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sabato 31 dicembre 2011

Euro vs Lira: con chi meglio?


Da quando la crisi ha iniziato a spingere sull'acceleratore, le discussioni sulla moneta in generale, e sull'euro in particolare, sono diventate molto diffuse.
Quello che fino a non molto tempo fa era un tabù, oggi è diventato un tema di cui si dibatte dalle cattedre universitarie fino ai tavolini dei bar: "Meglio con la Lira o con l'Euro?"

Quando l'Unione Europea inaugurò l'entrata nella nuova moneta comune, non pochi furono gli economisti a dichiararsi scettici, se non proprio contrari. Già allora si intravedevano delle criticità che potevano minare la salute e la fortuna dell'Euro:
  • moneta senza Stato
  • Banca Centrale senza ruolo di riserva
  • economie degli Stati partecipanti disarmoniche
  • politiche fiscali diverse
Queste voci critiche ebbero una scarsissima diffusione nei media, che invece abbondarono di toni celebrativi trionfalistici. 
Senza voler entrare nel merito della diatriba dottrinaria sulla moneta unica, quello che non si può negare è che, dopo 10 anni di vita, l'Euro sembra già un malato pronto alla fase terminale.

lunedì 26 dicembre 2011

Mario Monti sta uccidendo il paziente?

Se si gestisce un'università indipendente molto grande e prestigiosa, dedicata allo studio dell'economia, si suppone naturalmente che chiunque provenga da tali nobili vette non tenterebbe di dissanguare un paziente che è chiaramente sul punto di spirare.

Mi dispiace per il miscuglio di metafore, ma sto cercando di dimostrare come Mario Monti, premier tecnocrate non eletto d'Italia, ritiene che sia possibile imporre misure di austerità in un paese che sta piombando a capofitto nella depressione. Questo è principalmente il motivo per cui gli italiani hanno chiuso con la colla le loro borse e i loro portafogli.
Ergo, la domanda interna è crollata.

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale

Auguro a tutti voi un sereno e felice Natale
Mangiate tanti panettoni, bevete tanto spumante, ridete quanto più potete, state insieme ai vostri affetti. Dimenticate i vostri problemi per un paio di giorni, tanto non sentiranno la vostra mancanza; ed in ogni caso, state certi che torneranno presto a farvi visita.
Ricordate che il lavoro ed il denaro sono importanti, ma restano pur sempre in second'ordine rispetto ai vostri amori, la vostra famiglia ed i vostri amici: quelli non si comprano... 


                                                 Allora state allegri e sereni!


E come sempre...Stay tuned

venerdì 23 dicembre 2011

Draghi a lezione di Storia!


La leadership europea che sta governando la crisi, una delle più imponenti che degli ultimi 150 anni, ha incredibilmente due italiani come protagonisti. Parliamo ovviamente di Mario Draghi e Mario Monti. 

Il primo siede al vertice di una istituzione come la Bce, assolutamente centrale nella gestione della crisi, e capace di poterne indirizzare fortemente gli esiti. L'altro "paesano" invece ha in mano il Governo italiano, ed è chiamato a gestire il "laboratorio Italia", in cui si sperimentano ricette che ben presto potrebbero essere applicate anche agli altri pesi massimi della Ue.

L'approccio di entrambi i Mario è stato oggetto di numerose critiche; la maggior parte di esse riguarda la mancanza di capacità di proiettare in avanti l'economia, e nel contempo di guardare alla crescita ed al futuro.
Sono d'accordo, ma forse il difetto principale sta nell'incapacità di guardare indietro: e più precisamente di studiare la lezione della storia.

giovedì 22 dicembre 2011

Debito pubblico tedesco: adesso tutti vedono i trucchi

E fu così che anche la grande stampa scoprì quello che qualche blogger, come il sottoscritto, aveva già portato all'attenzione da parecchio tempo: la "crande Cermania" trucca i conti!


Anche Jean Claude Juncker aveva lanciato segnali sul problema del debito tedesco, ma evidentemente da noi si continuava a considerare l'Italia come la pecora nera delle grandi nazioni europee.


Ora sembra che si stia iniziando a sfatare il tabù della situazione dei conti tedeschi e francesi, ed a comprendere che il "tiro al piccione" sull'Italia, altro non era se non un tentativo di deviare l'attenzione dai problemi interni della Merkel e di Sarkozy.


