Oggi il conflitto d'interessi al centro dell'attenzione è quello delle agenzie di rating. Ma se, berlusconiani o meno, non può essere sottaciuta la rilevanza del conflitto d'interessi del Cav, neanche può essere sostenuto che rappresentasse una questione di vita o di morte per la sorte economica del Paese e dei suoi cittadini.
Diverso, invece, è il peso di Standard&Poor's, Moody's e Fitch negli sviluppi di una delle più grandi crisi economiche della storia moderna, e che ci vede tra i principali protagonisti (in negativo).
Ma perchè si imputa la questione di conflitto di interessi per le agenzie di Rating? Per capirlo bisogna andare a guardare la composizione della loro proprietà:
Moody’s Corporation
Fondata nel 1909 è presente in 26 paesi ed ha circa 4500 impiegati.
Rappresenta il 40% della quota di mercato del settore rating
La sede principale si trova a New York, nella Sixt Avenue.
I proprietari di Moody’s sono:
- Berckshire Hathaway Inc. (Warren E. Buffet): 12,80%
- Capital World Investors: 12,60%
- The Vanguard Group Inc. 5,02%
- Price (T. Rowe) Associates Inc. : 5,95%
- BlackRock Fund Advisors 3,68%
- State Street Global Advisors 3,24%
- Decine di altri investitori
Standard & Poor’s
Fondata nel 1860 è presente in 23 paesi e impiega circa 10.000 persone.
Rappresenta il 39% della quota di mercato del settore rating.
La sua sede principale si trova a New York.
La proprietà è di McGraw-Hill Companies Inc., il colosso delle comunicazioni, dell’editoria e costruzioni, presente in quasi tutti i settori economici.
Il presidente di McGraw-Hill è Harold McGraw III, membro del Board of Directors della United Technologies (multinazionale statunitense dell’aviazione e armamenti) e membro del Committee on Directors Affairs della Conoco Phillips (colosso del petrolio ed energia).
Gli azionisti della McGraw-Hill sono:
- Capital World Investors (10,26%),
- The Vanguard Group Inc. (4,58%),
- BlackRock Fund Advisors (4,47%),
- State Street Global Advisors (4,25%),
- Oppenheimer Funds Inc. (4,04%),
- JANA Partners LLC (3,48%),
- e decine di altri investitori.
Fitch Ratings
Fondata nel 1913 è presente in 51 paesi e occupa circa 2000 persone.
Rappresenta il 16% della quota di mercato del settore rating.
Le sedi principali si trovano a New York e Londra.
E’ di proprietà di Fitch Group, i cui azionisti sono:
- la francese Fimalac (60%),
- Hearst Corporation (40%).
Come si può notare, la stragrande maggioranza degli azionisti di queste agenzie è costituita da giganti specializzati negli investimenti finanziari e nell'assets managment.
In pratica sono i principali giocatori del mercato obbligazionario e valutario. Le loro fortune finanziarie dipendono dalle evoluzioni, al rialzo ed al ribasso indifferentemente, della situazione dei mercati. Ed a nessuno sfugge il ruolo centrale che rivestono i Titoli di Stato in queste vicende.
Ora, come sapete, il lavoro delle agenzie di rating consisterebbe nell'analisi della salute economica degli Stati e delle grandi compagnie. Da queste analisi deriva un voto sull'affidabilità e la solvibilità di questi ultimi. E sempre in base a questi voti, vengono determinati i rendimenti dei prodotti finanziari emessi da Stati, banche, e grandi aziende quotate in borsa.
Insomma, è un pò come se voi aveste una compagnia che acquista e vende arance; le aziende che le producono si affidano a delle società che analizzano il mercato e le consigliano il prezzo a cui vendere; e voi siete tra i proprietari di tutte le società che lavorano e suggeriscono i prezzi ai produttori di arance: il prezzo in pratica ve lo fate voi.
Sembra strano? Allora guardate meglio la composizione azionaria di Moody's e Standard&Poor's. In entrambe ci trovate quasi le stesse società: Capital World Investors, The Vanguard Group Inc., BlackRock Fund Advisors e State Street Global Advisors.
Ora, se andiamo ad osservare la proprietà di State Street Global Advisors, vi troviamo:
- Barlays Plc
- Citigroup Inc.
- General Electric Co.
- Invesco International Ltd.
- Northern Trust Corp.
- Putnam LLC
- Vanguard Group
E questo è solo uno degli esempi. Se ci si addentra nei meandri dell'azionariato e dei consigli di amministrazione di queste società che stanno dietro S&P, Moody's e Fitch, vi si trovano tutti i principali players del mondo finanziario e speculativo globale.
E se si volesse approfondire ancora di più la questione, gira e rigira si arriverebbe ad osservare che, nell'infinito gioco di scatole cinesi e matrioske varie, alla fine chi sta dietro a questa complicatissima matassa sono le solite famiglie superfantamiliardarie: Rothschild, Warburg, Rockfeller, Lazard, Loeb Kuhn.
E' veramente difficile, se non impossibile, trovare al mondo un conflitto d'interessi più gigantesco di questo. Questo ci porta inevitabilmente a chiederci: hanno gli Stati ed i loro leaders la capacità (ma soprattutto la volontà) di intervenire a risolvere questo problema?
La risposta, allo stato attuale, è no. La ragione sta nella assoluta opacità, agli occhi della stragrande maggioranza dei cittadini, degli interessi che stanno dietro alla crisi attuale.
I governanti, italiani e mondiali, sono espressione di una leva dirigenziale formata e plasmata da un pensiero economico-politico, perfettamente funzionale agli interessi dei signori di cui sopra. Sono usciti dalle Università che finanziano, formati dai professori che loro hanno messo sulle cattedre; ed hanno poi fatto pratica e lavorato nelle loro aziende.
In questa matassa di conflitti di interesse e di potere si origina il nostro destino. Se impariamo a conoscerla, forse un giorno riusciremo anche a scioglierla.
Stay tuned
Nessun commento:
Posta un commento