mercoledì 20 luglio 2011

Una strana religione chiamata Mercato

Nessuno lo conosce.Nessuno sa che faccia abbia.Nessuno ha mai sentito la sua voce.Nessuno ha mai potuto leggere un suo libro.E' ovunque,sa tutto,vede tutti ed è pronto a giudicare i tuoi peccati...No,non è Dio...Ma per quel che ci riguarda potrebbe anche esserlo;in quanto,in base a come ce lo presentano,condiziona molto più direttamente le nostre vite di quanto non faccia il Padreterno.
Parliamo di Sua Maestà,o Santità(se preferite)il Mercato:questa divinità eterea,impersonale,che tutto muove e regola con la sua Invisible Hand.Questa mano pronta ad elargire ricchi doni a chi asseconda il suo volere,e implacabilmente decisa a punire chi non segue il suo Verbo.
Come ogni culto degno di tal nome,il Mercato ha il suo luogo di venerazione sacro,che per noi è la Borsa di Milano.Ed in quella sede,gli alti prelati ed interpreti del "mistero"del Mercato raccolgono il giudizio divino sui "terreni" affari.
 
In questi giorni lo abbiamo sentito nominare spesso:"Il Mercato giudica male la manovra finanziaria";"il Mercato è preoccupato per il debito pubblico"."Il Mercato chiede scelte forti e condivise sulla politica di risanamento".I latori del messaggio sono i "cardinali" delle Banche Centrali;mentre i "sinedri" che emanano i giudizi sui peccati dei governanti sono Moody's,Standard&Poors e Fitch.

Guai a chi osa bestemmiare mettendo in dubbio quanto sopra.La pena è la censura dei media,equivalente alla scomunica papalina.
Così si va avanti con la liturgia e la litania della crisi.E soprattutto con i rimedi che la fede nel Mercato prescrive ai suoi fedeli:purificazione,digiuno e sottomissione al divino.Che laicamente si traduce in:privatizzazioni,tagli alla spesa pubblica e aumento della tassazione sui redditi delle classi piccola e media.

La pantomima procede secondo copione,ed a tappe forzate.L'area Euro è sotto torchio da parte della speculazione d'oltre oceano,dove qualcuno cerca di far saltare l'Euro prima che salti il Dollaro.E qualcun altro,più indietro,aspetta che saltino entrambi,per poi proporre una nuova valuta unica transatlantica,con un'unica Banca Centrale ed un'unica cabina di regia:ovviamente indipendente dal controllo degli Stati che la utilizzano...Certo non prima di aver spolpato per bene quanto di buono possono offrire...al Mercato.

Fantascienza?Sol leone estivo?Forse...O forse è il futuro che si augura qualche gruppetto ispirato e diretto da vecchi miliardari?Chissà...

Stay tuned


22 commenti:

  1. condivido totalmente la tua opinione...
    ma cos'è sto Moloch al quale dedichiamo la vita?
    Ma si può essere così succubi?

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  2. Ciao Barbara.L'immagine del Moloch mi piace.In effetti è come se fossimo tutti degli adoratori forzati di una divinità,alla quale sacrifichiamo le nostre vite.
    Fin quando si parla di domanda/offerta va bene;quando si entra nel"macro-economico",nella finanza,nella speculazione,nel condizionamento delle scelte e nella coercizione della sovranità degli Stati...no,rifiuto completamente il mostro che ci vogliono offrire come modello.
    Saluti

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  3. forse capire cosa sia realmente il mercato prima di fare un post del genere non sarebbe male. Pensare che banche centrali e agenzie di rating siano i rappresentanti del mercato significa non aver capito nulla. Le BC sono enti pubblici e se siamo in questa situazione economica è per il troppo statalismo, altro che mercato!

