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domenica 30 ottobre 2011

Il Big bang di Renzi...da rottamare.

In questo blog la politica fa raramente capolino,e questo non perchè la politica non attiri la mia attenzione.Piuttosto la mia è una scelta: in un panorama informativo che straborda di politica(anche se nella sua accezione più infima),preferisco parlare di cose che normalmente l'informazione di massa ignora bellamente.E che quasi sempre impattano di più sulla vita di noialtri.

Oggi però voglio fare un'eccezione.

Il motivo è la curiosità che ha destato in me la tre giorni organizzata a Firenze dal "rottamatore" Matteo Renzi.
Il nome-slogan scelto per la convention è stato audacemente evocativo:Big bang!Carino,non c'è che dire.
Con un titolo del genere,è evidente che quello che si pone il movimento capeggiato dal sindaco di Firenze,è un'esplosione enorme da cui si generi un nuovo universo politico;e che per forza di cose disintegri il vecchio ordine precostituito.

mercoledì 26 ottobre 2011

La crisi e la metafora degli asini

La crisi economica si è impossessata dell'informazione.Era ora.
Le tonnellate di parole usate per fatti di cronaca,di polemiche di bottega politica e ,anche,di avventure erotiche giovanili di una bella soubrette argentina immortalate e diffuse in rete,sembravano descrivere le vicende di una dimensione parallela a quella in cui viviamo.
Dimensione che è invece molto più sensibile ed influenzata dal corso degli eventi che riguardano gli sviluppi della crisi economico-finanziaria.


Per la verità il modo in cui le problematiche della crisi vengono esposte non è che aiuti molto la comprensione della situazione.Si stanno sprecando pseudo-analisi complesse,incomprensibili ed inutili;ma soprattutto incapaci di chiarire un minimo le idee a chi di economia e finanza non mastica molto.

In fondo,dietro alla complessità di astrusi meccanismi finanziari,alchimie monetarie,diavolerie algoritmiche che hanno alterati gli scambi borsistici,c'è sempre una logica semplice che regola gli eventi:l'avidità e la frode.


Allora si può trovare il modo di raccontare come nasce e cresce il mostro(Tremonti copyright) che rischia di divorare il nostro futuro;o almeno la sua sicurezza economica.


In rete ho trovato una piccola storiella,che in modo molto semplice disegna in via allegorica il percorso che ci ha portato allo stato attuale.In particolare come il sistema bancario-finanziario hanno prima illuso e poi fregato i cittadini di mezzo mondo:

lunedì 24 ottobre 2011

La crisi e l'Italia ai tempi di Merkel-Sarkozy

Premessa:Berlusconi è ormai manifestamente inadatto a rappresentare l'Italia.Questo è un dato neutro,senza nessuna connotazione politica.E' così,punto.
Detto questo,lo spettacolo offerto dal duo Merkel-Sarkozy è stato un insulto inqualificabile a tutti gli italiani.Non si tratta di essere "patr-italioti";si tratta di educazione e rispetto verso un'intera Nazione.
Gli sberleffi ammiccanti non sono cose che possono permettersi leaders nazionali in una conferenza stampa davanti al mondo intero.Se ritengono Berlusconi una "macchietta farsesca",di fatto l'hanno imitato nella peggior maniera.



Ora,che il nanetto francese sia irritato perchè Bini Smaghi non molla la poltrona nel consiglio della Bce,non lo autorizza a fare il pagliaccio.A maggior ragione quando chi si veste da "professore" è un politico con una quantità di scheletri nell'armadio non indifferente...


Accomunare l'Italia alla Grecia è roba da pazzi.O una precisa strategia...

venerdì 21 ottobre 2011

Bankitalia:la "partenogenesi" del governatore Visco

La Banca d'Italia ha il suo nuovo governatore:tal Ignazio Visco.Non me ne voglia il nuovo reggente di palazzo Koch,ma immagino che il 99,9% degli italiani ne ignorasse fino a ieri l'esistenza.Non che gli altri "candidati" a quella poltrona avessero un particolare profilo di popolarità,ci mancherebbe.
Ad ogni modo,la nomina di Visco ha raccolto consensi quasi unanimi nel mondo della politica e della finanza.Gli unici scontenti sembra che siano i leghisti,a cui la napoletanità del nuovo governatore non appare un titolo di merito adeguato.

Ora,siccome conosciamo benissimo l'affidabilità del giudizio e la lungimiranza della nostra classe dirigente politica...c'è di che essere preoccupati.
Lasciando da parte le battute(che poi sono tali fino a un certo punto),quello che lascia perplessi è tutto il meccanismo che sta dietro a questa nomina.

