martedì 14 febbraio 2012

La tossicodipendenza della Grecia

Immaginate di prendere un ragazzino vivace ed indisciplinato, e di mettergli a disposizione diverse dosi di  cocaina insieme ad un pò di soldi. Non controllatelo; poi, appena avrà terminato entrambi, dategli un altro pò di denaro. Secondo voi quale sarà il risultato? Avrete tra le mani un tossicodipendente...


Grosso modo è quello che è successo alla Grecia: prima col suo ingresso nell'allora CEE, e dopo col suo passaggio nell'€uro.
Non sono certo un mistero le condizioni dell'economia greca al tempo del suo avvento nell'Unione Europea. Atene gestiva una nazione caratterizzata da un tessuto produttivo industriale semi-inesistente,  da un sistema agricolo arretrato ed orientato al consumo interno, e dall'indotto del settore degli armatori marittimi. Il turismo era ancora piuttosto embrionale.



Dal 1981 in poi, la macchina dei sovvenzionamenti europei per lo sviluppo ha iniziato ad offrire le prime grandi quantità di denaro fresco alla politica. La classe dirigente ellenica ha così, da subito, iniziato ad usare quei fondi in maniera clientelare. La "giovane democrazia" della "prima democrazia" dell'umanità, ha iniziato a stratificare i primi privilegi strutturali di una Nazione ancora molto debole.


Vent'anni dopo, alla vigilia del suo ingresso della moneta unica, la Grecia si presentava così:
  • Sistema industriale: sostanzialmente invariato
  • Agricoltura: leggermente migliorata nella capacità produttiva
  • Servizi: 67% del Pil, incluso il turismo.
  • Bilancia commerciale al 2001: Esportazioni (in milioni di euro) 11.365,05 - Importazioni 31.668,79
Inoltre il rapporto deficit-Pil era ampiamente fuori dai parametri di Maastricht, discriminante che la metteva fuori dalla possibilità di entrare nell'Euro.
La Grecia era quindi una Nazione con davanti ancora un lungo percorso di crescita verso gli standard medi europei. Di certo non era un'economia nelle condizioni di integrarsi in un sistema come quello dell'Euro.


Insomma, era un pò come il ragazzino di cui parlavo all'inizio...
Succede, così, che al ragazzino greco (giovane, immaturo e poco disciplinato)viene consentito di usufruire di una sostanza fortemente eccitante come l'Euro. E naturalmente ne abusa...
La moneta unica agisce come un moltiplicatore virtuale della ricchezza. Il credito diventa molto conveniente, la Bce pompa moneta nell'economia greca e le retribuzioni statali vengono agganciate alle medie europee.


Parallelamente, il sistema politico-clientelare viene dopato in maniera clamorosa, facendo fiorire e perpetrare assurdità allucinanti.


Si va dall'aumento monstre della macchina pubblica, che con i suoi stipendi copre, da sola, il 40% del Pil;
si passa poi per le pensioni anticipate, fissate a 50 anni per le donne e 55 per gli uomini.
Sono previste 600 categorie ritenute usuranti, tra cui spiccano:

  •  i parrucchieri, per i danni derivati dalle tinte;
  •  i musicisti che suonano uno strumento a fiato,
  •  i presentarori televisivi, pensate un pò, per gli effetti nocivi dei microfoni sulla salute...tutti meritevoli di una generosa pensione in anticipo;
  • poi ci sono i forestali che hanno l'indennità per il lavoro all'aria aperta;
  • i dipendenti pubblici che ricevono il bonus-incentivo per arrivare in orario al lavoro (!?).

In ultimo, menzione a parte,

  • le "zitelle d'oro": le figlie nubili dei dipendenti pubblici che hanno diritto a una pensione ereditaria di mille euro al mese (sono 40mila e costano allo stato 550 milioni l'anno)



Non possono mancare le abbuffate vergognose fatte con gli appalti pubblici, a cifre astronomiche.
Valga come esempio sull'andazzo che imperava, il  caso delle ditte che rifornivano la Sanità delle medicine e apparecchiature mediche...:
Per contenere le spese,  il ministero della salute ha creato un ufficio incaricato di comprare medicinali attraverso aste su internet, e per i primi acquisti gli ha messo a disposizione 9.937.480  di euro, un cifra calcolata in base a quanto era stato speso fino ad allora. Comprando i farmaci online il ministero ha speso solo 616.505 euro, il 6,2% della somma stanziata. In questo modo i greci hanno finalmente scoperto quanti soldi inghiottiva il vecchio sistema.