La cosa interessante è che adesso si inizia a rivalutare in positivo la gestione del debito pubblico del nostro Paese; e questa rivalutazione proviene da ambienti tedeschi.

martedì 20 dicembre 2011

Il pessimo esempio del Presidente Napolitano (video)

Quando si guarda una persona anziana, molto anziana, ma estremamente distinta, è naturale provare un senso di ammirazione. Inconsciamente si tende ad attribuire, acriticamente ed aprioristicamente, una certa autorevolezza e levatura morale. Questo a prescindere da chi sia la persona in questione. Si tratta di una forma di rispetto ed educazione, giusta peraltro, che ci viene insegnata da giovanissimi.

Questa forma di riverenza viene applicata anche politicamente nei confronti del Presidente della Repubblica. E non potrebbe essere diversamente, visto che in un sistema politico "vecchio"come il nostro, la figura del primo cittadino non può che essere quella di un ottuagenario.

Giorgio Napolitano è la rappresentazione perfetta del politico italiano, nella sua longevissima carriera di rappresentante delle istituzioni, a cui ha dedicato la sua intera esistenza in età lavorativa prima, e da ultra ventennale pensionato dopo.

lunedì 19 dicembre 2011

Monti & Draghi: le banche nel cuore

Pensioni, tasse sulla casa, aumento dell'Iva, aumento dei carburanti, tagli alla spesa sociale, botte di qua, mazzate di là. Il governo Monti sembra che non stia risparmiando nessuno dalla scure di una manovra finanziaria chiamata pomposamente "Salva Italia". Ma sarà vero? Ovviamente non è così.
 
Mettendo da parte i tagli ai costi della politica, necessari da un punto di vista pedagogico (per così dire), ma fondamentalmente irrilevanti in termini assoluti, risulta evidente la mancanza assoluta di provvedimenti su due aree fondamentali: banche e finanza.

giovedì 15 dicembre 2011

Il mercato finanziario nelle mani dell'intelligenza artificiale


Più della metà delle transazioni finanziarie nel mondo sono automatizzate, realizzate da macchine adatte a eseguire parecchie migliaia di operazioni al secondo. Ancor più dei traders è l’intelligenza artificiale che specula più di ogni altro.

Questi robot sono responsabili del 70% delle transazioni del mercato americano, il 50% di quelle nelle borse e già più del 40% nel mercato europeo. Sono capaci di imparare, di reagire in un nanosecondo per acquistare o vendere e anche di giocare d'astuzia per far sbagliare le macchine dei concorrenti. Queste intelligenze artificiali rappresentano un investimento enorme e solo i grandi gruppi ne traggono profitto, in quello che viene definito high frequency trading(HFT). La velocità è il cardine di questa assurdità galoppante. Le grandi banche tentano di affittare gli edifici sempre più vicino alle piattaforme borsiste per collocare le loro macchine e per poter avere il più breve tempo di latenza possibile. 

sabato 10 dicembre 2011

Tempo perso

Allora, facciamo il punto della situazione. 
Il mega vertice europeo è stato un flop, e questo era ampiamente preventivabile. La cosa interessante è la posizione esplicitata dal premier inglese Cameron: "Il Regno Unito non rinuncia alla sua sovranità, e non accetta restrizioni e controlli al suo sistema finanziario".


Beh, come dargli torto. Se alla "perfida Albione" vengono sequestrate le bacchette magiche dei maghi Merlino, arroccati a difesa dei torrioni della City di Londra, non è che gli rimanga molto. 
Qualcuno di voi saprebbe citarmi in 10 secondi 3 eccellenze dell'economia reale made in Uk e famosi in tutto il mondo?

martedì 6 dicembre 2011

La manovra di Monti: in guerra con le baionette.

Quando il prof Monti ed il suo commando d'elite sono "atterrati" sul fronte italiano della guerra geofinanziaria globale (perchè di questo si tratta), eravamo tutti curiosi di vedere quali avanzatissime e strabilianti armi e tattiche di combattimento avrebbero portato ed usato.
Adesso che l'abbiamo visto, possiamo dire: "tutto qui?"
Insomma, ci aspettavamo armi al plasma, fucili laser, cannoni fotonici, scudi magnetici...Invece ci è toccato assistere all'imbracciamento delle solite baionette, ai mortai, alle pale per scavare le trincee ed allo sbieco "fuoco amico".

E allora, uscendo dalla metafora bellica,  ci troviamo a commentare l'ennesimo governo del "niente di nuovo".

lunedì 5 dicembre 2011

L'accanimento terapeutico di Monti

Mario ha un debito di 190.000 euro. Il suo problema è che non riesce a mettere da parte più un centesimo, senza già permettersi niente di superfluo. Gli amici però gli consigliano di fare dei "sacrifici impressionanti" per risanare il suo debito. Così Mario fa una scelta: inizierà a mangiare a giorni alterni. A conti fatti risparmierà 2.500 euro all'anno.
Secondo voi Mario riuscirà a ripagare il suo debito prima di crepare?


