Tutta questa eccitazione per la vittoria di Tsipras in Grecia ha del grottesco.
Da una parte ci sono gli allarmisti del "pericolo della stabilità europea", dall'altra gli entusiasti del fronte "no-euro" che guardano ad Alexis Tsipras come miccia per la detonazione della moneta unica.
Tranquillizzatevi tutti: non succederà niente.
Il giovane leader greco, che ha dichiarato di avere Renzi come modello (ok, grattatevi le p...e), ha più volte dichiarato che non porterà la Grecia fuori dall'Euro.
Unendo le due cose di sopra, modello Renzi ed Euro, il risultato è zero. Probabilmente si tratta di un nuovo parolaio attraente dalla faccia pulita e dal curriculum scarno. Cosa che piace sempre ad un popolo stanco delle solite facce al potere.
"Negoziare il debito" e "ripudiare l'austerity" sono solo slogan. La Grecia conta il 2% scarso del Pil europeo, ed il suo peso politico è pure minore.
Dentro l'Euro non ci sono margini di manovra, quindi... solo chiacchiere.
Il voto in Grecia, inoltre, non cambierà le sorti dell’Europa.
Nulla di quello che accade in un Paese periferico di 11 mln di abitanti può modificare le sorti della storia di una comunità che ne conta 503 mln. Anche quello che succede in un quartiere di Londra, o, meglio ancora, di Berlino ha più peso delle elezioni greche.
Del resto nemmeno una sua uscita dalla moneta unica che, comunque, non pare essere in discussione, sposta questi equilibri. Per la Grecia l’Ue avrebbe potuto fare tanto ed in breve tempo, ma non ha fatto quasi nulla e per molto tempo, salvo minacciare sfracelli finanziari e devastazioni sociali, perché non teme conseguenze dal default ellenico, perlomeno non a livello strutturale.
Con i soli soldi buttati in Ucraina Bruxelles avrebbe potuto dare ai greci quella carica necessaria per tornare a credere nel progetto generale. Ma non l’ha fatto perché Atene non andrà da nessuna parte. L’Ue è solo il primo cerchio che tiene legati i paesi dell’orbita egemonica occidentale. Fuori c’è una seconda catena, più possente e costringente, che si chiama egemonia americana e che non permetterà agli ellenici di fare le loro libere scelte.
In Grecia, infatti, ha vinto la "sinistra al caviale" che non ha nessuna intenzione di ribaltare il tavolo sul quale è stato apparecchiato lo sfacelo della penisola ellenica.
Alexis Tsipras non è un rivoluzionario, e nemmeno un riformatore. Il leader di Syriza è solo un bluff. Tsipras è il Principe di Salina di Tomasi di Lampedusa che mette in atto il suo famoso proclama: "Bisogna che tutto cambi (in Grecia), affinchè tutto rimanga com'è (in Europa).
Quando dice di ispirarsi a Renzi perché condivide il suo progetto di sviluppo, c'è da credergli; e preoccuparsi per gli amici greci.
Così come il Matteo nazionale, il fresco premier greco disegna immaginifici scenari di ripresa e riscatto. Tanto belli quanto vuoti di strategie politiche e manovre economiche.
Detto questo, e dipinto il mio quadro fosco, sarei ben felice di essere smentito nei prossimi mesi. Nel frattempo non ci resta che fare il nostro migliore "in bocca al lupo" al popolo greco. O se preferite "che Dio gliela mandi buona!"
Stay tuned
Concordo nuovamente con te Peppone.
RispondiEliminaI laburisti inglesi degli anni sessanta erano più a sinistra di Tsipras che, come tutti quelli che hanno da 40 anni in giù, hanno seguito pessime scuole, con pessimi insegnanti. L'unica scuola per loro è il monopensiero consumistico.
Bisognerebbe leggere SCRITTI CORSARI di P.P.Pasolini per cogliere bene il non essere di sinistra di Tsipras, anche se posso fare il tifo per lui.
L'analisi marxiana della realtà non si impara con un Bignami, occorre umiltà e tanto studio.
E adesso comunque dovrebbe essere integrata con il vero AMBIENTALISMO.
Siamo troppi (7,5 miliardi) su un Pianeta che ha sempre meno risorse fondamentali (ARIA ACQUA E SUOLO), dove distruggiamo ecosistemi e i loro abitanti, dal batterio all'elefante, per puro consumismo. Senza biodiversità non saremmo vivi, noi stessi siamo biodiversità, sennò perchè non siamo solo occhi o fegato? Senza uguaglianza sociale, senza rispetto per la Vita (tutta anche quella dei vermi che ripuliscono il suolo), senza ritorno all'essere umano inteso come essere pensante e non consumante, vedo solo prossima estinzione. Io e te magari ne vedremo una parte da vecchi (e non sarà divertente), ma chi ha sotto i 10 anni ha un Futuro tragico, anche nel ricco Occidente.