Il ragazzino greco non era maturo per affrontare e tenere sotto controllo la tentazione dello "sballo da euro". Come è potuto accadere?
Da sempre, il drogato è una miniera di soldi per chi fa affari con lo spaccio...


Chi ha fatto in modo che il greco sembrasse adulto e vaccinato alle sirene suadenti della coca-€uro? Goldman Sachs, che con una mega cartolarizzazione dei debiti greci, aggiustò i conti di Atene, garantendosi per il futuro i proventi di asset pubblici (quali aereoporti e ferrovie).
E qual è il Paese che ha maggiormente beneficiato del mercato ellenico, sia nel campo manufatturiero che finanziario? Ops, la Germania...L'UE e la BCE hanno pompato credito ed euro al sistema greco, e la Crande Cermania ha rastrellato quella ricchezza improvvisa; lasciando ai greci i debiti, il mancato sviluppo produttivo ed una bilancia commerciale strutturalmente deficitaria.


Sia chiaro, le responsabilità della classe dirigente greca sono enormi nella mala-gestione della loro Nazione. E gli stessi cittadini hanno "cicaleggiato" senza farsi troppi problemi.
Ma bisogna essere anche onesti, e dire che il progetto-Euro per la Grecia è stato un trappolone deliberato.
Chiamare alle proprie responsabilità soltanto i cittadini greci è un atto vile.


Ad Atene dovrebbe essere consentito di uscire dalla moneta unica, di svalutare e cancellare parte del suo debito. Solo così potrebbe rimettersi in condizione di avviare una ripresa della crescita; e tornare così a "servire" il debito residuo. La Grecia invece viene forzosamente costretta a rimanere nell'Euro. Tenere dentro gli ellenici sembra più che altro una questione dogmatica e di principio. O meglio, un freno alla disgregazione di Eurolandia.


Che quest'ultimo si sia rivelato un fallimento è gia chiaro. La moneta unica non ha mantenuto le promesse fatte:
- con l’adozione dell’euro la crescita nell’eurozona è diventata la più debole del mondo, e l’eurozona ha cominciato a fermarsi.
Gli Stati Uniti, che sono il fattore scatenante della crisi, hanno avuto nel 2009 una riduzione del PIL del 2,4%, l’Europa del 4%...
Prima della crisi crescevamo meno del resto del mondo, oggi abbiamo una recessione maggiore.


L'unico beneficio palpabile apportato dall'Euro, è stato il contenimento dell'inflazione. Per il resto si è rivelato soltanto un fenomenale strumento di espansione per la Germania. E l'espansione di quest'ultima è avvenuta a danno delle altre economie europee a moneta unica. Negarlo è impossibile davanti alla mole di tutti gli indicatori econometrici.


Allora biasimiamo quanto ci pare la Grecia, e mettiamola davanti alle proprie responsabilità. Ma non dimentichiamoci nemmeno dell'interessato "concorso di colpa" europeo; e tedesco soprattutto. Il popolo greco non può essere il capro espiatorio: sacrificato sull'altare del dogma europeista, da un a parte; e degli interessi del sistema finanziario globale, dall'altra.


Si prenda atto del fatto che il progetto della moneta unica sta distruggendo l'Unione Europea. E che per salvarlo non possono essere ridotti alla miseria interi popoli
La storia potrebbe venire a presentarcene il conto...


Stay tuned






9 commenti:

  1. Eccellente articolo. Sui problemi dei presentatori televisivi greci ero completamente a digiuno. Il ridicolo non ha mai ridestato la polpa viva dell'ellenicità, evidentemente, accecati da pappa buona pronta e senza sforzo.
    Adesso però non si può chiedere a un indebitato di indebitarsi per salvarsi (come pretende la ricetta della troika per mantenere potere e sgrinfie sulla pelle greca). Se è il popolo che deve e può ricostruire il maledetto PIL (unica arma contro il debito pubblico, il Giappone insegna...ops però il Giappone ha la SUA moneta, ma tu guarda), debilitare le gambe affinchè corra più veloce è palissianamente cretino. Sono almeno due anni che la Grecia avrebbe dovuto e potuto uscire dall'Euro, Papandreu (che ha molte colpe) aveva detto giusto, facciamo il Referendum, ma a quanto pare i greci (o chi decide per loro) vogliono stare con le pezze al sedere in un club esclusivo (rimanere nell'euro). Nessuno toglie a loro la possibilità di mantenere una doppia valuta, ma non è insistendo con l'euro che la scamperanno. Noi italiani abbiamo dimensioni e storia diverse; tuttavia stiamo rischiando anche noi la pelle del popolo.

