dal quel Paese, o che si faccia in quel Paese.
Anche la politica è migliore. E di conseguenza anche la finanza è migliore.

Negli ultimi tempi gli italiani hanno scoperto un paio di cose di cui hanno ignorato per decenni l'esistenza: lo Spread ed i Bund. Ed hanno imparato che la bontà dei nostri Titoli di Stato si misura col metro degli omologhi made in Germany: i Bund.

E cosa determina il valore e l'appetibilità di un titolo del debito? Il debito pubblico, ovviamente. Ormai siamo tutti diventati esperti della materia, e sappiamo che il nostro debito pubblico ha dimensioni sconce; ragion per cui i mercati, vista la congiuntura economica globale sfavorevole, temono che l'Italia possa non essere in grado di essere più un "buon pagatore" del suo debito. 
E per converso, siccome la Germania è un Paese con un debito pubblico di molto inferiore al nostro (e quindi più solido), il mercato misura la nostra affidabiltà con un indice che relaziona il rendimento dei nostri titoli nei confronti degli omologhi tedeschi: e questo è il famigerato Spread(o differenziale) Btp-Bund.

Più è basso il differenziale è più i nostri titoli sono ritenuti affidabili e coperti; il che significa meno interessi da pagare ai sottoscrittori, in quanto investimento a basso rischio. Al contrario,quando il differenziale cresce, aumentano anche gli interessi, e con loro il costo del debito che lo Stato contrae. Fin qui tutto normale...


Negli ultimi tempi questo differenziale è schizzato in alto, perchè "improvvisamente" i mercati scoprono che il debito pubblico italiano è un mare magnum di 1890 miliardi di euro, e rappresenta circa il 120% del nostro Pil : maglia nera europea... Ok.


La Germania invece è una nazione virtuosa, precisa, seria e con i conti migliori. DiconoMa è tutto vero? Hmm,parrebbe di no!


Ricordate il caso clamoroso dei conti pubblici della Grecia, truccati bellamente per poter entrare nell'Euro(con l'aiuto di Goldman Sachs)? Orrore e sconcerto assalirono tutti gli Stati virtuosi, Germania e Merkel in testa.
Ebbene anche i crucchi, pardòn...tedeschi, fanno i loro sporchi giochini contabili. "Possibile?!" direte voi. Possibile, possibile vi dico io.


Sappiate che sono 16 anni che l'impeccabile Germania bara sui suoi conti pubblici, non includendo tra le passività quelle generate dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau(KfW), e che ammontano alla bellezza di 428 miliardi di euro. Ma cos'è questo KfW? Si tratta di una sorta di nostra Cassa Depositi e Prestiti, posseduta per l'80% dallo Stato e per il restante 20% dai LänderLa KfW fa mutui a enti locali e piccole e medie imprese. E detiene partecipazioni cruciali in colossi come Deutsche Post e Deutsche Telekom. Mica male, vero?


È vigilata dai ministeri delle Finanze e dell'Industria, e non dalla Bundesbank. Grazie al legame di ferro con lo Stato, la KfW conquista la medaglia d'oro nella classifica mondiale dell'affidabilità, stilata da Global Finance, e il massimo rating da parte di Moody's, Standard Poor's e Fitch:lo stesso della Repubblica federale.
Le sue obbligazioni sono dunque uguali ai Bund. Ma a differenza dei Bund, magicamente non entrano nel conto del debito pubblico. Se vi entrassero, come la logica del Trattato di Maastricht vorrebbe, il debito pubblico tedesco salirebbe da 2.076 miliardi a 2.504 miliardi(di gran lunga il più alto debito pubblico europeo), e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balzerebbe dall'80,7% al 97,4%Bella differenza, eh?