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  4. Caro amico anonimo,forse ti sfugge che le Banche centrali non sono enti pubblici,di proprietà dello Stato.Devi sapere che sono PRIVATE,precisamente delle società controllate da un consorzio di banche commerciali private.
    Riguardo allo statalismo,era vero fino ad un ventennio fa.Dopodiché ha preso il sopravvento la visione neoliberista dell'economia,che è l'antitesi dello statalismo.Ha prevalso l'approccio friedmaniano,e quelli che vediamo adesso sono i suoi risultati.
    Le agenzie di rating che ho citato sono le stesse che fino al giorno del crac di Lehman Brothers,assegnavano ai titoli di quest'ultima il massimo rating AAA.E sono sempre le stesse,venendo ad un caso più vicino a noi,giudicavano alla stessa maniera i Bond Parmalat,che sai come sono finiti...
    Per usare le tue parole...forse prima di scrivere un commento del genere sarebbe il caso di capire di cosa stiamo parlando.Perdonami la scortesia,ma uso la tua stessa moneta...

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  5. Caro anonimo,

    dato che in due sole righe hai accusato di scarsa preparazione Ciaula quando in quelle poche righe parti da una considerazione falsa, dubito tu possa essere una persona competente a motivare per quali reconditi motivi si debba adorare questo Mercato.
    Ma da bravo promotore di marketing, nemmeno ci provi, meglio così altrimenti Ciaula avrebbe dovuto fare un post dedicato a spiegarti le castronerie (per esser gentili) propagandate dal lavaggio del cervello delle varie accademie economiche.

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  6. dunque, prima di tutto mi scuso per il tono poco cortese del mio post.
    x quanto riguarda le banche centrali, è vero che il capitale è posseduto da banche private, ma le BC sono comunque istituti di diritto pubblico e non società private.
    riguardo allo statalismo/liberismo, io di liberismo non ne vedo proprio, magari ce ne fosse! negli ultimi vent'anni c'è stato un continuo aumento dell'interventismo statale, vedi l'aumento delle tasse e delle leggi che ormai regolano quasi ogni aspetto della vita umana, non solo in ambito economico. Quindi lasciamo perdere friedman (di cui tra l'altro non condivido molte idee) e guardiamo a quelle cose che ci riguardano da vicino quotidianamente. me ne rendo conto solo io che per fare una qualsiasi cosa si deve chiedere un permesso/licenza e pagare tributi e balzelli vari?
    Sulle agenzie di rating sono d'accordo con voi nel dire che hanno dimostrato di essere inaffidabili, infatti la mia critica era limitata al fatto di considerarle come rappresentanti del mercato, quando in realtà sono solo espressione del dilagante corporativismo di questi anni, ma nulla che c'entri col mercato.

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  7. Un plauso all'anonimo coraggioso che tenta di riportare la ragione nel blog!

    Luis Piz

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  8. Caro Anonimo,scuse accettate con molto piacere;lo stesso che provo nel leggere un approccio costruttivo alla discussione.
    Posso farti una piccola richiesta?Puoi firmarti con un nickname?Anonimo è bruttissimo e scomodo per interagire...
    Venendo alle tue osservazioni,sono con te sul discorso dell'eccessivo peso della burocrazia.La mia è una posizione "informata" dall'esperienza professionale,quindi per niente teorica.E sono assolutamente daccordo con chi predica una razionalizzazione del sistema,che attualmente,con i suoi lacci e lacciuoli(costosi pure per la collettività),finisce solo per intralciare e deprimere le attività produttive.
    Però questo con lo statalismo,o l'interventismo dello Stato nell'economia c'entra poco.E da questo punto di vista,il ruolo di "arbitro",di armonizzatore dello Stato si è perso per strada parecchio tempo fa.
    Questo ha prodotto lo sfasamento totale della redistribuzione della ricchezza,che insieme agli altri problemi a monte e a valle,sta mandando alla malora il nostro sistema economico-sociale.
    Qui non si tratta di liberismo vs socialismo,ma di sostenibilità del sistema Paese.E mi sembra che sia evidente che stia andando molto male.
    Le agenzie di rating c'enrano col mercato nella misura in cui operano una malcelata forma di aggiottaggio sulla pelle degli Stati.Arbitrariamente,senza nessuna forma di controllo, condizionano i tassi d'interesse sui titoli di Stato di Paesi sovrani;dopodichè i Fondi d'investimento amici prendono a prestito denaro dalle Bc all'1 per cento,ed acquistano titoli che fruttano il 5,il 6,il 7 per cento.
    Domanda:non sarebbe meglio se fossero le Bc a prestare agli Stati?Perchè non avviene?Ci vedi qualche interesse "strano" anche tu...?O se non c'è,non trovi che sia sbagliato il sistema?
    Saluti

