venerdì 22 giugno 2012

Crisi e grandi affari: benvenuti all' Outlet Italia


Cosa può succedere quando Moody'sS&P e Fitch lanciano le loro pagelline: 
(se) "non formati correttamente, i giudizi di rating sui debiti sovrani possono costituire fonte di discredito, alimentare la confusione e influenzare negativamente i protagonisti della finanza pubblica a tutti i livelli, quindi anche a livello europeo"


In questa maniera, i rating hanno causato:
"una riduzione della spesa pubblica, un inasprimento della leva tributaria e una rincorsa alle privatizzazioni del patrimonio pubblico degli italiani, con gravissimi effetti recessivi e il pericolo di revival dei ben noti intrecci affaristico-malavitosi".
Le solita solfa da bloggers complottardi...?
Eh no, stavolta sono parole e musica di un soggetto mica da ridere: Corte dei Conti del Lazio.
E non finisce qui. Quelle di sopra sono affermazioni che accompagnano una formale istruttoria messa in essere dal Procuratore generale Angelo Raffaele De Dominicis



Il lavoro dovrebbe essere chiuso entro Natale, dopodichè potrebbe scattare la citazione a giudizio con l'ipotesi di danno erariale nei confronti dello Stato italiano. Un danno che intanto è stato in qualche modo quantificato: ben 120 miliardi di euro, il costo delle due manovre "Salva Italia" dell'estate e dell'autunno del 2011.


Quante possibilità di andare in porto credete che abbia questa iniziativa? Io a occhio e croce direi ZERO!
Del resto vi pare che una classe dirigente che si lascia imporre dal sistema finanziario un Governo Monti possa rivoltarsi seriamente contro gli stessi?
Di chi ci sia dietro le 3 Agenzie di Rating di cui sopra ne abbiamo già parlato, dimostrando ampiamente che la loro terzietà è una favola.


Mentre, giustamente, molti di noi si preoccupano per le recenti aperture di Monti ad una nuova stagione di dismissione del patrimonio pubblico, di fatto lo shopping straniero di aziende italiane va avanti spedito già da un pò:

  • Edison
  • Parmalat
  • Perugina
  • Bertolli
  • Buitoni
  • Antica gelateria del Corso
  • Algida
  • Carapelli
  • Sasso
  • Minerva oli
Ma se da Parmalat in giù sono tutte aziende legate all'Agro-alimentare, che è uno dei settori di punta del nostro export, l'altra eccellenza del nostro Made in Italy non se la passa meglio. 
Infatti , nel campo dei prodotti di lusso sono passati alla Lvmh di Louis Vuitton 

  • la Emilio Pucci 
  • l’Acqua di Parma  
  • Fendi
Il marchio Gianfranco Ferrè è stato ceduto al Paris Group di Dubai, che fa capo al magnate Abdulkader Sankari. 

  • Gucci è da tempo sotto il controllo di Ppr, Pinault-Printemps-Redoute. 
  • Valentino dal 2007 è nelle mani della britannica Permira. 
  • Fiorucci è della società giapponese Edwin International. François Henri Pinault controlla le pelletterie di Bottega Veneta e le calzature Sergio Rossi
Di pochi mesi infine fa la:

  • cessione a Bernard Arnault dei gioielli di Bulgari, colosso mondiale da 20 miliardi di euro di ricavi.
  • La Safilo (Società azionaria fabbrica italiana lavorazione occhiali), fondata nel 1878, che oggi confeziona occhiali per Armani, Valentino, Yves Saint Lauren, Hugo Boss, Dior e Marc Jacobs, è diventata di proprietà del gruppo olandese Hal Holding.
La lista sarebbe anche più lunga, ma la cosa veramente preoccupante è che questo potrebbe essere solo l'inizio. 
Mentre noi ci preoccupiamo di andare dietro ai salvataggi bancari, 

  • qualcun altro fa incetta di aziende e marchi a buon mercato; con l'aiuto della grande finanza e la collaborazione delle controllate Agenzie di Rating.

Mentre noi ci affanniamo a difendere una moneta senza senso, sacrificando le già fiacche energie degli Stati, 

  • altri si stanno mettendo in tasca il meglio che i cittadini di quegli Stati hanno contribuito a creare; generando la ricchezza che ha alimentato il benessere economico e sociale della seconda metà del '900



A qualcuno la parola Sovranità fa venire l'orticaria...Posso anche capirlo; ma cosa gli provoca allora vedere lo smantellamento della nostra economia?
Se credono che l'asse franco-tedesco (poco franco e molto tedesco) e gli Usa siano alieni da ogni responsabilità sulla genesi di questa crisi, alla luce di quanto sopra alla semplice domanda "cui prodest" cosa risponderebbero...?


Fermi, già lo so: 
"Ma che dici! Il debito pubblico...Le riforme strutturali...La spesa pubblica...L'euro ci ha salvati...Se crolla l'€uro, la svalutazione...l'inflazione...lo Spreeeeeeeeeeeeeeeeeaaaaaaaaaaddddddddd!"




Sì sì, è proprio così...
Auguri!


Stay tuned





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