L'escamotage utilizzato per quest'imbroglio contabile bello e buono, si chiama Esa 95. Si tratta del manuale contabile che esclude dal debito pubblico, a integrazione dei criteri di Maastricht, le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie; ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi.
Per farla più semplice, è pressappoco la stesso schema usato dalla Lehman Brothers per mascherare le passività... Insomma, se KfW si trovasse in crisi di liquidità, alla fine dovrebbe essere sempre lo Stato a dover rispondere del debito.


Ora, come detto in precedenza, la nostra Cassa depositi e prestiti è simile alla KfW, ed è per il 70% del Ministero del Tesoro e per il restante 30% di fondazioni bancarie(quindi privati). La Cdp emette anno dopo anno obbligazioni che godono della garanzia statale e sono collocate dalle Poste sotto forma di buoni e di libretti. Per approssimazione sono almeno 300 miliardi, due terzi reinvestiti in titoli di Stato e un terzo in mutui agli enti locali.
La Cdp emette anche obbligazioni non garantite per una ventina di miliardi destinate alle iniziative per le imprese e detiene partecipazioni rilevanti. Ma il suo debito è per tutta la parte coperta da garanzia pubblica conteggiato nel debito pubblico.


E allora, alla luce di quanto sopra bisognerebbe mettersi d'accordo. Le regole sui bilanci devono essere rigide ed uguali per tutti. Quindi, o anche la Germania conteggia tutte le passività, oppure a Paesi come l'Italia andiamo a scorporare quelle che per la Germania non vengono fatte valere.
Fatto ciò il quadro cambia di parecchio, ed alla speculazione internazionale mancherebbero parecchie scuse per azzannarci come sta facendo da un paio di mesi.


Ma qui torniamo sempre sul solito punto dolente: abbiamo una classe politica capace di far valere queste ragioni? Non rispondo perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa...


In ogni caso siamo vittime di un'Europa e di una moneta che sono cucite addosso al corpo robusto e muscoloso della Germania. Dalla parificazione del valore dell'Euro con quello del Marco a scendere giù, tutto il vecchio continente è stato reso nei fatti un mercato privilegiato della Germania. Mercato in cui hanno sbaragliato la concorrenza prima a livello produttivo-industriale, poi a livello finanziario.


Questo però non può essere detto nè dai politici nè dai media: pena l'accusa infamante di essere anti-europeisti(che vale una scomunica laica).


Deutchland uber alles: appunto...


Stay tuned

17 commenti:

  1. Molto interessante,mi complimento per il lavoro.

    Ferdy

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  2. Il problema è che siamo governati da pagliacci, che non possono andare a parlare con nessuno, perchè la credibilità se la sono giocata da parecchio...
    Premesso che non capirebbero nemmeno la metà della tua analisi...

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  3. Ciao Ferdy,ti ringrazio.

    Caro Anonimo,come ho scritto sopra,questo si chiama sparare sulla Croce Rossa...
    Battute a parte,il problema dell'inadeguatezza della nostra classe dirigente è un problema enorme;hai perfettamente ragione.
    Eppure abbiamo tantissimi giovani intelligenti e preparatissimi che potrebbero dare tanto al Paese.Se giri per la rete trovi dei perfetti sconosciuti al grande pubblico,che potrebbero portare a scuola il 90% dei nostri parlamentari.
    Ma il sistema è organizzato apposta per tenerli fuori...

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  4. Ottimo articolo. L'ho condiviso oggi sul mio blog.

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  5. dobbiamo imparare a selezionare la nostra classe dirigente, altrimenti a poco vale che si riesca a produrre e risparmiare ...

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  6. Sul loro sito dicono che il loro debito è garantito dallo stato tedesco:
    "In schwierigen Märkten gelten die Anleihen der KfW noch mehr als sonst als sichere Investition. Sie erfreuen sich weltweit einer hohen Nachfrage. Grundlage dafür ist vor allem die erstklassige Kreditqualität, die die KfW aufgrund der expliziten Garantie der Bundesrepublik Deutschland genießt und ihr hohes Ansehen auf den internationalen Kapitalmärkten."