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  9. E' evidente che partiamo da punti di vista completamente opposti, visto che tu vedi nello Stato un armonizzatore dell'economia, io un intralcio. Però dire che la burocrazia con lo statalismo c'entra poco mi pare un po' avventato.
    Considerare la redistribuzione una cosa positiva poi mi riesce assai difficile, non vedo perchè dovrebbe essere una cosa buona togliere ricchezza a chi se l'è guadagnata, a meno che non stai dicendo che posso venire a casa tua e prendermi tutto ciò che mi serve senza il tuo consenso. E cmq oltre alla burocrazia a me pare sia aumentata anche la redistribuzione. Tu mi dirai che il problema è l'errata redistribuzione della ricchezza, ma io continuo a credere che il problema è LA redistribuzione della ricchezza! Non capisco come si possa accettare (o addirittura auspicare) che qualcuno decida come utilizzare la ricchezza guadagnata da altri! Anche se guardandomi in giro sembra che siano in pochi a rendersi conto di quanto la cosa sia aberrante.
    In più, continui a considerare le BC come delle società private, quando come ti ho detto sono istituti di diritto pubblico ed esistono soltanto grazie allo Stato. Senza di esso nessun privato riuscirebbe a far accettare un pezzo di carta colorata come moneta. Rispondendo alla tua ultima domanda, si trovo che il sistema sia sbagliato, ma x motivi opposti ai tuoi. Non vedo a cosa serva una BC se non a generare inflazione monetaria (con conseguente impoverimento di noi tutti) e a permettere agli stati di indebitarsi a dismisura e alle banche di portare avanti operazioni scellerate (tanto poi c'è la BC che gli para il culo).
    Per quanto riguarda le agenzie di rating, lungi da me difenderle, sono state attaccate quando non hanno rivisto al ribasso (cosa che avrebbero dovuto fare) il rating di Lehman B. e company, e ora vengono attaccate perchè hanno abbassato la loro stima nei confronti dei titoli di stato (cosa che avrebbero dovuto fare già da tempo visto che nessuno stato è in grado di ripagare il suo debito, e quando un debitore è costretto a rinnovare infinitamente il suo debito non vedo perchè debba essere considerato un buon debitore).
    Libermer (ex Anonimo)

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  10. Libermer(finalmente...),da come ne parli sembra che la redistribuzione sia Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri...Ma non è così.
    Si tratta di operare delle scelte che alimentino il motore del nostro sistema economico:il consumo.Se lasci impoverire le classi sociali redditualmente più deboli,soprattutto quelle a reddito fisso,il sistema si contrae,è inevitabile.Ma questo mi sembra lapalissiano.
    Cosa intendo per favorimento della redistribuzione?Ti faccio un esempio.Prendi un pincopallino che ha chiuso la sua azienda per investire tutto nella finanza.Il tizio guadagna molto denaro attravarso transazioni finanziarie,attualmente praticamente non tassate,e gli tassi quei redditi al 50%.Con quei soldi finanzi la spesa pubblica.Contemporaneamente promuovi incentivi per gli investimenti nelle attività produttive che generano occupazione;che a loro volta generano consumi e danno il via al circuito economico.Pincopallino lascia perdere la finanza,che alimenta sè stessa e poco più,e ritorna a fare l'imprenditore.
    Nel contempo hai assolto alla tua funzione essenziale di Stato:la tutela e la promozione del più diffuso benessere possibile.

