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venerdì 23 dicembre 2011

Draghi a lezione di Storia!


La leadership europea che sta governando la crisi, una delle più imponenti che degli ultimi 150 anni, ha incredibilmente due italiani come protagonisti. Parliamo ovviamente di Mario Draghi e Mario Monti. 

Il primo siede al vertice di una istituzione come la Bce, assolutamente centrale nella gestione della crisi, e capace di poterne indirizzare fortemente gli esiti. L'altro "paesano" invece ha in mano il Governo italiano, ed è chiamato a gestire il "laboratorio Italia", in cui si sperimentano ricette che ben presto potrebbero essere applicate anche agli altri pesi massimi della Ue.

L'approccio di entrambi i Mario è stato oggetto di numerose critiche; la maggior parte di esse riguarda la mancanza di capacità di proiettare in avanti l'economia, e nel contempo di guardare alla crescita ed al futuro.
Sono d'accordo, ma forse il difetto principale sta nell'incapacità di guardare indietro: e più precisamente di studiare la lezione della storia.

La rotta che sta seguendo il governatore Draghi punta diritto verso l'iceberg della recessione, così come avvenne tra il 1929 ed il 1933. E sembra farlo in maniera del tutto consapevole, quasi fosse un kamikaze.
Nell'intervista rilasciata al Financial Times di qualche giorno fa, il nostro Marione ha ribadito che la ricetta per uscire dalla crisi è l'austerità. Quando l'intervistatore ha fatto notare che queste ricette di austerity non stanno generando risultati apprezzabili, ma solo recessione, Draghi ha sostenuto che "È perché non sono state abbastanza recessive, e non abbastanza generalizzate". Lo so, sembra incredibile, ma ha detto proprio così.

Alcuni passaggi dell'intervista, un pò gettano nello sconforto ed un pò fanno gelare il sangue.
Se qualcuno sperava in un sostegno forte della Bce agli Stati, magari attraverso la sua trasformazione in "prestatore di ultima istanza", deve rinunciare: "Gli interventi della Bce degli ultimi mesi sono un’anomalia passeggera, dettata dalla necessità". Draghi ammette la restrizione fiscale possa provocare una contrazione economica, ma solo «nel breve periodo». Non crede, lo incalza il “Financial Times”, che invece alcuni paesi stiano cadendo nella classica “trappola del debitore”? E’ la spirale greca: austerità, recessione, caduta della base imponibile e quindi aumento del deficit e nuova austerità, ancora peggiore. "Lei vede un’alternativa migliore?", è tutto quello che Draghi riesce a rispondere. Ma allora, ribatte il quotidiano finanziario, a quel punto qualcuno potrebbe lasciare l’euro. "Non li aiuterebbe", dice Draghi, perché "la svalutazione crea solo inflazione". Non sempre: l’Italia negli anni Ottanta ha ridotto l’inflazione mentre svalutava la lira. E qui, Draghi si fa minaccioso: "Guardi, uscire dall’euro significa rompere i Trattati Europei. E quando si comincia così, non si sa mai dove si va a finire".

Se Draghi non sa dove si andrebbe a finire, noi qualche idea invece ce l'abbiamo: dritti dritti nella spirale della recessione e delle economie che si avvitano su se stesse.
Il governo Monti non sta tenendo un approccio molto diverso. Austerità, tagli ed aumento drastico della tassazione dall' ex ceto medio in giù. Troppo facile prevedere cosa comporterà per la nostra economia nel 2012...

Ma gli italiani sono ottimi incassatori, capaci di prendere mazzate su mazzate riuscendo sempre a tenersi in piedi. E nello stesso tempo sanno mantenere la calma ed il sangue freddo. 
Che la stessa cosa sappiano farla altri popoli europei ho qualche dubbio. Quando la scure cadrà su francesi, tedeschi ed inglesi (e succederà molto presto), gli esiti potrebbero essere imprevedibili
Qualche segnale lo abbiamo già visto con la polemica tra inglesi e francesi su chi dovrebbe perdere per primo la tripla A del Rating sul debito pubblico.

Ricordiamoci che l'ultima grande guerra mondiale si generò dai postumi della "grande depressione", qualcosa di estremamente simile a quello che si sta profilando oggi...
Sperando che questi signori si ricordino della storia, vi lascio con una massima fondamentale:

"Chi non impara dalla Storia è destinato a ripeterla"

Saty tuned

2 commenti:

  1. Non credo proprio che gli italiani sanno incassare e prendere mazzate, il governo degli "economisti falliti" ha saputo mettere in campo una ricetta fallimentare...proprio come fallimentare è il meccanismo di emissione della moneta a DEBITO!! Per questo voglio proporre a tutti la nostra iniziativa ANTI-CRISI. Aiutateci a sostenere la Lettera aperta a tutti i cittadini dell'Eurozona al gruppo facebook: http://www.facebook.com/#!/groups/276195305748875/ la lettera: http://www.lanostracitta.it/doc/lettera_aperta.pdf. grazie.

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  2. La storia è lì a ricordarci che noi italiani non siamo "barricaderi" pronti a scendere in piazza.

    Forse lo diventeremo, ma fin quando non lo vedrò...

    Grazie per la segnalazione dell'iniziativa.Ciao

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