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  7. Ok, infatti il debito è garantito dallo Stato tedesco ma non è conteggiato nel suo debito.

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  8. Criticare la Germania e' una cosa, ma dobbiamo ammettere di avere la capacita' ma ci mancano serieta' e volonta'. Parlare di vittimismo non aiuta, bisogna agire.
    Se l'euro ci sprona a fare quei cambiamenti rimandati da decenni, allora ne valeva la pena, se si esce allora il rischio di una divisione del paese diventa reale perche' non credo che il nord sia disposto a continuare a finanziare una politica fallimentare dello sviluppo del mezzogiorno come negli ultimi 50 anni.

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  9. Anonimo, condivido quello che dici però qui il tema è un altro: l'uso di due sistemi diversi per conteggiare il debito che si configura, nel caso della Germania, come un trucco contabile. Vogliamo fare i complimenti ai tedeschi perché sono furbi? Il fatto è che prima o poi queste cose vengono alla luce (non come notizia ma come dato economico) e producono delle conseguenze che saranno negative per tutta l'eurozona. Per questo io prevedo ancora un'autonomia di massimo 10 anni per il sistema tedesco dopodiché (nonostante aver fatto man bassa di imprese e proprietà statali delle nazioni europee messe a bella posta in difficoltà con la politica rigorista imposta dalla Germania) esploderà sia l'aspetto della spesa sociale (pensioni ecc.) che quello della impossibilità a restare competitivi nei confronti dei paesi emergenti. Praticamente succederà quello che è già successo all'Italia.

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  10. Ciao no-ivie, grazie per il tuo contributo alla discussione. Sono d'accordo con il tuo punto di vista, eccetto la previsione sulla durata della tenuta tedesca: per me 10 anni sono decisamente troppi.

    Saluti,
    Peppe

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  11. Ciao Peppe, sì, forse hai ragione, forse sono troppo ottimista...
    Parlando di trucchi, proprio oggi è uscito un articolo su Repubblica: "Deficit, il piano di Monti alla Ue. Via dal calcolo investimenti e rimborsi". Penso che il principio sia lo stesso che ha applicato la Germania: risolvere il problema spostando l'asticella, per diminuire il debito basta dichiarare che una parte dei soldi che devi non sono debito e il gioco è fatto. Al posto di Monti potevamo mettere il mago Silvan, a lui bastava dire SIM-SA-LA-BIM!

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    1. Bentornato No-ivie.
      Eh sì, la contabilità creativa sul debito è un trucchetto che vuole usare anche Monti.
      Comunque sono tutti palliativi, i problemi così rimangono tutti lì dove si trovano...
      Comunque Silvan non sarebbe poi tanto male: abbiamo visto di peggio!?

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  12. per anonimo....dici:"Se l'euro ci sprona a fare quei cambiamenti rimandati da decenni, allora ne valeva la pena"...L'euro non e' stato pensato per spingere alla virtuosita,ma per bloccare la struttura Italia,pericolosa industrialmente all'egemonia dei paesi del centro-nord

    Primo,diamo un occhiata a cosa era l'italia,prima della rincorsa al marco sme-euro poi

    http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/pubsto/quaristo/qrs12

    Poi,queste dichiarazioni:

    THOMAS SCHMID direttore di Die Welt
    la Germania deve usare la sua forza per aiutare altri, deve diventare un amministratore e garante per la stabilità riconquistata di Stati oggi deboli. Sì, la Germania deve essere egemone, ma in modo amichevole. Il potenziale per farlo, lo ha. Ne ha anche la volontà?

