mercoledì 30 gennaio 2013

L' (op)pressione fiscale italiana nell'iperspazio

Che la (op)pressione fiscale italiana abbia raggiunto l'iperspazio non è certo una novità. Ognuno di voi tocca con mano l'assoluta follia di questa situazione.
Si tratta di una situazione di compressione che accomuna sia gli imprenditori che i lavoratori; e trascina entrambe le categorie nel vortice della depressione economica. La situazione è talmente chiara e palese, che anche un bambino con buone capacità di "fare conto" può capirne la portata.

Nonostante ciò, la campagna elettorale in corso non sembra affrontare in maniera decisa lo "scoglio fiscale", al di là delle promesse di abolizione o ridimensionamento dell'Imu.

Quando si sente parlare di rilancio della crescita, il discorso si concentra sul tema competitività; un'altra parola abusata, violentata dalla politica nella sua continua ciarlerìa a base di aria fritta.


Gli italiani che vivono di economia reale, quelli che compongono il tessuto produttivo di questa nazione (siano essi lavoratori o imprenditori) non hanno bisogno di particolari sostegni: basta lasciarli liberi di lavorare senza che lo Stato si prenda più di 2/3 della ricchezza che producono.

L'agricoltura, la piccola e grande industria (insieme all'artigianato di grande qualità) hanno potenzialità immense, che si esprimono e sopravvivono nonostante la classe politica dirigente ce la metta tutta per distruggerla; ed in quest'opera, l'Europa e l'Euro sono stati ottimi alleati...

Visto che delle fonti italiane si tende sempre a diffidare, godetevi (amaramente) questa infografica dell'Association Européenne de libre-échange, e fate qualche considerazione sui programmi di chi vi dice che abbiamo ancora bisogno di altra austerità...

Ragionier Monti, anche lei!




Stay tuned

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