Lo so, è una metafora di una semplicità che fa rima con  banalità. 
Però, riducendo la questione all'osso, siamo sempre lì: è possibile immaginare di risanare un debito che è più grande del Pil annuale, con una crescita a zero?
Oppure: ha senso immaginare di restituire fiducia e credibilità al sistema Italia nella maniera prospettata sopra?

martedì 29 novembre 2011

La crisi del progetto Euro


Quella che sta attraversando l'Europa non è una crisi ciclica ordinaria; si tratta di una crisi che investe il sistema monetario, e non le singole politiche nazionali. Questo vuol dire che la gatta da pelare è molto complicata. 
Se cerchiamo di individuare l'innesco della crisi europea e la scena del delitto, non possiamo fare a meno di andare a guardare negli Stati Uniti d’America, sede delle grandi agenzie di rating, delle grandi banche d’affari, e terra dei suprime.

Cercando di procedere per ordine bisogna osservare che il focolaio della crisi di oggi si è acceso oltre oceano, ma l’Europa ha costruito
un sistema politico e economico unico al mondo per debolezza ed incapacità di risposta alle difficoltà finanziarie.

lunedì 28 novembre 2011

L'incantesimo dell' Euro

In questi giorni ho letto una grande quantità di analisi sulla situazione di Eurolandia. Inutile dire che il quadro è sconfortante, ed il pessimismo che se ne ricava farebbe impallidire perfino un "emo" ante litteram come Giacomo Leopardi.
E' vero, stiamo entrando in un tritacarne affilatissimo, posto nel retrobottega della macelleria nella quale siamo stati accompagnati una decina d'anni fa.


E' iniziata una corsa disperata a trovare soluzioni miracolose per salvare qualcosa che forse non doveva nascere: l'euro.
Purtroppo siamo stati tutti (o quasi) vittime di un incantesimo di massa. Abbiamo creduto che Stati molto diversi tra di loro con:


- lingue diverse
- storie diverse
- culture diverse
- economie diverse


potessero essere unite da una moneta.

giovedì 24 novembre 2011

Viva la crisi!Firmato Mario Monti (Video)

Da quando è stato nominato nuovo Presidente del Consiglio,Mario Monti è stato al centro dell'attenzione della rete e della blogosfera.Nelle praterie digitali in moltissimi,e tra questi il sottoscritto,hanno messo in guardia gli italiani dalla discutibile rete di relazioni di Monti.

La storia ed il curriculum del professore bocconiano sono state esplorate e divulgate abbondantemente.Così ormai sono tantissimi quelli che sono a conoscenza dei suoi trascorsi con la Commissione Trilaterale,con Goldman Sachs,con l'Aspen Institute e così via.

I media mainstream e la politica hanno ovviamente banalizzato o ignorato queste cose, bollandole in ogni caso col marchio del "complottismo" o della "dietrologia".

Non solo euro-crisi.Ovvero,la "guerra fredda" che si riscalda...

Mentre siamo tutti attenti e concentrati ad osservare gli sviluppi dell' Eurocrisi, ci sono delle "sinistre" tensioni tra i due giganti militari del mondo. Sembra strano dopo oltre 20 anni parlare di "guerra fredda"; eppure quel vetusto termine ha una sua immarcescibile attualità.


In realtà le tensioni tra americani e russi non si sono mai sopite. E del resto, come avrebbero mai potuto smettere di tenersi d'occhio due nazioni dotate di una potenza nucleare enorme; e potenzialmente capace di riportare all'età della pietra metà dei loro rispettivi territori(nonchè la cara vecchia Europa che sta lì in mezzo).

martedì 22 novembre 2011

Un banco di prova da 60 miliardi per il prof. Monti

Crescita.Sviluppo.Rilancio dell'export.Potenziameno del Made in Italy.

Quante volte avete sentito parlare di queste paroline magiche? Non c'è governo,o premier, che non le metta al primo posto della sua "agenda programmatica".
E  questo perchè è evidente che la crisi stia iniziando a far accortocciare su se stesso il sistema produttivo ed industriale del Paese.

Eppure c'è un settore che, nonostante la crisi globale sembri voler azzannare tutto e tutti, continua a mostrare segnali di crescita: parliamo dell'export agroalimentare.
In questo settore il volume è aumentato del 13%, e si attesta su un volume di 28 miliardi di euro. Bella cifra eh?