    L'emissione della moneta dovrebbe essere una prerogativa dello Stato,inderogabile.La Bce,come Bankitalia è a capitale privato.La definizione di istituto di diritto pubblico è un arteficio giuridico che nasconde comunque un'illegittimità di fondo grande come una casa.Auriti docet...
    Saluti

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  11. Beh ma dire 'rubare' o 'tassare' cosa cambia? Non è cambiando i termini che cambiano le cose. Stai comunque rubando il 50% di ciò che tizio ha guadagnato investendo e rischiando i suoi soldi.
    Gli incentivi servono solo a iniziare una produzione inutile, perchè se una data produzione fosse utile non ci sarebbe bisogno di incentivarla, il tanto bistrattato profitto sarebbe il vero incentivo per l'imprenditore. Il quale, se proprio chiude una produzione utile in favore di un passaggio alla finanza non è perchè le rendite finanziare sono poco tassate, ma perchè sono le aziende ad essere troppo tassate, tanto che a un certo punto ci si ritrova a lavorare per mantenere lo Stato. A quel punto è normale che chiudi. E tu vorresti ricreare questo problema anche nella finanza...
    Sulle BC hai sorvolato sul fatto che senza Stato non esisterebbero affatto.
    Sulla moneta di Stato mi permetto di darti questo link e troverai sicuramente anche le risposte a chi sostiene le teorie di Auriti
    http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1997
    E mi permetto di consigliare la lettura de 'Lo stato falsario' di Rothbard, utilissima a capire cosa sia realmente la moneta e perchè la sua produzione debba essere lasciata al mercato come per qualsiasi altro bene http://download.luogocomune.net/download/Libri/LoStatoFalsario-M.N.Rothbard.pdf

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  12. Liebermer,sei innamorato dell'idea ultraliberista.Non mi illudo di farti cambiare idea,so che è impossibile.Posso solo dirti che lo ero anch'io,e nel tempo ho realizzato che non può funzionare,nonostante il fascino indubbio che emana.
    Non so quanti anni hai e quale sia la tua professione.Io sono un piccolo imprenditore,e ti assicuro che la mia prima necessità non è avere tasse più basse(per quanto il peso si faccia sentire),ma una platea ampia di consumatori con liquidità sufficiente a poter sostenere costantemente il consumo della mia produzione.E che possa permettersi di pagare anche il valore aggiunto su certi prodotti.
    Negli ultimi 7 -8 anni ho visto calare inesorabilmente prima i prezzi ed i margini,e poi i consumi stessi.Di questo passo non c'è futuro. Tu hai ancora fede nella miracolosa Invisible hand e nel sua capacità di armonizzare il mercato;io no,e non posso neanche permettermi di aspettare fiducioso che avvenga...
    I capitali parassitari della finanza non servono al mercato dell'economia reale.Sono fuochi fatui.
    Che poi immancabilmente creano bolle enormi che poi puntualmente scoppiano,creano disastri che poi la collettività deve ripagare(vedi chi ha pagato il conto dei casini della Lehman e di AIG negli States).
    Lascia stare i soloni cattedratici allevati,finanziati e sistemati nelle università della Ivy League.Parla con chi sul mercato c'è davvero,parla con chi appartiene alla piccola e media imprenditoria italiana che traina lo stivale e vedi che ti dicono oggi...
    Tassare=rubare è un'equazione aberrante,che con i concetti del pensiero democratico e liberale non c'entra niente,ma proprio niente.
    Saluti

