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sabato 10 dicembre 2011

Tempo perso

Allora, facciamo il punto della situazione. 
Il mega vertice europeo è stato un flop, e questo era ampiamente preventivabile. La cosa interessante è la posizione esplicitata dal premier inglese Cameron: "Il Regno Unito non rinuncia alla sua sovranità, e non accetta restrizioni e controlli al suo sistema finanziario".


Beh, come dargli torto. Se alla "perfida Albione" vengono sequestrate le bacchette magiche dei maghi Merlino, arroccati a difesa dei torrioni della City di Londra, non è che gli rimanga molto. 
Qualcuno di voi saprebbe citarmi in 10 secondi 3 eccellenze dell'economia reale made in Uk e famosi in tutto il mondo?



Comunque, se da parte loro è legittimo esercitare la tutela dell'interesse nazionale, allora facciano lo stesso i fessi che invece hanno deciso di restare ancora al capezzale del moribondo euro: l'Inghilterra deve uscire dalla Bce. A questo punto non è più ammissibile che il secondo pacchetto azionario, dopo la Germania, sia posseduto da una nazione che ha reiterato, una volta per tutte, la sua volontà di non essere parte dell'unione monetaria.


Detto del paese dei fish 'n chips, veniamo a quello che hanno deciso gli altri. 
In buona sostanza è venuta fuori solo una stretta sui bilanci, mettendo vincoli più stringenti e puntando a un "sostanziale pareggio" come regola base dei bilanci degli Stati. Viene previsto infatti uno sforamento strutturale massimo pari allo 0,5% del Pil, lasciando la possibilità di aggiustamenti del deficit a fronte di cicli economici sfavorevoli o eccezionali circostanze economiche.


Fine della storia, vissero tutti felici e contenti. Se pensate che questo sia l'happy ending, scordatevelo!
La realtà è che gli Stati stanno ancora girando al largo del vero problema, che non è il debito sovrano.
Il vulnus era e rimane la follia anarchica del mercato finanziario, che ha trascinato con sè il sistema bancario.


E' incredibile come la crisi americana del 2008 non abbia insegnato nulla, ma proprio nulla sulla pericolosità devastante dell'ingegneria finanziaria del terzo millennio.
Abbiamo davanti agli occhi una bolla speculativa di proporzioni bibliche, ed i governi riescono ancora a far finta di non accorgersene.


Le banche sono delle polveriere strapiene di esplosivo ad alto potenziale, ed intorno ci stanno girando dei pazzoidi che giocano con gli accendini.


  • JP Morgan                                        546,2 miliardi 
  • Morgan Stanley                                 410 miliardi
  • Credit Suisse                                     332 miliardi di franchi 
  • Canadian Imperial Bank of Comm.    72 miliardi
  • Royal Bank of Canada                      53,8 miliardi
  • Oppenheimer Holdings                      15,3 miliardi
  • Goldman Sachs                                 28,17 miliardi 
  • Wells Fargo                                      19,6 miliardi 
Le cifre iperboliche che avete letto qui sopra, sono il valore delle operazioni di re-hypothecation svolte da queste banche solo nel 2011.

Cos'è la re-hypothecation? E' in buona sostanza il solito trucchetto con il quale si emettono dei collaterali a garanzia di prodotti finanziari senza valore. Ma con i quali, grazie alle immani falle nel sistema di regolamentazione e controllo dei mercati, si genera una leva finanziaria infinita: ed ovviamente tutta virtuale.
Questo articolo ne chiarisce meglio il funzionamento.

Si continua imperterriti a chiedere sacrifici a chi non ha nulla a che vedere con queste diavolerie finanziarie. E soprattutto a predicare ricette che non guariranno nessuna malattia.

Il tempo sta per scadere, i pazzi con gli accendini si avvicinano sempre più alla polveriera.

Stay tuned

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