venerdì 8 luglio 2011

Sliding doors.L'Italia come la Libia

Oggi vi propongo un giochino.
Immaginiamo una Storia del ‘900 diversa.Una Storia che non contempli tutto il colonialismo europeo pre-seconda guerra mondiale,e l’imperialismo americano del secondo dopoguerra.
Immaginiamo,per gioco,un continente africano che veda uno sviluppo autonomo ed una forte industrializzazione e crescita economica lungo il periodo che va dagli ultimi decenni dell’800 a tutto il ‘900,grazie alle sue immense ricchezze naturali.Diciamo pure che questo processo secolare abbia portato la nascita degli Stati Uniti d’Africa(USAf),prima potenza economica del pianeta.E della Sato(alleanza sud-atlantica,in luogo della Nato)come principale organizzazione di cooperazione militare internazionale.
Veniamo ai giorni nostri.L’Italia è il Paese europeo più ricco,all’interno di un contesto europeo di arretratezza e debolezza economica e industriale.Il Belpaese è avvantaggiato dalla sua posizione geografica strategica di vicinanza alla USAf(Stati Uniti d’Africa); esporta principalmente verso l’Africa i suoi prodotti agro-alimentari,competitivi grazie anche all’utilizzo degli immigrati del Centro-nord Europa  più povero.
La crescita della Cina e dell’India rendono più impellente e strategico il controllo dei giacimenti petroliferi ancora non pienamente sfruttati.La Cina in particolare ha messo gli occhi sull’Italia,e sui suoi promettenti giacimenti petroliferi nell’area della Basilicata e zone limitrofe e della Pianura Padana.
La tensione aumenta quando trapela la notizia che l’Agenzia petrolifera nazionale cinese ha stretto degli accordi preliminari per lo sfruttamento dei giacimenti lucani.
Gli USAf  e gli alleati sono molto preoccupati da questa situazione.Quindi mettono in piedi la loro strategia…Contando sulle vecchie rivendicazioni politico-territoriali pre unitarie dell’Italia,e del malcelato malcontento di larga parte della popolazione del più ricco Sud(ex Regno delle Due Sicilie)verso il più arretrato Nord,utilizzano gli agenti della Sato per provocare manifestazioni di protesta interne.

Dopo qualche manifestazione degenerata in  scontri di piazza,il malcontento verso il governo di Roma, a lungo accumulatosi nel Mezzogiorno e nel Nord, si trasforma (a differenza che in altri paesi europei) in ribellione armata, in base a un piano da tempo preparato che provoca la spaccatura del governo centrale. Ammainata la bandiera italiana e issata quella del Regno delle Due Sicilie con lo stemma borbonico, i ribelli meridionali(armati e finanziati dalla Sato)occupano Napoli, dove viene creato un Consiglio nazionale transitorio capeggiato da ex ministri del governo di Roma. Contemporaneamente, in Nord Italia, alcune zone vengono occupate da gruppi di ribelli armati, che sventolano la bandiera padana col Sole delle Alpi.
il Governo di Roma interviene duramente per sedare i disordini.Le Tv africane,usando in maniera “appropriata” le immagini riprese nelle piazze,monteranno un’ondata di condanne internazionali per la repressione dei movimenti di protesta.
A questo punto la Sato decide di intervenire per tutelare le popolazioni italiane oggetto della repressione centrale.Dopo un breve giro di consultazioni sui tavoli internazionali, Sabato 13 Rabî Ath-Thânî 1432 (data islamica corrispondente alla gregoriana 19 marzo 2011), cacciabombardieri Ghibli, decollati dalla portaerei libica al-Mukhtar, attaccano Roma con missili e bombe a guida laser. Primi obiettivi il Quirinale e Palazzo Chigi. Due giorni prima, al quartier generale dell’Onu ad Addis Abeba, il Consiglio di sicurezza ha varato una risoluzione che impone il divieto di volo nello spazio aereo della Repubblica italiana, autorizzando tutte le misure necessarie per proteggere i civili.
Il risultato della campagna militare italiana,in sostegno della “primavera del Belpaese” è anche un’emergenza umanitaria,dovuta alla massiccia fuga verso le coste africane di barconi di immigrati svizzeri,austriaci e tedeschi,svedesi,inglesi.Vengono allestiti campi di accoglienza nelle regioni egiziane,marocchine e tunisine.Ma i cittadini dell’area manifestano insofferenza verso la massiccia affluenza di profughi,che ritengono provocare un aumento della microcriminalità urbana.
Intanto le associazioni umanitarie denunciano gravi violazioni dei diritti civili ed umanitari in Italia;dove,sostengono,i leader della rivolta siano personaggi  usciti dalle fila della criminalità mafiosa locale.
Su internet,attivisti e bloggers denunciano la strumentalità e l’illegalità dell’azione militare africana,senza avere però nessuna eco nei mass-media tradizionali.
Nelle operazioni di bombardamento su Napoli  viene gravemente semi distrutto  il Maschio Angioino.Il comando alleato sostiene che al suo interno l’esercito regolare italiano stivasse armi non convenzionali.


Potrei continuare ed allargare questo giochino,ma credo basti a rendere l’idea delle “sliding doors” della Storia.E di come gli eventi possano essere percepiti diversamente in base al mutare dei rapporti di forza.Oggi la realtà è diversa da quella tratteggiata dalla fantasia qui sopra.Ma tra un secolo o due i rapporti di forza saranno gli stessi?E se non lo fossero?Vi piacerebbe il pensiero dei vostri nipoti alle prese con "un'invasione umanitaria" nordafricana,condita da missili sulle loro teste?
A me l'idea non alletta particolarmente...Ragion per cui eviterei già oggi di fare quello che,in forza del precedente,altri potrebbero fare a noi.

Stay tuned


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