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  13. Non è amore né fede la mia, cerco semplicemente di studiare e capire; e quella che mi pare avere una teoria più solida e consistente è la scuola austriaca di economia, che di certo non insegnano all'università! I soloni cattedratici, credimi, hanno idee molto più vicine alle tue che a quelle di un libertario. Basti pensare che l'opinione pubblica (governi, media, università ecc.) segue la teoria keynesiana che con il libero mercato c'entra esattamente zero!
    E anche la tua idea che i consumi vadano stimolati per seguire la produzione è prettamente keynesiana. Il problema è che i consumi sono stati stimolati fin troppo e ora che i nodi stanno venendo al pettine ci si trova con un eccesso di produzione che non si sa come piazzare. Questo però non è un problema del mercato ma degli effetti distorsivi indotti nel mercato dalle politiche monetarie.
    Per quanto riguarda i prezzi, non so in che settore operi, potrebbe essere che nel tuo i prezzi siano calati, ma a livello generale i prezzi sono sicuramente aumentati a causa dell'inflazione (ovviamente un aumento nominale dei prezzi non corrisponde a un aumento reale del profitto, ed è per questo che nonostante i prezzi aumentino le aziende sono sempre più in difficoltà). Le stesse bolle di cui parli sono stata causate dall'inflazione monetaria di questi ultimi 15/20 anni, e se poi a pagare il conto siamo sempre noi non prendertela col mercato, prenditela con lo Stato che permette tutto ciò. Anche questa è redistribuzione (per quanto non credo sia quella da te auspicata).
    Tassare = rubare è un’equazione per nulla aberrante, è la verità. Se A prende con la forza ciò che appartiene a B si chiama furto, punto. C’è poco da discutere, poi puoi dire che a te va bene che qualcuno all’interno della società abbia il privilegio di poter rubare, ma ciò non toglie che si tratta di furto. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.

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  14. Magari fosse stato come dici tu...L'approccio keynesiano è stato abbondonato da decenni.Ti ricordo che sotto l'influenza del pensiero dell'economista inglese,l'europa ha conosciuto la sua più grande fase di sviluppo.L'ossessione per il debito che impera nei giorni nostri non è certo una reminescenza keynesiana,come saprai bene.Dagli anni 80 in poi il pensiero dominante è stato il liberismo tatcheriano in Europa,e quello reaganiano negli Usa,entrambi figli dell'impostazione libertaria della scuola di Chicago..E guarda caso,l'esplosione del debito pubblico degli Stati è iniziato in quel periodo.Anche da noi il debito pubblico si è decuplicato a partire da quegli anni;passando da un livello tedesco(55/60% del Pil) a quello attuale(intorno al 120%.
    Inoltre,se non ricordo male,Alan Greenspan è stato un pubblico ammiratore della scuola austriaca,e la sua gestione della Fed non è che sia stata un gran successo...
    Comunque,fin quando parliamo di Von Mises possiamo ragionare;ma l'anarco-capitalismo di Rothbar è improponibile.E se possibile,più utopico ed irrealizzabile della società socialista perfetta.
    Il libero mercato assoluto,senza Stato e senza regole è un campo di battaglia sanguinoso e violento.Pensare che possa sostenere pacificamente e civilmente una consesso sociale è pura follia.
    Mi piacerebbe vedere tutti quelli che auspicano una società con quella struttura,riunirsi in una comunità chiusa e fargli sperimentare le loro idee...
    Uno Stato senza tasse è uno Stato senza servizi pubblici(sanità,istruzione,welfare)e senza tutela dei più deboli.E' un modello che ricorda la sanità americana...bella roba quella,60 milioni di uomini,donne e bambini che se gli gira storto col lavoro(e non permettersi un'assicurazione costosa) possono anche crepare.
    Ma nel contempo debbono finanziare un mega apparato militare che serva a tutelare gli interessi delle Companies energetiche,degli armamenti e delle costruzioni.
    E,sempre nel contempo,parare il culo alle banche quando saltano e fanno saltare in aria il sistema:bailout da un migliaio di miliardi di dollari,dei contribuenti(questo si chiama rubare,non le tasse).A me chi vuole intascare i profitti e socializzare le perdite non è mai piaciuto...
    Che ti piaccia o no,gli Stati Uniti sono il Paese che più si avvicina alle tue teorie economiche.E fin quando questo successo l'hanno avuto(gli Usa)non è stato dovuto al liberismo in sè,quanto all'imperialismo.
    Quando avrai finito i tuoi studi sulla scuola austriaca,inizia a studiare la globalizzazione ed i suoi effetti concreti,non teorici:dopodichè incrocia i dati.Poi ne riparliamo.