Ai 28 miliardi di cui sopra andrebbero aggiunti altri 60 miliardi...Anzi,mi correggo: andrebbero sottratti 60 miliardi. Adesso vi spiego meglio.

giovedì 17 novembre 2011

Debito pubblico e Germania:se lo dice Juncker...

Quando ho scritto "Debito pubblico e Germania.Ovvero,i trucchi dei crucchi" ne è venuto fuori una specie di caso.Il post ha fatto il giro del web,e molti sono rimasti scandalizzati dall'affronto "spudoratamente propagandistico","provinciale","superficiale","da soliti italioti",ad un Paese sano,produttivo e da cui si può solo prendere esempio.


Ovviamente dalla Germania  bisogna senza dubbio prendere esempio.E tra le cose da cui potremmo prendere esempio ci sarebbe il meccanismo con cui viene vengono conteggiate le passività della KFW,l'equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti.
Io ho parlato di "trucco",e qualcuno mi ha rimproverato dicendo che non si tratta di biricchinate truffaldine,bensì di regolare applicazione di "principi contabili conformi ai regolamenti internazionali".Io ci credo,va benissimo.

martedì 15 novembre 2011

L'ossessione

Negli ultimi post vi ho parlato diffusamente del pericolo che si sta profilando per l'Italia.Vi ho parlato di Mario Monti, descrivendovi il suo background e le sue relazioni.La stessa cosa l'ho fatta, in precedenza, con Mario Draghi.

Vi ho parlato della necessità di mettere da parte velocemente il cazzeggio sulla fine di Berlusconi, per concentrarsi  su quello che sembra a tutti gli effetti una"deminutio capitis" della nostra democrazia.
Ma è un appello che, per il momento,sembra cadere ancora nel vuoto.

Berlusconi è un'ossessione catalizzante assoluta per molta, troppa gente. Visto che non mi riesce di convincere tanti amici di sinistra, avendo forse il peccato originale di non avere una "formazione politica" di sinistra,provo un'altra strada.

Vi sottopongo la lettura di un pezzo di Miguel Martinez, un antiberlusconiano di ferro(anzi acciaio);un giornalista che non ha mai fatto sconti al tycoon di Arcore; e che ha la patente di bravo ragazzo di sinistra.

domenica 13 novembre 2011

Arriva Monti.In bocca al lupo Italia!

Era il 1993, e nel pieno di Tangentopoli la parabola politica di Craxi venne "riprodotta" da una ressa di manifetsanti davanti ad un albergo romano, attraverso un fitto lancio di monetine sulla sua testa.


Gli italiani erano convinti di trovarsi davanti allo sfascio definitivo di un sistema politico malato e corrotto. Da più parti si gridava ad un nuovo inizio; si aveva l'impressione di veder rinascere la Nazione, insieme alla speranza di giustizia, sviluppo e ad un benessere più diffuso.
Quello che ne venne fuori, furono invece Berlusconi, la "destra europea", la sinistra di governo ultraliberista, l'euro ed un progressivo e generale declino del benessere pubblico.

giovedì 10 novembre 2011

Ritorno alla "Gold(man) age" della democrazia...

L'Italia è il paese della moda.In quanto tale,gli italiani hanno una spiccata tendenza a percepire le tendenze del momento,per poi farle proprie ed ostentarle con carattere.E guai a quelli che non vi si uniformano:sono fuori,out,esclusi!

La moda del momento è considerare l'Italia una nazione prossima alla bancarotta e senza speranze.Quindi tutti ad unirsi al coro della disperazione,tutti a gridare che l'Italia è allo sfascio economico.

Del resto lo dicono i "mercati"!
E si sa,i mercati godono di un' infallibilità dogmatica;non sbagliano mai per definizione,in quanto puri e liberi dalle logiche del malaffare politico...(sigh!)

Se qualcuno,come il sottoscritto per esempio,si azzarda a dire che l'Italia è un paese con "fondamentali" a posto e perfettamente nella media dei nazioni del G8..."aaaaaaahhhhh,vergogna...questo è nazionalismo fascista,è berlusconismo di risulta,non è vero...siamo messi malissimo,siamo sfiduciati dai mercati!"

E' vero,i mercati ci hanno fatto un tarallo così ieri...

mercoledì 9 novembre 2011

La fine di Berlusconi e degli alibi.Ultima chiamata per l'Italia

Ok,Berlusconi sembra aver "motu proprio" deciso di farsi da parte definitivamente dalla scena politica.
Tutti quelli che negli ultimi 17 anni hanno fatto della lotta al tycoon di Arcore la loro ragione di impegno politico,possono tirare fuori le bottiglie dei grandi eventi.Festeggino pure,brindino allegramente.Ma facciano presto,perchè adesso la situazione si fà seria.Molto seria.