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  2. Ciao Daniela, grazie...
    Hai centrato il punto: non c'è nessuna possibilità di recuperare la situazione di un indebitato cronico facendogli contrarre altri debiti. A meno che non si miri a prendere tempo(Germania?) per recuperare il più possibile alle proprie banche; oppure (come stanno facendo in maniera discreta) rifilare sul mercato la parte più consistente della loro esposizione sui bond greci.
    Ad ogni modo, la Grecia verrà mollata appena possibile. E quello che avrebbero potuto fare dall'inizio, attutendo il colpo, verrà messo in campo a babbo morto: ritorno alla Dracma e mega svalutazione.

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  3. "Ad Atene dovrebbe essere consentito di uscire dalla moneta unica, di svalutare e cancellare parte del suo debito."

    Scusa, ma uscire dalla moneta unica, non comporterebbe nessun vantaggio a un paese che ha una bilancia commerciale del genere(export: 26 billion$/import:65 billion$), sbaglio? la sovranità monetaria, e la possibilità di svalutare, può convenire a chi ha una fiorente e competitiva agricoltura/industria, e una bilancia commerciale positiva.
    Mentre la Grecia ha un'agricoltura che resiste solo grazie ai sussidi UE(quindi se esce dall'euro rischia di perderli), un'industria debolissima, praticamente inesistente, e l'80% del pil basato sui servizi(che eccetto il turismo, sono basati sulla spesa statale),e senza il credito europeo il terziario gonfiato dalla finanza pubblica, andrebbe a puttane
    Quindi probabilmente alla Grecia conviene molto di più adattarsi una buona volta alle condizioni imposte dall'UE, in cambio di nuovo credito, piuttosto che uscire dall'euro!

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  4. Ciao Andrea, benvenuto.
    Le tue considerazioni sono molto sensate. E a ben vedere, non fanno che avvalorare la tesi di fondo del mio post: la Grecia non doveva entrare nella moneta unica, visti i fondamentali non adeguati della sua economia.

    La cazzata purtroppo è stata fatta; e dal mio punto di vista personale, è stato fatto coscientemente: perchè conveniva.

    Sulla "convenienza" a rimanere nell'Euro per i greci, non mi trovi d'accordo.
    Hai ragione quando dici che le svalutazioni competitive non sarebbero un bazooka per lo scarso sistema produttivo greco. Però, allo stesso modo, non è che risolveranno i loro problemi continuando ad alimentare la spirale del debito con i prestiti della troika. Del resto non esiste una nazione sulla faccia della Terra, che abbia migliorato la sua economia ed i conti pubblici grazie al FMI: semmai è avvenuto il contrario.

    Nel mondo dell'economia reale, se un'azienda si indebita troppo e non riesce a rientrare rapidamente, semplicemente fallisce. I creditori, e tra questi le banche, si attaccano al tram: rischio d'impresa...

    Con gli Stati non vedo perchè non debba valere lo stesso. La Grecia è fallita da un pezzo. Le banche tedesche e francesi avanzano un botto di euro? Hanno sbagliato ad esporsi troppo...
    Se fossero stati più attenti e prudenti, non avrebbero investito tanto su una Nazione che anche Pierino sapeva essere un'economia debolissima e mal strutturata.

    E' per questo che dico: ormai la frittata è fatta; almeno si liberino i greci.

    Restare nell'euro non conviene al popolo greco: conviene alla sua parassitaria classe dirigente, che ha infettato ed ammorbato i suoi cittadini.

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    1. Guarda che anche se la Grecia rimanesse nell'euro, sicuramente gli sarà concessa una ristrutturazione del debito. Mi sembra che già si parla di cancellare almeno il 70% del debito con l'estero, visto che tanto che i creditori primari sono già rientrati di gran parte dei prestiti, e al massimo ci rimetterebbe qualche investitore privato(tipo gli Hedge Fund)
      Il fatto è che per un paese che importa il molto più di quello che esporta, la possibilità di svalutare moneta non è un vantaggio, anzi tutt'altro, sarebbe masochismo economico!
      L'agricoltura greca dipende dai sussidi Ue, e gli scambi in euro sono sempre più vantaggiosi di una dracma svalutata, senza contare la possibilità di avere credito a condizioni agevolate. Fuori dall'euro, perderebbero i sussidi europei, si troverebbero con una moneta svantaggiosa, e NESSUNO sarebbe più disposto a fargli credito...insomma sarebbe la morte economica definitiva del paese.
      Svalutare la moneta può essere vantaggioso per l'Italia, che anche con l'euro una bilancia commerciale in pareggio, e in questo modo potrebbe stimolare le esportazioni, ma per un paese che si trova nelle condizioni della Grecia sarebbe un suicidio.
      La Grecia è la "sicilia d'Europa", e quindi le proteste greche si spegneranno presto, con la stessa velocità con cui è morto il "MOVIMENTO DEI FORCONI", perché l'economia greca senza l'europa è destinata a tornare ai livelli di 10-15 anni, cioè nella miseria più nera, con un pil/pro-capite da terzo mondo