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  15. Ma scherzi? L'approccio keynesiano è stato abbandonato?!? Con tutto il rispetto, ma qui si nega l'evidenza!
    La scuola di Chicago è molto diversa da quella austriaca, soprattutto sulla teoria monetaria (che poi è la teoria principale di quella scuola).
    Greenspan per quanto ne capisca di economia, e suoi scritti passati stanno a dimostrarlo, ha semplicemente deciso che era meglio far carriera e soldi che essere coerente con le proprie idee.
    Di libero mercato senza regole non ha mai parlato nessuno, nemmeno Rothbard. Senza Stato è una cosa, senza regole è un’altra.
    Uno Stato senza tasse non è uno Stato senza servizi pubblici, non è proprio uno Stato; e parafrasando ciò che hai scritto, uno Stato con le tasse è un modello che ricorda la sanità americana dove ci sono Medicare, Medicaid e compagnia cantante e nel contempo si finanzia un mega apparato militare che serve a tutelare gli interessi delle Companies energetiche, degli armamenti e delle costruzioni e parare il culo alle banche quando saltano. Questo è lo Stato NON il libero mercato, quindi è proprio ciò che vuoi tu, altro che USA vicini alle mie teorie economiche!!! Trovami un solo economista austriaco che non critichi da sempre il governo USA!

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  16. Quindi fammi capire:lo Stato no,ma le regole sì.E chi dovrebbe scriverle le regole e poi farle rispettare?Il mercato,ente etereo ed immateriale?Ah,già,si seguiranno le indicazioni degli studiosi come Rothbar.E se qualcuno farà il cazzo che gli pare,tipo utilizzare sostanze pericolose per produrre un bene in maniera più economica chi glielo vieterà?Non lo Stato che non può intromettersi nella legittima ricerca del massimo profitto.Del resto non avrà neanche i mezzi per accertarlo,visto che non ci saranno tasse con le quali pagare chi fa i controlli.Ma tanto i controlli se li farà ognuno per conto suo,in maniera onesta,certo.
    Ovviamente saremmo tutti così ricchi e sicuri del nostro futuro che le pensioni non ci saranno,perchè non esisteranno i contributi.Al massimo i fondi assicurativi,che sono istituti la cui etica è inarrivabile e non falliscono mai,come la AIG.
    La moneta continuerà ad essere stampata da istituti privati,che ne gestiranno l'offerta in maniera oculata,certo.E sarà una moneta esente da debito,certo,ma con sempre la riserva frazionaria.
    È tutto così semplice,perchè non lo facciamo...?
    Ultima domanda:com'è che in questo mondo occidentale governato dalle teorie keynesiane,in fase recessiva stanno tutti a rincorrere il rientro del debito pubblico tagliando la spesa pubblica?Non doveva essere il contrario?O sarà che il vecchio John Maynard l'hanno messo in soffitta?

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  17. Non volevo aprire un dibattito sulla società senza stato ipotizzata da Rothbard, la mia era solo una risposta al tuo “libero mercato senza regole” di cui nessuno ha mai parlato, tutto qua. E’ secondo me un argomento davvero troppo ampio e complesso per poter essere dibattuto su un blog.

    Riguardo alla ricerca del profitto, questa non è altro che il tentativo di migliorare la propria condizione economica, la stessa che ti fa chiedere lo stimolo dei consumi perché non sai a chi vendere la tua produzione, e la stessa che rende i politici quello che sono! Solo che nel mercato devi soddisfare i consumatori, in politica no e lo stipendio te lo decidi da solo. Vedi tu qual è l’opzione migliore…

    Banche e assicurazioni se non avessero lo Stato alle spalle sempre pronto a rubare i soldi dei cittadini per parargli il culo starebbero sicuramente più attente nella gestione, moral hazard ti dice nulla?
    E poi perché continuare a criticare ciò che accade adesso (con stato, BC, migliaia di leggi e tasse) e poi dare la colpa al libero mercato?!