La Banca d'Italia ha un ruolo importantissimo,e le sue funzioni non sono meno importanti per la vita della Nazione,di quanto lo siano le attribuzioni del Ministero del Tesoro.Del resto,la gestione della politica monetaria(che però oggi svolge all'interno della Banca Centrale Europea),la supervisione del settore bancario ed il controllo del mercato all'ingrosso dei Titoli di Stato,sono compiti centrali per la gestione di un sistema economico statale.

giovedì 20 ottobre 2011

Gheddafi:cronaca di una morte annunciata

Doveva succedere,ed è successo.E' un film già visto,con un finale scontato.
Eppure l'impatto visivo dell'ex dittatore e leader libico morto e sanguinante,lascia impietriti.La potenza delle immagini,si dirà.Ma non credo sia solo quello.
E' piuttosto la dimostrazione di quanto sia inarrestabile la volontà della Nato quando "decide di imporre la democrazia" a qualche Paese "casualmente" in possesso di enormi quantità di petrolio.
La Libia adesso sperimenterà il  modello di progresso già felicemente "goduto" dagli iracheni e dagli afghani...


Noi italiani,come sempre,abbiamo fatto la figura del cioccolataio.Ad occhio e croce direi che possiamo scordarci di continuare ad essere un buon partner commerciale della Libia(da privilegiati che eravamo).L'imbarazzo col quale Berlusconi e Frattini hanno commentato la notizia dell'uccisione del Rais,è la migliore dimostrazione del totale fallimento diplomatico italiano.


Ma queste sono considerazioni secondarie rispetto al vero problema:il medioevo economico e sociale al quale andranno incontro i libici.

mercoledì 19 ottobre 2011

La realtà che si lascia dietro il 15 Ottobre.

In questo blog si parla tantissimo di crisi finanziaria,di crisi sistemica,di sfasamento monetario,di banche che dovrebbero fallire e di una classe politica che è assolutamente incapace di affrontare uno solo di questi problemi.
Insomma tutte questioni che erano più o meno al centro della manifestazione di sabato scorso a Roma.

Sappiamo benissimo come è andata a finire.Ma soprattutto abbiamo potuto verificare per l'ennesima volta che il messaggio che sottendeva la manifestazione si è volatilizzato e disperso tra il fuoco dei cassonetti incendiati,i sanpietrini volanti e le cariche delle forze dell'ordine.Il solito "macello" da cui non può mai uscire niente di chiaro,preciso o vagamente intellegibile per il tipico italiano medio:quello che vede e capisce(si fa per dire)il mondo che lo circonda,attraverso le immagini e le parole della televisione.

Le mie impressioni non nascono da un'indagine sociologica,nè da qualsiasi cosa che possa essere un elaborato meccanismo di indagine scientifica.
Sono piuttosto il risultato di un tipo di indagine empirica infallibile:le chiacchiere da bar...Perchè se volete capire quello che passa per la testa dell'italiano medio di cui parlavo sopra,non avete altra strada se non scendere in...strada.

E' lì che trovate la rielaborazione di tutto quello che l'informazione lancia alla gente attraverso l'etere.Ed è lì che capite dove tira il vento.

lunedì 17 ottobre 2011

Lo strano caso dei Black Bloc(ancora una volta...)

Visto che è l'argomento del momento,ripropongo un post scritto il 5 luglio a seguito dell'ultima apparizione dei famigerati Black Bloc.Il loro modus operandi è sempre lo stesso;cambia solo la location...


5 LUGLIO 2011
LO STRANO CASO DEI BLACK BLOC


E così sono riapparsi.Come sempre,improvvisamente,senza annunci.Arrivano,attaccano,creano scompiglio e se ne vanno,senza che mai ne venga preso uno.Sono di una efficienza allucinante;precisi,chirurgici,eseguano con rigore "militare" la loro opera.IBlack Bloc...
Ma chi sono questi strani figuri?Il mistero sembra avvolgerli completamente.Non è possibile reperire in rete un loro sito,o dei siti a loro riconducibili.Non esiste una loro rivista,come non esiste una loro organizzazione.Niente.

Ma soprattutto non esiste una loro ideologia,un loro manifesto programmatico.Spesso vengo identificati come anarchici;ma se si ha un minimo di conoscenza del pensiero anarchico,ci si rende subito conto che in realtà non lo sono.