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    2. "E' per questo che dico: ormai la frittata è fatta; almeno si liberino i greci."

      E' qui che ti sbagli, il default sarebbe senza dubbio una liberazione per l'Ue(che si liberebbe di un fardello), ma non per i greci non sarebbe affatto una liberazione!
      Sarebbe come secedere la Sicilia, dal resto d'Italia, chi ci guadagnerebbe? di certo non i siciliani, che praticamente (a parte una piccola minoranza di ottimi imprenditori, capaci di fare impresa solo con le proprie forze)vivono di sussidi, finanziamenti pubblici, e impieghi statali di dubbia utilità.
      Certo, magari sul lungo termine i siciliani imparerebbero a valorizzare e sfruttare al meglio le proprie risorse migliori, e magari diventerebbero più coscienti dei danni causati da molti "vizi" diffusissimi nella regione(come ad esempio la corruzione, e la mafia). Però nel breve periodo la Sicilia diventerebbe una terra poverissima, molto più povera di quanto non lo sia ora, e con un futuro incerto, visto che non è detto che riuscirebbero a risolvere i "cancri" che affliggono la società siciliana. Potrebbero anche adagiarsi questi mali, e soccombere lentamente...



      "Con gli Stati non vedo perchè non debba valere lo stesso. La Grecia è fallita da un pezzo. Le banche tedesche e francesi avanzano un botto di euro? Hanno sbagliato ad esporsi troppo...
      Se fossero stati più attenti e prudenti, non avrebbero investito tanto su una Nazione che anche Pierino sapeva essere un'economia debolissima e mal strutturata."
      Infatti guarda, che anche se si decidesse di continuare ad a finanziare la Grecia, le banche credo proprio che qualcosa ce la rimetterebbero comunque(anche se avevo letto che si stanno "depurando" dai titoli tossici, e in parte l'hanno già ceduti agli Hedge Fund). Poi vabbè, è vero che per le banche dovrebbe valere il rischio d'impresa, ma è anche vero i soldi con cui le banche operano, sono in definitiva i soldi dei risparmiatori. E quindi il danno del fallimento di una grossa banca, si riflette su tutta l'economia di un paese, non è come il fallimento del negozietto di vestiti, o di una singola impresa qualsiasi, ma è un po' più grave, e se si può meglio evitare!

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    3. Ciao Andrea, perdonami l'intempestività della risposta; il tempo che posso dedicare al blog ultimamente è molto scarso.
      Rispetto il tuo punto di vista, ma rimango scettico.

      Cit:..." è vero che per le banche dovrebbe valere il rischio d'impresa, ma è anche vero i soldi con cui le banche operano, sono in definitiva i soldi dei risparmiatori".
      Non è proprio così...A ben vedere, le banche stanno utilizzando la liquidità concessa dalla Bce (letteralmente stampata dal nulla) ad un misero 1% per acquistare bond statali con tassi anche al 6%: un carry trade mica male.
      I risparmi dei correntisti non sono gli attori principali di questa commedia; più che altro sono spettatori.

      Saluti

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  5. http://www.eilmensile.it/2012/01/19/grecia-hedge-fund-potrebbero-ricorrere-alla-corte-per-i-diritti-umani/

    Come puoi vedere gli investitori privati saranno giustamente costretti a subire il default(ristrutturazione del debito) e incassare la perdita, il rischio d'impresa esiste eccome!

    Il ricorso per violazione dei diritti umani, fatto dagli speculatori, è ridicolo. E spero proprio che non venga neanche preso in considerazione, visto che chi compra titoli di stato, sta facendo a tutti gli effetti una scommessa, remunerata sulla base del presunto rischio, quindi questi avvoltoi sapevano bene cosa rischiavano, e una volta tanto sono stati fregati dalla troppa avidità!

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    1. Qui invece sono completamente d'accordo con la tua considerazione...

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