    Su Keynes, aldilà della solita propaganda politica, ti pare che i debiti pubblici negli ultimi anni siano diminuiti?
    E poi sei sicuro che Keynes fosse questo gran genio dell’economia? Mr “scaviamo buche e riempiamole”…

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  18. Ok,siamo andati decisamente off-topic.Credo però di potermi riallacciare a quello che era il messaggio sotteso del mio post:il problema non è l'ingerenza della politica sull'economia,ma la sua totale assenza.Chiarisco.
    Nel bene e nel male,nell'era pre globalizzazione e finanziari d'azione dell'economia mondiale,la politica aveva un certo controllo sulle dinamiche macro;riuscendo in una certa maniera ad arginare i conflitti e gestire gli andamenti ciclici.Questo ha garantito per decenni la pace sociale,che rappresenta il terreno migliore per lo sviluppo armonico.
    Da qualche anno la politica di indirizzo dei governi è sparita,passando nelle mani dei centri finanziari globali.Sorvolando su come è avvenuto il passaggio(troppo lungo da sintetizzare in un periodo logico),questo ha determinato li stato di crisi attuale.Crisi che esce dallo schema dei normali cicli economici del sistema capitalistico,perchè sostanzialmente estraneo allo schema investimento-produzione-consumo.
    Al di là delle preferenze sui massimi sistemi economici,per come la vedo io si è generata una enorme crisi di sovranità degli Stati.In qualsiasi attività umana c'è bisogno di regole e di arbitri.Adesso l'economia si sta muovendo,anzi,sta giocando una partita in un campo senza regole precise e senza arbitri.
    Manca la regolamentazione sui derivati,sui Cdo,sui Cds,sullo short selling,sugli Hedge funds...Mancano le regole laddove si è generato un mercato che quadruplica in valore l'economia reale.Il che significa che gli investimenti produttivi,sui quali di basa il lavoro e la fonte di reddito dei cittadini si sono ridotti di 3/4 in valore.Non c'è verso che possa funzionare la baracca in queste condizioni.
    Keynes,Von Mises,Friedman etc,non mi interessano più di tanto.Quello che importa è tenere in piedi un sistema "sostenibile",che assicuri il benessere più diffuso possibile.E con esso la pace sociale.
    Converrai con me che la strada che stiamo seguendo,a prescindere dagli orientamenti personali,ci sta portando verso lo sfascio.
    Saluti

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  19. Sul fatto che il cammino intrapreso ci stia portando allo sfascio siamo sicuramente d’accordo, così come siamo in totale disaccordo su quali siano state le cause che ci hanno portato in questa situazione.

    Dire che la questione Mises/Keynes è poco importante mi pare sbagliato, perché solo conoscendo bene la teoria si può analizzare la realtà e indagare le cause dei problemi, e solo conoscendo le cause si possono trovare soluzioni adeguate. Altrimenti si rischia di richiedere soluzioni che non fanno altro che aggravare la situazione, per quanto richieste con tutte le buone intenzioni di questo mondo.

    Sulla questione regolamentazione insisto, ce n’è fin troppa! Il problema non sono i derivati o la loro poca regolamentazione, il problema è l’espansione monetaria che ha permesso di utilizzare i derivati senza alcun freno. A questo aggiungici la consapevolezza che interverranno BC e Stato con iniezioni di liquidità e socializzazione delle perdite e che ha fatto schizzare in orbita il moral hazard.
    E ancora una volta, tutto questo con il libero mercato non c’entra assolutamente nulla.

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  20. Innanzi tutto perdonami l'intempestività della risposta,ma sono stato piuttosto incasinato.

    Allora,sull'espansione monetaria mi trovi d'accordo.Sono uno di quelli che da tempo predica contro la "stamperia" folle di moneta.Se si va a guardare la crescita dell' M1(indice della massa monetaria circolante)ci si rende conto dello sbilanciamento.Ma fin quando la moneta resterà "fiat",e non si deciderà di ritornare al gold standard,od un modello di riferimento simile(magari con un paniere di risorse e materiali preziosi)continueremo a vedere disastri.
    Nel frattempo,con i tassi bassissimi degli ultimi anni,le banche hanno avuto gioco facile nell'acquistare denaro a tassi intorno all'1%,per poi prestarli a tassi immensamente superiori;per non parlare dell'acquisto di titoli statali,e dell'avventurismo finanziario...