Allora che diavolo rappresentano e cosa vogliono?A giudicare dai fatti l'unica loro attività consiste nel vandalismo e nella ricerca dello scontro con le forze dell'ordine;ma,attenzione,solo all'interno di grandi manifestazioni.

sabato 15 ottobre 2011

L'incontestabile Draghi

L'Italia è da sempre il regno della "caciara".
Da noi quando c'è da fare polemica,ci si mette l'elmetto,si tira fuori la baionetta e si carica a testa bassa;e naturalmente non si fanno prigionieri.Siamo veri e propri maestri nell'accapigliarci per il calcio,da sempre;siamo storicamente tutti veterani delle dispute di campanile;abbiamo una tradizione di lotte politiche intestine.
L'ultima evoluzione della nostra rissosità si manifesta nelle dispute e negli alterchi che accompagnano i reality ed i talent show televisivi.Per non parlare dei talk show politici...

Tutti contro tutti.Sempre.

Ci sono però tre figure che godono di una particolare immunità,o deferente riverenza,per le quali ci si astiene dal metterne in discussione il pensiero:il Papa,il Presidente della Repubblica ed il governatore della Banca d'Italia.

giovedì 13 ottobre 2011

Contro il Default?Un bel Reset.

In questi giorni sto provando a non farmi travolgere dal pessimismo cosmico che ormai sembra avvolgere tutto e tutti.Ed è francamente molto difficile.
La situazione è molto complicata,ed i numeri stanno lì,in bella posta,a dimostrarlo.Ma la ragione per cui è difficile essere "cautamente" fiduciosi di uscirne senza farsi del male,sta tutta nella disarmante incapacità,o forse ferma volontà,della classe politica di non muoversi di un millimetro.


I nostri parlamentari vivono in una "dimensione parallela",in cui il problema di oggi è sì la crisi...ma quella di governo.Il problema di domani invece sarà garantirsi l'impegno di un segretario di partito a ricandidarlo.
Intanto nella nostra dimensione le nubi all'orizzonte si fanno sempre più nere.La cosa curiosa è che,ancora oggi,sembra che l'attenzione di chi segue l'attualità sia ancora focalizzata sulle Amanda Knox,Sabrina Misseri,le puttane del premier ed il nuovo Iphone in uscita.

lunedì 10 ottobre 2011

L'orgoglio italiano davanti alla crisi finanziaria.

Se c'è una cosa che mi dà fastidio dell'italiano medio,quella è l'esterofilismo.Quello che fanno gli altri è sempre meglio,sempre più innovativo,più all'avanguardia,più serio.
Sembriamo soffrire una sorta complesso di inferiorità cronico.Per cui: "eh,mai i tedeschi","sì ma in Francia","guarda sono stato a Londra","con gli scandinavi non c'è paragone","la Spagna ormai ci ha messo sotto"...
Il nostro amor patrio è un sentimento che estrinsechiamo solo se dobbiamo confrontarci sul cibo,il calcio e la gnocca.In questi tre casi il tricolore si alza e sventola maestoso.Per tutto il resto,no contest.

Quanto sopra è il terreno su cui poggia l'assoluta libertà delle tre sorelle del Rating(Moody's,S&P e Fitch)di "downgradarci" come vogliono.Già,perchè la funzione di queste agenzie sarebbe(o meglio,dovrebbe essere) quella di analizzare i dati e gli indicatori economici di un Paese,delinearne gli scenari di sviluppo e,solo per ultimo,incrociarli con la situazione politica.Alla fine di questo lavoro,il risultato dovrebbe essere il giudizio sul grado di affidabilità della nazione nell'onorare i suoi impegni finanziari.


Questa sarebbe la teoria.Nella pratica i recenti giudizi sull'Italia non sembrano per niente seguire questo protocollo operativo.I giudizi assomigliano sempre di più a valutazioni puramente politiche.Certo,l'avere al timone Berlusconi,ahinoi,offre il fianco ad ogni tipo di attacco,ma non basta a giustificare la mortificazione eccessiva che viene riservata al nostro Paese.E tutto questo nella quasi totale rassegnazione e mancanza di orgoglio.

sabato 8 ottobre 2011

Dexia,la Lehman Brothers europea

Mentre le agenzie di rating tagliano l'Italia e le sue maggiori aziende e si apprestano a tagliare la Francia, con tutte le conseguenze del caso, il gigante dai piedi di argilla franco-belga DEXIA sta colando a picco.
DEXIA è un barcone tipo "boat people" formato dai debiti delle amministrazioni pubbliche di Belgio e Francia, soprattutto città medie ma che assieme totalizzano una quindicina di milioni di abitanti, molte delle quali lottano da un triennio in sede giudiziale per riavere centinaia di milioni sottratti per investimenti in "titoli tossici"... Denari senza i quali alcune città avranno serie difficoltà a pagare gli stipendi con regolarità; molti di questi sono denari che non verranno mai versati, nonostante pare certo l'intervento pubblico, con una nazionalizzazione o uno smembramento "ad hoc"...