martedì 16 aprile 2013

Tre milioni di nuovi posti di lavoro: miracolo possibile!

Mentre l'Italia va a rotoli giorno dopo giorno, inesorabilmente, ci tocca assistere allo squallore dell'immobilismo politico.
Visto che non bastava la situazione ridicola di una Nazione senza governo a mesi 2 (DUE) dalle elezioni, adesso aggiungiamo al caos anche le manovre per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Per chi come il sottoscritto è un avversatore delle disastrose politiche europee, ed in particolare della assurdità dello strumento €uro, vedere Prodi ed Amato come principali candidati alla successione di Napolitano è più che rivoltante.
I due sono fra i principali sponsor della campagna europeista ed eurofideista. Inutile che mi dilunghi sulle ragioni, perchè, se leggete pagine come questa, siete sicuramente informati sul loro passato...

Piuttosto volevo fare due conti semplici semplici con voi; i classici conti della serva. Quelli che poi si rivelano sempre più utili ed efficaci di certe complicate analisi econometriche.


Come potete vedere quotidianamente, il numero di aziende che chiudono i battenti è impressionante; e lo è ancora di più la massa di disoccupati che questo fenomeno si trascina dietro. 
Cosa comporti questa situazione, al di là dell'ovvio dramma sociale, è evidente:

  1.  crollo dei consumi
  2.  ulteriore chiusura di aziende
  3.  ulteriore aumento di disoccupazione
  4.  diminuzione del gettito fiscale
  5.  aumento della tassazione

E' il classico avvitamento da depressione economica, che potremmo paragonare al famoso effetto del cane che si morde la coda...
Già, perchè seguendo lo schema attuale, dal punto 5 (necessario per finanziare l'aumento della spesa sociale, tra cassa integrazione, sanità, pensioni ecc.) si ritorna direttamente al punto 1 e si riparte col giro. E non se ne esce più.

E' una situazione talmente facile da capire, che anche un bambino di quinta elementare, con una semplice capacità di fare conto ed una logica lineare, riesce a rendersene conto. Con questo non voglio dire che ci sia qualcuno che non riesce a vedere la realtà: è impossibile. 
Piuttosto, al potere prevale la linea di chi resiste all'evidenza, perchè asseconda gli interessi di chi questa situazione l'ha voluta.

Se la nostra classe dirigente politica ha assecondato ogni dettame dell'indirizzo economico e fiscale della Commissione europea, è evidentemente cosciente di farlo a danno degli italiani. E di questo dovrà risponderne ai cittadini un giorno...non molto lontano.

Ma veniamo ai conti.
Il Fiscal Compact ci impone dal 2014 di tirare fuori 50 miliardi all'anno per l'abbattimento del debito pubblico. Come reperiremo questa immane somma? Lo sapete: tasse e tagli. E conseguentemente avremo il meccanismo del cane che si morde la coda.

Allora immaginate di trovare lo stesso 50 mld, ma di farne un uso diverso. 

- Prendete 20 mld e li prestate direttamente alle aziende, a tasso zero e con rimborso decennale. 
- Poi prendete i restanti 30 mld e li usate come incentivi ed aiuti per l'assunzione di disoccupati. Togliete per 3 anni il pagamento delle tasse sul lavoro a questi neo-assunti; ed in più pagategli metà dello stipendio per lo stesso periodo.
Prendendo a riferimento 20.000€ di retribuzione annuale a dipendente, parliamo di 10.000€ a lavoratore.

30 mld : 10.000 = 3.000.000

Parliamo dell'assunzione di 3 milioni di disoccupati! 
Significa rimettere in moto tutto l'apparato produttivo ed economico della Nazione: si produce, si consuma, si aumenta la base imponibile ed il gettito fiscale; si alimenta, insomma, il circuito virtuoso della crescita

Qualcuno dirà: "E come si fa con i contributi Inps? E come si finanzia la spesa pubblica? E, soprattutto "come si reperiscono i denari?"
Risposta: paghiamo annualmente più di 80 miliardi di interessi sul debito pubblico...Semplicemente interveniamo su questa spesa, dilazionando, differendo ed in parte tagliando gli interessi.

Se qualcuno obietta dicendo che uno Stato che opera in questa maniera è inaffidabile per i mercati, io dico "chissenefrega"! 
Che qualche Fondo Sovrano, qualche Banca d'investimento, o Compagnia Assicurativa veda ridimensionata la rendita sul nostro debito, non è qualcosa che non mi fa dormire la notte. Il sonno semmai me lo tolgono gli italiani che non sanno come "campare": loro vengono prima, decisamente prima.

"Muoversi in questa maniera significa mettersi fuori dall'Euro?" Ce ne faremo una ragione...

Dal 2002 ad oggi il sistema Paese è arretrato paurosamente; e che la moneta unica sia stata una delle cause principali è evidente in maniera inconfutabile. 
La stessa scienza economica offre tutti gli elementi per suffragare questa verità, di per sè già autoevidente nell'esperienza di "vita vissuta" di ogni singolo cittadino. Basta guardare alla teoria delle "aree valutarie ottimali", osservare l'andamento delle "partite correnti", la "bilancia dei pagamenti" e così via.

Nonostante tutto abbiamo i mezzi per tirarci fuori in maniera ordinata da questo pantano, che in realtà è una "trappola" fatta e finita. Insistere sulla strada odierna significa sfidare il destino; significa preparare il terreno per dei disordini nazionali ed internazionali pesantissimi

Chi ha ancora una coscienza non può nascondere questi pericoli, e tenersi nell'ombra del "consenso del più forte". Coraggio!

Stay tuned

1 commento:

  1. 20130416h1705
    I ragionamenti con conferma evidente dai fatti, in Italia, sono ..."costituzionalmente" irrilevanti. La "nostra ?" costituzione premia
    i sogni ideologici, non i fatti.
    f.to CLINT

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