La situazione potremmo riassumerla e raccontarla in questa maniera:
Mario Rossi ha una famiglia numerosa; proviene da una famiglia facoltosa, con un gran numero di proprietà immobiliari e società in svariati settori produttivi. Alla gestione di queste attività è impegnata tutta la famiglia Mario e la sua famiglia non dovrebbero avere particolari problemi economici; eppure li ha.
Il problema è che la sua famiglia ha un sacco di vizi, tutti molto costosi, e gli sprechi sono la regola. Il peso delle spese superflue annulla e supera il reddito prodotto dal patrimonio familiare.
Mentre la maggior parte dei bilanci delle attività dei Rossi risultano in attivo o in pareggio, i debiti accumulati dalla famiglia sono più del doppio del fatturato delle aziende.
Le banche hanno iniziato a minacciare di non concedergli più credito, o di farlo a condizioni onerosissime.
Mario Rossi deve fare qualcosa, e subito. Davanti ha due strade:
- Chiama a raccolta i familiari e insieme decidono di dare un taglio netto a tutti gli sprechi, e con il risparmio procedere al risanamento dei debiti.
- Vendere le aziende migliori, quelle che producono più reddito, gli immobili di maggior valore e le quote azionarie più appetibili.
Con la seconda soluzione, Mario deve vendere i beni più preziosi della famiglia. Con i soldi ricavati tamponerà per un pò di tempo i debiti, accontentando le richieste dei creditori. Ma senza i cespiti più produttivi, gli sprechi della famiglia Rossi allargheranno di nuovo la voragine dei debiti. E quando saranno tornati al valore iniziale, dovrà alienare ancora altri beni; fino a quando non ne averà più...
Adesso, al posto di Mario Rossi metteteci Mario Monti ed il suo Governo; ed al posto della famiglia, lo Stato ed i suoi cittadini.
Il nostro super-prof Monti ha detto di essere impegnato a mettere a punto un programma di vendite dei beni dello Stato; e precisamente di quelli più pregiati ed appetiti sul mercato: la soluzione 2 della famiglia Rossi.
Com'è facilmente intuibile, si tratta di una soluzione che al sottoscritto non piace per niente. La soluzione 1 è di gran lunga preferibile, ma incontra una maggiore difficoltà, perchè si scontra col clientelismo ed il malaffare endemico di questa Nazione.
Ad ogni modo, conti alla mano, sarebbe possibile riuscire nell'impresa. A patto, ovviamente, di mettere mano ad una serie di riforme che la nostra classe dirigente evita "come il Diavolo l'acqua Santa".
Gpg Imperatrice, in un articolo su Rischio Calcolato, ha messo a punto un programma di riduzione di Spesa Pubblica per 200 miliardi annui. Senza essere necessariamente d'accordo su tutto, si tratta di un'interessante base sulla quale costruire un percorso serio di risanamento dei conti pubblici. Ma anche un'occasione per razionalizzare una macchina elefantiaca ed improduttiva come quella della Burocrazia italiana.
Nelle 7 slide qui sotto è riassunta la proposta:
Costi della Politica
Pubblica amministrazione
Pensioni
Acquisti e consumi intermedi
Contributi alla produzione
Sanità
Altre riduzioni di spesa
In Italia, quando la politica parla di "riforme strutturali", non si capisce mai a cosa si riferisca. Sembrano perennemente discorsi vacui sul sesso degli angeli.
A prescindere dagli orientamenti e dalle prospettive di osservazione, è con l'approccio preciso delle slide qui sopra che vorremmo assistere, una volta tanto, alla discussione politica.
Pia, pia, pia...stra-pia illusione!
Stay tuned
Bravo Peppe, e bene hai fatto a riproporre quanto esposto su Rischio Calcolato. Almeno sarebbe un punto di partenza per fare la RIFORME STRUTTURALI.
RispondiEliminaMonti non fa altro che seguire la strada iniziata da Prodi, vendere a basso costo GIOIELLI VERI E PROPRI.
Forse è la strada più comoda e comunque Monti ha un Parlamento (diciamo eletto, ecco solo diciamolo) che lo condiziona parecchio.
Ammesso e non concesso che se non condizionato Monti agirebbe in modo diverso, Monti segue percorsi banali e poco produttivi, come hai molto semplicemente spiegato tu con la storia del signor Rossi.
Ciao Dany,
RispondiEliminasai cos'è che mi fa incazzare di più? L'apatia della gente, il senso di rassegnazione e la mancanza di orgoglio.
Porca miseria, non sono neanche lontanamente un rivoluzionario o barricadero...ma se provo solo a ragionare di questi temi con la maggior parte delle persone che mi circondano, sai la reazione principale qual è? Noia e fastidio...
Allora mi viene da pensare che abbiamo bisogno di scendere negli inferi della crisi, laddove si iniziano a saltare i pasti: perchè solo la fame fa risvegliare i cervelli narcotizzati.
Perdonami, ma oggi mi piglia così!
Abbraccio