martedì 4 dicembre 2012

Il pessimo esempio di Napolitano. (Ovvero, del predicare bene e razzolare male)


Quando si guarda una persona anziana, molto anziana, ma estremamente distinta, è naturale provare un senso di ammirazione. Inconsciamente si tende ad attribuire, acriticamente ed aprioristicamente, una certa autorevolezza e levatura morale. Questo a prescindere da chi sia la persona in questione. Si tratta di una forma di rispetto ed educazione, giusta peraltro, che ci viene insegnata da giovanissimi.

Questa forma di riverenza viene applicata anche politicamente nei confronti del Presidente della Repubblica. E non potrebbe essere diversamente, visto che in un sistema politico "vecchio" come il nostro, la figura del primo cittadino non può che essere quella di un ottuagenario.

Giorgio Napolitano è la rappresentazione perfetta del politico italiano, nella sua longevissima carriera di rappresentante delle istituzioni, a cui ha dedicato la sua intera esistenza in età lavorativa prima, e da ultra ventennale pensionato dopo.

Oggi, alla luce del suo attivissimo (ed irrituale) ruolo nel governo della malandata Italia, con la nomina di Monti a senatore a vita il giorno prima di assegnargli l'incarico di formare un Governo, la figura di Napolitano è centralissima nel nostro panorama politico.  Al punto da essersi meritato l'appellativo di Re Giorgio.
La sua immagine risulta scintillante in confronto al resto dei politici, tutti indistintamente malvisti come esponenti della "Casta" dei privilegiati a spese dei contribuenti.

Insomma Napolitano sembra emergere come un gigante buono in un mondo fatto di nani ed elfi cattivi. La sua andatura leggermente incurvata trasmette la simpatia del bravo e saggio nonnino, esente da vizi e carico solo di virtù: un politico d'altri tempi, raro come una pietra preziosa.

Ma si sa, le apparenze a volte ingannano. 

Così succede che,

- nel bel mezzo di una crisi economica epocale 
- con una Nazione intera chiamata a fare enormi sacrifici 
- una generazione di giovani senza prospettive
- con aziende che muoiono come mosche all'arrivo dei primi freddi
- la totalità dei contribuenti indignati dai privilegi della classe politica
- in piena epoca di "spending review"...

si scopre che il Presidente Napolitano vedrà aumentato il suo stipendio, per il 2013, di ben 8.835 euro. La scoperta l'ha fatta Franco Bechis di Libero, eccovi il link.

Se poi si ha la pazienza di smanettare sulla rete, saltano fuori altre cose interessanti. Ad esempio potete imbattervi in questo video, un servizio di una tv tedesca sugli sprechi e lo scandaloso sistema dei rimborsi degli europarlamentari (ed ovviamente mai trasmesso dalle tv italiane): 



Allora ci si rende conto che l'aura di saggio ed impeccabile nonnino della Patria, simbolo ed ispiratore della virtù italiana, altro non è che il solito signore che ha fatto della politica il suo modo di guadagnarsi da vivere; e che nel farlo non ha mai rinunciato a  nessun ingiustificato privilegio.

Oggi questo anziano signore ci invita a fare grandi sacrifici, in nome del risanamento di una situazione dei conti pubblici che lui ed i suoi colleghi hanno contribuito a peggiorare drasticamente.
E, peggio ancora, non dimostra nei fatti di dare il buon esempio: lui che da bravo primo nonnino degli italiani dovrebbe essere il punto di riferimento dell'eticità dei comportamenti pubblici.

Un pò di vergogna e contrizione non farebbero che bene, caro Presidente.

Stay tuned

5 commenti:

  1. guarda che fare il cameriere delle banche è un mestiere duro eh caspita.
    Il sovrano monarca assoluto Re Giorgio ha, coincidenza, fatto distruggere le prove che lo coinvolgono nella trattativa stato mafia. Il garante della democrazia eh?
    Se ci fosse stato il nome del silvio in mezzo ed avesse formulato simile richiesta a st'ora c'erano le agende rosse in piazza, le donnine di se non ora quando, popolo viola verde e giallo...ed invece
    Yes sir, obbedisco!

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  2. Tristemente vero.
    Ed allo stesso tempo esilerante...Mi mancano soprattutto le "donnine di se-non-ora-quando"!

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  3. Lei troppe volte ha detto SI..all'Europa..ora dica SI a noi...Giorgio Napolitano e' il Popolo italiano che glielo chiede http://youtu.be/BdRJuVdivqg

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  4. Ci siete andati vicino, ma la storia di questa persona è di tutt'altro peso. Al tempo di Berlinguer, che si era staccato dal Pcus riconoscendone gli aspetti totalitari, forma un gruppo di destra, anni dopo detto dei "miglioristi", di cui ne è il teorico ideologico sostenendo, summa capis,che bisogna gettare alle ortiche le teorie economiche sociali marxiste ed accettare il capitalismo come strumento efficace, pur portando avanti le istanze sociali. Successivamente chiede un visto per gli States per portare la lieta novella del rinsavimento dei comunisti nostrani, ma in un primo momento gli viene negato. Valutate opportunamente le sue tesi, gli si concede di fare un giro di conferenze a sostegno del nuovo corso, guadagnandosi plausi ed amicizie, al punto che di lui Henry Kissinger, l'uomo che per molti anni ha di fatto governato gli Stati Uniti e membro del gruppo Bilderberg, di lui dice: "...è il mio comunista preferito". Al che il Nostro ribattè "ex comunista". Viene cooptato quale membro del Council on Foreign Relations, lo strumento attraverso il quale l'Elite economica detta le proprie strategie alla politica mondiale e diviene il responsabile per l'Europa del Council. Avete capito bene, per il Nostro l'Estero siamo noi. Questo spiega la sua folgorante carriera: Presidente della Camera, ministro degli Interni, Presidente della Repubblica, ogni volta salutata con plauso dai mass media americani, nonchè la sua linea politica.

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  5. Grazie per il contributo: hai ricostruito in poche e chiarissime righe la storia politica di Napolitano.

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