    Non capisco come sia possibile che tu(che di economia mastichi bene)non ti renda conto della necessità di regolare la finanza.Ci sono dei mercati paralleli che muovono cifre astronomiche,che vanno ad incidere direttamente sui mercati tradizionali,obbligazioni statali comprese.
    Parlo del mercato "0ver the counter",hai presente?Ti faccio un esempio: durante il lunedì nero dell’11 luglio,sul Chi-X(mercato parallelo gestito dalla banca d’affari giapponese Nomura) per il titolo Intesa SanPaolo sono passati di mano oltre 80 milioni di pezzi, rispetto ai 300 circa di piazza Affari(quasi il 30% di quanto scambiato dal titolo in Borsa Italiana); aggregando anche altre piattaforme alternative (in gergo chiamate MTF) come Bats e Turquoise, il valore si avvicina al 50%. Per Unicredit la quota scambiata sui mercati alternativi è risultata nella giornata di lunedì prossima al 25% di quanto fatto in Borsa. In gergo queste piattaforme sono chiamate “dark pools” (pozze scure): si tratta di borse alternative dove si possono negoziare grandi quantitativi di azioni senza che nessuno riesca a vedere i prezzi intermedi della contrattazione. Si vede solo il prezzo finale, quando i giochi sono fatti.Parliamo di transazioni che attualmente sfuggono ad ogni tassazione,che prendono risorse dal sistema e non lasciano niente indietro.E qui la speculazione, soprattutto quella ribassista, impazza con effetti incontrollabili.
    Che poi altro non sono che quello che stai vedendo in questi giorni,con la volatilità delle Borse.I commentatori televisivi insistono a parlare del mercato "che oggi boccia i piani dei governi,domani li promuove,il giorno appresso cambia di nuovo idea".
    Quando parlo di Mercato in senso ironico è a questo tipo che mi riferisco.Questa è una degenerazione che va ben oltre il moral hazard.

    Per concludere,riguardo al discorso sulla teoria insisto sulla mia posizione a-fideistica.Per me la perfezione teoretica non esiste;l'obiettivo finale di ogni sistema economico deve essere il perseguimento del benessere quanto più diffuso possibile.Per cui le valuto in base alla loro rispondenza empirica sull'obiettivo.Semplice semplice.
    Saluti

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  21. A quanto pare non sono il solo che in questi giorni ha avuto da fare.
    Cmq pare che finalmente siamo d'accordo su qualcosa, il primo paragrafo del tuo ultimo post lo sottoscrivo in pieno, solo che io credo sia quello il problema principale (moneta fiat e tassi artificialmente bassissimi) dal quale nascono tutti gli altri, tu invece dai molta importanza anche alla 'mancanza di regolazione' dei mercati.
    Penso che il dibattito si possa anche chiudere qui, anche perchè non penso di poter postare nei prossimi giorni, quindi ne approfitto per salutarti.

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  22. Alla fine sono due aspetti complementari per certi versi.Anche se a te non piace come espressione,l'emissione monetaria è stata di fatto "privatizzata".Questo,insieme ad altri elementi e fattori,ha dato spazio e campo alla finanziarizzazione dell'economia,ed alla nascita dell'ingegneria finanziaria.Aggiungici una mancanza totale di regole in questo campo,ed ecco servito il manicomio attuale:mercato imballato e drogato,Stati in crisi di debito.La mia è una semplificazione estrema ovviamente;in mezzo ci sono un mare di fatti,ma la sostanza è quella.

    Ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a questa discussione,è stato un piacere.Immagino sia tempo di vacanze,quindi buon relax!
    Spero di leggere altri tuoi commenti alle mie "considerazioni inutili" più avanti.
    Saluti

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