Gli alibi ora sono finiti,ed è tempo per la nostra classe politica di fare delle scelte dolorose.Scelte sulle quali bisognerà mettere la faccia.Scelte che consegneranno alla storia quelli che le fanno:sia nel bene che nel male.


La "dismissione" di Berlusconi,dal punto di vista macroeconomico e geopolitico,in sè è un evento irrilevante per le sorti del sistema Italia.E' da ora in poi che si deciderà cosa vogliamo fare del nostro Paese.

martedì 8 novembre 2011

Il cappio di madreperla dell' Fmi

Qualche giorno fa ho visto,in tv su Sky,il film "Too big to fail".Si tratta di un docu-film in cui viene ricostruito il turbine di eventi che precedono il crac della Lehman Brothers e della Aig,fino alla approvazione da parte del Senato del programma di aiuti alle banche:il famoso "bazooka" da 700 miliardi chiamato T.a.a.r.p.


Cinematograficamente il prodotto è ben fatto.Se qualcuno si aspettava un'analisi obiettiva,o perlomeno un pò approfondita,delle cause del tracollo finanziario è rimasto decisamente deluso.


Al di là della bontà della produzione,c'è una scena che in particolare mi è rimasta impressa.E' quando Tim Geithner(capo della Federal Reserve di New York),la mattina in cui verrà annunciato che il Governo lascerà fallire la Lehman,mentre esce dalla metro per andare alla Fed chiama Hank Paulson(segretario del Tesoro)e si dichiara sconvolto nel vedere che la gente per la strada sembra non interessarsi minimamente di quello che sta accadendo.
Main Street non ha la percezione di come Wall Street stia per cambiare la vita delle persone con i propri disastri finanziari.

sabato 5 novembre 2011

Gli Usa si preparano a "razziare" l'Europa?

O Mario Draghi è pazzo, nell’accezione che della follia offre Erasmo da Rotterdam, oppure ha capito che, in un futuro non troppo distante, la Germania darà l’addio all’eurozona (avevo promesso per oggi la rubrica dedicata a questo tema, ma causa G20, è rimandata alla prossima settimana) e lui potrà stampare moneta in stile Fed per cercare di appiccicare i cocci dell’Europa che fu. Realisticamente, infatti, non c’è altra spiegazione politica (non dico macro-economica) per l’atto inaspettato del numero uno della Bce al suo primo comitato esecutivo: un taglio di quarto di punto, dall’1,50% all’1,25%, dei tassi d’interesse non è cosa che normalmente smuova le montagne, ma ieri, unito alla notizia del governo di transizione in Grecia (bye bye referendum), ha dato vita all’effetto superbazooka, mandando in orbita le Borse dopo un avvio di contrattazioni a dir poco in altalena. 

martedì 1 novembre 2011

Mario Draghi:da dove viene e dove ci porta.

E' di questi giorni la notizia che anche il Fondo monetario internazionale(Fmi) entra in scena per la gestione della crisi in Europa.
Ok,se state pensando all'Argentina,siete autorizzati a "toccarvi" scaramanticamente... 
Battute a parte,questo fatto segna l'ingresso della crisi finanziaria e del debito di Eurolandia,in una nuova fase.
Quello che verosimilmente uscirà dagli sviluppi della crisi,sarà un nuovo assetto geofinanziario e geopolitico.Una specie di rimescolamento totale dei fattori alla base dello status quo.


In questi frangenti,il posizionamento dei pezzi giusti sullo scacchiere degli organismi di controllo internazionali è fondamentale.Il rinnovamento dei vertici del Fmi e della Bce sono quindi fondamentali per capire le strategie in atto.

domenica 30 ottobre 2011

Il Big bang di Renzi...da rottamare.

In questo blog la politica fa raramente capolino,e questo non perchè la politica non attiri la mia attenzione.Piuttosto la mia è una scelta: in un panorama informativo che straborda di politica(anche se nella sua accezione più infima),preferisco parlare di cose che normalmente l'informazione di massa ignora bellamente.E che quasi sempre impattano di più sulla vita di noialtri.

Oggi però voglio fare un'eccezione.

Il motivo è la curiosità che ha destato in me la tre giorni organizzata a Firenze dal "rottamatore" Matteo Renzi.
Il nome-slogan scelto per la convention è stato audacemente evocativo:Big bang!Carino,non c'è che dire.
Con un titolo del genere,è evidente che quello che si pone il movimento capeggiato dal sindaco di Firenze,è un'esplosione enorme da cui si generi un nuovo universo politico;e che per forza di cose disintegri il vecchio ordine precostituito.