    Viviane Reding

    Commissario europeo per la Giustizia, i Diritti fondamentali e la Cittadinanza
    "la costruzione europea non prevede l'uscita dai dogmi della nuova internazionale del denaro"

    Aristide,economista di sinistra disse:caro Alberto(bagnai), i costi dell’euro,sono noti, tutti i manuali li illustrano. Li vedevano anche i politici, ma non potevano spiegarli agli elettori: se avessero confrontato costi e benefici non avrebbero mai accettato l’euro. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una impasse dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.”
    Insomma: “il popolo non sa quale sia il suo interesse: per fortuna a sinistra lo sappiamo e lo faremo contro la sua volontà”. Ovvero: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare.Decisione che prenderai dopo un leale dibattito, basato sul fatto che ti arrivo alle spalle e ti spingo in acqua. Bella democrazia in un intellettuale di sinistra!

    Theo Weigel, ministro delle finanze tedesco, ha dichiarato PUBBLICAMENTE di aver voluto l’Euro in questo modo e senza salvaguardie per nessuno

    Mario Monti intervista a piazza pulita.La Germania è un grande beneficiario dell’integrazione europea, hanno un grande mercato europeo a disposizione nel quale i singoli paesi non possono più svalutare. Io non voglio neanche citare questi scenari, ma se per esempio l’Italia dovesse uscire dall’euro e riacquistare libertà sul proprio tasso di cambio e la lira si svalutasse, sarebbe un grosso problema per le esportazioni tedesche

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  13. commento di Vincenzo Visco sui conti truccati affinché l'Italia entrasse nell'Euro..... "Un’Italia fuori dall’euro, visto il nostro apparato industriale, poteva fare paura a molti, incluse Francia e Germania che temevano le nostre esportazioni prezzate in lire. Ma Berlino ha consapevolmente gestito la globalizzazione: le serviva un euro deprezzato, così oggi è in surplus nei confronti di tutti i paesi.Era un disegno razionale, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perché era debole. In cambio di questo vantaggio sull’export la Germania avrebbe dovuto pensare al bene della zona euro nel suo complesso...non mi pare lo abbia fatto"

    «Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?». Parole, testuali, dell’economista francese Jacques Attali, gran maestro – insieme a Jacques Délors – di leader storici del centrosinistra italiano, come Massimo D’Alema. A raccontare lo sconcertante aneddoto è Alain Parguez, già consigliere di François Mitterrand.

    Da Bagnai(economista)....Attali, ha anche lui partecipato, in quota Mitterand, alla costruzione di questa catastrofe annunciata,Non sense economico dotato però di un ben preciso senso politico: la rivincita del capitale sul lavoro, con la compressione dei salari e l’espansione della disuguaglianza, come ci indicano i dati e tanti studi scientifici
    Lui che ha scritto il Trattato di Maastricht, ci dice che in effetti il metodo seguito non è stato democratico, ma che questo era essenziale per costringere gli elettori ad andare verso il famoso “più Europa”.Non abbiamo idea, dice Parguez,gia consigliere economico di Mitterrand, di quanto gli “inventori” dell’euro odiassero l’Italia e la vitalità creativa della sua economia, capace di rivaleggiare con la Germania dopo aver surclassato, in molti settori, grandi potenze come Francia e Gran Bretagna.

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  14. DER SPIEGEL (13/06/2012):
    Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo. La nostra invece inizierebbe proprio allora. Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei. E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda. Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative. Non riesco ad immaginarmi che in Germania a parte alcuni professori di economia statali e in pensione qualcuno possa avere un Interesse a un crollo dell’euro.

    http://www.spiegel.de/wirtschaft/soziales/euro-krise-der-euro-zone-droht-der-kollaps-a-838581.html

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  15. Il trucco della Germania consiste nel fatto che con le banche pubbliche può ridurre il peso degli interessi comprandosi direttamente il debito. Cosa che si sarebbe potuta fare anche qua. Ma il punto è un altro: per quale motivo uno stato deve indebitarsi di tutto il valore della moneta che usa più gli interessi quando - secondo la LEX MONETAE - può semplicemente emettere moneta sovrana ?

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